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Autore: marynana89    07/07/2013    3 recensioni
Può una coppia di fratelli, continuare ad amarsi in segreto? E se questo li porterà a scegliere una strada sbagliata?
Ispirata ad un cortometraggio visto qualche anno fa, e di cui non ricordo il nome.
[ItaSasu]
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Bad End
 
 
 
 
Un bambino di 7 anni, con i capelli neri e gli occhi vispi, seguiva allegro il suo adorato fratello.
Il maggiore, di 5 anni e mezzo di differenza, stava trasportando dei documenti importanti per il padre, nel suo ufficio.
Gli sorrideva, amava averlo intorno.
Era una fonte di serenità incredibile per lui, che era dovuto crescere in fretta e imparare il lavoro del padre alla sua tenera età.
Aveva ancora 13 anni e il loro padre gli aveva insegnato tutto su come gestire la sua azienda.
Avrebbe potuto affidargliela ad occhi chiusi, ed era sicuro che non l'avrebbe mandata a rotoli, al contrario.
Era più probabile che l'avrebbe ampliata anche a quell'età.
Ma Itachi sapeva.
Sapeva che suo padre lo stava solo crescendo e istruendo molto, chiamando i migliori professori del mondo per farlo laureare.
Doveva diventare un grande uomo di cultura e sostenere il loro cognome: Uchiha.
Quello che il padre non sapeva, era che ad Itachi non gliene importava proprio niente di quel "cognome" o della sua azienda.
Voleva solo diventare un idolo per suo fratello, un modello da seguire.
Era per questo che non diceva niente, nemmeno quando sbagliava qualcosa e lo rimproverava.
In famiglia era considerato un tipo molto calmo e posato, che non litigava mai, ne faceva valere la sua posizione.
Accettava tutto, come se niente lo toccasse.
Ma aveva anche un punto debole.
Non riusciva a stare calmo quando c'era il piccolo Sasuke accanto a lui.
Come in quel giorno.
 
Erano entrati entrambi nello studio del padre.
Mentre l'uomo aveva fulminato il più piccolo dei fratelli, Itachi era entrato e aveva appoggiato i materiali sulla scrivania, prendendo ad ascoltare quello che gli diceva il padre.
Il piccolo, si mise vicino a loro, per vedere cosa facevano.
Anche lui voleva imparare e diventare grande, ma per il padre era solo un impiccio, così lo liquidò, dicendogli di prendere un enorme scatolone che stava in stanza, sopra un mobile.
Sasuke, sentendosi importante, annuì andando a prenderlo.
Avvicinò la sedia al mobile, vi salì sopra, e si spinse con i piedini per prendere quella scatola.
Era molto alto, ma si spinse sulle punte, fino a toccarlo, e piano piano spostarlo.
Quando riuscì a prenderlo, si accorse che era molto più pesante di lui, e si sbilanciò all'indietro.
Chiuse gli occhi, aspettandosi un impatto con il suolo, ma questo non avvenne.
Sentì il calore del corpo di suo fratello dietro di se, e le mani che tenevano le sue e lo scatolone.
 
"Itachi, devi lasciarlo fare! Lui ce la deve fare da solo!"
 
Inveì contro il padre, arrabbiato che si era distratto per salvare quel buono a nulla di suo fratello.
Itachi lo guardò arrabbiato, per la prima volta, per poi voltarsi verso Sasuke, aiutarlo a rimettersi in piedi da solo, gli tolse lo scatolone, poggiandolo a terra, e ritornò dal padre a riconcentrarsi, come se non fosse successo niente.
 
