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Autore: SaMiNa    08/07/2013    4 recensioni
[Little Mix] [One Direction] [Jouis]
(Dal capitolo 2)
È una settimana, una fottutissima settimana che piove, cazzo è Maggio. In Italia o in Spagna o in qualsiasi altra fottutissima nazione che non sia il Regno Unito, durante questo mese fa caldo. E noi? Noi stiamo a maniche lunghe e tanti portano i cappelli di lana, c’è chi va a maniche corte, ma porta comunque una giacca sopra e tutti, tutti hanno quel fottutissimo ombrello aperto. Tutti però vanno in giro, a me invece tocca stare rinchiuso dentro questa stanza che puzza di chiuso. Per colpa di chi? Di quella ragazza che non riesce a farsi i fatti suoi: Jade Thilrwall.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Jade Thirlwall
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I

-scusa, ma perché vieni sempre a trovarmi?-
-perché voglio assicurarmi che tu guarisca-
-Guarisca da che? Sto bene e non ho bisogno di una babysitter- alzai gli occhi al cielo. Ogni giorno la stessa storia. Aveva sempre qualcosa da replicare. Da quando l’ho raccolto in quel vicolo lo vengo a trovare ogni giorno. L’immagine di lui disteso sulla strada con quella siringa sul braccio tormenta ogni notte i miei sogni. Sospirai.
-Louis Tomlinson so io se stai bene oppure no…e a giudicare da come ti comporti direi proprio di no…- dissi girandomi verso il ragazzo dagli occhi più intensi che avessi mai visto. Questa volta fu lui ad alzare gli occhi al cielo.
-ma non hai nulla di meglio da fare?-
-sì, farti mangiare-  dissi prendendo il vassoio poggiato sul suo comodino. Ormai era diventato freddo, e sicuramente era la cosa più disgustosa che si potesse ingerire, ma visto che il signorino non vuole mangiare quando le infermiere gli portano il cibo caldo deve attaccarsi.
-posso farlo benissimo da solo- “da solo” ed ecco qui che ritorna quella maledetta parola “solo”. Perché si ostina a voler fare tutto senza l’aiuto di nessuno. Non vuole aiuto. Non vuole persone che gli stiano a fianco. Non vuole le infermiere,non vuole me, non vuole la sua famiglia, non vuole i suoi amici, non vuole la sua ragazza….sempre che ce l’abbia. Posai il cucchiaio di quella che un tempo era un passato di verdure.
-allora mangia- lui sbuffò e inizio a mangiare quell’intruglio verdastro. La sua espressione mi fece capire che non era affatto buono. Lo guardai finché non ingoiò l’ultima cucchiaiata e non bevve un sorso d’acqua. Quando si alzò lo guardai. Era notevolmente dimagrito rispetto alla prima volta che lo vidi. Si diresse verso il suo cappotto alla ricerca di qualcosa nella tasca. Sospirai.
-dove sono?- disse girandosi furioso verso di me, cercando le sue sigarette.
-le ho buttate quando sei arrivato qui insieme a tutta l’altra robaccia che tenevi in quelle tasche-  i suoi occhi mi scrutarono furiosi, le braccia e le gambe iniziarono a tremare… cazzo si è arrabbiato e anche tanto.
-Dimmi.Che.Scherzi- disse serrando i denti e avvicinandosi lentamente a me… era veramente arrabbiato
-No- non so con quale coraggio gli risposi. Ero terrorizzata. Mi sbatté contro la porta del bagno ‘appoggiando’ le mani ai lati della mia testa e mi guardava, sempre più arrabbiato. Non ho mai visto nessuno infuriarsi così a parte…
-Sei impazzita per caso?- mi urlò contro. Sul collo gli si erse una vena e le braccia tremavano per quanto erano tese. Deglutii. Me la stavo facendo letteralmente sotto. Perché non mi sono fatta gli affari miei? –sai quanto costa quella roba?-
-perché la compri allora?- ‘sta zitta scema, non peggiorare la situazione’. Diede un pugno alla porta alle mie spalle. Chiusi gli occhi. Cerai di trattenere le lacrime… non ho mai avuto così tanta paura in vita mia.
-Non sono affari tuoi…non sei nessuno, non fai parte della mia vita, a mala pena so come ti chiami…-strinsi i pugni.  E cercai, senza successo di trattenere le lacrime. Quella frase. Troppe volte l’ho sentita. Troppe volte.
-fottiti Tomlinson.. volevo solo aiutarti a non sfasciarti la vita- 
-la vita è la mia, non la tua…-
-ma voglio aiutarti-
-e chi ha chiesto il tuo aiuto? Nessuno.- gli diedi uno schiaffo. Mio fratello era morto a causa della droga e io non feci nulla all’epoca. Lo guardavo inerme, senza fare nulla, mentre lentamente ogni giorno si rovinava sempre di più fino a quando si sparò quell’ultima siringa che me lo portò via per sempre. Forse Louis ha ragione, forse dovrei farmi gli affari miei, ma quando quel giorno lo vidi  alla stazione i suoi occhi mi ricordarono tanto quelli di Will che silenziosamente mi chiedevano aiuto, un aiuto che, tuttavia, non seppi dargli.
-Hai ragione… scusa…non dovevo intromettermi- dissi con voce tremante, tra i singhiozzi mi liberai dalla presa di Louis e mi diressi sul suo letto per prendere la borsa e l’ombrello. Sentivo i suoi occhi guardarmi. Non mi girai mentre mi dirigevo verso la porta. Non volevo mostrargli le mie lacrime –volevo solo aiutarti-
Lo sentii sbuffare e poi rimettersi seduto. Sospirai.
Uscii dalla stanza pronta a chiudere gli occhi, di nuovo.


Angolo Autrice
Ecco il 1° capitolo e stranamente sono stata puntuale nel pubblicarlo, mi sorprendo di me stessa HAAHAHA
Okey a parte questo..che ne pensate? Vi ha deluso? Ha confermato quello che pensavate? Non vi ha fatto né caldo né freddo?
Fatemi sapere tutto quello che pensate di questo coso..
Lo so è corto, ma credo (?) che gli altri saranno più lunghi...almeno spero xD
Ora ho bisogno del vostro aiuto, voi Lou lo vedete meglio a suonare la chitarra o la batteria?
Vi prego rispondete nelle recensioni, mi serve per la storia e sono indecisa AHAHAH
Ok detto questo grazie mille per aver letto fin qui
Un bacio
-Sara XX

  
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