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Autore: Zomi    06/07/2013    10 recensioni
Sentì la pelle drizzarsi sconvolta, incredula a quanto sentiva.
Deglutendo, si fece più vicina alla porta della cucina, accostando l’orecchio all’uscio ben chiuso.
No, non poteva crederci.
Era assurdo, impensabile…
Eppure, dietro a quell’uscio ben chiuso, c’erano proprio Sanji e Zoro...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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SURPRISE

 



Sentì la pelle drizzarsi sconvolta, incredula a quanto sentiva.
Deglutendo, si fece più vicina alla porta della cucina, accostando l’orecchio all’uscio ben chiuso.
No, non poteva crederci.
Era assurdo, impensabile…
Eppure, dietro a quell’uscio ben chiuso, c’erano proprio Sanji e Zoro.
Strinse i pugni contro il legno chiaro della porta, schiacciando i suoi mossi ricci rossi sulla parete e zittendo per fino il suo respiro.
Si mise in ascolto, non lasciandosi scappare nemmeno la più piccola sillaba di quella strana discussione e che scivolava dall’interno della stanza.
-… prova…- ordinò la voce roca e sicura di Sanji, muovendosi in un fruscio secco lungo il tavolo -… infila un dito dentro e ruotalo…-
Un ringhio scontroso gli rispose scottante.
-Non ci penso proprio- sbottò Zoro, indietreggiando rumorosamente di qualche passo.
-Io lì dentro non ci infilo proprio nessun dito…- il suo disgusto era palpabile perfino nel corridoio dove Nami origliava quell’ambigua discussione.
-Umpf… Marimo muoviti…- intimò il biondo, avanzando di una passo e producendo un frusciate di tessuti calati, trattenuti da mani ferme e sicure.
-Nemmeno morto- ringhiò lo spadaccino –Chissà che ci hai infilato dentro, prima d’oggi…- alla navigatrice sembrava quasi di vedere la faccia nauseata del verde -… e poi è stretto, non ci sta un mio dito, figuriamoci un pe…-
-Ascoltami bene…- una zaffata di fumo scivolò sotto la porta chiusa, arrivando alle narici di Nami -… me lo hai chiesto tu…- abbassò la voce, riducendola a un sussurro infimo e ricattatore -… di solito non faccio tutto questo con un uomo, con te poi: figuriamoci!!!!-
-Sappi che è reciproco… solo che…-
-Lo so, lo so: non me lo ripetere- la voce di Sanji si era inclinata leggermente, increspandosi in piccole note dolorose -… quindi, non perdiamo altro tempo, e ficca il tuo maledetto dito dentro il mio…-
-Ma come pretendi che faccia?!?- ringhiò battendo rumorosamente i pugni sul tavolo -… quel tuo stramaledetto affare è troppo piccolo, e per di più duro: mi si spezzerà il dito a infilarcelo…-
-Ufff… E va bene, prendi qui…- un piccolo catino fu trascinato sul ripiano in ferro, cigolando fino a portarsi tra i due pirati -… inumidisci un dito con quest’acqua e poi giralo attorno all’apertura, ammorbidendola…-
Uno sbuffo, ma poi i passi dello spadaccino suggerirono che aveva obbedito al cuoco, eseguendo l’ordine.
-Ecco così… bravo…- lo guidava il biondo, mentre leggeri mugugni disgustati dello spadaccino facevano da sottofondo al tutto.
Nami continuava ad ascoltare attenta, rossa in viso per tutto ciò che riusciva a captare.
Stava tranquillamente andando nel suo studio, quando aveva sentito quei due, stranamente chiusi in cucina e da soli, batti beccare sul “infilare un dito” del buzzurro “dentro l’affare duro e schifoso” del cuoco.
I suoi passi si erano ghiacciati nel corridoio, e la sua più femminile curiosità l’aveva obbligata a fermarsi per origliare i due Nakama.
