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Autore: Sniffing the rain    08/07/2013    1 recensioni
Probabilmente sarà la classica fanfiction in cui ci sarà una lei che si innamorerà di un lui ma vedrò di far andare le cose diversamente....
"Jeane
I'm not sure what happiness means
But I look in your eyes
And I know
That it isn't there "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm writing the future.

Alex

 

Jeane dormiva beatamente sul mio petto. Un braccio mi cingeva i fianchi e mi teneva stretto a lei, l'altro era nascosto sotto il suo corpo posato sul fianco destro. Sulle labbra aveva un sorriso di chi finalmente aveva trovato la pace.

La sera prima Nick aveva invitato me e gli altri nella sua nuova casa per festeggiare il nuovo acquisto. C'era anche Jeane. Era ovvio che ci fosse, era diventata la nostra fotografa personale.
In realtà non necessitavamo di una fotografa personale ma lei ci sapeva fare e in più mi tranquillizzava l'idea che fosse una persona di mia conoscenza a farmi delle foto piuttosto che un pazzoide che mi consigliasse come posare.
Quella sera indossava dei jeans non troppo aderenti, con un enorme felpa grigia dei Clash sopra e ai piedi le sue più strette amiche: un paio di converse rosse. Era davvero bella nonostante non indossasse nulla di sensuale o che richiamasse l'attenzione su di lei.
Appena entrata sfoggiò uno dei suoi più sinceri sorrisi, che poi si mostrò come l'unico vero sorriso di quella serata, e si complimentò con Nick per la sua nuova casa. Dopo di che gettò gli occhi sul divano e la poltrona dove sedevamo io e Matt e con nonchalance si diresse verso di me e con una strana delicatezza si posò sulle mie gambe.
Davvero morbido...Nick, sta sera dormo qui, è deciso!” e a quel punto mandò a puttane la delicatezza e lasciò che il suo corpo cadesse a peso morto sul mio. 
Ehi J. Sbaglio o qui qualcuna è ingrassata....Cazzo, ma quanto pesi?!” dissi fingendo fatica. In realtà non pesava affatto, semplicemente mi piaceva farla arrabbiare anche se l'effetto che tale battuta ebbe su di lei era ben altro.
Scusami...” farfugliò alzandosi di scatto dalle mie gambe. Le sue guance erano arrossite e aveva lo sguardo basso. Ecco cosa succedeva se si scherzava con Jeane del suo peso. Era l'unico modo per farla arrossire e mi piaceva vederla arrossire, soprattutto se lo faceva per colpa mia.
Allora le presi un braccio e la feci cadere di nuovo sul mio corpo seduto. “ Quasi ventun' anni di donna e ancora non riconosce il sarcasmo nelle battute”, Matt rise alla mia frase mentre lei mi diete un pugno allo stomaco. “Quasi cinque anni che mi conosce e ancora non capisce che non trovo sarcastiche la battute sul mio peso” mi fece il verso.

Sapete dov'è Jamie?!” disse lei dopo quasi 10 minuti di silenzio passati a fare zapping sul nuovo televisore del mio amico. “Ha detto che arriva per cena e che ha una sorpresa da mostrarci” gli rispose Nick.
A me non ha detto nulla riguardante questa sorpresa” obbiettò Jeane.
Probabilmente sarà qualche riff che gli è venuto in mente mentre dormiva..” commentò scarno Matt.
Aveva parlato anche a me della “sorpresa” ma davvero non sapevo cosa aspettarmi.

Erano le otto e finalmente sentimmo la macchina di Jamie arrivare per il vialetto. Jeane balzò dal divano come un cane che sente il rumore dell'auto del padrone di ritorno a casa.
Jeane ha sempre avuto un bel rapporto con Jamie. Il nostro, invece, era davvero strano e confusionale.
Jamie entrò in casa e già dal suo ingresso tutti ci accorgemmo di una certa nota di nervosismo sul suo volto.
Ma questa è una reggia!” disse appena entrato. Il suo tono di voce rese ancor più chiara quella nota di nervosismo.
Grazie amico” rispose sorridente Nick.
Allora, dov'è la sorpresa per cui ci hai fatto attendere così tanto e di cui io non ne ero al corrente e per la quale sembri anche nervoso?!” Jeane si era alzata e si stava dirigendo verso di lui.
Ehi J. Ci sei anche tu..”
Sì J. Ci sono anche io...Ma lo sai cosa manca? La tua fottutissima sorpresa” disse saltandogli al collo e ridendo.
Okay” sospirò “è una persona, la conosco da un po e credo che era ora di presentarvela” aveva gli occhi bassi e sembrava essere a disagio. Che diavolo gli prendeva?!
Okay, è in macchina...La vado a chiamare” e uscì di nuovo.
Nuova fidanzata...” La voce di Matt ruppe il silenzio che si era creato da quando Jamie aveva lasciato la casa.
Jeane era rimasta lì immobile senza muoversi con un espressione priva di emozione.

