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Autore: sharysere    06/07/2013    1 recensioni
un'amicizia non nasce solamente attraverso social network, scuola o varie conoscenze...un'amicizia può nascere anche tra due sconosciuti di due paesi diversi che si scrivono lettere, grazie ad un compito dato da una prof che diede nomi a caso di persone straniere con cui parlare per esercitarsi con la lingua da lei insegnata.
E se in realtà non è stata una semplice coincidenza conoscersi?
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Suona la campanella scolastica, segno che l’ora di matematica è terminata. Tutti i miei compagni di classe sono in piedi a fare confusione, mentre io sono seduta al mio posto con il libro e il quaderno di inglese sul banco. Entra la prof Allacci che stranamente ha un sorriso sulle labbra, nonostante il rumore che c’è in classe.

-Prof:  ragazzi, sedetevi immediatamente ai vostri posti, ho una notizia meravigliosa da darvi. Tempo fa avevo chiesto in direzione se potevo farvi comunicare con dei madrelingua per allenare e arricchire il vostro vocabolario inglese.
Ieri, finalmente, mi hanno detto che il progetto può iniziare già da oggi-
 
E questa sarebbe una meravigliosa notizia?!

-Prof:  quindi ora vi darò l’ indirizzo di un ragazzo o ragazza di varie età, quindi da 17 in su,che potrebbe essere o americano o inglese con qui voi dovrete comunicare.
La persona che vi assegnerò sarà differente per ognuno di voi.-
 
Allacci ora comincia a passare tra i banchi per lasciarci un bigliettino a caso con il nome e l’indirizzo del nostro interlocutore. A me è capitato un certo signor Payne, mi sa che sarà un settantenne vecchio e brutto…proprio a me doveva capitare!!!

                                                                               *****
Dopo aver assegnato a tutti il proprio pen friend, o come si chiama, l’insegnante ci ha raccomandato di scrivergli almeno una volta al mese, in inglese corretto, di non fare errori grammaticali allucinati, eccetera eccetera e poi se ne è andata dalla classe senza neanche dirci cosa dobbiamo dirgli!!!

Ora c’è italiano. Che noia. Non è che a me non piace la scuola, ma questa ora è veramente noiosa. Il nostro prof spiega molto lentamente e spesso balbetta e sembra che si addormenti pure lui a spiegare, quindi morale della favola:  lui dorme, tu pure e non capisci niente di quel poco che ci “insegna”. Ma per fortuna mi salva la campanella che ovviamente lui non sente, quindi ci mette una bella nota sul registro perché ci siamo alzati e stiamo preparando le cartelle per tornare a casa, senza il suo permesso.

Esco dalla classe con il mio zaino sulla spalla e preparo l’mp3 per ascoltare la musica durante il tragitto scuola-casa, visto che molto probabilmente la mia vicina nonché la mia migliore amica è andata a casa perché diceva che non stava molto bene, ma io, conoscendola, so che voleva andarsene perché si è stufata di stare qui e non vede l’ora delle vacanze invernali…ma deve aspettare un po’, siamo solo a fine ottobre d'altronde. Ma invece era li ad aspettarmi, fuori dalla porta d’ingresso dove escono tutti gli studenti.

-io: ciao silvia-

-silvia: ciao, allora come è andata oggi?-

-Io: a parte che Allacci ci ha dato un compito stupidissimo: diventare pen friend di un inglese o americano e scrivergli almeno una volta al mese-

-Silvia: certo che ne ha di fantasia questa!!! E a te chi è capitato?-

-Io: un certo signor Payne -
-Silvia: un novantenne?-

-Io: probabilmente si, tu invece? mal di stomaco?-

-Silvia: mi è passato, ora sto meglio grazie-

Ha accennato un sorrisetto nel “sto meglio” quindi mi nasconde qualcosa…ma cosa? Si sarà messa con un ragazzo forse? Non credo, se, e ripeto, se sta ancora con Leo.
In questo periodo non mi dice più niente. Magari è solo sotto pressione per la tesina che dobbiamo fare per la maturità.
 
Tutto il tragitto l’abbiamo fatto praticamente in silenzio.