 
_.-*-._.-*-._.-*-._.-*-._.-*-._.-*-._
 
Sasuke corse nella sua stanza, sbattendo la porta e buttandosi sul letto, abbracciando il cuscino.
Era arrabbiato con suo padre, con sè stesso che non era mai riuscito ad eguagliare suo fratello, ed essere considerato sempre la ruota di scorta.
Se lui non ci fosse stato, per suo padre sarebbe stata una liberazione.
Ormai aveva 14 anni, ed era inutile che sua madre dicesse che non era vero che adorava solo suo fratello, che erano solo sue fantasie da adolescente.
Aveva passato tutta la sua vita accanto a quell'uomo che considerava un estraneo, ma che al contempo voleva che provasse qualche piccolo sentimento anche per lui.
Sentì bussare alla porta.
Sapeva chi era, e non si sforzò nemmeno a permettergli di entrare, infondo sarebbe entrato anche se gliel'avrebbe negato.
Come volevasi dimostrare, Itachi entrò dalla porta, e dopo averla chiusa, si avvicinò a lui, sedendosi sul letto.
Sasuke si voltò a pancia in su, portandosi una mano sugli occhi, mentre Itachi gli accarezzava i capelli.
 
"Va tutto bene, Sasuke. Sei stato bravo"
"Non va tutto bene per niente! E smettila di dire così, che tanto non ci casco!" disse alzandosi a sedere sul letto,e scrollando di dosso la mano del suo fratello adorato.
Lui era sempre lì, quando aveva bisogno di aiuto, o anche solo a sfogarsi.
Lui c'era sempre ed era per questo che gli voleva bene, un bene inimmaginabile.
Era l'unico che lo capiva veramente e di questo ne era molto felice.
Ma in quel momento era arrabbiato con il padre, e lo aveva scacciato, continuando poi a parlare.
 
"è inutile che tentate di dirmi che nostro padre mi consideri. Non è vero! Lui considera solo te, non me. Mi vede come un disturbatore del suo "unico" figlio e questo mi fa infuriare! Esisto anche io! Anche io sono suo figlio! E anche io posso essere bravo come te!"
 
Tutta la rabbia, era stata gettata fuori, e adesso si sentiva triste.
Mogio mogio, si avvicinò al fratello, il quale lo abbracciò dolcemente.
 
"Ma tu sei bravo Sasuke"
"Ma io voglio diventare come te!" rispose con un broncio.
"Ma tu sei come me. Sei il mio unico fratello"
 
E Sasuke, finto offeso, voltò il viso dall'altra parte, per poi sorridere leggermente.
Era sempre così.
Poteva contare sempre su Itachi.
Lui c'era sempre.
Lo sentì che gli accarezzava leggermente i capelli neri, che stava tentando di far allungare per assomigliarci davvero un po', ma era impossibile, visto che erano più ribelli.
Si lasciò cullare dal suo tepore, e lo osservò.
Itachi aveva un sorriso dolce e comprensivo ogni volta che lo guardava, e la sua testa ogni volta non ragionava più.
Come quella volta che, immerso com'era nel pensare a quanto fosse bello e perfetto quel sorriso, si sporse leggermente e lo baciò dolce sulle labbra.
Si spostarono entrambi scossi per quello che era successo.
Si guardarono negli occhi, come a cercare una risposta o una chiarezza di quel gesto improvviso, ma Sasuke scosse la testa.
 
“Dimentica tutto. Non so cosa mi sia parso per la testa. Dimenticalo.”
 
Il maggiore, stava per dire qualcosa ma sua madre li chiamò entrambi.
Così, a malincuore, dovettero accantonare la cosa.
 
