XI .

Pubblica o privata, dove sarà il futuro?

I giorni che seguirono all’evento non furono calmi, come ormai si era capito. Violet si beccò una sospensione di tre giorni ,periodo accorciato grazie all’influenza che aveva sul preside. Invece Maka si ritrovò gli occhi disgustati degli altri puntati contro. Non si sa se Kid o qualche altro impiccione, aveva fatto girare la voce sulla sua relazione con Soul; il punto sta che nessuno le parlava più e quasi tutti la evitavano: persino i professori, durante le lezioni, facevano sembrare i suoi interventi, sempre ritenuti brillanti, sciocchi e fuori luogo. Quello che aveva subito era stato un calo di popolarità improvviso causato da pregiudizi. Cosa c’era di giusto in questo? Nulla. Tra pubblica e privata la differenza si stava rendendo sempre più vana, gli atteggiamenti erano gli stessi, gli edifici uguali, l’unica disuguaglianza era la bellezza estetica dei due luoghi.  In quei giorni, che si avvicinavano sempre di più alla vigilia di Natale, Maka era incerta su una decisione a cui pensava già da tempo. Se la differenza tra i due complessi era così bassa, perché non cambiare scuola? I suoi dubbi le avevano fatto sempre cambiare idea su una risposta affermativa a questa domanda; però, dati gli ultimi tempi, forse quell’impossibile “si”, stava diventando la risposta giusta ai suoi problemi. Se la scuola era pubblica o privata, non le avrebbe cambiato molto sul diploma, forse di poco, ma comunque lei avrebbe continuato a studiare e ad eccellere in tutte le materie, non ci sarebbero più stati problemi, per cui… Ma c’era sempre un qualcosa che l’aveva fatta resistere a questo “si”. Ne aveva anche parlato con la sua amica e già lei le aveva detto di rimanere nella privata, però… Non sapeva che fare. Ne doveva forse parlare con Soul? Si, cosa c’era di male? Infatti, quel pomeriggio, dopo aver studiato, uscì con il ragazzo e dopo essersi presi una crêpes al cioccolato si sedettero sul bordo della fontana di uno dei parchi della città.

-Soul…- Disse lei. –Volevo parlarti di una cosa.-

-Cosa?- Le chiese dando un morso al dolce.

-E se mi trasferissi nella tua scuola? Se da figlia di papà, diventassi una bulla?- 

Il ragazzo rimase stupito da quella domanda. 

-Secondo me sarebbe meglio, almeno stai lontano da quel pazzo del tuo ex.- 

-Però, secondo te, cambierei?-

-Sei troppo cocciuta per cambiare quindi l’unica cosa che cambierebbe è che non ti dovresti fare più le scale. –

Maka era ancora dubbiosa… Però, anche Soul preferiva che lei venisse alla pubblica. Sospirò.

 

La mattina seguente ne parlò con il padre che subito le disse che avrebbe assecondato ogni sua decisione e ciò non la confortò; quando i figli sperano di trovare una  figura seria ed imponente nei proprio genitori, e poi rimangono delusi, probabilmente non conteranno più su un loro appoggio; Maka questa cosa ormai la sapeva, ma provò comunque sperando in un diverso risultato che non ci fu.

Ancora indecisa e alla ricerca di una risposta convincente, chiese aiuto a Kid, volendo vedere fin dove il suo rancore si spingeva.

-Vuoi trasferirti? Ti conviene. Almeno qui alla privata ci sarà uno sciocco in meno.- Disse freddo.

-Allora anche tu te ne dovresti andare.- Rispose lei per le rime.

-Non ne avrei motivo.-

-Davvero? Ma se ne hai citato uno proprio adesso.-

-Maka, cosa vuoi? Ti ho detto ciò che penso è un tuo problema, non un mio. Buona giornata.- Disse andandosene e lasciando lei da sola a masticare insulti. Quel ragazzo era veramente infantile.

 

-Stai soffrendo vero?- Disse Kureha avvicinandosi al corvino che aveva appena concluso di parlare con la ragazza.

-Non ti riguarda.-

-Sei peggio di un bambino, sai.-

-Vuoi consolarmi o rigirare il coltello nella piaga?-

-Non posso consolare una persona che non è sincera con se stessa.- Disse fredda.