Volenti o nolenti, la sua mente non riusciva a tradurre tutti quei discorsi se non in direttive, precise e ambigue, su come impossessarsi di un deretano durante una scopata.
E insomma!!!
Infilare un dito, in un buco “stretto” e, a sentir il buzzurro “chissà che c’era stato infilato dentro, prima d’oggi” del cuoco, per poi infilarci qualcos’altro che iniziava con “pe”, erano frasi che non lasciavamo molto spazio all’immaginazione, ne tanto meno a tanti fraintendimenti.
-Cavolo…- uggiolò Nami, sconvolta -… altro che Mr Prince delle donzelle, degli Okama piuttosto… E Zoro?!? Io che credevo non ci sapesse proprio fare con le donne: per forza!!!! Ci sa più fare con gli uomini…-
Sentì Sanji parlare, e si appiattì meglio contro la porta, zittendo i suoi pensieri.
-… bene, visto? Ora è perfetto: morbido, caldo, accogliente… pronto per essere riempito…-
Alcuni passi e poi il biondo riprese a parlare.
-Prendilo… com’è?-
-Uhm… duro…- mosse un qualcosa di sostanzioso lo spadaccino, sfregandolo con le mani.
-È pronto quindi… ora, con calma e senza rovesciare niente, lo metti un po’ alla volta dentro, cerando di riempire il tutto…-
-Umpf, e se non ci sta tutto?!?- sbottò secco Zoro.
-Oh si certo, Super Marimo, ora ne hai in abbondanza per tutto il Grande Blu, vero?- fumò scocciato.
-Non è colpa mia se abbondo in tutto…-
-Ma fammi il piacere… abbonderai in tutto, ma non certo d’intelligenza…-
-Cerchi rogna?- ringhiò, prendendo mano a una sua katana.
-E tu? Lo vuoi un bel calcio in faccia?-
-Grrr… io…- Nami era certa che ben presto quei due se le sarebbero date di santa ragione, ma il buzzurro si cheto immediatamente, sbuffando spazientito.
-Prima finiamo sta cosa, e poi te le suono…-
-Seh… meglio… così posso prenderti a randellate in culo senza lasciare a metà certi lavori…-
Il cuoco si mosse lungo il tavolo, avvicinandosi a Zoro, che si spostò accanto a lui.
-Ok… avanti, inizia a infilarcelo… piano, piano…-
-È quello che sto facendo, stupido Baka…-
-Accidenti!!! Fa piano o me lo rompi!!!! Mi serve sai?!?-
-Ma non mi dire?!?- ghignò ironico –Penavo ti servisse solo per bellezza…-
-Stupido Marimo- grugnì –Cerca di fare le cose come si deve…-
-Lo sto facendo… ecco ora è dentro tutto…-
-Bene, lo senti ora? È tutto bello compatto è stretto, duro e costretto nel tessuto…- Nami li sentì spostarsi lungo il tavolo, forse per trovare un miglior appoggio.
-E ora che faccio?- sbottò Zoro.
-Ora spruzzi tutto… Cerca di mirare giusto e di non schizzare niente in giro, o qualcuno potrebbe scoprirci…-
-Sia mai!!!! Non voglio che si sappia che mi son ridotto a fare certe cose con te!!!!-
-È reciproco idiota, quindi concentrati e spremi con forza, riversandolo tutto dentro…-
Oddio no, era troppo!!!!
Sapere che Zoro, il suo Zoro, quel bel fustacchione dal fisico scolpito nel marmo, di cui era innamorata da sempre, si stava divertendo a giocare al trenino con Sanji, Sanji, il Mr Prince che da anni la elogiava e decantava le sue bellezze, era davvero troppo.
Si sentiva venire meno.
-Col cavolo, che mi faccio portar via il mio buzzurro da un cuoco col pizzetto da capra- sbottò rabbiosa, rialzandosi dalla porta e aprendola con un calcio, facendo irruzione nella cucina urlando isterica.
-FERMI DOVE SIETE!!!!- gridò, puntandosi le mani ai fianchi e fulminando con lo sguardo i due amanti segreti, pronta a dividere con un piede di porco Zoro dal culo di Sanji, se fosse servito.
