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Autore: spongy    08/07/2013    2 recensioni
“Uomini. Sapete perfettamente cosa fare.”
Sirius trasuda austerità nelle sue mutande di cotone e il suo elmetto militare messo di sguincio.
“In realtà, Sirius-”
“Santo Godric Moony, hai la parte più semplice!”
“Oh, non ne dubito affatto, tuttavi-nghgnhghg.”
La sentenziosa bocca di Remus è ora letteralmente ostruita da un pugno di James. Remus guarda i suoi amici guerrieri con allarmante disappunto e sospira spargendo saliva sulle nocche del ghignante soldato James.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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“Uomini. Sapete perfettamente cosa fare.”

Sirius trasuda austerità nelle sue mutande di cotone e il suo elmetto militare messo di sguincio.

“In realtà, Sirius-”

“Santo Godric Moony, ti ho dato la parte più semplice!” scandisce fingendo di abbandonare una pazienza che non ha mai avuto vita.

“Oh, non ne sto dubitando, dico sol-nghgn.”

La sentenziosa bocca di Remus è ora letteralmente ostruita da un pugno di James. Remus guarda i suoi amici guerrieri con franco disappunto e sospira spargendo saliva sulle nocche di soldato James.
Quando cerca di sorprenderli con un sinuoso divincolarsi per gridare finalmente il suo lecito avvertimento, Sirius balza a cavalcioni su di lui atterrandolo ed è allora che Remus si tocca una costola potenzialmente rotta e si rassegna. Vorrebbe solo che la smettessero di avere dieci anni in due, perché sa.
Ha un grande senso di ciò che è giusto, ma soprattutto sa quanto siano seccanti e poco igieniche e prive di significato le torture notturne.

Prende Teoria della magia Difensiva e si lascia cadere sommessamente sul letto, occhi ammorbiditi che si posano sulla figura grassoccia avvolta nelle coperte del baldacchino alla sua destra.
Sirius mormora le ultime piccole messe appunto, l'indice sinistro di James raddrizza una linea di tintura verde sulla sua guancia. Quando si voltano insieme verso Remus, lui ha un cuscino sulla faccia.

“Tre...”
“Due...”
“Uno...”

“Operazione ‘Tortura Aberrante’!”


***




Peter corre felice nei corridoi di Hogwarts. È un’ora tarda e ovviamente lui è Wormtail, ma è da solo, senza Padfoot o Prongs e il suo mantello, cosa strana, perché nella scala di preferenze di Sirius introdursi nelle cucine è sulla vetta, preceduto solo dal budino al cioccolato che Sirius nelle cucine ruba. Un fattore di normalità che lo tranquillizza è che almeno non è accompagnato da Moony. Moony è in Sala Comune a studiare Pozioni, la notte è giovane ed è tutto al suo posto. Wormtail è felice.
È veloce e zampettante ed è arrivato alla Natura Morta che è anche l’accesso al Paradiso.
I suoi baffi fremono emozionati.

Odore di menta. Mmh. Cioccolato alla menta? Dolcetti alla menta? Gelato o sciroppo di menta? Wormtail è così affamato che pensa per un attimo che mangerà anche la testa di un elfo.

Menta piperita. Glassa alla menta. Latte dolce mescolato con menta. Wormtail si ricrede sulla testa di elfo solo perché potrebbe potenzialmente avere un cattivo retrogusto.

Bastoncini di zucchero alla menta. Granita alla menta. Mille granite con mille litri di denso sciroppo alla menta. In effetti, un pochino troppa menta. Menta pungente.
Warmtail prova un pizzicante senso di nausea. Menta dentifriciosa.

No. Non di nuovo. Per favore.


Peter Pettigrew non vuole affatto provare ad aprire gli occhi. O forse vuole farlo, non fosse che ha le palpebre bloccate in quattro pastosi centimetri di dentifricio.
Con un piccolo sobbalzo scopre che la raffinatezza dello scherzo ha anche questa volta previsto qualche ospite viscido e freddo e vivo? nelle sue mutande.
Peter Pettigrew tra un conato e l'altro, prova odio.


***




“Pete!"

