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Autore: Lily_nee    07/07/2013    1 recensioni
Cosa è accaduto durante il primo esame per diventare Hunter cui ha partecipato Hisoka?
Esatto, quello in cui è stato squalificato! Ho provato a immaginare uno sviluppo della storia a partire da un'altra figura da me inventata, Amelia. Che relazione avrà con lui? Se vi ho incuriosito, date un'occhiata!
Genere: Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hisoka, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  Licenza Hunter

 

 
Capitolo Primo.

 

Celo la mia presenza con la complicità del fogliame dell’albero sui cui mi sono arrampicata.
Attendevo questo momento da ben quindici giorni!  Il tempo è splendido, il sole illumina e riscalda  silenziosamente il prato, le acque e gli animali che popolano la radura di Krajia, un’immensa distesa di...di meraviglia direi!
Tutto è calmo e splendidamente naturale al suo interno, non vi è una sola traccia delle costruzioni dell’uomo, tutto in Krajia è stato forgiato dalla natura, dal più piccolo sassolino alla più grande montagna, passando per i cristallini ruscelli e, come ho già menzionato, per il lago, che qui chiamiamo Aros: una grande distesa circolare di acqua dolce, ed una fonte di infiniti ed inestimabili tesori.

Io, Amelia, sono qui proprio per questo: prenderne uno!
Come ho già spiegato aspetto qualcosa, ebbene: attendo pazientemente il momento giusto per scovare la Lacrima del Giglio, quest’ultima è una minuscola gemma che ogni quindici giorni è prodotta dall’organismo del pesce Giglio, un creatura del lago dalle pinne che somigliano in tutto e per tutto ai petali rosa dell’omonimo ed elegantissimo fiore.
Ovviamente non cerco la gemma per brama di denaro, anche se ne vale parecchio, voglio prenderla per tre specifiche ragioni: per prima cosa è difficile da catturare e le sfide impossibili sono il mio pane quotidiano;   in secondo luogo se questa gemma viene distrutta alla luce del Sole che tramonta, come io intendo far in modo che avvenga, può produrre una goccia, una lacrima per così dire, che disciolta  nell’acqua diviene il rimedio per una malattia che ha colpito un mio caro amico. Ronnie, questo è il suo nome, si è ammalato circa trenta giorni fa, la sua febbre è altissima e deve essere curata al più presto o le conseguenze potrebbero essere gravi, come ha detto il dottore. La terza ragione, sentirete poi...
Beh, non posso più parlare, si avvicina il momento! Il pesce Giglio salta dal lago per un breve volo di due secondi, solo nel momento in cui la gemma è stata prodotta, solo una volta ogni quindici giorni.
Oggi sono le idi di Dicembre, lui salterà esattamente quando un raggio di Sole illuminerà la roccia vicino al lago a indicare le 15:30 del pomeriggio, e per nulla al mondo perderò questa occasione.
Mi preparo al salto dal ramo dell’albero, celo la mia presenza con costanza, respiro con calma!
“Ce la farò!” – mi ripeto, e ne sono convinta!
Ecco il raggio che si muove, si avvicina imponente e silenzioso verso la roccia!
Spicco il volo. Il pesce salta fuori nel momento in cui io passo sopra il lago, lo afferro gli allargo la bocca ed eccola lì: la Lacrima di Giglio!
Lascio ricadere la creatura nel lago e atterro dall’altro lato! Sono sempre stata una discreta atleta, i salti mi piacciono, mi fanno sentire libera.
Stringo la gemma fra le mani, è minuscola, violacea ed opaca, non sembrerebbe preziosa agli occhi di chi brama pietre costose, ma è il tesoro più inestimabile per chi intende salvare qualcuno e così è per me.
 
Mi sdraio supina sul prato, prendo la Lacrima con due sole dita e la espongo alla luce del Sole, scorgo una piccola scintilla.
“È la scintilla della vita per Ronnie” – dico ad alta voce.
Rimango fino al tramonto a fissare le nuvole, pensando che forse vi siano tesori anche lassù e che un giorno io li avrei scovati.
I raggi aranciati del Sole che tramonta mi raggiungono, allora prendo un bicchiere che mi ero portata dietro e lo riempio d’acqua. Stringo fra le dita la gemma fino a romperla. Una Lacrima color della luce cade nel bicchiere.
“Salva Ronnie!” – le dico.
Afferro il bicchiere e corro verso casa mia.
 