-Certo che tu non hai peli sulla lingua eh?-

-Non è nel mio essere.- Rispose.

-Un giorno vorrei tanto sapere la tua storia, neanche mio padre me ne vuole parlare.-

-Non è affar tuo.-

-Come mai questa risposta di difesa, Kureha?- Kid la stava stuzzicando.

-Sei troppo curioso.- Si mise una ciocca di capelli, sfuggita alla coda, dietro l’orecchio.  –Se giochi con il fuoco, prima o poi ti bruci.- E dicendo questo si allontanò, facendo ondeggiare i capelli raccolti lungo la schiena.

 

All’uscita da scuola, dall’indecisa Maka andò Violet che mise subito in chiaro la sua opinione riguardo al suo problema.

-Maka.- La chiamò avvicinandosi.

-Dimmi Violet.- Si girò verso di lei.

-Non venire a rompere alla pubblica, okay? Il tuo posto è nella privata e lì devi rimanere. Se ti trasferissi non dureresti cinque minuti in un luogo come questo. Il mio è un consiglio, non una minaccia.-

-A me invece sembra proprio una minaccia.-

-Prendila come vuoi, ma non venire in questa scuola!- Dicendo queste se ne andò con passo altezzoso.

 

E così la secchiona si ritrovava di nuovo al punto di partenza, senza aver risolto nulla. Chi le diceva si, chi no; alla fine la cosa più giusta da fare era prendere una decisione da sola, sicuramente. Entrò nella sua stanza, lanciò la cartella e si distese sul letto con il petto rivolto in alto.

-Maka Albarn.- Si disse. –Prendi una decisione.-

Si mise a riflettere, ma i suoi pensieri sempre più confusi furono interrotti dalla suoneria del cellulare. Prese l’oggetto e lo fece scattare, aprendolo.

-Pronto?-

-Maka, sono Soul.-

-Ciao.-

-Senti, volevo parlarti di quel fatto della scuola.- Disse con tono serio.

-Dimmi.-

- Rimani alla privata. Tu appartieni a quel luogo, non rovinarti la vita in un postaccio come la pubblica, non ne vale la pena. Se il problema è Kid lo riempio di botte! Se il problema sono gli altri… Beh… E’ inutile dirti che l’unica vera opinione che conta è la mia. Maka… Queste cose vorrei dirtele di persona, ma conoscendoti ti sarai messa a pensare intensamente, quindi chiamarti è stata una scelta presa per non essere picchiato.- Rise – Quindi, per favore Maka, non fare azioni di cui ti pentirai, okay? Sappi che sono serio! E se sei della pubblica o della privata a me interessa poco, ti continuerò ad amare, sempre e comunque. Ti amo Maka Albarn.- Disse dolcemente, concludendo il discorso.

-Grazie .. Soul.- Disse singhiozzando.

-Ma… Stai piangendo!?-

-Ti amo anch’io Soul, ti amo tantissimo.-

-Maka, ci vediamo domani, e dammi retta, non fare cretinate; soprattutto non piangere.-

-Va bene, ci proverò.- Rise asciugandosi le lacrime.

 

Molte persone ci sono vicine, ma poche veramente. Anche quando una persona dice: “Ti amo.” Questa frase lo vincola a te, ma non sempre è così. Quando, però, la persona amata ti giura fedeltà ... A quel punto hai la prova dell’amore tra voi due e su questo, non potrai mai avere dubbi.



N.d.A.
E dopo eternità eccoci di nuovo qui con un nuovo capitolo! *vengono ignorate anche dai grilli* Okay, scusateci ma gli esami di terza media per me(Violet*Star) e fine anno scolastico per la mia meister(Elsa Maria) sono stati veramente iper stressanti. Ma parliamo di questo capitolo che in poche parole si riassume in:"Le pippe mentali di Maka!" Eh, già. E nessuno ha la minima intenzione di aiutarla. Però lei e Soul si sono detti "Ti amo" ed è già un passo avanti. Ci scusiamo per la brevità del capitolo ma tra poco è Natale e i capitoli saranno più sostanziosi e pieni di sorprese. Alla prossima! V*S & Elsa Maria