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Autore: Ollieparawhore    06/07/2013    1 recensioni
I suoi insulti riecheggiano per tutto l’isolato.
Corro senza mai voltarmi indietro, con il timore di essere investita da quella furia.
Non sento più le gambe ma so che devo continuare a correre.
Quando finalmente raggiungo casa mia, mi lascio semplicemente cadere nel giardino, ansimando.
Il mio fiatone in pochi secondi viene sostituito da un lago di lacrime.
Non capisco più nulla, la mia vita è stata stravolta nel giro di poche ore, ed il susseguirsi di fatti assurdi sembra inarrestabile. Tento di trovare un’unica certezza a cui aggrapparmi ma l’unica cosa che ho è solo l’inutile terra umida sotto di me.
Tutto ciò che so fare è cadere.
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I Paramore si ritrovano davanti ai loro grandi dubbi, sono fragili, hanno bisogno di certezze, e non stupide promesse. Vogliono crescere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hayley Williams, Josh Farro, Taylor York, Zac Farro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Feel the pressure.





Se vi garba, sempre qui il link con la canzone che vi consiglio: https://www.youtube.com/watch?v=6yPgAnFUV4o

Hayley's point of view

È già la seconda volta in questo mese. Sono seduta a terra incapace di fermare le mie lacrime. Tengo ancora stretto quel dannatissimo cardigan grigio che ho indossato al matrimonio di Josh. L’ho messo una volta e da allora non riesco più a guardarlo nello stesso modo.
Gli occhi di Dakota sono fissi su di me, increduli. Pur essendo la mia migliore amica non sono ancora riuscita a confessarle che continuo a pensare a Josh, che mi manca. Mi manca da pazzi.
Si accuccia accanto a me, poggiando la sua testa sulla mia, mi cinge con un braccio affettuosa.
“Su Hayls, tranquilla, da qua” dice prendendo quell’apparentemente insignificante pezzo di stoffa e appallotolandolo dentro la sua borsa.
“Dai che questa sera esci con Chad, rilassati un po' ”
Le sue parole non mi convincono del tutto, ma abbozzo comunque un sorriso tirato.
Mi lascio coccolare da una tazza calda di thè e qualche manicaretto di mia madre.
Finisco di prepararmi e truccarmi che Chad è già nel salotto di casa mia a parlare con la mia migliore amica.
Scendo le scale, e nel vederlo girarsi nella mia direzione sorrido dolcemente.
Ho davvero bisogno di distrarmi.
“Buona sera” mi saluta avvicinandosi.
“’Sera”
Mi prende per mano e mi accompagna alla porta. Come se non sapessi dov’è. Salutiamo Dakota e usciamo di casa.
La sua macchina nera laccata è parcheggiata malamente nel mio giardino e ha rovinato una buona parte del prato. Tento di innervosirmi il meno possibile e faccio finta di niente.
Mi apre la portiera e mi fa accomodare.
Mettendo in moto si accende automaticamente la radio e parte ‘Monster’.
È la prima canzone che abbiamo scritto dopo l’abbandono dei Farro. Rappresenta esattamente quello che ho provato. Il mondo sembrava si stesse tramutando in un mostro e tutto sembrava crollare inesorabilmente. Scrivere quella canzone mi aveva aiutato a superare tutto ciò. In parte.
Dopo una buona mezz’ora passata in macchina, si ferma finalmente davanti ad un locale.
La porta a vetri sovrasta l’ingresso, ed è così pesante che a mala pena riusciamo ad aprirla.
Ci accoglie un cameriere giovane, che riconoscendo Chad, ci conduce subito al nostro tavolo.
Le luci sono tutte soffuse e non capisco dove metto i piedi, rischiando di inciampare più di una volta.
Mi sento un po’ a disagio in tutto questo buio che mi circonda.
Apro il menù e sfoglio attentamente le pagine.
“Credo prenderò degli spaghetti alla bolognese” affermo.
“Perfetto, io prendo lo stesso.”
Il cameriere prende le ordinazioni e si avvia verso la cucina.
Sento uno strano rumore proveniente dalla mia borsetta e mi affretto a controllare.
Lo schermo del mio iPhone è illuminato,e compare un messaggio di Taylor.
‘Sono a casa con Justin, ci annoiamo. Stiamo scegliendo un film e tra poco ordiniamo le pizze, sei dei nostri?’
Sorrido e a malincuore rispondo che sono impegnata.
“Chi era?”
“Ah, era Tay, mi ha invitato a cena. Gli ho detto che sarà per un’altra volta”
Liscio la gonna sulle gambe e perdo il mio sguardo sul bordo della tovaglia, apparentemente rossa.
Il cameriere poggia maldestramente i piatti sul tavolo . Non vedo davvero nulla e più di una volta manco il piatto, infilzando il tavolo con la forchetta.
Odio quest’atmosfera, mi fa sentire spaesata e persa. Non riesco a concentrarmi su nulla.
La serata passa un po’ fiaccamente e vengo riaccompagnata a casa. Mi scorta fino alla porta di casa, e prima di andarsene mi ruba un bacio, sfiorandomi le labbra.
“Buona notte bellissima”
Rimango un po’ impietrita, e rientro in casa.
Ho un peso sullo stomaco, e non è la cena.
Ho solo voglia di sprofondare, e lasciarmi consumare piano da questo senso di nostalgia.



 

Ecco, mi dispiace, Chad mi sta simpatico, ma avrei preferito che le cose fossero andate così.
Ho visto che ci sono state parecchie visualizzazioni, però mi farebbe piacere ricevere un po' di recensioni costruttive
Giusto per farmi un'idea di cosa ne pensate, e cosa dovrei cambiare nella mia scrittura.
Grazie per la considerazione!
//Oliver.

  
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