Ma, invece che trovarsi di fronte i due pirati con le braghe calate, il biondo a novanta gradi sul tavolo e lo spadaccino dietro le sue spalle a spingere con forza il suo membro tra le chiappe del primo, li trovò entrambi piegati col busto sopra la tavola, tutti intenti ad armeggiare con una base di pasta frolla.
-NAMI SWANNNNNNNNNNNNNNNN!!!!!!!- uggiolò il cuoco, roteando verso di lei con le braccia gettate al cielo –Amor mio, che bella sorpresa: sei venuta a farmi compagnia nel mio regno!!!!-
-Ma… ma…-
Nami era sconcertata.
Perché c’erano tutte quelle pentole in giro per la stanza, e perchè vari ingredienti –farina, uova, zucchero- erano sparsi su tutto i tavolo, dove un pentolino era stato appena svuotato del suo contenuto dentro un… un…. Un Sac-à-poche?!?
-Mocciosa!!!!- ringhiò Zoro, coprendo con le braccia la torta ricoperta di panna di fronte a lui, nascondendogliela.
La rossa alzò gli occhi su di lui, guardandolo senza parole.
–Che fai qui?!? Fuori dalla cucina!!!! Non è posto per ragazzine impiccione!!!!-
-Non ti rivolgere a quel modo alla dolce Nami, idiota…- digrignò i denti Sanji –Ritira quello che hai detto, orrida verza!!!!-
-E sta zitto!!! Dovresti essere dalla mia parte oggi!!!!- sbraitò l’altro, sempre proteggendo il dolce.
-Umpf, ti ho aiutato fin troppo Marimo…- fumò una nuvoletta grigia –Ora voglio coccolare la mia dolce Nami-swan…-
Tentò di buttarsi a braccia aperte sulla rossa, che lo schivò facilmente, avvicinandosi al tavolo.
-Ma… ma che state combinando?- domandò scioccata, sporgendosi a vedere la torta nascosta dallo spadaccino.
Quello, improvvisamente rosso in viso, distolse lo sguardo, ringhiando sommessamente.
-Suvvia Marimo…- sbottò Sanji –Tanto ormai ti ha scoperto…-
-Scoperto cosa?!? Ma mi volete spiegare?!?- sbuffò Nami, puntandosi le mani ai fianchi e fissandoli scontrosa.
Sospirando, Zoro si alzò dalla tavola, alzando le braccia e non nascondendo più il Sac-à-poche sporco di panna, un pentolino su cui la crema era stata montata, e un invitante dolce nel mezzo del caos dell’oggettistica culinaria.
-Sorpresa…- sbuffò, incrociando le braccia al petto e storcendo le labbra in una smorfia scontenta -… buon compleanno mocciosa…-
Nami li guardò senza parole.
Quindi, Sanji aveva aiutato Zoro a preparare una torta per lei, per il suo compleanno?!?
Nessun trenino? Nessuna quarta spada infilata in sederi di cuoco?!?
-Oh buzzurro…- sospirò sollevata, posandosi una mano sul petto a calmare i battiti accelerati.
-Credimi…- gli si fece vicino, baciandolo su una guancia e facendolo arrossire ancor di più -… questa è la più bella sorpresa che tu potessi mai farmi… ma ti prego, protettimi una cosa…-
Zoro la fissò con un sopracciglio alzato, guardandola stranito.
-La prossima volta che mi vuoi fare una sorpresa, non chiuderti in cucina con Sanji, ma chiuditi con me in una stanza qualsiasi della Sunny…-
Lo spadaccino spalancò gli occhi incredulo alle parole della artografa, prima di ghignare e alzare la rossa da terra, caricandosela in groppa.
-Come vuoi…- sghignazzò uscendo dalla cucina, e lasciando senza parole il cuoco -… sono certo che questa sorpresa ti piacerà molto di più…-
 








 
ANGOLO DELL’AUTORE:
Sono le tre di notte, non si dorme, e l’unico libro a portata di mano è un ricettario di mia madre: cos’altro poteva venir fuori se non questa boiata?!?
FF per festeggiare il compleanno della navigatrice dei nostri cuori.

Zomi

   
 
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