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Autore: SammyWritesFicSometimes    07/07/2013    2 recensioni
Non è esattamente facile essere il figlio gay non dichiarato del candidato conservatore alla presidenza dell’America. È per questo che Blaine Anderson cerca l’amicizia di Kurt Hummel, il figlio dichiarato-e-fiero dell’opponente di suo padre. Ma quella che comincia come un’amicizia riluttante può finire per avere un maggior impatto sulle elezioni di quello che entrambi possano immaginare. Perché innamorarsi non è mai stato parte del piano.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non è esattamente facile essere il figlio gay non dichiarato del candidato conservatore alla presidenza dell’America. È per questo che Blaine Anderson cerca l’amicizia di Kurt Hummel, il figlio dichiarato-e-fiero dell’opponente di suo padre. Ma quella che comincia come un’amicizia riluttante può finire per avere un maggior impatto sulle elezioni di quello che entrambi possano immaginare. Perché innamorarsi non è mai stato parte del piano.
 
Note d’Autore Estese: Prima di tutto, questa è basata su un post di oddscarestuff che girava per tumblr, e devo tanto a Odd per avermi lasciato scrivere questa fanfiction basata sul suo post.
Secondo, sto provando a lasciare la “vera” politica fuori da questa fic. Che significa che, anche se alcuni dei personaggi vi ricordano certi candidati politici, sono tutti ipotetici e, per stare tranquilli, lo sono anche i partiti. Veramente io non sono nemmeno americana. Sono qui per scrivere fanfiction, non per discutere di politica, e non voglio che qualcuno pensi che vi stia dicendo chi dovreste o non dovreste votare.
 
Inoltre, sto facendo del mio meglio per mantenere il più possibile canon la personalità di Kurt e Blaine, ma ci sono dei cambiamenti abbastanza importanti che derivano dal cambiare il loro passato, che hanno a che fare in particolare con Blaine che ancora non si è dichiarato, e spero che capiate.
 
E ultima cosa, visto che sono io, ci saranno angst e drama e fiducia tradita e tutta questa roba. Ma una cosa vi posso promettere, non c’è infedeltà. Perché sappiamo tutti che ne abbiamo avuto abbastanza.
 
Ma spero che vi piaccia, e, se vi piace, che siate disposti a seguirmi mentre la continuo – Sammy
 

Note della traduttrice: Come avrete intuito, si tratta di una traduzione.
 
Ecco la storia originale. Qui invece la pagina autore di Sammy.
 
Ho cercato di essere pedissequa nel tradurre, anche se il presente indicativo è un incubo. Se trovate errori, segnalatemeli. I punti più “critici” li trovate nelle note alla fine, dove vi rendo partecipi dei soliti problemi da traduttore che non interessano a nessuno - Mia


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Forse ci sono dei vantaggi occasionali nell’essere il figlio gay non dichiarato del candidato conservatore alla presidenza. Ma mentre Blaine Anderson assiste tra i suoi genitori alla fine del dibattito di stasera, sta lottando per trovarne anche solo uno.
 
“Sono qui per proteggere il nostro stile di vita e per proteggere quel che è buono e giusto per il nostro popolo.”
 
Una parte della sala erompe in applausi, quando la voce del Senatore Anderson tuona dal palco. Il resto della folla scuote semplicemente la testa in ovvia disapprovazione. Accanto al Senatore Anderson, il diciassettenne Blaine sta vicino a suo padre, ma sta desiderando ora come non mai di far parte della folla che fa resistenza, autorizzato a dar voce alle sue opinioni, invece che essere zittito dalle opinioni di suo padre.
 
È stata una lunga serata. Manca ancora un annetto buono alle Elezioni Presidenziali, ma la CNN ha voluto tenere ora un dibattito amichevole, con i candidati alla presidenza che sono appena stati scelti. Significa che Blaine ha dovuto stare lì mentre suo padre esprimeva ancora una volta il suo parere contro il matrimonio egualitario. Blaine avrebbe mentito se avesse detto che non fremeva nel vedere il Senatore Hummel, l’opponente di suo padre dell’altro partito, prevalere completamente nell’argomentazione di quel tema. Quindi forse c’era almeno un beneficio nell’essere il figlio del Senatore Anderson quella sera.
 
Okay, forse c’è anche un altro beneficio.
 
Blaine lascia vagare i suoi occhi per il palco. Accanto al Senatore Hummel c’è suo figlio Kurt. Di fianco al Senatore, con la sua stazza grossa e anche una leggera pancetta, Kurt sembra piuttosto piccolo in confronto, malgrado la sua altezza. Piccolo, ma non debole, Blaine lo sa. L’intera nazione conosce la storia di Kurt. Avere un padre in politica non aveva fatto niente per proteggere Kurt dal bullismo durante le medie per essere apertamente gay. Semmai, aveva peggiorato le cose, avere un padre che supportava tanto la parità di diritti mentre tuo figlio cresceva in una città omofoba. Ma il Senatore Hummel non si era mai smosso dalla sua posizione. Rifiuto di lasciar intimidire e manipolare la mia famiglia, aveva detto, prima di far trasferire la sua famiglia per vivere con lui a Washington.
 