_.-*-._.-*-._.-*-._.-*-._.-*-._.-*-._
 
Erano entrambi usciti con le rispettive ragazze, e gli amici di Itachi, per vedersi un film.
Tra battutine varie, e scherzi, i due fratelli si ritrovarono ad essere seduti vicini durante un film romantico, scelto dalle ragazze.
Non avevano avuto modo di parlare di quello che era successo qualche giorno fa, di quel bacio che suo fratello gli aveva rubato.
Non sapeva se esserne felice di quello che aveva ricevuto, o pensare che era stato solo uno sbaglio.
Lui sapeva cosa provava per  suo fratello minore, ma sapeva anche che era una cosa del tutto innaturale innamorarsi del proprio fratello.
Per di più, era troppo rischioso dichiararsi, per poi venir rifiutati.
E se per caso la sintonia che c’era tra loro, si fosse rotta?
Non poteva, non voleva perderla.
Fu mentre guardavano il film, che la vide.
Vide la mano di Sasuke sul poggia braccio, lì, ferma, come ad aspettarlo.
Si  voltò a guardarlo negli occhi, e vide che voltò subito sguardo.
Era palese che l’aveva fissato per tutto il tempo, e che imbarazzato, aveva distolto lo sguardo.
Volle tentare il tutto per tutto.
Prese un po’ di coraggio, e gli mise la mano sulla sua.
Lo sentì sobbalzare, ma non l’allontanò.
Al contrario, girò la mano, per poterla afferrare e stringere meglio.
Era una sensazione di pace.
Era reciproca la cosa: si amavano.
Si estraniarono dal mondo, come se si fossero concelati lì, in quel momento, tanto che sussultarono e staccarono le braccia, quando tutti ridero per un battuta del film.
Si guardarono entrambi attorno, per vedere se si fossero accorti di quel gesto così intimo, come se vedendoli mano nella mano, qualcuno avesse capito cosa provassero l'uno dell'altro.
Sospirarono, quando si accorsero che non era così.
 
Per tutta la durata del film, non si ripresero più le mani, ma si guardavano di sfuggita negli occhi, per poi distoglierli, per capire il film che andava avanti, senza che nessuno dei due capisse realmente la sua trama.
Ma, infondo, a chi interessava?
 
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Erano stati con loro, anche dopo, a cena per mangiare un panino tutti insieme, e infine si erano separati.
Sasuke era entrato in camera, e si stava spogliando, quando piano, la porta di camera si aprì.
Itachi entrò di soppiatto in camera sua, chiudendo la porta a chiave e guardandolo, mentre si toglieva la camicia e la posava sul letto, accanto a sè.
Il minore, voltandosi, lo guardò, vedendolo avvicinarsi e avvolgergli un braccio attorno alla vita, attirandolo a sè.
Non lo scostò, lo guardò solamente negli occhi, riuscendo a leggere mille parole d'amore rivolte a lui, ma che non riuscivano ad esternare con le parole.
Piano i loro respiri si mischiarono, così come le loro fronti si toccarono, una sull'altra.
Gli occhi rimasero a contatto per molto, molto tempo, come a non volersi perdere nessuna titubanza -se mai ci fosse stata- negli occhi dell'altro.
Infine, Sasuke chiuse gli occhi, alzandosi lievemente sulle punte, e Itachi si abbassò all'altezza giusta, fino a far congiungere le loro labbra.
Fu solo un contatto dolce e caldo, labbra su labbra, atto ad esprimere solo l'amore che provavano.
Si staccarono, riaprendo gli occhi, specchiandosi l'uno negli occhi dell'altro, leggendovi gli stessi sentimenti.
 
"...non possiamo..."
 
Parlò il più piccolo, con la paura che gli si leggeva negli occhi.
 
"...Perchè?"
 
Rispose il più grande, spostandogli una ciocca corvina dietro un orecchio con la mano, accarezzando delicatamente quel viso così simile al suo ma allo stesso tempo diverso.
 
"...Perchè siamo fratelli..."
"Lo so, ma non riesco a far calmare questo sentimento che ogni giorno cresce per te... Ma se è questo che vuoi, farò finta che non sia successo niente..."
 
Sasuke gli strinse la maglia con le mani, guardandolo supplicante.
 
"...Non riesco...nemmeno io...di smettere di pensare a te... Prima era solo perchè volevo essere come te, ma mi sono accorto che non era per questo. Volevo solo che tu fossi solo mio. Me ne accorsi qualche tempo fa ma..."
 
