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Autore: louehar    08/07/2013    3 recensioni
Pagina 5.
‘Ho bisogno di sentirti mio, di sussurrarti parole dolci, di stringerti mentre fuori piove.
Ho bisogno di te per sentirmi al completo. Ora sono solo un ammasso di carne.
Non provo sentimenti, non provo emozioni.
Torna ad amarmi, ti prego.’
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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23 dicembre 2013, Londra.
 
Harry Styles ama il natale.
La gente potrebbe pensare che il ‘sex symbol’ della band più famosa della Gran Bretagna –o meglio, del mondo intero-, ami il natale per le vetrine decorate e per quell’atmosfera meravigliosa che ti fa venir voglia di ritornare bambino.
Ma la verità è una: Harry ama il natale perché può prendersi una pausa.
Ed è tutto ciò di cui ha bisogno in questo momento.
Prendersi una pausa dalla modest, dai concerti, dai paparazzi, dalle interviste e soprattutto da quelle bambine pervertite che per strada continuano a fare battutine sul sesso sussurrandogliele direttamente nell’orecchio.
Scompiglia i ricci prima di abbandonarsi completamente al piacere che quel bagno caldo gli sta donando.
Harry ama le cose in grande, per questo invece di limitarsi a riempire la vasca con acqua e bagnoschiuma alla vaniglia, ha contornato i bordi di essa con candele dal profumo intensamente e rigorosamente alla lavanda.
Harry è ossessionato da quel profumo, lo è perché è lo stesso profumo della pelle abbronzata di Louis, lo stesso profumo che gli ha fatto compagnia quando fuori si scatenava un terribile temporale.
Com’è possibile allora? 
Perché Louis ha deciso di mollare tutto e di rendere le cose più ‘semplici’? 
Perché Louis ha deciso di stare con Eleanor invece di stare con lui?
Perché Louis ha detto ad Harry che ha sempre confuso il bene che gli voleva con l’amore? 
Perché Louis finge?
Non riesce a darsi una risposta, Harry Styles, ed è per questo che da una settimana a questa parte, ama rinchiudersi in bagno, rilassarsi, e poi scoppiare come un fiume in piena, come un vulcano che ha bisogno di eruttare. 
Prima di lasciare che le lacrime bagnino il suo viso fino ad arrivare al pomo d’Adamo, Harry, aspetta l’arrivo della pioggia.
Il motivo di quest’assurda situazione è che quando piove, Harry si sente meno solo.
O meglio, le sue lacrime si sentono meno sole.
È tutto così incredibilmente strano.
Come può un ragazzo che ha tutto essere così infelice?
Come può un ragazzo che ha tutto sentire il bisogno di scomparire dalla faccia della terra?
Donne, soldi, fama, successo e talento sono dalla sua parte, ma Harry non è felice.
Non lo è perché l’unica persona che potrebbe avere il privilegio di riempire il suo cuore di gioia è andata via, l’ha abbandonato facendolo sembrare un completo idiota.
Harry è così testardo che non riesce ad accettarlo, non riesce ad accettare il fatto che il suo Louis abbia preferito Eleanor a lui, o meglio,spera che sia stato costretto a preferire lei. 
Dopo essersi asciugato per bene ed aver eliminato tutti i residui di acqua presenti sulla sua bianca pelle, Harry, si precipita in camera incartando con le sue stesse mani il regalo che qualche ora prima si è preoccupato di comprare per Louis.
Non avrebbe dovuto, ma si sa che quando c’è il castano dagli occhi color oceano per il mezzo, Harry e la sua sanità mentale vanno a farsi fottere.
Vogliamo parlare di quando, nel bel mezzo di un concerto in diretta mondiale Harry si è lasciato sfuggire un ‘i’m in love with you and all lou little things?’ 
Vogliamo parlare di quando ha gridato ‘cause i can love you more than Stan?’
Comunque una cosa è certa: quando la modest ha chiamato Eleanor per essere una beard, dai due ragazzi veniva trattata come tale.
Perché allora Louis ha dovuto rendere tutto così maledettamente difficile per Harry?
Dopo aver incartato un peluche a forma d’orso vestito da calciatore ed aver posto tra le morbide braccia un diario rosso in cui  parla solo ed esclusivamente di Louis, il riccio, si dirige in macchina e si avvia a Doncaster.