Sirius ha attacchi di risa convulse e si rotola a terra, e sembra essere Padfoot quando è in crisi per le pulci ed è in vacanza dai Signori Potter, quindi non c’è neanche Remus che gli rifili stranissimi intrugli puzzolenti e che il più delle volte lo riducono peggio di quanto in realtà non stia con l’insopportabile prurito per le pulci, ma almeno lui ci prova, invece James, che non ha mai fatto scoppiare o fondere un calderone se non di proposito e si dice essere il suo migliore amico, non ha mai fatto neanche un tentativo.

"Pete va bene, hai tenuto il punto. Va bene. Pete, ESCI.”

Il corridoio è deserto e freddo e stona con le gambe nude e bianche di Sirius che si flettono e stendono a mezz'aria.

“Pete non lo faremo più. Giuro è l’ultima. Giuro, Pete, ti prego.”

“Oh, non è vero, Pete sai che capiterà ancora! Quello è il dentifricio preferito di James, Pete, il preferito di questo pisciasotto bugiardo!” Sirius dice sovrastando la voce incrinata di James.

Gli occhi di James saettano su di lui e quasi si riempiono di lacrime, mentre le sue mani smettono di premere sull’inguine e tornano a battere la porta del bagno. Sirius fa una nuova mezza capriola su un fianco.

“Ti ammazzo. Sono serio, adesso ti piscio addosso. STUPIDO RATTO SCHIFOSO APRI QUESTA PORTA!”

Sirius ride latrando talmente forte che sembra un cane impazzito.
Gli occhi di James si stringono in due fessure ancora più fine.

“Dài Jamie, c'è la pianta” Sirius suggerisce finalmente con aria di sfida. James fa un grande sforzo per fingere di non averlo sentito e continua a supplicare e minacciare con una guancia spalmata sul legno della porta.

“Va bene, ora dal mio culo potresti ricavare stalattiti, o la fai là dentro o ti mollo qua.”

“Ma pisciaci tu nelle piante cagnaccio.”

Sirius incrocia dignitosamente le gambe e solleva contemporaneamente un sopracciglio e un dito medio.
James lo fissa smettendo per un attimo di saltellare da un piede all’altro. Apre e richiude stupidamente la bocca, tira un cazzotto alla porta e si fa male al polso. Guarda un’ultima volta Sirius, e Sirius sa che nonostante abbia appena suggerito l'opzione meno dignitosa e civile, ha come sempre trovato la più geniale delle soluzioni. Sirius pensa che il mondo avrà sempre bisogno di lui. Abbaia.

James emette un piccolo rumore soddisfatto.

“Fai schifo,” fa notare Sirius, scansando la frangia dagli occhi.

"Aha-sh-hh."

"Segaiolo florofilo."

“Gay militante.”

"Non vuol dire un cazzo."

"Hai appena inventato il termine florofilo."

Sirius si alza a quattro zampe e sbatte le ciglia.

“Jamie. Siamo in crisi.”

“Come potremmo non esserlo? Non mi guardi più come una volta. I tuoi occhi sono gelidi quanto le tue chiappe. Da quant'è che non facciamo l’amore, eh?” James ha occhi innocenti e luccicanti.

“Puoi biasimarmi? Guarda come ti conci. Guarda il grasso che invade i tuoi fianchi. Mi credi felice?"

"Non nominare i miei fianchi!"

"Ti stai sfregando contro una pianta invece di farti me!” Sirius si accarezza una coscia con fare lascivo e rattristato.

“Oh buon Dio. E i bambini? Pete non reggerà il colpo.”

“Remus diventerà gay e bipolare. Non possiamo far questo ai nostri piccoli!”

“I vostri piccoli.”

La faccia contrita e drammatica di James si scioglie in una pallida espressione di panico. Sirius può capire dall’angolatura che assumono le ginocchia di James che stanno per cedere. Entrambi hanno la vaga sensazione che nella voce della McGonagall ci sia qualcosa per cui sentirsi anche più umiliati che in pericolo.
James ha un tic all’occhio sinistro.

“Oh,” dice Sirius dalla sua prospettiva pavimentale. Prega perché James dica qualcosa che giustifichi il fatto che stava pisciando in una pianta e James sussurra con voce assurdamente acuta: "Da quanto... ?" lasciando cadere le note in falsetto nel nulla.

