Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: percabeth2000    07/07/2013    3 recensioni
Questo è il seguito della storia: Mari e Teschi possono convivere? I nostri eroi si ritroveranno un nuovo nemico e una nuova impresa da affrontare.
Le amicizie e gli amori che si erano creati resteranno saldi o cederanno sotto le pressioni create dai combattimenti e dagli dei?
Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

RIVELAZIONI

POV. GINEVRA
 
Mi svegliai per colpa di un rumore sospetto, erano dei passi e si avvicinavano velocemente come se il proprietari avessero fretta di arrivare: stavano correndo. Ma la cosa che mi preoccupava non era la velocità con cui arrivavano ma a chi appartenevano quei piedi.

Mi alzai in piedi brandendo la spada e altrettanto fece Chiara quando la scossi per svegliarla e si accorse del rumore. Ci mettemmo in posizione di difesa, solo allora mi accorsi della mancanza del grosso cagnolone e anche del fatto che il fuoco, nonostante il venticello invernale, non si spegneva e continuava ad ardere con quasi maggiore intensità. Aspettammo … solo il rumore dei nostri respiri …

“Mai più Nico, non voglio mai più viaggiare nell’ombra e poi mettermi a correre come un forsennato con in più la nausea … mai più …” era una voce conosciuta ed io e Chiara ci guardammo negli occhi come a cercare una conferma.

“Senti Mattia … sono io che dovrei lamentarmi con tutte le energie che ho consumato mi stupisce il fatto che ancora non sia svenuto …” ormai era certo, quei due erano Nico e Mattia.

“Ragazzi!”gridammo in coro e gli andammo incontro abbracciandoli.

“Scusate, mai io pensavo che dovevamo salvarvi … vi avevamo visto in catene con un grosso cane a due teste a farvi da guardia.” disse Mattia.

Mi guardai i piedi e notai l’assenza delle catene che fino a poco prima ci tenevano legate.

“In effetti …” dissi, ma la frase venne finita da qualcun altro.

“Era così. Mi dispiace per la brutta accoglienza ma non potevo aspettare ulteriormente e questo era l’unico modo per riunirvi tutti qui.” Esordì una profonda voce, poi lo vidi. Ade si ergeva davanti a noi con la sua figura, pieno di autorità e serietà.

“Quindi è stato lei a fare tutto questo …” disse Chiara sconcertata.

“In effetti sì e posso rispondere alle vostre domande : il fuoco resta accesso perché è fatto da me e perciò se non lo spengo io non lo spegne nessuno forse solo Nico, il cane l’ho mandato io così come ho fatto sognare a Nico e Mattia la stessa cosa per poterli far arrivare fin qui, ed infine, Nico …” disse rivolgendosi a lui “ Non sei ancora svenuto perché non siamo in Italia, siamo ancora in America, in una caverna vicina all’entrata degli Inferi. Tu hai chiesto all’ombra di portarti da loro ed infatti eccoti qui. Sono loro che sono state trasportate qui dal cane infernale ed è per questo che l’ho mandato a riposare.”
Rimasi senza parole, quindi era stato Ade a combinare tutto quanto nei minimi dettagli ma avevo ancora una domanda: perché?

“Capisco cosa pensi figlia di Poseidone, tutto a tempo debito” mi disse guardandomi con intensità e forse anche un pizzico di rabbia.

“Ho un nome” dissi sbalordendo tutti per “l’affronto” fatto ad Ade.

“Come scusa?” mi chiese stupito e arrabbiato.

“Mi chiamo Ginevra, preferirei essere chiamata così” dissi mantenendo la mia posizione anche se il cuore mi martellava in petto, forse era stata la rabbia del momento a farmi parlare così ma proprio non ne potevo più di essere definita figlia di Poseidone o figlia del Mare, mia mamma mi aveva dato un nome. Si suppone dovrebbero usarlo.

“Coraggiosa, Ginevra” si complimentò Ade marcando sul mio nome. “Ora seguitemi, vi porto al mio castello”

“Invito tenebroso” disse Mattia sussurrando e facendoci ridere tutti, tutti tranne Nico che guardava il padre serio e deciso.

Mi era proprio mancato.
 