E ora, appena diciottenne, Kurt cammina a testa alta, schiacciato a sandwich tra suo padre e il suo fratellastro, scuotendo la testa in segno di disapprovazione alle parole del Senatore. Blaine lo capisce. È la prima volta che Blaine vede Kurt di persona, e sente salire la temperatura delle sue guance e realizza che Kurt è tanto affascinante in carne e ossa quanto lo è in TV, se non di più. È elegante, fasciato in pantaloni attillati e camicia grigia in completo che risalta la sua figura tonica. I suoi capelli castano-dorati, con i colpi di sole, sono tirati su in un ciuffo che in qualche modo riesce a stare a posto mentre allo stesso tempo sembra così soffice che sta praticamente implorando di avere delle mani che gli corrono attraverso…

“Andiamo, Blaine.”
 
Il Senatore Anderson batte la mano sulla spalla di Blaine, scuotendo Blaine dai suoi pensieri. Le luci del palco sono affievolite e le telecamere danno loro le spalle. La trasmissione è apparentemente finita.
 
“È un peccato che tuo fratello non l’abbia potuto fare,” continua casualmente il signor Anderson.
 
Come se fosse anche solo possibile. Cooper s’era allontanato dalla parte politica della famiglia il più velocemente e il più che poteva. Non tanto perché si oppone strenuamente alle opinioni della sua famiglia, è più che altro perché semplicemente non gl’importa. Non vuole essere coinvolto in quella vita. Blaine ha l’impressione che Cooper menzioni volentieri quella parte della famiglia solo quando pensa di guadagnare punti con una ragazza su cui ha messo gli occhi.
 
“Sì,” dice distrattamente Blaine, i suoi occhi che seguono Kurt che si risiede su quello che è stato il suo posto durante il dibattito. Mentre il Senatore Hummel e sua moglie cominciano quella che sembra essere una discussione intensa, e Finn scompare dietro le quinte per rispondere a una chiamata, Kurt tira fuori dalla tasca con calma il suo iPod e si mette le cuffiette nelle orecchie. Blaine dà un’occhiata in giro per vedere che suo padre se n’è già andato, lontano dalla parte del palco mentre bisbiglia frettolosamente nel suo cellulare. Blaine torna a guardare Kurt, mordendosi le labbra. Prendendo una decisione, spinge le mani in tasca e cammina fino ad annullare la distanza tra loro.
 
“Ehi,” dice nervosamente Blaine, facendo ciao con la mano all’altezza degli occhi di Kurt.
 
Kurt sobbalza un po’ al movimento, guardando Blaine con un’espressione di pietra. Si toglie le cuffiette, irritato.
 
“Cosa?” chiede Kurt, alzando le sopracciglia con aria d’attesa.
 
“Ho-” Blaine si schiarisce la gola. “Ho pensato di venire e salutarti. Blaine Anderson.”
 
Blaine caccia fuori la mano. Kurt semplicemente la fissa.
 
“Sei venuto a dirmi anche tu che io non dovrei sposarmi?” chiede Kurt aspramente, non prendendo la mano di Blaine.
 
“Cos-” Blaine lascia cadere la mano, sentendo il morso amaro del rigetto, “no, io-”
 
“È un po’ difficile da credere dopo aver sentito un po’ della roba che prima è venuta fuori dalla bocca di tuo padre,” sputa fuori Kurt.
 
“Senti,” dice Blaine. “Ho- Ho solo immaginato di aver bisogno di qualcuno come te.”
 
“Cosa dovrebbe significare?” chiede Kurt, le sopracciglia aggrottate con sospetto.
 
Qualcuno che è gay. Qualcuno che cammina a testa alta e che sta sotto i riflettori. Qualcuno il cui padre lo supporta. Qualcuno che è riuscito a fare coming out con la sua famiglia ed essere accettato con nient’altro che amore.
 
La verità, la completa verità, è proprio sulla punta della lingua di Blaine, che implora di essere ascoltata. Ma Blaine non può dirlo. Non con suo padre. È troppo rischioso.
 
“Be’, sai, qualcuno che capisce tutta questa cosa,” è quello di cui invece si accontenta Blaine, facendo segno al palco. “So che tuo padre si è candidato a vice lo scorso mandato, ma è tutto un po’ un passo avanti per me. Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato che papà si trovasse candidato alla presidenza.”
 
“Be’, allora, dovrei mandargli una bottiglia di vino e un mazzo di fiori per congratularmi,” lo schernisce Kurt. “Oh aspetta, forse avrà paura che ci stia provando con lui.”
 