-Io: ci vediamo domani allora…ciao silvia-

-Silvia: eh?...ah si si ok, a domani ciao-

Bha…prendo le chiavi dalla tasca destra della mia giacca nera e apro il cancello per poi chiuderlo e entrare in casa. Cerco la chiave che apre la porta, ma essa si apre da sola, ciò significa che mia mamma ha capito che ero arrivata grazie al mio piccolo antifurto portatile di nome Rayo tutto peloso, bianco con il naso a tartufo che scodinzola.

Entro, saluto mamma e Rayo

-Mamma: allora tesoro che avete fatto di bello oggi?-

-Io: di bello proprio niente-

Poso lo zaino momentaneamente sul suolo della sala e mi tolgo la giacca per poi posarla nel porta abiti che si pone sulle scale per andare in taverna.

-Mamma: che cosà è questo?-

Dice mentre prende da terra un foglietto giallo che era cascato dalla mia tasca senza che me ne fossi accorta
-Io: ah è solamente l’indirizzo di un tipo inglese a cui devo inviare una lettera al mese per compito -

-Mamma: bello... mi ricordo quando la mia insegnante delle medie mi aveva assegnato la mia pen friend lei si chiamava Isabel…-

Dice mentre si gira, dandomi le spalle per prendere la sua borsa, quindi io prendo lo zaino e il foglio che aveva appoggiato sul tavolino in sala e corro velocemente, senza farmi vedere e sentire da lei…mi dispiace scappare quando parla, ma se attacca bottone non finisce più, quindi è meglio darsela a gambe.

Entro in camera mia, chiudo la porta, sbatto per terra la cartella e mi sdraio sul letto.
Non avendo nulla da fare decido di mettermi sulla scrivania e provare a scrivere questa lettera.

Estraggo il foglietto con i dati del destinatario e leggo come si chiama ‘sto tizio: Liam Payne…ok, un nome un po’ più strano no e? no!

[NOTA: nelle lettere dovrei scrivere in inglese, ma non avendo voglia scrivo in italiano e le cose scritte tra parentesi coi trattini sono i commenti che la protagonista fa mentre scrive]

Come cavolo inizio…
 
Caro Liam
 
No, sembra che lo conosco già e se poi è davvero un ottantenne si offende. Ok, buttiamo il foglio e ricominciamo.
Appallottolo il pezzo di carta e lo lancio sperando di centrare il buco del cestino e….
-CANESTROOOOO- urlo alzando le braccia in segno di vittoria –ma come sono brava io né- continuo parlando con il mio cane o come dico io batuffolo di pelo così detto Rayo, che mi guarda come se stesse pensando –oh ma questa è scema forte- e sospira. Sono sempre la solita incompresa!
Ok, basta…ora concentrati sulla lettera.

Prendo un altro foglio dal cassetto, impugno la penna nera e comincio a scrivere
 
Caro Sig.re Payne

(-Ok, così dovrebbe andare-)

Come sta?
Il mio nome è Marika Baldini, ho 18 anni e sono italiana. Le scrivo questa lettera perché la mia professoressa di inglese (la signora Allacci) ci ha dato degli indirizzi di persone madrelingua inglese, probabilmente per esercitarci per l’esame di maturità .
 

(-come inizio forse va bene…ma che gli dico ora?-)
 
Sono bassa, ho i capelli neri e lisci, gli occhi azzurri e sono magra .

(-secondo me non gliene frega un cavolo di come sono fatta, ma non so cosa scrivergli, quindi la lascio-)

Abito con mia mamma Lara, mio papà Simone e il mio cagnolino di 10 anni Rayo .
Mia mamma non è molto alta, ma è magra . Ha gli occhi azzurri e i capelli mossi di color castano ; mentre mio papà è alto e magro, ha gli occhi marroni e i capelli biondi.
Magari ti chiederai
 

(-no, forse è meglio dargli sempre del LEI, quindi cancelliamo il “Ti chiederai” e mettiamo “si chiederà”-)
 
ti chiederai  si chiederà come faccio ad avere i capelli neri se i miei genitori gli hanno di colore biondo e castano…la risposta è semplicissima : ho preso da mia nonna paterna!
Rayo, invece, avendo dieci anni ha i suoi acciacchi, ma non li da a vedere, ormai è vecchiotto…spero solamente che duri ancora secoli ,anche se so che è impossibile !
È piccolo e ha il pelo corto. È un volpino bianco, le cose che lo rendono speciale sono i suoi occhioni verdi e delle macchioline a forma di cuore sotto il muso, di colore nocciola .
Sfortunatamente non ho altri animali . sfortunatamente perché io li amo e infatti l’anno prossimo voglio iscrivermi alla facoltà di medicina, per poi specializzarmi in veterinaria, tutto questo solo se passo gli esami quest’anno.
Lei invece? Ha qualche passione o Hobby?
Spero di ricevere a presto sue notizie
Cordiali saluti

                                                                                                                      Marika
 
Si, dai, sembra che ci siamo. Ora devo solo compilare la busta chiuderla e spedirla. Domanda….ma abbiamo una busta in casa?

