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Autore: alessia14    08/07/2013    0 recensioni
“Piccola, vai da Edoardo, lui ancora non ha versato lacrime. Aiutalo, come hai fatto con me. Non prendendolo a pugni e né insultandolo, solo come sai fare tu”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva avanti e indietro, non si dava pace, lui era andato a giocare a calcio e qualche ora dopo una telefonata diceva che stava in ospedale. Sua sorella capiva la passione per il calcio, ce l’aveva anche lei nel sangue, ma…ma…per forza si doveva far male? Si inginocchiò e portandosi le mani sul volto cominciò a piangere “Il calcio è la sua vita, ma Dio, cerca di non rovinargli la vita. E’ già pazzo di suo e con questa batosta spero cambi testa… Mio fratello ha bisogno di me, non può andarsene…” era arrabbiata e lo si leggeva nei suoi occhi. Daniele entrando nella stanza, sentendo quello che aveva detto, non fece nulla. Edoardo vedendola triste e ascoltando anch’esso i suoi discorsi, la aiutò a rialzarsi e cominciò a parlarci “Tranquilla amore. Non è nulla di che. Avrà solo dei piccoli problemi all’inizio. Sicuramente dovrà portare le stampelle per un po’ di tempo, tutto qui. Vieni, appoggiati a me e lasciati andare” Barbara appoggiò la testa sulla spalla di Edoardo e piano piano si addormentò.
Si svegliò all’improvviso e con gli occhi che le bruciavano, vide suo fratello sul lettino dell’ospedale. “Mi dispiace, non pensavo che l’avversario mi avrebbe fatto cadere… Ho usato la testa, si infatti guarda come sto messo con la gamba!” si portò le dita sugli occhi e non smise più di piangere. Barbara provata dalla situazione, si strinse di più a Edoardo e non lasciò la mano di suo fratello. Il dottore si avvicinò e davanti alla famiglia, cioè Barbara e Fabio, spiegò in parole povere cosa avrebbe dovuto affrontare: sarebbe stato dimesso in serata, avrebbe portato le stampelle per qualche mese e tenuta a riposo l’intera gamba. Quando sentì questo discorso, Fabio si liberò di tutto il materiale che lo circondava perché era pronto ad andarsene. Barbara lo fermò e con il viso pieno di lacrime lo tranquillizzò “Stai buono Fabio, adesso chiamo Gabriele e ci verrà a prendere, è l’unico che ha la patente. I nostri genitori non li ho avvisati, gli farebbero il solletico di quello che è successo, ci sono io con Edoardo, Daniele, Gabriele e anche Carlotta” alzò lo sguardo e non la vide, con gli occhi cercò spiegazioni da sua sorella “E’ in bagno, sta messa peggio di me. Sei molto importante per lei e quando ha sentito la parola ospedale non si capisce cosa le sia accaduto, guardava solo le tue foto” abbassò la testa e pianse di nuovo. Barbara non sostenendo più la scena che le si presentava, lasciò Edoardo e Fabio dov’erano e a passo veloce arrivò al bagno. Tante file di bagni chiusi e uno solo era aperto. Sbirciò e vide Carlotta piangere, si capiva che aveva consumato tanta carta per asciugarsi le guance. Barbara le tese la mano, lei la rifiutò dandole uno schiaffo. La sua amica vedendo la reazione, urlò “Vuoi muoverti? Non è successo nulla di che, l’ha detto Edoardo e anche il dottore! Anch’io non riesco a smettere di piangere e anche Fabio non ci riesce! Daniele è uno stronzo perché non si è avvicinato nemmeno un momento! Merita il mio odio!” si sfogò e quando con gli occhi si incrociarono i loro sguardi, cominciarono a ridere. Carlotta si lanciò addosso alla sua amica e l’abbracciò forte.
Intanto Fabio l’avevano portato nella sua stanza e stava dormendo. Quando Barbara ritornò, l’infermiere le chiese di mettere una firma per l’uscita del paziente. “Mi scusi ma non ho 18 anni, aspettiamo…” non finì la frase che arrivò Gabriele mano nella mano con Ilaria. Si abbracciarono e Gabriele prendendo la penna firmò l’uscita. L’infermiere sorrise a entrambi e se ne andò via. Edoardo strinse forte Barbara, Gabriele fece la stessa cosa e Daniele era rimasto in disparte. Barbara rivolse lo sguardo al suo ex amico e fece segno con la mano di andarsene “Ti odio, non sei più mio amico. Invece di consolarmi sei qui ad aspettare di poter andare a casa! Avrei voluto qualcosa da te, eppure mi ritrovo solo cenere che si sparge nell’aria. Vaffanculo Daniele…” si accasciò addosso alla parete e le lacrime ricominciarono a scendere, ma questa volta erano più veloci e molto violente. Daniele voleva stava per alzare il dito in segno di risposta per l’offesa ma rinunciò. Aveva gli occhi di tutti puntati addosso, le ragazze soffrivano, Gabriele le consolava con parole dolci, Edoardo cercava di calmare gli animi che bollivano e Barbara era in punto di voler sfogare la sua rabbia. E la scena che seguì pochi minuti dopo, Daniele la percepì sulla sua pelle. Barbara si alzò e asciugandosi le guance, prese a pugni il petto di Daniele “Ti odio! Sei uno stronzo! Sei senza emozioni! Non lo capisci che Fabio si è fatto male? Non è nulla di grave ma fa male vederlo così! Lo capisci?? Sei umano Daniele!” resistendo ai colpi ricevuti, la strinse forte a sé e si lasciò andare anche lui. Si scambiarono un piccolo bacio e appoggiando la testa sul suo corpo, Daniele sussurrò “Piccola, vai da Edoardo, lui ancora non ha versato lacrime. Aiutalo, come hai fatto con me. Non prendendolo a pugni e né insultandolo, solo come sai fare tu”. Barbara si girò verso Edoardo e correndo lui le prese le gambe e aggrappata al suo corpo si abbandonarono ad esprimere le loro emozioni mescolate al dolore.
  
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