Slipped away..

Era un tranquillo pomeriggio. Un altro giorno era quasi passato,anche quello uguale a tutti gli altri, la stessa monotonia, le stesse abitudini, niente era cambiato.. Nemmeno lei..

Camminava silenziosamente su una piccola spiaggia, la stessa spiaggia che l’aveva sempre accolta ogni anno.. i piedi nudi giocavano, scontrandosi con i soffici granelli di sabbia bianca, i capelli, ancora intrisi di acqua salata, erano scossi dalla leggera brezza del vento estivo, gli occhi, una volta accesi e intensi, riflettevano, ora più spenti, la luce dorata del sole, che si apprestava a tramontare…

Si avvicinò alla riva e guardò il mare.. Chiuse gli occhi e d’un tratto le sembrò di percepire di nuovo quelle allegre risa, le loro voci serene, calme, dolci, voci ignare.. ignare del prossimo futuro, ignare di eventi che le avrebbero travolte…

Riaprì gli occhi sapendo bene che non avrebbe visto nessuno.

Ormai era abituata,ma ogni giorno era sempre uguale.. Ogni giorno portava lo stesso dolore,ogni giorno sembrava intramontabile..

Gocce salate riempirono presto i suoi occhi tristi e mentre le lacrime scendevano lente e calde,disegnando scie luccicanti sulle sue morbide guance, due piccole parole uscirono dal suo cuore…

… Mi manchi...

Si le mancava, le mancava da morire, non riusciva a dimenticarlo.

Erano passati cinque mesi, ma il dolore l’accompagnava sempre, ovunque andasse, in qualunque momento, da quel giorno.. Lo ricordava bene.. Il giorno in cui lui era scivolato via, via da lei, via dal Mondo, il giorno in cui si era svegliata e non lo aveva trovato al suo fianco, lo stesso giorno in cui aveva capito di averlo perso, in cui aveva capito che quel Mondo per lei non sarebbe stato più lo stesso,senza di lui..

Ferma su quella riva, sola a combattere contro una nuova esistenza,si chiedeva perché.. Perché proprio lui? Non poteva accettarlo, non voleva farlo, lui era stato tutto per lei, lo era diventato nel tempo.. Ricordava ancora i loro stupidi battibecchi, le litigate tra le loro case, tra i loro amici e poi quel giorno di Aprile, loro soli in una stanza, lontana dal mondo. La nascita della loro amicizia, come il più bel fiore di primavera,l’inizio delle difficoltà, la guerra, la loro amicizia sempre più forte, la disperazione, le perdite, le lacrime, l’affetto, e infine l’amore..

L’amore improvviso, passionale, intenso, tormentato, pazzoide, folle, impensabile,  l’amore che li aveva coinvolti, trascinati giù, in un pozzo profondo senza fine, l’amore che li aveva fatti emergere sulle cime più alte, oltre le stelle, oltre la luna, oltre gli sguardi contrariati degli amici, l’amore che li aveva resi una sola cosa, lo stesso amore che non li aveva mai separati, nemmeno adesso, nemmeno adesso che.. che lui.. se n’era andato.. via, in un luogo che lei non poteva ancora raggiungere, in un luogo da cui lui non poteva tornare indietro,dove lei non poteva riportarlo indietro.. Non era una finzione, lui era andato via e lei era ancora li,su quella spiaggia, ad aspettarlo, pur sapendo che lui non sarebbe tornato..

Come ogni giorno senti il cuore scoppiarle dentro, urlare e dimenarsi, e sentiva crescere dentro di sé la voglia di mollare, di lasciarsi andare, eppure.. Qualcosa glielo impediva e lei sapeva che quel qualcosa era lui,era lui a spingerla a continuare,lui a darle sostegno.. E lo odiava per questo.. e lo amava.. perché sapeva ancora renderla forte,nonostante tutto…

Mentre gli ultimi raggi del sole illuminavano la spiaggia e l’acqua calda e salata le sfiorava le caviglie, continuò a camminare… Risalì la spiaggia, finchè la raggiunse.

Una piccola lapide bianca di marmo, seminascosta dal fitto fogliame verde,unica testimonianza di quello che era accaduto, unica testimonianza che le portava ogni giorno la realtà di fronte.

Aveva voluto seppellirlo lì,in quel luogo che aveva accolto i loro ricordi più belli,dove avevano condiviso cose importanti,dove avevano fatto per la prima volta l’amore..

Lettere dorate si intrecciavano tra loro, formando una scritta raffinata, elegante, come lo era stato l’uomo che giaceva sotto quella lapide:

Qui giace in pace

Draco Lucius Malfoy

5 giugno 1980- 19 Marzo 2007

Hermione appoggiò la sua calda mano sul freddo marmo bianco, mentre con gli occhi ancora colmi di lacrime, la guardava con un mezzo sorriso.

“Non sono venuta a dirti addio, perché so che un giorno ci rivedremo e allora staremo insieme per sempre.. Spero che tu riesca a sentirmi.. Aspettami Draco.. Tornerò da te,ti amo…”

Proprio quando l’ultimo raggio del sole scomparve dietro l’immensa distesa d’acqua azzurra, la donna si decise a tornare a casa, questa volta con una nuova promessa nel cuore.

Non era ancora finita, lei avrebbe resistito, l’avrebbe fatto per lui, solo per lui e per quello che c’era stato, per quello che ci sarebbe stato sempre.

-The end-

Ciao a tutti!Rieccomi con questa piccola Shot! Lo so,lo so, fa schifo, è deprimente, troppo drammatica e ripetitiva.. Ma che volete farci? esprime pienamente il mio stato d’animo di questi giorni..

Ringrazio la song “Slipped Away” di Avril Lavigne,per avermi dato l’ispirazione.

La dedico ad una persona speciale. Spero solo di non perderla, come Herm ha perso il suo Draco,perché la amo..

E la dedico anche a quelle persone che mi seguono sempre e continuano ad appoggiarmi,a darmi consigli,spero che vi sia piaciuta,anche se avrei voluto dedicarvi qualcosa di più allegro www!! Grazie davvero, siete uniche!

Mi raccomando continuate a seguire le due mie Dramione, With a Kiss,I die e Our little moment!

Grazie ancora..

Un bacio

Christina Malfoy