Io: MAMMAAAAA

Urlo dal pino di sopra sperando che mi abbia sentito

Mamma:  COSA C’è?

Io:  ABBIAMO UNA BUSTA IN CASA

Mamma:  SI, DOVREBBE ESSERCENE UNA NEL MOBILE GIU’ IN TAVERNA, QUELLO COI FIORI

Un mobile coi fiori? Si può che io non so cosa c’è in casa mia, quando abito qui da quando sono nata!
Scendo le scale , e mi dirigo verso le altre per andare in cantina. Rifaccio le scale…in totale, per adesso ho fatto trentadue scalini.

Adesso che sono in taverna cerco questo mobile misterioso coi fiori.
Mi sto ponendo una piccolissima e semplicissima domanda…i fiori sono decorati? No, perché io n on ho mai visto un mobile con dei fiori decorati in casa mia!!
 
La mia cantina l’abbiamo, o meglio l’hanno, arredata in stile rustico: dalle scale che portano al sotterraneo si vedono alla tua sinistra la cucina di legno di ciliegio, mentre sulla destra c’è un piccolo salotto con tre poltroncine di pelle nera e un tavolino di legno. Di fronte c’è un piccolo forno a legna, che però noi lo usiamo come camino per la sera. I muri sono fatti di pietra bianca, con delle rifiniture di color marrone e oro…praticamente è un piccolo appartamento ed è il mio luogo preferito della casa, anche se al buoi mi fa un po’ terrore!!!

Scendo anche l’ultimo scalino e mi dirigo verso la cucina…cominciamo a cercare lì.
Al livello del lavello vedo un vaso blu contenente le rose del giardino.
 
Quelle rose sono spettacolari…se tocchi i petali sembrano fatti di velluto ed emanano un odore fresco, delicato, ma allo stesso tempo intenso. Sono le mie rose preferite
 
Apro il primo cassetto…magari è quello il mobile che diceva mia mamma, però lì trovo solamente posate e tovaglioli, nel secondo invece ci sono canovacci e tovaglie di ogni tipo: quelle di natale, quella lunga per capodanno, quella per gli eventi importanti e quelle di tutti i giorni; mentre nel terzo ci sono un mucchio di fogli sparsi…speriamo che ci sia anche quello che mi serve. Infatti eccola una busta sola, per fortuna…aspettava me!
 
La prendo, chiudo l’ultimo cassetto del mobile basso e salgo le scale, dopo aver spento le luci nel piano inferiore e chiudo la porta che ho appena sorpassato e mi reco verso le scale che portano al piano superiore ed entro in camera mia.
 
Prendo la busta, il foglio con l’indirizzo e la mia penna nera. Comincio a scrivere mittente e soprattutto destinatario. Metto la lettera nella busta e la lascio sulla mia scrivania…se domani prima di andare a scuola mi ricordo di prenderla, così al ritorno la imbuco bene, se no chissene frega!
 
Finalmente la cena è pronta, mio papà però non è ancora tornato…è bloccato nel traffico.
Finito di cenare io Rayo e mia mamma ci siamo messe a guardare in sala la tv aspettando mia papà, però essendo stanca me ne andai su a dormire.
 
Mandai un messaggio a Silvia, perché ogni sera noi ci mandiamo i messaggi prima di addormentarci, ma stasera il sonno ha avuto la meglio su di me, dopo pochi minuti sono crollata.
 
La cosa più strana però è che lei non mi ha risposto subito come sempre e questo è strano.
Più passa il tempo più mi convinco che lei mi nasconda qualcosa, ma la domanda è COSA?













Ciaooooooo!!!
Questa è la mia nuova storia...spero vi piaccia :D
  
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