POV. NICO

Ero contento di aver ritrovato le ragazze e anche del fatto che non erano mai state in serio pericolo ma ero dubbioso: mio padre non chiederebbe mai a dei mezzosangue un favore se non fosse assolutamente importante e probabilmente anche potenzialmente mortale.
Appena uscimmo dalla caverna il buio ci avvolse completamente e mio padre in un batter d’occhio ci trasportò nel suo castello trasportandoci attraverso l’ombra.

Ginevra era letteralmente rimasta a bocca aperta per lo spettacolo che le si presentava davanti.
Il castello di mio padre era immenso e completamente nero circondato su un lato dai giardini di Persefone, anche Chiara e Mattia erano a bocca aperta, Ade ci portò all’interno e ci mostrò solo le stanze senza proferire parola tranne un :”State attenti a cosa toccate”, niente di più.
Le stanze erano due: una per le ragazze e una per me e Mattia, quella per noi due era la mia stanza, l’avevo usata poco nell’ultimo anno tra i nuovi arrivi al campo e la missione.

“Ci si vede ragazze mie …” disse Mattia entrando nella camera.

“Io non sono la tua ragazza … ma grazie del pensiero” rispose Ginevra strappandomi un sorriso.

Dopo esserci sistemati un po’ ci stendemmo sul letto tirando un grosso respiro di solievo, almeno eravamo al sicuro, più o meno.

All’improvviso sentimmo bussare e Mattia mi disse girandosi:”Vai tu …”

“Perché io? Alza il sedere e vai tu …” gli risposi infastidito.

“Qualcuno ci venga ad aprire santo cielo!” gridarono da fuori Ginevra e Chiara spazientite.
All’improvviso, chissà come, ci alzammo in velocità entrambi ed andammo ad aprire subito: mai far aspettare delle semidee, soprattutto se armate e se hanno la possibilità di colpirti.

“Che ci fate qui?” chiesi.

“Pensavamo di essere ben accette ma a quanto pare …” rispose Ginevra guardando Chiara e voltandosi verso il corridoio.

“Non intendevo questo” e la bloccai per il polso.

“Bene” disse Chiara entrando seguita dopo poco da Ginevra.

“Qualcuno di voi sa perché Ade ci ha attirato qui? Insomma non ci ha detto niente.” Continuò Chiara dopo essersi seduta sul letto accanto a Mattia.

“Grazie del posto ragazzi, siete i migliori amici che si possano avere” disse Ginevra sedendosi a terra seguita da me e da quei due che poco prima se ne stavano comodamente seduti sul letto, anzi sul mio letto.

“Contenta? Comunque stavamo dicendo ..” ma Chiara non fece in tempo a finire che tra di noi si formò uno strano cerchio sospeso nell’aria. All’inizio era opaco ma poi si riuscirono a scorgere i colori e le forme sempre in maniera più nitida finché non apparirono le mamme delle ragazze.

“Laura, ci sono riuscita! Vieni a vedere, stanno bene per fortuna …” disse Eleonora, la mamma di Ginevra, bloccandosi quando si accorse della nostra presenza … di me e Mattia intendo.

“Buonasera” dicemmo in coro quando arrivò anche la mamma di Chiara, Laura.

“Buongiorno per noi … Siamo contente che siate vive … così quando tornate vi ammazziamo noi! Avete presente lo spavento che ci siamo prese?!? E ora vi ritroviamo anche con i vostri ragazzi in una camera, di sera, al buio …” dissero quasi in coro.

“Tanto per informazione siamo nel castello di Ade e no, non stiamo facendo niente di scandaloso … stavamo solo parlando!” disse Ginevra arrabbiata.

“Che ci fate nel castello di Ade?” chiesero le mamme preoccupate.

“Appunto di questo stavamo discutendo … comunque faremo le brave e staremo attente, non preoccupatevi ora dobbiamo andare” rispose calma Chiara mentre qualcuno bussava alla porta.

“Ciao ragazze” e questa fu l’ultima frase che dissero le mamma prima che Ginevra muovesse il messaggio Iride per spegnerlo.

“Che figura del cavolo!” sbottò infine.

Sorridente andai ad aprire e mi ritrovai davanti mio padre.

“Siete tutti qui, bene. Andiamo nella sala riunioni, vi devo delle spiegazioni .”disse.

Smettemmo di ridere e lo seguimmo, presto avremmo saputo la verità.



Angolo dell'autrice:
Spero il capitolo sia piaciuto, non so se è uscito bene mi sembra un pò strano ... ma forse è solo una mia impressione.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci si sente presto.
percabeth2000
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: percabeth2000