Corro sicura attraverso il bosco, lo conosco come le mie tasche. Il mio tragitto dura dieci minuti, passati questi mi trovo davanti una piccola casupola di legno e pietra. La luce che proviene dal suo interno ha il sapore della famiglia, riscalda tutto il terreno che la circonda.
Volo all’interno in un batter d’occhio.
“Sono tornata!” – dico ad alta voce.
“Come è andata cara?” – domanda una signora. Anna è la minuta e premurosa mamma di Ronnie, nonché la donna che mi crebbe quando mi trovò abbandonata davanti alla porta della sua dimora.
Le sorrido intensamente, sa che non c’è bisogno di una risposta dal momento che se avessi fallito non sarei tornata a casa, ma avrei perseverato nel mio intento a costo di immergermi per quindici giorni nelle acque di Aros.
Le porgo il bicchiere con la medicina, mi ringrazia tacitamente con lo sguardo, e la somministra al piccoletto.
“Beh, ora lasciamolo riposare in pace.” – suggerisce Anna, ed io la seguo in salotto. Mi siedo sul divano e rifletto ad occhi chiusi.
Ronnie è un carissimo bambino di 8 anni e mezzo, non mi ha mai fatto pesare niente da quando ha saputo che io non ero la sua vera sorellona.  È il mio fratellino, è il mio migliore amico, è il mio compagno di avventure, gli ho insegnato tutto quello che sapevo, basti pensare quando raggiunse i 6 anni iniziai ad insegnargli il Nen. Come facevo a disporre già di quel potere? Beh innanzi tutto quando il mio fratellino aveva 6 anni, io ne avevo 18 e poi, come Anna mi ha sempre raccontato, io possedevo quel potere sin dal primo giorno che mi vide:  avvolta da un’aura calda e confortevole, come me la descrive sempre. Col tempo, non ho fatto altro che affinare al meglio questa aura fino a trasformarla nella mia attuale abilità Nen.
 
Sono stanchissima, sento Anna che mi poggia sopra una calda coperta; le sono grata. Mi addormento, il mio ultimo pensiero è :  “Un bambino come lui non può morire per un po’ di febbre, è mio fratello dopotutto!”.
 
                                                        .                             .                              .
 
 
“Lia nee-chan, Lia nee-chan!” – qualcuno mi scuote dal mio sonno. Sono troppo confusa e stanca per aprire gli occhi.
“Lia nee-chan!” – la voce continua a gridare.
“Ro..nn..ro” – farfuglio nel sonno. Mi arriva un pugno in testa! Mi sveglio per il dolore:
“Insomma! Smettila diavolaccio!” – apro gli occhi, c’è Ronnie davanti a me, in piedi che saltella furioso perché io sono ancora sul divano, dove mi ero addormentata la sera precedente.
“È in piedi” – penso.
“Ha funzionato, ha funzionato, ha funzionato! La Lacrima ha funzionato! Ronnie, Ronnie come stai? Come ti senti? Ronnieeee! “ – mi sono alzata in piedi sul divano, l’ho preso un braccio lo sto facendo saltare in aria come un pupazzo. Ho realizzato il tutto in dieci secondi.
Il mio fratellino sorride, sorride contento.
“Bene, Lia-nee! Mi sento in formissima! Andiamo giù al lago, andiamo a giocare!” – mi invita.
“Ma certo, però prima facciamo colazione! Ti sei appena ripreso hai bisogno di forze per muoverti! – io di rimando.
“A questo ci ho pensato io, cari miei.” – Anna ci ha chiamato dalla cucina, quando entriamo vediamo una tavola imbandita di succhi di frutta, cornetti, fette biscottate, marmellate, cioccolato ed anche le mie merendine preferite: la mamma di Ronnie deve davvero essere felice. È una donna molto riservata, che da il meglio di sé in cucina quando è contenta.
Ci accomodiamo tutti a tavola e facciamo colazione in allegria. Dopodiché io e Ronnie salutiamo la mamma, anche io ogni tanto la chiamo così,  e corriamo verso il lago a giocare con i nostri poteri.
Si fa scuro presto, e torniamo per la cena.
                                                         .                     .                        .
 
