PROLOGO
È
giorno. Il sole splende nel cielo. Una voce rompe il silenzio della foresta.
<<
Andiamo. Manuel tu vai con.. anzi tu con me. Miriam, tu vai con Rita e Mirko
con Seba >>.
Tempo
cinque minuti per sistemare le ultime cose che già stiamo correndo nella
foresta. Abbiamo appena lasciato la casa nella radura, senza preoccuparci di aver lasciato qualche traccia della notte appena trascorsa. È proprio questo il nostro obiettivo: farli arrivare a noi e distruggerli.
Siamo
tutti concentrati nel fiutare qualche strano odore mischiato a quelli del
bosco. Gli uccelli, al nostro passaggio, smettono di cantare, spaventati dalle
nostre stazze, ma riprendono la dolce melodia appena ci allontaniamo. Sento in
lontananza due cervi che corrono ignari del pericolo che sta per arrivare. Alla
mia destra vedo che un piccolo lupo dagli occhi azzurri e dal pelo castano
chiaro mi si avvicina e mi guarda con un po’ di terrore.
“
Giu, stai tranquilla. Loro saranno due o tre al massimo, noi siamo otto e siamo
addestrati ” le dico … beh, più che dico, penso.
“
Lo so, solo che … è la mia prima battaglia e.. boh ” mi risponde cercando di
trovare le parole giuste.
“
Giulia tranquilla. Facciamo così. Tu tieni sotto controllo loro tre, prima che
decidano di intervenire. Tu e Seba, visto che siete i più piccoli ” Elia. Sa
sempre che fare. Si vede che è adatto per fare l’alfa. Come quello stronzo di
suo padre.
“
Ma io voglio combattere! Dai Elia! ” Tutti facciamo una specie di risata alla
supplica di Sebastiano e ci becchiamo occhiate da parte di Manuel, Miriam e
Mirko.
<<
Che avete? Arrivano? >> chiede Manuel guardandomi. Continuo a domandarmi
perché si preoccupa sempre questo ragazzo. Alzo gli occhi al cielo, sbuffando.
<<
Secondo me stanno ridendo. Chissà che si stanno dicendo >> dice Mirko
mettendosi a ridere e accarezzando Seba sulla testa. Come risposta riceve un
leggero ringhio di apprezzamento.
“
No. Seba, tu rimarrai dietro con Giulia per proteggere i ragazzi. Non deve
accadere nulla a loro ” Elia interviene per placare il piccolo del branco.
“
Elia non è giusto. Lo sai che io .. ” Sebastiano si interrompe dopo l’occhiata
e il ringhio profondo proveniente dal capo.
“
Se non l’hai ancora capito, questo è un ordine! ” La voce dell’alfa rimbomba
nelle nostre menti. Tutti tacciamo. Gli ordini dell’alfa non si discutono. Sei
obbligato a eseguirli. Per qualche minuto si sentono solo i nostri respiri
pesanti che cercano di fiutare una traccia che ci aiuti nella caccia. Mi guardo
attorno e vedo che siamo scoordinati, ognuno si muove senza seguire le
indicazione di Elia finché … finché Mike non fiuta la traccia che ci porta
dritti al campo di battaglia.