E lei è Katie” disse J. Entrando in casa tenendo per mano una ragazza biondina con occhi celesti che al mondo era nota come Katie Downes...Eh già, proprio la modella. Non so ma da Jamie me l'aspettavo una tipa così, erano anni che si “divertiva” con Jeane ma era ora di cambiare pagina e lui ci stava riuscendo davvero bene.
Per quanto riguarda Katie, bhe non era poi così a disagio. Gli occhioni color mare scrutavano ogni angolo,persona, essere vivente e non che era in casa, aveva un elegante e sexy vestito nero con dei tacchi vertiginosi. Era davvero bella.
Jeane...Lei nel frattempo sembrava essersi ripresa da quello stato di shock e aveva abbozzato sulle labbra un gran e bel sorriso finto. “Ciao Katie, io sono Jeane” disse allungandole la mano. “Piacere di conoscerti...Ah, anche a me piacciono i Clash” disse riferendosi alla sua felpa. “Bhe, allora andremo d'accordo” e qui cacciò fuori una delle risate più finte che le mie orecchie abbiano mai sentito.

La serata andò avanti tranquillamente con le finte risate delle due ragazze, con il disagio di Jamie e con le lamentele di Matt per via della salsa piccante che non era piccante, finché non mi passò in mente di rendere più movimentata quella serata.

Jeane

Oh ma che carini, si sono conosciuti a Disneyland, non la trovi una cosa carina, Jeane?!”
Era da circa venti minuti che Alex non faceva altro che fare domande a Katie su come si fosse incontrata con Jamie, da quando erano insieme, su come si sentisse quando lui gli era vicino e su cosa pensasse della band per poi voltarsi verso di me e commentare ogni singola risposta della ragazza con un “ non la trovi una cosa carina, Jeane?!”.
Lo stava facendo apposta, sapeva che stavo per innervosirmi. Perché? Perché doveva rovinare praticamente tutto?

Alex

Jeane stava per esplodere. Lo si capiva dal suo mordicchiarsi nevroticamente il labbro inferiore.
Nick, dov'è il bagno?” disse appena io chiesi a Katie se volesse venire a vederci nel servizio fotografico che avremmo tenuto all'indomani.
Ero riuscito a farla arrivare all'apice.
Ti ci accompagno io” dissi alzandomi e beccandomi un occhiata accigliata da tutti i commensali.
So andare in bagno, Turner! Devi dirmi solo dove si trova” acida la ragazza.
Ti ci accompagno io” le risposi nuovamente.
Bene... “accompagnami” pure in bagno” cercò di sorridere per sdrammatizzare la situazione ma risultò ugualmente acida.
Uscimmo dalla cucina e portai Jeane su per le scale, avrei dovuto farla entrare alla seconda porta a sinistra ma appena salite le scale la vidi dirigersi verso l'enorme finestra alla fine del corridoio e la vidi gettare lo sguardo sui palazzi illuminati.
Era di spalle a me e era ovvio che non volesse che la guardassi in quel momento. Mi accostai a lei, non mi sentivo in colpa, piuttosto era compiaciuto del mio “lavoro” ma ora dovevo portarlo a termine.

Oh mia dolce e povera Ofelia” con le braccia le cinsi i fianchi “continuando così impazzirai, amare così tanto una persona per poi rimanere a mani vuote...” le alitai sul collo. Soffriva il solletico e anche solo respirale sul collo l'avrebbe fatta rabbrividire.
Ed eccola che chiuse gli occhi e lasciò che i brividi l'attraversassero.
Delle lacrime trasparenti le resero il viso a strisce mentre un pugno era talmente stretto da far tremare la mano. Continuava a mordersi il labbro.
Sembrava così debole e fragile, proprio come piaceva a me.
...Perché come di copione, sembra che Amleto non ti ami più o forse non ti ha mai amata?!” iniziai ad accarezzarle i capelli. I suoi capelli, ne conoscevo ogni singola sfumatura. Color caramello se era sotto una luce artificiale, miele se erano al sole e cioccolato nelle stagioni più fredde...
Ma non preoccuparti mia dolce Ofelia...” a quel punto la feci girare così da poterla vedere meglio. Era così indifesa e i suoi occhi sembravano quasi chiedere disperatamente aiuto.
...Sir. Turner vendicherà le sue lacrime!”. Le feci un occhiolino, lei li riteneva sexy ma io, per qualche strana ragione, li ritenevo imbarazzanti.
La vidi sorridere leggermente e sussurrarmi poi un“ Sei un coglione Turner!” ed infine abbracciarmi.
L'avevo ridotta a pezzi e poi l'avevo ricomposta, lo facevo spesso con le persone in generale ma più che altro mi piaceva farlo con lei.
Mi stava abbracciando, era quello che volevo.