Dicembre passa, ed arriva Gennaio ed in particolare il Primo Gennaio: il giorno del mio compleanno.
Come faccio a conoscere il giorno della mia nascita se sono stata adottata? Quando la mamma di Ronnie mi ha trovato, assieme a me, c’era una lettera:


“Cara Anna,
noi dobbiamo partire, sai bene che il dovere ci chiama e non ci permette di prenderci cura di una bambina come si deve.
Sappiamo che sarai una genitrice migliore di quanto potremmo mai essere noi insieme.
Un giorno la piccola manifesterà, forse, le nostre stesse esigenze: ti chiediamo di non frenarla, anche perché come avrai già notato possiede già dei poteri Nen, aiutala a svilupparli se vuoi.
Avevamo pensato di chiamare la bambina Amelia. Se puoi, esaudisci questo nostro egoistico desiderio di darle un nome, anche se noi non potremmo mai chiamarla di persona.
 
Con affetto,                                                                                                                       Luna & Sole.
 
P.S.:  È nata il Primo Gennaio.”
 
 
“Incredibile, anche in una circostanza del genere non rivelano i loro nomi. Nessuno sa come si chiamino in realtà.” – diceva sempre Anna a mo’ di rimprovero, anche se il sorriso che nascondeva sotto i baffi mi faceva capire che lei i veri nomi dei miei genitori li conosceva e che sarebbe stata pronta a rivelarmeli in qualsiasi momento se solo io avessi manifestato il desiderio di saperne di più, tuttavia a me non importava nulla di quella faccenda.
 
Rientro dalla mia passeggiata mattutina, casa è al buio: “La mamma deve aver spento le luci” – penso.
Si avvicinano fluttuando 21 fiammelle: Ronnie mi sta portando la torta.
 
“Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Lia-nee, tanti auguri a te!” – Anna e il mio fratellino intonano la canzoncina con grande affetto. Io spengo le candeline ed esprimo il mio desiderio.
 
“Lia-nee non c’è bisogno che tu esprima il desiderio! Ti abbiamo anticipata noi.” – Ronnie ghigna.
“Cioè?” – domando io.
“Ricordi di avermi confessato che il tuo più grande desiderio è diventare un Hunter Cercatesori? Beh innanzitutto devi ottenere la licenza e per farlo devi iscriverti e superare l’esame per diventare Hunter.” – mi spiega continuando a ghignare.
“Ma le iscrizioni si chiudevano ieri.” – dico io desolata.
“Ti abbiamo iscritto tre giorni fa.” – sorride Anna.
“Mamma, Ronnie...” – scoppio a piangere, il moto di gioia mi spinge ad abbracciarli entrambi.
Continuiamo i festeggiamenti, mangiamo la torta, ridiamo, scherziamo. Passiamo l’intera giornata nel prato attorno a casa nostra a giocare fino a sera: una delle nostre “giornate in famiglia”.  Poi stanchi andiamo ad addormentarci sui nostri letti.
“La partenza è domani!” – le parole di Ronnie mi riecheggiano in testa come la colonna sonora di un’avventura meravigliosa e pericolosa: non vedo l’ora.
 
L’indomani mi sveglio di buon’ora ma sono già entrambi in piedi. Mi hanno preparato una gustosa colazione leggera ma nutriente: è il loro modo di augurarmi ogni meglio.
Una volta mangiato, salgo a prepararmi, mi vesto comoda: un paio di pantaloni blu elettrico ed una maglietta a mezze maniche bianca. Prendo anche un maglioncino per sicurezza e me lo lego sulle spalle.
 
È l’ora dei saluti.
“Tieni Amelia, lo zaino te lo abbiamo preparato noi.” – mi sorride Anna per incoraggiarmi.
Ronnie mi salta al collo ed io gli raccomando di continuare ad allenarsi in mia assenza.
Mi incammino anche perché rischierei di perdere il treno altrimenti.
Mi volto un’ultima volta: “Tornerò vittoriosa!” – grido.
“Certo altrimenti non tornerebbe affatto la mia Lia.” – giurerei di aver sentito mamma sussurrare queste parole.
                                                                      .                         .                           .
 Vi state ancora domando quale fosse la terza ragione per la quale volevo prendere la Lacrima del Giglio?
Beh vi basti sapere che sarei partita solo se Ronnie fosse guarito.



 

*Lily_nee*

Salve a tutti! Piacere sono Lily_nee  e questa è la prima ff che scrivo su Hunter x Hunter ed è anche la prima volta che scrivo in prima persona, mi muovo meglio con la terza persona, ma volevo fare un tentativo. xD
Che dire, il primo capitolo non è da Rating Arancione, ma più avanti per qualche fortuito caso lo diverrà! (Non vi rivelo altro :3).
Beh, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questo inizio.
Un bacio, <3

  
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