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Autore: thexchromosomee    06/07/2013    7 recensioni
Amelie Perry è il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, e gioca per vincere. Riuscirà a far vincere la coppa di Quidditch alla sua Casa e a dimostrare a chi la deride per aver scelto soltanto ragazze, che queste possono essere avversarie temibilissime?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ecco un’altra storia di thexchromosomee, un nickname che è tutto un programma, così come il titolo di questa long, che ho preferito lasciare in inglese perché, secondo me, suona meglio.

È a più voci, e i diversi POV saranno indicati a inizio paragrafo in corsivo.

Buona lettura, e un grazie super speciale, anche a nome dell'autrice, ad Aregilla, che ha recensito “The Gardenton Waltz”, a Olivia101 e Zula_6, che l'hanno messa nelle seguite, a Zenza, che l'ha messa tra le ricordate, e a Cissy Lightwood, cupcake88 ed Ebas, che l'hanno inserita tra le preferite! ^^

Disclaimer: sono soltanto la traduttrice, la storia appartiene a thexchromosomee e i personaggi, tranne gli OC, a JKR.

 

Girls always win

 

Capitolo 1: Amelie ha un sogno

 

Amelie Perry

 

Il mio nome è Amelie Perry e c’è una cosa che dovete sapere di me: mi piace il Quidditch.

Lo sport con portieri, cacciatori, battitori e cercatori, avete presente? Quello con pluffe, bolidi e boccino? Se la risposta è no, può voler dire soltanto due cose: finora avete vissuto in una scatola, oppure siete Babbani, nel qual caso non dovreste sapere niente di tutto ciò.

Comunque, mi piace il Quidditch. In tutta sincerità non mi piace: lo ADORO!

La ventata d’aria fresca al decollo, la scarica di adrenalina quando segna la tua squadra, quella meravigliosa sensazione allo stomaco quando il tuo Cercatore prende il boccino e la folla va in delirio...

Questo se si vince, naturalmente.

Ed è esattamente quel che ho intenzione di fare quest’anno. Faccio parte della squadra di Corvonero da quando ero una dodicenne pelle e ossa e non ho mai, neanche una volta, sollevato sopra la mia testa la Coppa di Quidditch tra le grida dei miei compagni di casa in festa.

Ormai sono al settimo anno e mi diplomerò tra dieci mesi circa, quindi questa è la mia occasione: ora o mai più.

L’unico problema è che non ho una squadra: l’anno scorso era composta da quattro ragazzi dell’ultimo anno e tre del sesto, inclusa me; i più grandi si sono diplomati, e i due del mio anno hanno preferito trovare un lavoro, piuttosto che tornare a Hogwarts, il che mi lascia da sola.

Si, la situazione è disastrosa e, ciliegina sulla torta, Potter ha comunicato la formazione della squadra di Grifondoro proprio stamattina.

Io, James Sirius Potter– ha annunciato, alzandosi in piedi sulla panca del tavolo della sua Casa, rivolgendosi a una folla di sgomitanti Grifondoro, –il vostro terribilmente bello e tremendamente talentuoso capitano…– “Nonchè umile”, ho pensato, – vi presento la squadra vincente di quest’anno!

Si sono levate grida gioiose, per cui ha atteso che fosse tornata la calma prima di parlare.

Si è confermato portiere il nostro Brice Finnigan!

Ha indicato con un teatrale movimento della mano un ragazzo dai capelli biondo sabbia, che è salito accanto a lui sulla panca.

- Me medesimo e i gemelli Scamander nel ruolo di cacciatori, Fred e Hugo Weasley in quello di battitori e Peter Tate come cercatore!

A quel punto erano in sette a stare ritti sulla panca, facendo inchini e mandando baci ai loro fan.

Ero incredula che la panca riuscisse a reggere il peso dei loro ego.

Devo (a malincuore) ammettere che sono forti, come squadra. Come lo so? Potrei, ripeto, potrei aver spiato le loro selezioni.

Credi sia una coincidenza il fatto che sono tutti maschi?– mi ha allora chiesto la mia compagna di stanza Nell Dortan, rimestando nel suo porridge.

James Potter è sempre stato uno sporco sessista, credo– ha risposto Luthe Carter senza staccare gli occhi dal libro di Pozioni.

