Piangevo. Non potevo farci nulla le lacrime rigavano incessanti il mio volto, ma io non le sentivo neanche, avevo il cuore straziato da troppe emozioni contrastanti per poter solamente notare quelle inutili futilità. La mia mente continuava a leggere quelle poche parole ma non ne capiva il vero significato, continuava, continuava ma non arrivava a nessuna conclusione se non a quelle lacrime che non riuscivo a fermare : non sapevo che fare, non sapevo cosa doveva essere della mia vita, non capivo più niente di me. Le mie stelle nel cielo si erano spente, quelle due stelle sempre presenti per me non esistevano più, si erano spente, così velocemente,così inaspettatamente lasciandomi solo, solo in quella oscurità che si era creata. Loro erano state tutto per me, erano la mia voglia di vivere, la mia sola speranza per continuare a andare avanti, mi aiutavano senza neanche saperlo con la loro allegria che non si spegneva neanche nei momenti più bui. Rilessi quelle parole. Gli conoscevo da tanti anni ormai ed erano sempre rimasti lì per me, c'erano sempre stati, avevano fatto parte della mia vita in ogni singolo istante, non riuscivo a pensare a un solo ricordo felice senza di loro, le mie stelle. Rilessi quelle parole. Mi ricordai dei primi anni passati con loro, del loro odio reciproco, della loro voglia di continuare a farsi scherzi, di rimproverarsi, di disprezzarsi. Il primo a cambiare era stato lui dal terzo anno non riuscì più a togliere gli occhi di dosso a quella giovane tanto odiata nei precedenti due, le faceva ancora scherzi ma solo con la voglia di farsi notare, di convincerla ad uscire con lui, pian piano senza neanche rendersene conto inizio ad innamorarsi. Fu il primo dei due a farlo. Rilessi quelle parole. Lei lo odiava, odiava quei suoi tentativi di invitarla ad uscire, la infastidivano, la facevano arrabbiare come poche altre cosa riuscivano a fare,il suo viso di una carnagione chiara quando era in sua presenza, quando lui la metteva in imbarazzo di fronte a tutta la scuola si tingeva di un forte rosso, rosso di rabbia, ma lei non si faceva mettere sotto rispondeva con le rime avendola sempre vinta e riuscendo anche ad umiliarlo quello sbruffone arrogante. Io cercavo in tutti i modi di farle cambiare idea ma non avevo prove per farle capire il suo vero intento, e lei non riusciva provare altri sentimenti se non quello bruciante del disprezzo. Rilessi quelle parole. Pensai alla prima volta in cui lei cambio idea su Di lui, quando sentì che aveva salvato Piton dal platano picchiatore, e ora solo per fare un torto a lui iniziò a frequentare i malandrini e si stupì della bella persona che era lui fu colpita dalla sua gentilezza, e della sua espansività: se parlava sinceramente il suo viso si illuminava di botto e testimoniava tutto quello che aveva provato, rendeva tutte le storie cariche di un significato profondo più appassionanti e lei si ritrovò a voler passare più tempo possibile con lui spaventandosi poi per questo sentimento ,non ne capiva il motivo ma in quel momento voleva solo averlo il più vicino possibile. Fu la seconda ad innamorarsi. Rilessi quelle parole. Pensai al loro primo bacio, Il loro primo vero bacio, dove ci furono tantissime emozioni diverse,ma quella che prevalse di più fu l'amore, la voglia di aversi a vicenda, di fregarsene di tutto e di tutti anche del secolo in cui vivevano. Loro che in quel buio riuscirono a portarsi la luce a vicenda, illuminando anche gli altri. Rilessi quelle parole. Un anno dopo si sposarono, con tutta la scuola a lodarli felice per un'altra unione in quelle tenebre sempre più oscure. Ma loro portarono la luce, con la loro felicità e con il loro amore. Ma la parte migliore arrivo poco dopo :Harry. Un bambino, il loro bambino, frutto del loro amore potentissimo ma simbolo di disgrazia, furono costretti a scappare, a vivere chiusi in casa per sfuggire a lui. A lord Voldemort. Lily e James... le mie due stelle che erano state colpite dal male che erano riusciti a tenere fuori dalla loro vita, ma alla fine vinse lui, gli portò via da me. Rilessi quelle parole.. e le lacrime smisero di scendere perché quelle parole mi riempirono di un'ondata di gelo, di rabbia, di vendetta, non dovevo arrendermi dovevo continuare ad andare avanti o morire come avevano fatto loro, con la loro purezza, mi sentì più sicuro di me, mi senti al meglio, come lo ero stato quando ero ancora con loro perché avevo superato quel momento di debolezza, avevo un altro motivo per vivere, per affrontare il male, per continuare a fare quello che facevo e nel mio petto si accese una luce, una nuova stella, la mia , che morta con loro era rinata più splendente e forte di prima. SPAZIO AUTRICE : questa è la mia prima storia in generale mi piacerebbe molto sentire dei vostri commenti :)).... grazie