Venne bloccato da un bacio un po' più profondo.
Sentì la lingua accarezzare la sua, e gli allacciò le braccia attorno al collo, avvicinandolo di più a sè e rispondendo al bacio con la stessa intensità.
Le mani dell'Uchiha maggiore passarono sulla schiena un po' più minuta della sua, che era scoperta da quando era entrato in camera.
Era così delicata e profumata la sua pelle che gli venne voglia di assaggiarla.
Spostandosi dalle labbra per farlo respirare, leccò quel collo diafano, sentendolo irrigidirsi tra le sue braccia e sospirare sorpreso.
Aveva un sapore così intenso che non sapeva se sarebbe riuscito a fermarsi da quello che il suo istinto gli diceva di fare.
Osservò le reazioni del viso del suo otouto, leggendo il desiderio anche in lui.
Non resistette oltre, e lo posizionò sul letto, sotto di sè, sussurrandogli sulle labbra quelle parole che avevano sempre taciuto l'un l'altro.
 
"Ti amo"
 
Gli occhi di Sasuke si allargarono un po' per sorpresa, mentre il rossore sul suo viso si andava via via intensificando.
Trattenne il respiro per un attimo, per poi rilasciarlo e sospirare, guardandolo dolcemente, mentre accarezzava il viso del suo unico fratello.
 
"Anche io, aniki, anche io"
 
E quello cancellò ogni traccia di dubbio presente ancora in loro, lasciandosi guidare dalla passione e dalla voglia di appartenersi.
 
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Da quel giorno, Itachi aveva preso l'abitudine di andare a dormire dal fratello ogni notte.
Appena i genitori andavano a letto, oppure erano via, lui entrava nella camera sempre aperta del suo otouto, lasciandosi abbracciare da quelle braccia così perfette per lui e da quelle labbra sulle quali avrebbe voluto morire.
Avevano lasciato le rispettive fidanzate, incapaci di poter vedere l'uno mentre stringeva un'altra persona che non era sè stesso.
Piano piano, cominciarono ad isolarsi anche dagli altri, in modo tale da poter restare lontani dagli occhi degli altri, capaci di poter vedere quel loro segreto.
Quell'amore così "malato" ma allo stesso tempo "giusto", chiamato solamente incesto.
Sapevano che non dovevano farsi vedere in atteggiamenti equivoci, se non volevano conseguenze enormi.
Era una condizione che quella società non avrebbe potuto accettare.
La società in cui vivevano già era omofoba, non riusciva a vedere due uomini che stavano insieme, figuriamoci se questi fossero stati due fratelli.
Era per questo che, mentre tutti dormivano, loro due si ritrovavano nella camera di Sasuke.
Ogni notte si lasciavano andare alla passione, e infine, con tristezza, al sorgere del sole, il più grande abbandonava la stanza per tornare nella sua desolata.
Odiavano tutto questo, ma era l'unico motivo per poter continuare ad amarsi, anche se nascondendolo a tutti.
 
Fu mentre dormivano insieme, nudi, l'uno tra le braccia dell'altro, che sua madre li trovò nel letto del minore.
I due, lasciati soli una sera per una cena di lavoro, non aveva resistito oltre, e si erano lasciati travolgere dalla passione ancora una volta.
Non riuscivano a resistersi, tanto era l'attrazione che provavo.
La madre, tornata a casa a tardo orario, era entrata per poter rimboccare le coperte a Sasuke.
Lo considerava ancora un bambino,  e passava sempre ogni notte a dargli il bacio della buonanotte.
Era stata una disattenzione di entrambi, lasciandosi andare alla passione e alle effusioni post-sesso che si erano addormentati senza rendersene conto.
Solo quando la donna entrò, e vedendo quella scena li chiamò per nome, i due ragazzi si svegliarono di soprassalto.
La guardarono spaventati per quello che aveva visto e preoccupati per quello che sarebbe successo.
La madre, non riuscendo a dire altro, andò via, andandone a parlare con suo marito.
Itachi si alzò di corsa, vestendosi, e andando dietro alla donna a cercare di spiegare -anche se non c'era niente da spiegare- e cercare di far calmare entrambi i genitori.
 