Profumava di rose appena sbocciate.

Avrei voluto che quell'abbraccio durasse un'eternità” la classica frase da copione che tutti dicono dopo un abbraccio, in realtà a me bastava anche solo che mi si gettasse addosso e mi dicesse “Ma che comodo questo divano!”
E ora Ofelia asciugati le lacrime e vieni in cucina” dissi infine sciogliendo l'abbraccio.
Scesi per primo e dopo poco vedi scendere anche lei indossando la maschera della Jeane felice e spensierata.

Jeane

Alexander FOTTUTISSMO Turner! Si diverte a giostrare i miei sentimenti come fossero una pallina di pongo che può modellare, staccare dal resto dalla massa e poi riappiccicare quando non ne hai più bisogno.

Alex

Sali in macchina...” non era una richiesta, sembrava quasi un ordine.
Abito a soli due isolati da qui, andrò a piedi...Oh e grazie per la gentilezza con cui me lo hai chiesto” commentò calma.
Sai quanti mal intenzionati può incontrare in due isolati?”
Tanti quanti posso incontrali nella tua auto...”
“Ti sbagli, nella mai auto ce n'è solo uno, in due isolati possono essercene a bizzeffe...”
“Oh, ma certo...che poi ovviamente chi è che non vuole saltarmi addosso e scoparmi. Guardami indosso una mega felpa dei Clash...Woooo è così erotica” gesticolò con le mani.
“Sali in macchina e finiscila...” sorrisi ritenendo quella scena divertente.
Tutti se ne erano andati tranne io, Nick (ovviamente) e Jeane che si era offerta di risistemare il tutto. La stavo aspettando cosicché avrei potuta accompagnarla a casa dal momento che era leggermente sbronza.

Voleva andare a piedi dicendo che era poca strada ma in quelle condizione non volevo che andasse da sola. La conoscevo e sicuramente si sarebbe fermata a qualche bar e avrebbe fatto mattinata insieme a qualche mal intenzionato che gli avrebbe raccontato delle sue love story con ragazzine minorenni conosciute per caso mentre facevano l'autostop.
A lei piacevano quelle storie di uomini ubriaconi e barbuti che in sella alle loro Harley Davidson giravano il mondo per poi incontrare la loro anima gemella e incoronare il loro amore a Las Vegas facendosi sposare da uno pseudo prede vestito da Elivis.

Mi tratti come una ragazzina...” borbottò salendo in macchina.
"Perché è quello che sei”
Ma abbiamo la stessa età!” alzò la voce.
Risi nel vederla arrabbiare.
Che diavolo hai da ridere?!”
Ragazzina...” e l'azzittii per tutto il viaggio.

Arrivai sotto casa sua, parcheggia la macchina e spensi il motore. Ero sicuro che mi avrebbe chiesto di salire ma probabilmente l'avevo fatta arrabbiare così tanto che scese dalla macchina senza neanche salutarmi.
Scesi dalla macchina e la seguii.
Nessuno ti ha chiesto di venire...”
“Vorrà dire che mi auto-invito.”
Non disse nulla, lasciò che le presi le chiavi dalla mano e le aprii la porta. Probabilmente rimase colpita da quel gesto tant'è che rimase ferma immobile dinanzi la porta. “Vuoi rimanere qui fuori e morire di freddo o magari vuoi entrare e parlare difronte a un the caldo?” . Lei rimase attonita e senza dire parola entrò, io la seguii e chiusi la porta.