Anche la squadra di Serpeverde è tutta al maschile, vero?– ha aggiunto Nell.

Si– ho ringhiato. –E, conoscendo McLaggen, scommetto che lo saranno anche i Tassorosso.

Sai che dovresti fare, Amelie? Ribellarti a quei ragazzi– ha detto Luthe. –La squadra di Corvonero dovrebbe essere interamente femminile.

Gli ho lanciato un’occhiata perplessa.

È un modo per dirmi che non ti presenterai ai provini, Carter?

Oh, non essere fredda, Perry. Solo perché sono tuo amico non significa che debba provare ad entrare in squadra– ha detto tirando fuori la lingua.

Davvero maturo, Luthe.

E poi non ho tempo, frequento tutti corsi avanzati, quest’anno.

Afferrato, Mr. Indicibile– ho replicato, ricambiando la linguaccia.

Farò io il provino, Amelie– si è quindi intromessa Nell.

Anche io– ha aggiunto Ruth Taytum, l’altra mia compagna di stanza, facendosi spazio tra Luthe e Nell.

Sai giocare?– le ho chiesto.

Abbastanza bene. Sai come sono fatti i miei fratelli: giocano nella Lega, non potevano sopportare che la loro sorellina si perdesse tutto il divertimento!

Corvonero è veramente sulla buona strada per essere una squadra di sole ragazze, quest’anno– ho esclamato tra le risate –Date la lieta novella anche alle studentesse più giovani!

Stavo scherzando, ovviamente, ma Nell e Ruth mi hanno presa sul serio e hanno diffuso la notizia.

Perciò, in questo preciso momento, mi trovo al campo di Quidditch, circondata da ragazze, con in mano la lista degli aspiranti a un posto in squadra (con su zero nomi maschili, inutile dirlo).

Possibile che la gente non comprenda più il sarcasmo? Oppure i loro cervelli hanno smesso di funzionare? Avrebbero dovuto realizzare che, senza offesa per il mio sesso, una squadra di sole ragazze (per di più Corvonero) non ha nessuna possibilità contro tre squadre esclusivamente maschili.

Insomma, siamo Corvonero, dovremmo essere intelligenti.

Ok– dico, scrutando la dodicenne mingherlina di fronte a me. –Visto che il Portiere sarò io, cominceremo dai Cacciatori. Cercherete di fare goal a Carter; avete cinque tiri a testa, e vi giudicherò in base all’abilità di tiro e di volo.

Oh, cielo, quella ragazzina del terzo anno non ha neppure la forza necessaria a tenere in mano la pluffa!

Siamo spacciate!

Nell e Ruth si sono presentate entrambe per il posto di Cacciatore, e finora sono state le migliori; le altre provano ad imitarle, ma sembrano molto poco sicure di loro stesse, specialmente le più giovani.

Il fatto che posso almeno guardare i provini delle mie amiche è l’unica ragione che mi trattiene dallo sbattermi in faccia la cartellina.

Nell se l’è cavata piuttosto bene, segnando quattro volte su cinque ed eseguendo l'azione distintiva della sua giocatrice preferita delle Holyhead Harpies. Sono stupita, dato che non l’avevo mai vista giocare a Quidditch, prima: se è veramente riuscita ad imparare la Mossa di Morley semplicemente guardando le partite alla Magivisione, è un mostro di bravura.

Anche Ruth ha fatto un buon lavoro, facendo passare la pluffa dagli anelli cinque volte su cinque.

C’è poi un’altra ragazza che mi ha favorevolmente colpita: Miss Ida Winters, con un risultato di quattro su cinque.

Tutte le più piccole si sono incamminate in direzione degli spogliatoi, già stanche dopo aver volato per pochissimo tempo. Una di loro è scoppiata addirittura a piangere quando un ragazzo di Tassorosso si è sporto in avanti e le ha urlato qualcosa.

Non negherò che è stato un colpo della mia bacchetta a tingergli i capelli di ROSA.

Al turno dei battitori le ragazze in attesa hanno iniziato a diventare sempre più ansiose mentre si guardano intorno e notano gli spalti riempirsi di membri delle altre squadre.