Sasuke si vestì anche lui, e scese giù, mentre sentiva le voci del padre e di Itachi. Si mise vicino alla porta ad origliare.
Sapeva che, se sarebbe entrato, avrebbe peggiorato la situazione.
 
"Si può sapere perchè state combinando tutto questo? Volete per caso mandarmi in rovina?"
"No padre, non è come sembra"
"Non è vero. Invece è come sembra! Vi ho visti con i miei occhi, abbracciati e...nudi. Mi meraviglio di te Itachi, usare tuo fratello come...valvola sessuale..."
 
Era intervenuta la donna, con le lacrime agli occhi e amareggiata per quello che aveva visto.
Lei che si fidava di lui, e così che la ripagava?
Itachi la guardò arrabbiato.
 
"Non è un giocattolo sessuale,  è la persona che amo!"
 
Il sonoro schiaffo che rimbombò per la stanza, fece perdere un battito al cuore di Sasuke, che stava ascoltando tutto, ma le dure parole che sentirono dire da suo padre, gli fecero più male di mille pugnalate.
 
"Sei pazzo! PAZZO! Comincia a preparare i bagagli che da domani tu andrai all'università di New York, mentre tuo fratello andrà in collegio. Non vi farò più incontrare."
 
A Sasuke, gli vennero le lacrime agli occhi, e scappò in camera, piangendo.
Perchè? Perchè gli facevano tutto questo?
Loro non facevano altro che amarsi.
 
Itachi abbassò il capo sconfitto, e in silenzio lasciò la stanza, sentendo la madre e il padre parlare animatamente, incolpandosi l'un l'altra per non averli saputi educare.
Itachi si sentì in colpa per loro.
Non era una questione di educazione, ma di amore. Perchè era così difficile capirlo?
Entrò in camera, cominciando a prepararsi la valigia.
Era così distrutto, che non avrebbe saputo dire cosa fare a suo fratello.
Era successo tutto così in fretta, che nessuno dei due era riuscito ad opporsi.
Avevano afferrato la felicità con entrambe le mani, per poi vederla svanire tra di esse, lasciandoli ancora più confusi e tristi di prima.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, la porta si aprì e Sasuke gli corse tra le braccia, stringendolo disperatamente.
Non gli importava di farsi vedere debole o con le lacrime agli occhi, non adesso che non sarebbero più riusciti a vedersi e amarsi.
 
"Non voglio, non voglio!"
 
Soffocò le parole tra la maglia dell'altro, cercando di aggrapparsi di più a lui, come se dipendesse la sua stessa vita.
Itachi lo strinse anche lui, più forte che potè.
Cosa potevano fare per impedire una simile scelta di loro padre.
Un lampo di follia attraversò gli occhi del più grande, mentre si abbassò a sussurragli nell'orecchio.
 
"Scappa con me Sasuke..."
 
Il moro più piccolo sollevò il viso pieno di lacrime sorpreso, mentre lo guardava.
 
"...ma..."
"Sì, lo so, anche io ho paura di quello che accadrà domani, ma non voglio perderti, non ancora..."
 
Sasuke si sollevò sulle punte, baciandolo disperato, per poi annuire.
 
"Ti seguirei anche all'inferno. Io sarei disposto a morire, purchè restiamo insieme"
 
Itachi si intenerì di quello che aveva detto, e lo strinse di più, baciandolo.
Si misero d'accordo che tra un'ora sarebbero scappati, e salutandosi con un altro bacio, ognuno si sistemò le proprie cose, lo stretto indispensabile per poter vivere e fuggire insieme.
 