A me non piace il the...”Eravamo all'ingresso che Jeane aveva arredato in stile Hippie, un po come tutta la casa.
Lo so, mi serviva una scusa per entrare dentro casa tua e vedere se avevi ancora quel grazioso quadro di Jimi Hendrix appeso in camera” posai le chiavi nel porta chiavi e, come se fossi a casa mia, mi diressi in camera sua. Aveva ancora quel quadro appeso in camera. A volte sembra davvero una fottutissima Hippie.
Mi allungai sul letto e la vidi apparire poco dopo e stendersi vicino a me senza dire nulla.
Come stai?”
Come vuoi che stia...”
Era pur normale che Jamie si sarebbe fidanzato prima o poi”
“Avrebbe potuto dirmelo che si stava sentendo con Katie, mi ha nascosto tutto e credo che sia stato questo a farmi sentire uno schifo”
“Non dovresti sentirti uno schifo J., ti conosco da quasi cinque anni oramai e non fai altro che autocriticarti perché gli altri ti manipolano...” e qui mi interruppe.
TU MI MANIPOLI, CAZZO!” urlò.
Risi lievemente, aveva ragione “Lo faccio perché mi piace vederti arrabbiare”.
Sì, ma mi fai sentire uno schifo” aveva gli occhi bassi e stava facendo sentire me uno schifo.
Sc...Scusami” le sussurrai sulle labbra. Lei alzò gli occhi. Quegli occhi color bosco in cui ero sprofondato un po come Alice nel paese delle meraviglie.

Cercai di non darglielo a notare così spostai la mia attenzione sulle sue orecchie. Sì, le sue orecchie. Non avevano nulla di speciale ma potevano essermi utili. Presi una ciocca di capelli che ricopriva l'orecchio destro e gliela portai indietro accarezzando il suo profilo. “Te lo hanno mai detto che hai delle belle orecchie?” finii con il ritrovarmi a pochi centimetri dal suo viso.
Di tutte le cose che potevi dirmi, questa è di certo la peggiore” un sorriso beffardo si appropriò delle sue labbra.
Scusami...” ormai mi ero perso in quel “paese delle meraviglie”.
La seconda volta, in neanche un minuto, che ti scusi con me...” ora sembrava lei a tenere il coltello dalla parte del manico mentre io mi trovavo contro una lama lunga e affilata.
Che ti prende?” mi chiese mostrando un sorriso più dolce.

Non le risposi. Nel “paese delle meraviglie” la sua voce risuonava come il rumore delle gocce d'acqua, come un temporale. L'ho sempre pensato, ho sempre pensato che Jeane fosse una tempesta, una di quelle forti da far paura.
Ora era difronte a me, sorrideva, eravamo soli. Tutto sembrava perfetto.

Non volevo baciarla, anzi non volevo neanche muovermi per la paura di rovinare quell'attimo ma la Jeane brilla la pensava in altro modo e, mentre la mia testa viaggiava nel modo incantato, le mie labbra furono travolte dal gusto di whisky al miele. Era un bacio casto e innocente ma che soffocava dentro di se tutti quei sentimenti che da sempre affollavano le nostre menti.
Quando Jeane lasciò le mie labbra una sfilza di sentimenti ricaddero su di me. Mi sentivo come al primo giorno d'asilo, quando mia madre mi lasciò solo in quello squallore di marmocchi a me sconosciuti. Mi sentii come al mio primo live, avevo paura che qualcosa andasse storto o che finisse male. Mi sentii come la sera del sedicesimo compleanno di Jamie quando lei era stesa al mio fianco e, con la grazia di una bambina, si addormentò.

Afferrai Jeane nel più delicato dei modi e spinsi le sue labbra contro le mie facendole collidere in un bacio più passionale del precedente. Amavo quel fottutissimo sapore di miele.
Cercai di essere sempre più delicato, come se avessi a che fare con un bocciolo di rosa (probabilmente per via del suo profumo).
La portai sotto di me e da lì cominciai a sentire le sue mani sul mio corpo ardere ogni centimetro di pelle che sfioravano. Il rumore dei denti che si scontravano nei baci, i suoi respiri affannati e poi il silenzio di una notte d'amore.

Il profumo delle rose, del miele e il fumo di una sigaretta accompagnavano quel silenzio.

Ora lei dormiva beatamente sul mio petto. Un braccio mi cingeva i fianchi e mi teneva stretto a lei, l'altro era nascosto sotto il suo corpo posato sul fianco destro. Lei sembrava felice, sembrava sempre felice quando mi era accanto. Anche io mi sentivo felice quando lei mi era accanto.

 

Okayokayokay, scusate il ritardo ma non avevo ispirazione e in più la mia connessione fa cagare D:
Comunque, il capitolo mi sembra più lungo dei precedenti e ci troviamo nel “futuro”.
Sì, lo so, tutto questo “presente” e “futuro” mischia le idee (le mischia anche a me...), scusatemi.

Il titolo è un pezzo della canzone “Future” dei Paramore.

Non so, non ne sono molto soddisfatta ma prometto che per il prossimo mi ci metto d'impegno C:
-Peace&Love  

  
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