ditemi se così i dialoghi si capiscono meglio, non sapevo come fare
Incontri
Sora: Si potrà uscire dalla scuola? Avevo visto un bar qua vicino.
Moe: Sto morendo di fame, domani lo porto io il pranzo.
Camminarono lungo corridoio arrivando in cortile.
Tutti gli studenti stavano arrivando, fuori era il luogo dove gli amici si riunivano a mangiare insiem.
Chiyo: Ciao! Voi non mangiate?
S: Ho lasciato a casa il pranzo...
C: Se volete vi do un po' del mio bento.
S: Molto volent- *le arriva una gomitata*
M: Ingorda! È colpa tua se siamo senza pranzo e adesso restiamo senza.
S: uffa...
C: siete proprio strane voi due!
S: guarda, c'è il ragazzo che ci ha sgridate prima
?: oltre ad arrivare in ritardo dimenticate anche il pranzo, da dove venite fanno tutti così?
A quelle parole Sora ricordò il suo vecchio paese, tutti gli amici che aveva lasciato e anche il suo quasi-ragazzo.
Gli mancavano, dopotutto aveva vissuto in quel posto per 15 anni e anche se erano passati pochi giorni, voleva già tornare.
Quel tipo che neanche conosceva adesso li stava insultando, o almeno a lei suonava come un'offesa.
S: … sei in cerca di rogne!?
?: Non ti scaldare, piccola
S: Chiamami ancora così e ti spacco la faccia! disse mettendo le mani a pugno.
Il ragazzo continuò a camminare avanti.
S: Ah stai fuggendo. Guarda che non la passi liscia! Che faccia tosta!
M:chi era?
C: lui è il primo nella classifica della scuola. si chiama Hiroto Takiboto.
S: secondo me è il primo sulla lista di quelli da picchiare!! si era proprio arrabbiata.
M: dai sta' calma.
S: no che non sto calma se lui offende il nostro paese!
La campanella era suonata.
Intanto il cielo cominciava ad annuvolarsi e ben presto iniziò a piovere.
S: Non è giusto, però, non abbiamo mangiato niente!
M: Ancora! Per fortuna hai fatto colazione se no continuavi anche tutta la mattina
C: Oh no sta iniziando a piovere!
S: Andiamo dentro.
Dopo le lezioni iniziavano i corsi.
Sora si avviò al campo da calcio, le piaceva quello sport, anche se era quasi sicura che fosse l'unica ragazza iscritta al corso.
Invece si sbagliava: c'era anche un'altra ragazza poco robusta, capelli scuri legati in una coda.
Era sorridente però aveva l'aria di non parlare molto
S: non mi sembra il tipo da giocare a calcio... boh.
Guardò gli altri giocatori e vide una figura familiare.
?:Ehi carota ci sei anche te?
S:Carota!?!
?: I tuoi capelli sono color carota.
S: No aspetta! Ancora tu!!
?: Sembra che una calamita ti porti sempre verso di me!
S: Ma per favore sta' zitto!