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Autore: Hachico91    20/01/2008    3 recensioni
E se Nana fosse all'ospedale? come reagirebbero Hachi e tutti gli alri? ficy un pò triste...Sul mio Manga preferito
Genere: Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nana Komatsui, Nana Osaki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hachico cominciò a piangere, seduta sul tavolo

Ciao a tutti!...vedete come sono brava…che posto così in fretta?!?!...comunque grazie a tutti quelli che hanno letto ed ancora di più a chi commenta…

 

Hachico cominciò a piangere, seduta sul tavolo. Quello che aveva visto o che pensava di aver visto, l’aveva scombussolata e non poco.

Si alzò, con ancora le lacrime agli occhi e fece per andarsene, raccogliendo le poche forze che aveva. Ma prima si diresse nella stanza che una volta era di Nana. La tristezza l’avvolgeva l’anima e il cuore…era troppo stanca. Non voleva più stare lì, non ci riusciva. Aprì la porta di casa, diede un’ ultima occhiata alla casa e chiuse. Per sempre. Ad ogni scalino, si sentiva sempre più sola…sola come non o era mai stata.

 

“Questa casa è così grande senza di te, amore mio!” Ren era in casa, con la luce spenta, lo infastidiva. Disteso sul divano, erano 24 ore che non dormiva, ma non voleva andare a letto. In quella stessa stanza, dove tante volte aveva dormito con lei, ora non vi poteva dormire da solo, non poteva senza di lei. E così era nel salotto, da non so quante ore.

Immobile.

In silenzio.

Troppo silenzio.

“Cosa non darei per averti qui Nana…non riuscirò a vivere senza di te, come farò io…”

-“Ren?!”- una voce. La sua voce. No, non poteva essere, non c’era nessuno nella stanza. Chiuse gli occhi.

-“Ren! Insomma rispondi quando ti parlo!”- gli aprì, e non riusciva a credere a quello che vedeva. Pensava di sognare. Sognava la donna che amava. Ma tutto era così reale, così vero. Nana era lì che lo guardava.

-“N-Nana? C-come è possibile?”-

-“Non è importante questo ora…devo chiederti scusa, non sono riuscita ad andare avanti e poi tu eri arrabbiato con me ed io non…”-

-“Arrabbiato?! No, ti prego non pensare questo, io non…sono io quello che si devo scusare ma ora, nulla ha più importanza…come vivrò senza di te?”-

-“Oh! Vedrai, riuscirai a cavartela…sei forte, caro!”-

-“Nana…nana, non so se ce la farò….”-

-“Insomma Ren! Come sei diventato frignone, eh!”-

-“Io frignone?! Ahahah..! Nana? Nana dove sei?!”-

-“Ascolta Ren…ascoltami bene. Vivi la tua vita, sii felice, non sopporterei di vedere la persona che amo soffrire…continuerò ad amarti anche se saremo lontani, nulla ci dividerà. Neanche la mia morte…ti amo”-

-“Nana? Nana…”- richiuse gli occhi. Voleva assaporare meglio l’aria. Magari riusciva a sentire il suo odore. Poi si alzò in piedi, e si diresse in camera…era più forte, era come se qualcuno lo aiutasse a reagire. Ora Nana viveva, dentro di lui. Nessuno avrebbe mai potuto portarla via dal suo cuore, sarebbe stata sua per sempre. Si distese sul letto e abbracciò forte il cuscino, forse per cercare affetto, solo un po’ di compagnia. Quella stessa compagnia di cui sentiva mancare il contatto fisico. Ma non riuscì mai a notare la figura seduta hai piedi del letto, che amorevolmente vegliava sul suo sonno. E che sussurrava hai suoi sogni. “Ti amo”

 

-“Nana, sono a casa!”- Nobu era appena rientrato, dopo aver portato Mitsuyo all’asilo-“ Nana ci sei?!”- ma Hachi non era in casa. Il ragazzo posò le chiavi sul tavolo e vi notò sopra un biglietto “Nobu, sono uscita ci vediamo dopo…Nana”…lo lesse e poi lo buttò. Subito dopo si lanciò sul divano. Sfinito dal troppo correre di qua e là. Provato nell’animo. Accese la televisione, e parti una registrazione.