“Senti, non ti sto chiedendo di farti piacere mio padre,” ragiona Blaine. Cavolo, a volte non piace neanche a me. “Voglio solo… Voglio che ci teniamo in contatto. Non ci sono tanti ragazzi che possono capire quello che stiamo passando. Tu puoi avere Finn, ma mio fratello è un disertore[i] per tutta la parte politica delle cose. Tutto quello che chiedo è qualcuno con cui parlare se le cose cominciano a stressarmi. Per favore?”
 
Sta supplicando, praticamente piangendo ai piedi del figlio del più grande opponente di suo padre, ma non può farne a meno. Blaine non ha nessuno. Nessuno che può capire cosa sta passando. E vuole solo disperatamente un amico.
 
Kurt stringe strette le labbra, ma sembra considerare le parole di Blaine. Blaine non può fare a meno di sentire che, nonostante Kurt appaia sulla difensiva, in fondo è molto più attento e rispettoso della maggior parte dei ragazzi che conosce. Gli occhi di Blaine sfrecciano in giro, controllando che nessuno sia nelle vicinanze, prima di fissare di nuovo gli occhi in quelli di Kurt.
 
“Prometto che non sono come mio padre,” dice sommessamente. Dà a Kurt quello che spera sia uno sguardo significativo. In effetti, non è proprio sicuro del significato che Kurt gli darà, o anche solo del significato che vuole che Kurt gli dia. Ma non vuole che Kurt pensi che è lo stesso genere d’uomo di suo padre, soprattutto quando, in realtà, è completamente diverso.
 
“Ragazzi, tutto bene qui?”
 
Sia Blaine che Kurt alzano lo sguardo mentre il Senatore Hummel, un sorriso forzato in faccia, cammina per raggiungerli. Ma prima che né Blaine né Kurt possano rispondere, un’altra voce interviene.
 
“Certo che sì,” dice il Senatore Anderson, dalla parte di Blaine. “Solo due ragazzi che vanno d’amore e d’accordo[ii], giusto?”
 
Butta un braccio attorno alla schiena di Blaine, stringendo la spalla di Blaine con un po’ più forza di quella con cui il ragazzo sia a proprio agio.
 
“Sì,” dice Blaine, tirandosi indietro quando si libera dalla presa di suo padre. Kurt alza un sopracciglio, ma Blaine ignora la critica nei suoi occhi. Invece, tira fuori dalla tasca un blocchetto e scribacchia il suo nome e numero, prima di strappare il pezzo di carta.
 
“Tieni,” dice, spingendolo nella mano di Kurt. “Sai, se hai voglia di accettare la mia offerta.”
 
Kurt guarda il pezzo di carta, impassibile, prima di spingerlo nella tasca con il suo iPod.
 
Be’, è qualcosa,pensa Blaine.
 
“Ragazzi, pronti per uscire di qui?” dice il Senatore Hummel, occhieggiando Blaine con sospetto – senza dubbio avrebbe interrogato Kurt una volta che fossero stati in privato.
 
Kurt annuisce, alzandosi.
 
“Ci vediamo in giro,” dice a Blaine, prima di seguire la famiglia dietro il palco.
 
Blaine non può evitare di fare un gran sorriso, salutando Kurt con un cenno. Ma appena gli Hudson-Hummel non sono più a portata d’orecchio, il Senatore Anderson comincia l’interrogatorio che Blaine sapeva sarebbe arrivato.
 
“A cosa si riferiva?” chiede il Senatore Anderson, in un tentativo di indifferenza, sebbene le sue sopracciglia siano aggrottate nella preoccupazione.
 
“Ho solo pensato che mi sarei fatto un po’ di amici durante la campagna mentre tu provi a farti nemici,” dice casualmente Blaine.
 
Il Senatore Anderson ride, scuotendo la testa e borbottando circa il senso dell’umorismo di Blaine. Ma il fatto è che Blaine era stato assolutamente serio, su ogni parola.
 
 


[i] Disertore: nell’originale, AWOL. Trattasi di una sigla militare che designa gli assenti ingiustificati (Absent WithOut Leave). Nell’esercito è considerato un reato grave, ma in italiano dire “assente ingiustificato” fa pensare più che altro alle assenze scolastiche, così ho preferito il verbo “disertare” che rende meglio la gravità della cosa.
[ii] Due ragazzi che vanno d’amore e d’accordo: nell’originale, “two boys getting along”. Qui c’è una chiara allusione al fatto che Burt parteggia per gli omosessuali. “Getting along” andrebbe tradotto con “che vanno d’accordo”, ma l’allusione sarebbe più sottile che nell’originale, in quanto “due ragazzi” (che in italiano può indicare anche due ragazzi di sesso opposto) non rende bene l’allusione che è implicita in “two boys” (che devono essere per forza dello stesso sesso). Quindi, per bilanciare il fatto che “due ragazzi” sia un’espressione abbastanza innocua, ho voluto aggiungere “d’amore” oltre che “d’accordo”. 
  
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