Lo sguardo di Sirius corre da Prongs e il suo tremore incontrollabile, alla faccia di pietra della McGonagall, alle proprie pallide gambe nude che rabbrividiscono a contatto col marmo del pavimento. Si gratta il mento distrattamente cercando un modo in cui potrebbe addirittura peggiorare questa situazione, ma per una volta nemmeno lui si sente all'altezza del compito.
Quando gli occhi della McGonagall passano rapidamente ma inequivocabilmente nei pressi delle sue mutande, si sente un po' rincuorato a riguardo. Fa una rapida flessione sulle braccia prima di sollevarsi finalmente da terra.
O la va o la spacca.
Oppure ti spaccherà lei, suggerisce una vocina ragionevole.

“Professoressa McGonagall,” dice Sirius e pensa che la nota di panico nella propria voce verrà coperta dalla melodrammaticità, “quale ineguagliabile bellezza vi contraddistingue, nell’indossare tal siffatto vestimento!”

La McGonagall si fa scivolare su per il naso il ponte degli occhiali leggeri, senza distogliere lo sguardo dalla schiena di James.

“Signor Potter, cosa sta facendo?”

James non riesce ad allacciarsi i pantaloni.
Sirius sente crescere l'adrenalina insieme al panico, mentre capisce che tutto sta prendendo una piega ancora peggiore.

“Vedete, ecco... vedete... voi, non avete motivo di essere, mmh... gelosa” la McGonagall tossisce stringendo gli occhi in direzione di James, “di questo... essere. Insignificante." James si volta di scatto con aria offesa.

La McGonagall socchiude le labbra e Sirius approfitta per prenderle una mano.

“Non sa nemmeno allacciarsi la patta!" Sirius esclama avvicinando la sua faccia affascinante e speranzosa in direzione di quella della McGonagall.

"Avete sentito, no? La nostra storia è giunta al termine. E, ehm, dei bambini non mi interessa, davvero. Perché io... io... amo solo e solamente voi, luce dei miei occhi e mia insormontabile... ragione di vita, ecco, ragione di vita! Perchè vi ostinate in questo modo a calpestare la mia umile richiesta di amore? Così... ehm, così tanta può essere la vostra... la vostra crudeltà?”

"Potter. Che diavolo stai facendo?"

“Ma non è ovvio?” Sirius esclama sbattendo le ciglia, appropriandosi indebitamente della facoltà di rispondere di James. Anche James sbatte le ciglia. La McGonagall no.

Certo che non lo è.” osserva piuttosto, sembrando accorgersi per la prima volta anche dell'ingombrante presenza di Sirius.

James è assolutamente d'accordo con lei.

Accompagnavo il mio migliore amico a fare un’allegra pisciatina notturna, ma il bagno è occupato da circa due secoli e mezzo dal ratto più idiota e ciccione della storia, al quale stanotte abbiamo messo il dentifricio su tutta la testa e infilato delle ranocchie nelle mutande mentre dormiva; allora ho consigliato al mio amico di dare luogo a questa sua allegra pisciatina notturna proprio in quel vaso sul quale ha or ora finito di dimenarsi nell’intento di riallacciarsi i pantaloni, che almeno lui ha giudiziosamente infilato prima di uscire dalla sala comune, a differenza del sottoscritto.
Ecco tutto.


Questo è ciò che Sirius vorrebbe dire. Può sentire distintamente il panico di James.

“Dio, aspettavo voi. E la vostra folgorante visione in quella vestaglia, mi ha, mmh... mi ha... infiammato le viscere!”

Questo è ciò che invece Sirius dice.
James, in un impeto di inaspettato buonsenso e mobilità articolare, lo afferra per un braccio e comincia a correre


***




Lo sguardo della Signora Grassa passa veloce dalla cerniera slacciata dei pantaloni di James alle mutande di Sirius. Sirius nota con orrore il suo sogghignare.

Bazzeccole.” dice la voce sepolcrale di James.

“Oh sì, certo. Dicono tutti così.”

Sirius deve fare appello a tutto il proprio autocontrollo per non prendere la Signora Grassa a coltellate.
Quando troverà Peter che dorme beatamente nel proprio letto, non basteranno tutti gli appelli del mondo. Neanche la minaccia di Remus di colpirlo con un libro il cui peso è spaventosamente vicino ai tredici kilogrammi.

















  
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