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Autore: Madelyne Scott    08/07/2013    1 recensioni
Dal testo:
"La giornata era passata velocemente e, come se fosse passata solo qualche ora –durante la quale Midorikawa non aveva avuto il tempo di pensare ai propri sentimenti-, il ragazzo si era ritrovato nella propria stanza e, dopo aver fatto una doccia veloce, si gettò sul letto, distrutto dall’allenamento sfiancante. Non passò molto tempo che, con la velocità con cui era passata la giornata, Ryuuji si addormentò. A notte fonda, però, un rombo profondo lo svegliò e, anche se non era completamente sveglio, il ragazzo sapeva bene che cosa lo aveva svegliato: fuori, infatti, infuriava il temporale. Il pistacchietto rivolte uno sguardo alla finestra, dalla quale si vedeva il cielo scuro illuminato da alcuni lampi."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storm

Midorikawa guardava il vuoto davanti a sé, mentre i suoi occhi scuri e profondi venivano percorsi da un’ombra di tristezza. Il cuore aveva cominciato a battergli più forte del solito quando, per caso, il suo sguardo era caduto su Hiroto, che sorrideva all’ennesimo scherzo di Yuya che saltava, in quanto diretto a Tachimukai. Il ragazzo si era stupito a sorridere di rimando, ma i quando suoi occhi incontrarono quelli turchese scuro di Kiyama distolse lo sguardo, arrossendo impercettibilmente. Ed ora si ritrovava così, perso ad osservare qualcosa di invisibile immerso nell’azzurro del cielo, oltre la finestra. Rifletteva su quello che gli stava succedendo, arrivando poi alla conclusione di doversi allenare sino allo svenimento, o quasi. Perciò si alzò, cercando di non pensare a tutto ciò.
***
La giornata era passata velocemente e, come se fosse passata solo qualche ora –durante la quale Midorikawa non aveva avuto il tempo di pensare ai propri sentimenti-, il ragazzo si era ritrovato nella propria stanza e, dopo aver fatto una doccia veloce, si gettò sul letto, distrutto dall’allenamento sfiancante. Non passò molto tempo che, con la velocità con cui era passata la giornata, Ryuuji si addormentò. A notte fonda, però, un rombo profondo lo svegliò e, anche se non era completamente sveglio, il ragazzo sapeva bene che cosa lo aveva svegliato: fuori, infatti, infuriava il temporale. Il pistacchietto rivolte uno sguardo alla finestra, dalla quale si vedeva il cielo scuro illuminato da alcuni lampi. Midorikawa cominciò a tremare fra le lenzuola, mentre lacrime calde gli rigavano le guance. Tutte le sere di temporale il ragazzo non riusciva a dormire, a causa dei ricordi che gli tornavano alla mente. Fu proprio una notte come quella a cambiare per sempre la vita del ragazzo…
… il bambino dormiva tranquillamente, con l’innocenza tipica della sua età, quando un tuono lo svegliò. Come sempre in quei casi, il piccolo Ryuuji corse verso la stanza dei suoi genitori, per rifugiarsi tra le braccia della mamma. Quello che vi trovò, però, era una pozza di sangue dove giacevano i padroni di casa; affianco, un coltello insanguinato, mentre l’assassino rovistava nella cassaforte. Fu un miracolo se Midorikawa riuscì a sfuggire alla morte, quella notte. Ma da quel giorno, il piccolo Ryuuji non riuscì più a tollerare le notti di temporale…
Il pistacchietto strinse i pugni, avvicinandoli al petto, le lacrime che non finivano di bagnare il cuscino; tuttavia, il ragazzo non si lasciò sfuggire nemmeno un singhiozzo.
Mentre scoppiava l’ennesimo tuono e lui si tappava le orecchie, la porta si aprì leggermente, lasciando entrare una figura scura e silenziosa, che si richiuse l’uscio alle spalle. L’ombra, con passo furtivo, si avvicinò al letto dove Midorikawa si era rannicchiato per soffocare meglio i singulti e si inserì, muta, sotto le coperte.
Il ragazzo aprì gli occhi di scatto, quando due braccia calde lo strinsero e una voce dolce e rassicurante gli sussurrò all’orecchio.
-Non ti preoccupare, non ti succederà nulla.
Quando erano piccoli, Hiroto era andato molte volte nella stanza di Ryuuji per consolarlo, e le cose non erano cambiate nemmeno col passare degli anni.
Il pistacchietto richiuse gli occhi e, dopo l’ultima lacrima bruciante, sorrise al buio.
Hiroto continuò a parlare, sottovoce, mentre l’altro cominciava a cadere nell’oblio. Un attimo prima che si addormentasse, però, Midorikawa riuscì a cogliere le ultime parole del rosso.

Hiroto sciolse l’abbraccio che lo legava all’altro, poi si alzò e si allontanò verso la porta. Prima di uscire, però, tornò indietro e si chinò sul pistacchietto, posandogli un leggero bacio sulla fronte.

-…Ti voglio bene.
-Anche io.- soffiò l’altro con un sorriso.


*Angolo autrice*
Ed eccomi qui! Konbanwa minna! Mi mancavano questi due, perciò non ho resistito e… Ho scritto!
Tutti:-Potevi anche non farlo…
Sì, lo so, ma non ho davvero resistito ;p! Mi è venuta in mente questa storia mentre viaggiavo in nave e l’ho sviluppato durante il viaggio di 5 ore che ho fatto in pulmino. Spero che vi sia piaciuta la storia! Se sì, per favore, recensite, se no, fatelo lo stesso in modo che io possa migliorare!! Ok, non mi sembra di dover aggiungere altro, se non: vi ringrazio tanto, anche coloro che non recensiscono, ma che leggono e basta!!
Bene, sciao sciao a tutti!! :*
madda_chan
  
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