-“Ma questo è il primo compleanno di Mitsuyo!”- lo mandò un poco indietro e cominciò a guardarlo.

 

-Su ‘suyo, aprì i regali…- Era hachi, che stava aiutando sua figlia a scartare i regali. Poi arrivò Nana.

-“Hachicooooooo!- Nana stava urlando come una matta, con dietro yasu che cercava di fermarla, per non fare brutte figure e shin che se la rideva come un matto.

-NANA! Guarda Mitsuyo c’è la zia-

-Sia, Nana…Sia Nana- urlò la bimba andandole incontrò.

-Ecco qua la mia nipotina, preferita! Lo sai mi ha detto un’ uccellino che oggi è il tuo compleanno...è vero?- la bambina fece cenno di si con la testa.- Allora la tua zietta, guarda un po’ che ti ha fatto come regalo…aspettami qui va bene?- la piccola annuì di nuovo. Nana corse fuori dalla casa e quando tornò aveva con se….

-UN CAVALLO!-

-Siiiiiiiiiiii! Un cabaio, glazie sia…-

-NANA! Le hai comprato un cavallo?- urlò Nobu- Cioè dove pensi che dovrei metterlo eh!?- tutti gli altri se la stavano ridendo, vedendo la faccia soddisfatta di nana e quella super-arrabbiata di Nobu.

-Uff…non fare l’antipatico è così cariiiiino!-

-Carino? Oh! Si…carino? Carino un corno…!-

-Volevi ununicorno? sarà per la prossima volta…-

-Grrrr…NANNNNNA!- adesso anche Nana si era unita alle risate. Mentre Nobu cercava di “eliminare” il cavallo che stava mangiando le rose della vicina…

 

-“Che bei ricordi, eh!?”-

-“è già, è proprio ver…”- Nobu si voltò e vide che accanto a lui cera..Nana.

-“Ti ho spaventato, Nobu?”-

-“Nana, ma tu….”-

-“Mi è solo stato concesso il privilegio di salutarvi”-

-“Salutarci? Allora sei stata anche…”-

-“Ascolta Nobu”- il suo viso si era fatto serio-“Devi prenderti cura di Hachi, ancora di più di come hai sempre fatto! Hai capito? Per lei sarà difficile, molto di più che per Ren e…”-

-“Lo farò, stanne certa!”- rispose lui, deciso. Ma subito dopo il suo volto si spese-“ Ma….ma chi si prenderà cura di me?”- Nana. Rimase sorpresa dalla sua risposta, gli sorrise. Un sorriso che racchiudeva la tristezza in se. Tristezza di doverli lasciare, ma comunque un sorriso, di quelli che riuscivano solo a lei. Poi gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla fronte. Come si fa per i bambini. Perché in quel momento, non era più Nana ad aver bisogno d’aiuto ma Nobu.

-“Io veglierò su di te e su gli altri, voi eravate e sarete per sempre la mia famiglia”- Lui cominciò a piangere, e poi le disse.

-“Ti voglio bene, Nana”- Lei se ne era già andata. Ma anche da dove era ora poté riuscire a sentire bene quelle tre dolci parole. Parole che le fecero per un momento, un piccolissimo momento palpitare il cuore. Anche se ormai lei non viveva più, le parole di lui riuscirono come ad animarla. Ormai troppo tardi le fu solo possibile dire-“Non sai quanto te ne voglio io, Nobu”-

 

 

SHUN DI ANDROMEDA: Shun! Sono contenta che ti sia piaciuto…grazie per i tuoi commenti! Pensa che mi ha fatto commuovere anche a me che scrivo! Bene continua a seguirmi, che con questo e il prossimo si chiuderanno i capitoli sulla “riapparizione di Nana” e la storia riprenderà a scorrere!...alla prossima.

Ferula_91: Alice sono contenta che ti sia piaciuta!... che dire pensavo che mi uccidessi, ma la mia intenzione non era farti prendere un’ infarto, credimi! E poi ti avevo avvertita che sarebbe stato triste, ma la parte peggiore deve ancora arrivare (ed essere scritta, anche se è tutto stampato nella mia testolina!!) ihhihhihih…ci si vede domani

 

Bene che dire….la storia continua….XD

Hachico91

  
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