08/07/2013
1 recensioni>Forever<
Dedicata a L, una delle mie più grandi amiche, alla quale voglio molto bene <3.Sorrisi, mentre osservavo la giovane donna davanti a me che volteggiava nel suo abito bianco. Mi descriveva con eccitazione come sarebbe stato il giorno del suo matrimonio, mi parlava del suo bouquet di lillà e della torta a tre piani, che avrebbe tagliato con il suo sposo Ichinose. La sua felicità era commovente, non l’avevo mai vista così emozionata. Non aveva ancora smesso di parlare, ma ormai la conoscevo abbastanza per esserci abituata. Inoltre non l’avrei interrotta per nessun motivo al mondo: si stava preparando per il più bel giorno della sua vita ed io ero d’accordo con lei per la decisione che aveva preso. La ragazza smise di piroettare, ma si fermò davanti a me e si posò un dito sul mento, guardandomi con aria interrogativa. Io risposi, osservandola dal basso, con un sorriso.
-Ehi, ma che hai? Ti senti bene? Sembri triste.- mi chiese Rika.
Io scossi la testa, senza smettere di sorriderle, e le dissi che non era niente di particolare, solo pensieri. Lei ricambiò il sorriso, poi riprese con i volteggi, mostrandomi ogni singolo particolare del suo abito, dalle maniche a sbuffo, ai guanti che arrivavano sino ai gomiti, alla gonna morbida, che ondeggiava ad ogni suo movimento. I capelli turchesi, raccolti in uno chignon che lasciava alcune ciocche ai lati del viso, erano coperti da un sottile e delicato velo, che le arrivava alla schiena scoperta a causa della scollatura accentuata. La sua figura longilinea era altamente valorizzata da quel vestito, che rappresentava la fiducia che Rika riponeva in me: mi aveva, infatti, chiesto espressamente di scegliere io da sola il suo abito. Era stata entusiasta della scelta, ed ora mi stava elencando tutti i benefici della mia decisione. Di colpo, però, il suo discorso cambiò indirizzo. Ora mi stava parlando di Ichinose, del suo abito, dei suoi genitori e delle promesse, che i due sposi si sarebbero scambiati durante la cerimonia.
-Vuoi leggermi il discorso che farai all’altare?- chiesi dopo un po’, inclinando leggermente la testa verso destra.
Rika sbatté le palpebre, esitante, poi annuì e si sedette accanto a me, stando attenta a non stropicciare l’abito. Cominciò la lettura, la voce tremante ed emozionata, e dopo una buona mezz’ora di ripensamenti e cancellature, aveva finito. Eppure la sua espressione era abbastanza incerta, come se un dubbio molesto la stesse tormentando.
-Cosa c’è? Non sei sicura di ciò che dovrai dire?
-No, non è questo. Io… ho paura.
Rimasi un po’ stupita, non avevo mai sentito quelle parole uscire dalle sue labbra. Qualche secondo dopo, però, mi accorsi che i suoi grandi occhi grigio-malva si riempivano di lacrime; quando cominciò a singhiozzare andai del tutto in tilt. Non mi era mai capitato di dover consolare qualcuno, in modo particolare Rika. Lei, sempre così forte, tenace, combattiva, non si dava mai per vinta e non perdeva quasi mai il sorriso, ora si era come rifugiata fra le mie braccia, le guance rigate e il trucco sbavato.
-Ehi Rika! C-cosa… Non fare così, smettila! Rika…
La presi per le spalle, poi, tenendole il mento con una mano, le asciugai il viso. Qualche minuto più tardi, dopo che le ebbi portato un bicchiere d’acqua per calmarsi, mi feci spiegare cosa la turbava tanto. Lei trasse un profondo respiro, per poi cominciare a parlare.
-Io… Ho paura che… che Ichinose non mi voglia sposare.
Le ultime parole vennero sussurrate, ma le sentii benissimo. La ragazza teneva gli occhi bassi, le mani intrecciate sulle gambe. Per quanto il suo tono fosse serio e quasi triste, non potei fare a meno di mettermi a ridere, bloccandomi subito dopo a causa dello sguardo confuso e offeso di Rika.
-Perdonami, davvero, ma non puoi dire sul serio! Ehi, guardami: lui ti ama, non ti vuole prendere in giro!
Lei continuò a guardarmi con aria offesa, per poi riscuotersi violentemente e sorridermi, il volto ancora rigato dalle colate di mascara.
-Ne sei sicura?
-Assolutamente! E se solo prova a farti soffrire, beh, in quel caso non resterebbe più nulla di Kazuya Ichinose!- risposi con convinzione ed aria seria, per poi rispondere al sorriso e abbracciare la mia amica.
-Ricorda che ci sarò sempre, ok?
-Touko.
-Sì?
-Me ne stavo dimenticando…
-Cosa c’è?
-Vorresti fare la mia damigella d’onore? L’abito è pronto,
ti starà a pennello.
-Ma certo, considerami pure già al tuo fianco!
*Angolo autrice*
Shaaalve a tutti! Sì, sono ancora io, la vergogna di questo fandom! Ecco, questa storia mi era venuta in mente da un po’, ma anche se avevo cominciato a scriverla non avevo potuto concluderla, e tantomeno pubblicarla. Perciò ora sono qui, a rompere le scatole a tutti i pazzi (perché se avete letto sino a qui lo siete ù.ù) che hanno seguito questa cavolata. Però dovevo scriverla, perché avevo bisogno di scrivere dopo una settimana di “stacco” a causa delle gare nazionali di canottaggio (sono felice, io e le mie amiche siamo arrivate prime in quattro di coppia! TuT). Quindi, adesso ho ben altre due storie in testa, che devo assolutamente scrivere altrimenti impazzisco O.o’’.
Non ho altro da aggiungere! Sciao sciao! ^u^
madda_chan