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Autore: HoshiUzumaki    06/07/2013    1 recensioni
"Mi chiamo Emily, Emily Orange, sono una studentessa delle scuole superiori con una vita tutt’altro che normale, o almeno non da quando è successo il fattaccio"
Questa storia tratta di una teenagers 'problematica' e dei suoi amici, se volete sapere altro, vi basta leggere!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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According to you~

Cosa faresti se ti rendessi conto che la sottile linea che divide odio e amore si fosse spezzata?
 

• Chapter 0

Era una fredda mattina invernale ed io, come ogni giorno, mi trovavo a scuola, dove avrei dovuto trascorrere le sei ore più impegnative di tutta la mia giornata.

Mi chiamo Emily, Emily Orange, sono una studentessa delle scuole superiori con una vita tutt’altro che normale, o almeno non da quando è successo il fattaccio.

«Orange..» sentivo una voce, lontana, flebile, che mi chiamava;
«Orange..» la voce non ne voleva sapere di lasciarmi in pace, anche se io continuavo ad ignorarla;

«ORANGE, SI SVEGLI IMMEDITAMENTE!» a quelle parole sobbalzai, trovandomi davanti una donna sulla cinquantina apparentemente furiosa, mi guardai intorno e il mio viso si fece rosso, come poteva esserlo un pomodoro;

«Orange, le mie lezioni la annoiano tanto da addormentarsi!?» mi disse la donna, rimproverandomi;

«N-no, professoressa, io veramente..» non ebbi neppure il tempo di giustificarmi, che lei replicò «E’ la terza volta questo mese che la colgo in flagrante, non è ammissibile! Mi dispiace, ma sono costretta a mandarla dal preside!»

In quel preciso istante la campanella suonò e la professoressa, in preda alla rabbia, si precipitò fuori dalla classe per avvertire il preside. Ero disperata.

Mi voltai, in modo da guardare la persona seduta di fianco a me «Alex, perché non mi hai svegliata!?», la ragazza a cui avevo rivolto quelle parole replicò «S-scusami, io ci ho provato, ma tu non ti svegliavi e io..» la interruppi, feci un sospiro e poi le sorrisi «Tranquilla, non è stata colpa tua, anzi, grazie di aver provato a svegliarmi!» lei tornò a sorridere e gli occhi gli divennero lucidi, successivamente mi abbracciò «Emy, vedrai che andrà tutto bene, io sono con te!»

Ora tutti vi starete chiedendo chi è questa ragazza con cui sono tanto in confidenza, immagino; lei è Alexia Johns, ovvero la mia migliore amica, ci siamo conosciute quando siamo entrate alle superiori e da allora non ci siamo mai divise! Sapete quel detto che recita ‘Gli opposti si attraggono’? Io non ci credo molto, ma nel nostro caso è azzeccatissimo. Lei è il mio esatto opposto, sia caratterialmente, che fisicamente.

«Hey Emy, vedrai che si risolverà tutto per il meglio, non preoccuparti, sappiamo tutti che alla Twink piace parlare a vanvera!» disse un ragazzo appostatosi davanti al mio banco, rivolgendomi un sorriso più dolce del miele; «G-grazie Matt, spero proprio che tu abbia ragione..» risposi io ammaliata; quel ragazzo era Matthew Rey, il ragazzo più popolare per quanto riguarda la mia classe, o almeno lo era tra le ragazze! Dolce, gentile, sempre disponibile e di bell’aspetto, era impossibile non invaghirsene, impossibile anche per una ragazza come me!

«Sei c-carino a preoccuparti pe-» prima che finissi un altro ragazzo irruppe prepotentemente nella nostra conversazione «Matt, smettila di preoccuparsi per quella stupida, ha avuto ciò che si meritava» esclamo guardandomi con aria di sfida; io mi alzai in piedi e lo raggiunsi, prendendolo per il colletto della maglia «Nessuno ha chiesto il tuo parere Duncan, quindi vedi di evaporare!»

«Evaporare? Come posso evaporare, stupida, non sono mica fatto d’acqua!»

«E invece si, lo sei per l’80%..m-mi pare..»

«Ahh, quanto mi fai innervosire quando fai la sapientona!»

Vi lascio immaginare in cosa sfociò quello ‘scambio di opinioni’. Finimmo in presidenza, entrambi.. per davvero.

«Mh, Duncan Miller e Emily Orange, secondo anno, sezione B.. avete fatto scoppiare una rissa in classe, dico bene?» pronunciò il preside squadrandoci dall’alto in basso;

«S-signor preside, le posso spiegare..»

«E’ stata colpa mia»
 esclamò Duncan;

«M-ma Dun..»

«Miller, sei pronto a prendertene la totale responsabilità?»
 il preside lo guardò stupito;

«Si, signor preside»

«In questo caso, Orange, tu puoi andare»


Io uscii dalla presidenza, incredula, e mi misi ad aspettare che Duncan uscisse, per ringraziarlo. Ci vollero due ore, ma alla fine il preside lo lasciò andare.

«Duncan, io volevo ringraziarti..»

«Ringraziarmi? E di cosa?»

«Di avermi difesa.. io non so perché tu lo abbia fatto, ma graz-»
 mi interruppe;

«Aspetta, aspetta, aspetta, tu pensi davvero che lo abbia fatto per te? Ahahaha, da non credere!» disse ridendo «L’ho fatto semplicemente  per non infangare il mio buon nome. Cosa ne sarebbe di me se gli altri studenti sapessero che ho fatto rissa con una ragazza.. che poi tanto ragazza non è..»

Io lo guardai, furibonda, per poi replicare «Una ragazza, che poi tanto ragazza non è? Mi stai dando del ragazzo, razza di idiota!?»

«Si, è proprio ciò che ho detto» rispose lui divertito, con aria di sfida;

«Ah, hai ragione, sono sicuramente più uomo di te!» replicai;

«Ahh, non ho nemmeno voglia di stare qui a discutere con te, è uno spreco di tempo, me ne vado!»
 disse, prima di andarsene.

Quella era la mia giornata scolastica tipo.

Tutti gli studenti definiscono la scuola impegnativa a causa delle lezioni, dell’alto tasso di concentrazione che viene richiesto durante le spiegazioni da parte dei professori, oppure a causa dell’enorme carico di compiti per casa, ma non era il mio caso; se devo essere totalmente sincera la scuola non mi dispiaceva, in fondo se non avessi passato il mio tempo qui, lo avrei sprecato dormendo, ed è molto probabile che non avrei così tanti amici, se così li si può definire, c’è solo un piccolo problema.. il suo nome è Duncan Miller.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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