All'ora stabilita, con uno zainetto sulle spalle, afferrarono le chiavi della macchina del padre e scapparono via.
Si fermarono entrambi in un hotel, non tanto piccolo, ma nemmeno troppo grande.
Erano entrambi spaventati per quello che era successo, e con l'ansia che gli divorava lo stomaco, entrarono, prenotando una stanza, ed entrando dentro.
Nervosi, non seppero far altro che trovare un po' di pace l'uno tra le braccia dell'altro, abbandonandosi alla passione.
Quando si calmarono, Sasuke, sul petto dell'altro, esposte i suoi pensieri.
 
"...Itachi...ci troveranno... non potremmo scappare per sempre..."
"Lo so otouto, lo so..."
 
Disse, mentre gli accarezzava i capelli, umidi per l'amplesso appena consumato.
Si sorprese leggermente, mentre lo vide sollevarsi e guardarlo con gli occhi spaventati, leggendovi un misto di pazzia e paura.
 
"Non voglio! Preferisco morire che lasciare che ci separino."
 
Itachi si sollevò e lo guardò negli occhi.
 
"Non dire queste cose, Sasuke..."
"No, Itachi, non capisci! Non sopporterei di vederti portare via, per chissà dove. Ti voglio tutto per me! Tu sei solo mio!"
 
Disse disperato, stringendolo forte.
Itachi non potè non ricambiare l'abbraccio, e in quel momento prese la sua decisione.
 
"Sei pronto a venire all'inferno con me, Sasuke?"
 
Il fratello lo guardò, e senza nessuna esitazione, annuì.
 
"Te l'ho già detto. Non potrei vivere senza di te. Sono pronto a seguirti ovunque tu voglia."
 
Itachi annuì.
 
"Allora vestiti e seguimi."
 
Anche Sasuke annuì, ed eseguì i due comandi, seguendolo lungo il corridoio dell'albergo.
 
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I genitori, accortisi di quella fuga d'amore, chiamarono la polizia, indicando la targa e il modello dell'auto.
Erano intenzionati a tutto, pur di separarli.
Una pattuglia, girando per le strade, vide la macchina segnalata e chiamò rinforzi.
Li avrebbero presi, questi trasgressori della legge.
 
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Sasuke guardò il vuoto sotto di sè e inghiottì la saliva.
Erano sul tetto dell'albergo, con precisione sul cornicione, ed entrambi guardavano giù.
Itachi lo guardò, vedendolo spaventato.
 
"...Possiamo sempre fermarci, otouto, non voglio che..."
"NO!"
 
Fu la risposta sbrigativa di Sasuke che si voltò a guardarlo.
 
"Ti amo troppo per poterti perdere. Mi fa più paura la tua lontananza che questo"
 
Disse cercando la sua mano e stringendola.
Itachi la strinse con più forza, asciugandogli con l'altra una lacrima solitaria che gli rigava il viso.
 
"Anche io ti amo e ti amerò per sempre"
 
Si baciarono, un bacio che sapeva di amore e addio allo stesso tempo.
 
Stretti l'uno tra le braccia dell'altro, l'uno sulla bocca dell'altro, si lasciarono cadere nel vuoto, amandosi fino all'ultimo secondo.
 
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Il giorno dopo, i giornali ripotavano una frase più o meno simile a questa: "Storia d'amore finita in tragedia. - Ritrovati al suolo due fratelli privi di vita, stretti l'uno tra le braccia dell'altro"
 
 
 
 
 
 
*Angolo di Mary*
Buonasera a tutte. Si, questa volta ho scritto la mia prima ItaSasu.
L'idea mi è venuta guardando un corto, proprio su l'amore omosessuale e su un incesto. La vedevo come se fossero davvero Itachi e Sasuke e, alla fine, dopo aver speso non so quanto tempo, decisi di scriverla.
Ci sono voluti altri mesi per poterla pubblicare, ed ora eccola qui.
Ringrazio tutti coloro che la leggeranno.
Un bacione da marynana89
   
 
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