Ignorateli, ragazze– dico loro. Sono una tale ipocrita: un attimo dopo scorgo il capitano di Grifondoro e mi si capovolge lo stomaco: quell’idiota è venuto a spiare le mie selezioni!

Di nuovo: sono un’ipocrita.

I battitori si levano da terra, cominciando a tirarsi a vicenda i bolidi.

Prendo nota di forza, mira ed equilibrio sulla scopa di ogni singola ragazza, seguendone una in particolare, del quinto anno, esile, ma che sembra saper picchiare duro: a dispetto della taglia, è riuscita a buttare giù dalla scopa una rivale più grande per età e stazza.

L’altra ha riportato solamente ferite lievi (nonostante abbia frignato parecchio, finché Luthe non l'ha accompagnata in Infermeria) e lei ha guadagnato una stellina accanto al suo nome.

Ehilà, Perry– mi saluta una familiare voce derisoria. – Hai finalmente rinunciato alla Coppa di Quidditch, eh? Proprio non riesco a immaginare una squadra decente formata da queste pupattole mingherline che vi ritrovate a Corvonero.

Mi giro e vedo James Potter che avanza verso di me, fiancheggiato dal resto della sua squadra.

Carino da parte tua essere venuto a darmi supporto morale, Potter– ribatto, non essendo dell’umore migliore. –Ma non ho bisogno delle tue stronzate, oggi, grazie.

Tieni a freno la lingua, Perry– dice tra le risate, e io mi giro di nuovo verso le ragazze, digrignando i denti.

Chi è qui per il ruolo di cercatore si faccia avanti!

Nessuno si muove.

Proverò io– dice una rossa molto carina, muovendo un passo in avanti.

Potter tace all’istante.

Non ho con me la scopa, o altro– aggiunge la rossa, –ma posso usare quella di James, per adesso.

In quell’istante l'ho riconosciuta: è Rose Weasley, sesto anno, il genere di persona che mette lavoro e famiglia sempre al primo posto. Non credo di averci mai parlato, ma in questo momento la bacerei per aver causato l’espressione orribilmente contrariata sulla faccia di Potter.

No!– urla Potter. – Rosie, ti proibisco di giocare a Quidditch con questa… questa…

Incapace di trovare una parola abbastanza volgare per definirmi, Potter si imbroncia e sbatte i piedi per terra.

Maturo, da parte sua.

No.

James– replica Rose in tono tanto tranquillo da sembrare di scherno. – Avresti dovuto capire che quando ti ho chiesto di allenarmi questa estate avevo un secondo fine.

Ma… Rosie– gnaula Potter. –Tu non puoi giocare a Quidditch!

James Sirius Potter, non sei tu a decidere cosa posso o non posso fare– sbotta lei, fulminandolo con lo sguardo.

Bene– sbuffa lui, dandole le spalle. – Ma non userai la mia scopa.

Non sarà necessario! Ti ha allenata lui?– lo interrompo. –Quale ottimo modo per dargli sui nervi! Benvenuta in squadra!

Non puoi farlo! Deve provare!– strilla Potter.

Perché no?– replico. –Oltretutto, non ha avversari. Di nuovo, benvenuta in squadra.

Potter sbuffa e ringhia, in una pessima imitazione del lupo cattivo delle fiabe; resosi conto del fatto che non spaventa nessuno se ne va, furibondo, seguito dalla sua squadra.

Sorrido radiosa a quella meravigliosa strega di nome Rose Weasley e lei ricambia.

Sarà un’ottima aggiunta alla MIA squadra.

 

Note dell'autrice:

Fine del primo di una lunga serie di capitoli.

So che è breve, ma è più che altro un prologo: dal prossimo entreranno in scena le altre ragazze e ciascuna avrà il suo POV e la sua storia, perciò il ritmo non sarà molto veloce.

Note della traduttrice:

Che dite, ce la farà Amelie a dimostrare che, quando sono determinate, le ragazze sono imbattibili?

E adesso lasciatemi profondermi in ringraziamenti alla mia infaticabile beta AryYuna (cosa farei senza di lei? Meglio non pensarci), la mia grammar-nazi preferita. Grazie, grazie, grazie, grazie… Ok, basta, altrimenti non la smetto più. XD

Ps: non so voi, ma a me la squadra di Grifondoro sembra un inno al nepotismo! XD 

   
 
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