Era sera tardi e sua madre non era ancora tornata dal lavoro. Harry poteva
sentire le voci dei suoi compagni provenire dal cortile di casa sua. Erano
stati lì per tutto il pomeriggio a gridargli insulti. A scuola gli avevano
dato soprannomi come frocio, checca, finocchio. Harry era un timido
ragazzino di sedici anni. Molto sensibile, infatti ogni volta che si sentiva
chiamato così una parte di lui moriva. “Se Dio ti ha creato così
vuol dire che sei perfetto, perchè Dio non commette errori”
Erano le parole del suo migliore amico, Louis. E grazie a quelle parole
Harry riusciva ad andare avanti. E grazie anche all' amore che provava per Louis.
Louis aveva tre anni in più rispetto ad Harry. Erano stati amici sin dal giorno in
cui il maggiore lo avevo difeso dai alcuni ragazzi che volevano picchiarlo. E
da quel giorno si è preso cura di lui. Harry era sempre stato innamorato
di Louis. Di quei suoi profondi occhi azzurro cielo. Di quelle sottili
labbra. Di quella voce melodiosa. Innamorato degli abbracci
che gli dava Louis quando era triste e che lo facevano sentire a casa.
Innamorato dei baci che gli lasciava sulla fronte.
Innamorato di quelle mani che prendevano
le sue facendo svanire ogni preoccupazione. Insomma, Harry Styles amava
davvero Louis Tomlinson. Ma non glielo aveva mai confessato.
Troppo spaventato all'idea di essere rifiutato e di rovinare la
bellissima amicizia che li legava. Quella sera Harry era
ancora seduto sul suo letto a piangere, come aveva fatto tutto il pomeriggio.
Teneva le orecchie coperte dalle mani, gli occhi sbarrati e dondolava
nervosamente avanti e indietro. Era impossibile non ascoltare
le cattiverie di quei ragazzi. Louis l'aveva trovato in quello
stato pietoso due ore prima. L'aveva abbracciato e cercato di
calmarlo ma quasi Harry non si era accorto della sua presenza.
Louis gli aveva perso il viso tra le mani e aveva incrociato i suoi occhi.
Non erano più quei due occhi verdi come smeraldi che ricordava.
Erano freddi, vuoti, tristi. Nemmeno Louis
riusciva a farlo smettere di piangere. Le lacrime gli rigavano il volto e Louis
sentiva una fitta al cuore. Avrebbe voluto spaccare la faccia a quei ragazzi
che erano in cortile ma preferì rimanere accanto ad Harry.
Si sedette sul letto e si accostò dietro di lui. Il più piccolo
allora sussultò sentendo il petto del maggiore adagiare contro la
sua schiena. Louis accostò la sua bocca all'orecchio del minore.
“Se Dio ci ha creati così allora siamo perfetti, perchè Dio non
commette errori” Harry allora sentì il cuore quasi scoppiare
nella gabbia toracica. Il suo respiro si accelerò. “Ci?” ripeté
incredulo. “Si piccolo, noi siamo uguali” Forse
per questo Louis si era preso cura di Harry. Perchè nei suoi
occhi scorgeva qualcosa in comune con se stesso. Oppure semplicemente
perchè lo amava. Il più piccolo si voltò di scatto per incrociare gli occhi
del maggiore. Gli occhi verdi incontrarono quelli azzurri. I loro nasi
si sfiorarono. Le loro bocche erano a pochi centimetri l'una dall'altra.
Allora il maggiore premette le sue labbra su quelle carnose del più piccolo.
Fu un bacio innocente, sfuggevole. Ma per Harry fu la cosa più bella
che ebbe mai provato. Era il suo primo bacio. Si innamorò subito del sapore
di Louis. Voleva assaporarlo di nuovo perchè gli era piaciuto troppo. Quel breve
contatto che avevano avuto lo stava facendo impazzire ma la porta di casa si aprì
e la madre di Harry entrò. “Andrà tutto bene piccolo, te lo prometto”
ebbe il tempo di sussurrare il maggiore. Ed Harry gli credette perchè
fin quando sarebbe rimasto al suo fianco sarebbe andato sempre tutto bene.