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Autore: anaklusmoss    07/07/2013    1 recensioni
[The Great Gatsby - F. Scott Fitzgerald]
I pensieri di Nick dopo la giornata passata con Gatsby e Daisy.
Qualche accenno, ma neanche troppo evidente, al pairing Nick/Gatsby.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Si erano dimenticati di me, ma Daisy alzò lo sguardo e tese la mano; Gatsby non mi vide neanche. Li guardai ancora una volta e loro ricambiarono lo sguardo, lontani, posseduti da una vita intensa. Allora uscii dalla stanza e scesi i gradini di marmo nella pioggia, lasciandoli là da soli, insieme.”

 

 

Mi sentivo di troppo. Perché era così che stavano le cose: Gatsby e Daisy si amavano ed io ero stato solo un fortunato spettatore di quell'amore così forte, così intenso da far male; quell'amore che era resistito agli anni che avevano passato separati.

Ero stato spettatore di quel meraviglioso sorriso sul volto di Gatsby, del modo totalmente rapito in cui guardava la ragazza che amava e della sua espressione sconcertata, nei momenti in cui si accorgeva che lei non era all'altezza dei suoi sogni e di quell'illusione che si era creato, accrescendola con sempre più dettagli, andando oltre lei, oltre tutto.

I due si guardavano e si amavano così intensamente che tutto intorno a loro era svanito.

E in quel momento, in quella casa, con le note di “Ain't we got fun?” in sottofondo, suonate al pianoforte e accompagnate dal rumore dei tuoni e della pioggia, non importava che Daisy fosse sposata con un altro uomo; non importava che nella stanza ci fossi anch'io. Niente importava. Loro erano , bastava questo. Avevano atteso quasi cinque anni ed in quel momento loro erano lì e potevano amarsi.

Ed era tutto davanti a me: le loro emozioni, i loro pensieri, erano stati lasciati liberi, scoperti, senza protezione e chiunque poteva entrarci, in quell'insieme confuso di emozioni, e quasi sentirsi partecipe di quell'amore che li legava.

Era qualcosa di così intimo che ogni secondo che passava, stare lì a guardarli diventava sempre più difficile, quasi doloroso; era come aggirarsi fra i loro pensieri, le fragilità, le paure, le speranze, i segreti, le delusioni, e rubare tutto, solo perché era facile, solo perché loro, solamente guardandosi, esponevano tutto, lasciando cadere ogni difesa. Per questo me ne andai.

Dopo aver assistito ad un amore così forte, mi resi conto che non potevo continuare a vivere dell'amore degli altri, a rubare le loro emozioni e i loro sentimenti. Gatsby e Daisy si amavano, ma io non facevo parte di quell'amore. Potevo vederlo, potevo sentirlo, era davanti a me, ma non era qualcosa di mio.

Decisi di chiamare Jordan per vederla di nuovo. Decisi che dovevo almeno provarci.

Dovevo amare Jordan, perché era lei che avevo vicino. Dovevo amare Jordan perché era una bella persona ed io ero interessato a lei. Dovevo amare Jordan perché lei si lasciava andare fra le mie braccia.

Dovevo amare Jordan perché era giusto così.

  
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