“No.”
“Ma Saku-”
“No,” ripeté fermamente la ragazza dai capelli rosa, interrompendolo.
Naruto sospirò per la sconfitta, tornando a guardare la sua ciotola di ramen con il broncio. Il Team 7 aveva la giornata libera, e Naruto aveva invitato Sakura, Sai e Kakashi a pranzare con lui da Ichiraku. Naruto aveva chiesto a Sakura di andare con lui da qualche parte dopo Ichiraku per allungare il loro “appuntamento”.
“Sakura, da quello che ho letto in questo libro...” iniziò Sai, scegliendo il momento più adatto per reggere un libro intitolato “Dolore e Rifiuto” e sfogliarne le pagine, “... le brave ragazze dovrebbero deludere gli uomini brutti più gentilmente di così,” finì con un sorriso ingenuo.
“BRUTTI?!” urlò Naruto di rabbia e sorpresa, sembrando pronto a lanciarsi su Sai. Sakura lo trattenne, un po' ipocritamente, ridacchiando tra sé. Sapeva che in passato aveva reagito similmente ai commenti di Sai, e anche molto peggio di Naruto, ma stavolta era comunque bello vedere qualcun altro essere la vittima.
“Oh, ma Sakura è una donna dello stesso stampo. Voi due stareste bene insieme,” disse Sai schiettamente e con lo stesso sorriso, dimentico ancora una volta.
“Sì! Visto, Sakura-chan?” disse Naruto, guardando ora Sakura come un emozionato scolaretto. Sembrava aver afferrato solo l'ultima parte di quell'osservazione e non si rese conto di cosa avesse appena concordato. Realizzò che c'era qualcosa che non andava, però, quando Sakura gli strinse braccio quasi fino al punto di rottura.
Pochi istanti più tardi, Naruto e Sai erano a faccia in giù sul pavimento, coperti di ramen e con le teste sbattute l'una contro l'altra.
Kakashi sospirò dalla propria sedia, voltando la pagina del suo libro che giaceva aperto sul bancone. Era contento di non essere partecipe a quella piccola scenetta laggiù. A volte i ragazzi erano un po' eccessivi, e non poteva negare che fosse divertente.
“Ahi, ahi, ahi,” mormorò Naruto mentre si rialzava insieme a Sai. “Andiamo, Sakura-chan. Per favore?” domandò ancora una volta, insistente come al solito. “Perché vorresti che una ragazza brutta uscisse con te?” domandò sarcastica, lasciando Naruto a strofinarsi la testa in confusione. Finì la propria scodella e posò le proprie bacchette. “Grazie per il pasto, Kakashi-sensei,” disse, guardandolo con un sorriso allegro.
Riconoscendo il proprio nome, Kakashi si voltò dal proprio libro per guardare lei. Anche se era stato Naruto ad invitarli, come al solito Kakashi finiva per essere quello che pagava per tutti. Eppure, se non altro era bello sentire qualcuno che lo ringraziava.
“Prego,” rispose, sorridendo di rimando con un occhio chiuso.
Quando si alzarono, Kakashi lasciò i soldi sul tavolo e riprese il proprio libro. “A quanto pare tutti abbiamo finito. Andiamo,” disse, uscendo lentamente fuori con Sakura e Sai al seguito. Continuò a leggere mentre camminava, dato che si stava avvicinando ad una delle sue parti preferite della storia.
“Aspettate! Kakashi-sensei, io non ho finito la mia scodella!” gridò Naruto, correndo dietro di loro mentre dei spaghetti volavano via dai suoi capelli. Kakashi era però troppo assorto nella lettura per sentirlo.
Stando ora in piedi fuori da Ichiraku, Sakura guardò tutti e sorrise. “Grazie a tutti. È stato divertente. Ci vediamo più tardi,” disse, iniziando ad allontanarsi e salutando con la mano.
“Sei sicura di non voler-” iniziò Naruto, grattandosi la testa e sorridendole nervosamente.
“Sono brutta, non ricordi?” gli rammentò Sakura, a metà tra lo scherzoso e l'irato.
“Ma-” proprio mentre Naruto stava per parlare, venne interrotto nuovamente, stavolta da Kakashi.
“Sei bellissima.”
Sai e Naruto si voltarono verso Kakashi, guardandolo con incredulità. Naruto sembrò impiegare un po' per elaborare veramente, mentre la sua espressione prese a farsi più terrorizzata un secondo dopo l'altro.
Colta di sorpresa, Sakura arrossì intensamente e guardò Kakashi con la sorpresa scritta sul viso. “C-cosa?” disse, sentendosi strana ma un po' affascinata nel sentirselo dire proprio da Kakashi fra tutti.
“Uh?” fece Kakashi, staccando lo sguardo dal libro e rivolgendolo verso di loro. “Oh, scusate. Stavo leggendo uno dei miei passaggi preferiti,” ammise, ridendo sommessamente.
Naruto tirò un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi. “Per un istante...” si disse, ridacchiando. Sai continuò soltanto a fissare Kakashi.
“Oh, capisco.” La ragazza rise nervosamente. “Grazie ancora, sensei,” disse, cercando di cambiare argomento. Li salutò con la mano e si allontanò lentamente, ancora tremando un po' dentro di sé. Non sapeva con certezza perché l'avesse colpita tanto. Era stato solo un semplice sbaglio, ma ancora si sentiva le guance lievemente calde.
“Aspetta, Sakura-chan!” urlò Naruto mentre la seguiva.
Salutandoli con un cenno, Kakashi si allontanò nella direzione opposta. “Stammi bene, Sai,” disse, arruffando i capelli del ragazzo quando gli passò accanto.
Restando semplicemente in attesa per un po', Sai sembrò avere qualcosa ancora per la testa. Aprì la sua borsa e rovistò per un po' dentro di essa, estraendo infine lo stesso libro che Kakashi stava leggendo. Sfogliò rapidamente le pagine, esaminandole.
“Non ricordavo alcun personaggio dire una cosa del genere...”