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Autore: percabeth2000    06/07/2013    2 recensioni
Questo è il seguito della storia: Mari e Teschi possono convivere? I nostri eroi si ritroveranno un nuovo nemico e una nuova impresa da affrontare.
Le amicizie e gli amori che si erano creati resteranno saldi o cederanno sotto le pressioni create dai combattimenti e dagli dei?
Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
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RAPIMENTI E SALVATAGGI

POV. NICO
Da quando quelle due erano partite il campo era molto più silenzioso … di solito erano loro le casiniste!
Ma nonostante questo, mi mancavano molto, soprattutto Ginevra.
Mi mancavano i combattimenti fatti con lei, una tra le poche del campo che riusciva a tenermi testa dopo Clarisse, Annabeth e Chiara. Loro quattro erano le uniche in grado di battermi, più che altro perché conoscevano alla perfezione i trucchi che usavo … come le ossa che ti intrappolavano gli arti.

In questi tempi io e Mattia ci ritrovavamo spesso a parlare del più e del meno, soprattutto dell’avventura e delle ragazze, anche a lui mancava Chiara.
Tutti i giorni mi allenavo costantemente con la spada e spesso mi ritrovavo in quel prato di rose dove io e Ginevra ci eravamo “dichiarati”, se si può dire così … Mi ritrovavo a fissare le rose che nonostante il velo protettivo del campo, sembrava percepissero l’inverno e lo si vedeva dai colori più intensi e dalle foglie che erano diventate più spesse come a volersi riscaldare.

La notte non riuscivo a dormire bene, c’era un sogno che mi perseguitava costantemente facendomi trasalire e sudare freddo.
Vedevo questa grotta buia e nera, in verità l’unica cosa che scorgevo erano due figure : una piuttosto umana ma di dimensioni superiori mentre l’altra quasi canina, ma con due teste e grossa come una macchina.

Quella notte qualcosa cambiò e nel mio sogno ,grazie ad un fuoco accesso nel centro di quella che doveva essere più una caverna che una grotta, scorsi due figure ben conosciute attaccate al muro con delle catene ai piedi e ben sorvegliate da quel mostruoso cane da guardia.
Mi sveglia di soprassalto sudato fradicio e con gli occhi sbarrati: non potevano essere in pericolo! Non dovevano! Avevo già rischiato di vedere morta Ginevra una volta, una seconda no, non osavo pensarci …
Corsi verso la cabina di Hermes per raccontare tutto a Mattia ma a quanto pare anche lui aveva fatto lo stesso sogno e si stava già preparando lo zaino per il viaggio.
Arrivo, tu non morire e aspettami .
 
POV. CHIARA
Quando la mattina mi ero alzata, dopo essermi sistemata e aver fatto colazione mi ero diretta all’appartamento di Ginevra e sua mamma che era proprio sopra il nostro.
Bussai per cinque minuti ma nessuno mi veniva ad aprire, alle dieci non potevano essere addormentate ancora, continuai a bussare per altri due minuti finché  finalmente la porta si aprì e mi ritrovai davanti Ginevra con le cuffie intenta a cambiare canzone.

“Sempre ad ascoltare musica?!? Sono dieci minuti che busso!” gli dissi un po’ arrabbiata.

“In verità sette minuti” precisò lei.

“Quindi mi avevi sentito già da sette minuti e mi hai lasciata fuori al freddo?!?” questa volta quasi urlai.

“Abbassa la voce che ti sentono tutti , e poi, guarda il lato positivo: ora sei più resistente al freddo!” mi rispose togliendosi le cuffie ed invitandomi ad entrare, cosa che non riuscii a fare perché in un secondo fummo prese entrambe per il collo della camicia da qualcosa di molto grosso e bavoso e venimmo portate via, entrambe svenute.

Quando mi risvegliai mi accorsi di essere legata a un piede con una grossa catena attaccata al muro, era molto spessa e non si riusciva a romperla in alcun modo.
Sentivo Ginevra accanto a me parlare in maniera “carina” al grosso mostro che ci aveva preso : era una grosso cane nero a due teste con gli occhi rosso scuro e uno sguardo ben poco dolce.

“Che cosa stai facendo?” chiesi alla mia amica.

“Visto che le catene non si rompono, cerco di farmi il cane amico”mi rispose.

Più mi guardavo in torno e più mi accorgevo di alcuni strani particolari: le pareti erano di pietra, una pietra molto dura e con la supervice informe mentre al centro di questa specie di caverna scoppiettava un fuoco abbastanza grande che disegnava sulle pareti delle forme strane e astratte.

“Il cane viene controllato da qualcun altro” dissi.

“Ne avevo il presentimento, ma non oso immaginare chi … “ disse confermando la mia idea.

“Quindi che facciamo?”chiesi alla mia amica, che nel frattempo si era arresa al fatto che il cane non ci avrebbe aiutato.

“Aspettiamo, non ci resta altro da fare …”disse sconsolata.
Ormai doveva essere sera tra il viaggio ed il resto e così ci coricammo con un pò di oppressione nei cuori.



ANGOLO AUTRICE:
Spero che il capitolo vi piaccia, le cose iniziano a movimentarsi ... chi ha rapito le nostre amiche? 
Vi saluto e ringrazio chi ha letto e recensito ma anche chi ha solo letto.
percabeth2000

  
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