Il suo piano è stato elaborato dalla sua 'mente innocente' nella vasca; sarebbe andato a casa della sua famiglia, gli avrebbe dato il regalo per il suo compleanno e sarebbe fuggito via.
È quasi mezzanotte quando Harry si ritrova ad imprecare per il troppo traffico evocando in suo aiuto vivi e morti.
‘Possibile che mai nessuno sia dalla mia parte?’ 
Tra sbadigli, sorpassi, imprecazioni e litigi, Harry riesce ad arrivare a destinazione.
Mentre innumerevoli gocce bagnano il riccio fino a farlo inzuppare, quest’ultimo batte titubante il piede sulla soglia di casa del castano.
E se non avesse voluto? 
Se non avesse voluto incontrarlo anche fuori alle attività lavorative?
Se non avesse voluto averlo in casa?
Se non avesse aperto?
E se Eleanor fosse a casa sua?
Batte senza pensarci due volte la mano chiusa sulla porta sperando di trovarlo lì, e neanche un minuto dopo, un Louis con i capelli fuori posto apre facendolo sobbalzare.
Harry si perde per un momento nei suoi occhi azzurri/grigi a causa della pioggia, la stessa che sta bagnando i suoi vestiti.
‘Che ci fai qui?’
Il tono autoritario del maggiore fa rabbrividire il riccio, che fa un passo indietro.
‘V-Volevo solo darti il regalo per il tuo compleanno’.
Louis inarca il sopracciglio e Harry gli porge il pacchetto, per poi salutarlo e allontanarsi.
Harry Styles, dov’è finito il tuo coraggio?
‘Sei davvero venuto fino a Doncaster per darmi un regalo? Entra, ma non fare rumore che dormono le gemelle’. 
Arrivati in camera, Louis porge dei vestiti ad Harry incitandolo a cambiarsi.
Il temporale non sembra cessare, tutto il contrario.
Ormai il rumore della pioggia è accompagnato a quello di fulmini che illuminano il cupo cielo facendo rabbrividire il minore.
‘Uhm, carino! Grazie’.
Louis accenna un sorriso poggiando il peluche sulla scrivania e dedicando la sua attenzione sul diario.
Solo un ‘grazie’? Solo è ‘carino’?
‘Stanotte dormirai qui, piove troppo.’
Dopo aver detto queste parole, Louis prende il diario tra le mani.
Lo scruta per bene accarezzandone la copertina, e mentre lo fa, i suoi occhi puntano in quelli di Harry.
Il minore è sul punto di piangere, e Louis può giurarci.
Pagina 1. 
‘Caro Louis, perché mi hai lasciato solo? Avevi detto che avremmo affrontato tutto insieme ma tu hai deciso di prendere la via più semplice: fuggire.
Perché non ritorni da me? ti prego. 
-tuo, Harry.’
Pagina 2.
‘Caro Louis, non riesco a vivere senza di te. Mi mancano le tue battute stupide, quelle che non facevano ridere a nessuno se non a me per darti un po’ di soddisfazione. Mi manca la tua dolce voce, la stessa che mi sussurrava un ‘ti voglio’. Mi manca il tuo odore. Mi manchi.
-tuo, Harry.’
Pagina 3.
‘Caro Louis, sembro una checca alla sua prima cotta, ma non ci riesco. Ti prego, Boo. Lascia lei e torna da me. Doveva solo essere una fottuta copertura.
-Tuo, Harry.’
Pagina 4.
‘Avevi promesso un coming out. Dove sei ora? Cristo, mi manchi così tanto.
-Tuo, Harry.’
Pagina 5.
‘Ho bisogno di sentirti mio, di sussurrarti parole dolci, di stringerti mentre fuori piove.
Ho bisogno di te per sentirmi al completo. Ora sono solo un ammasso di carne.
Non provo sentimenti, non provo emozioni.
Torna ad amarmi, ti prego.
-Tuo, Harry.’
Le pagine scorrono veloci sotto gli occhi ormai umidi di Louis, che una volta essere arrivato alla fine, chiude di colpo il diario poggiandolo sulla scrivania.
‘A-Andiamo a dormire’.
La sua voce è diversa dal solito, è spenta, spezzata, non gli appartiene.
Si stendono insieme nel letto, mentre un Harry sconvolto fissa il soffitto.
‘Perché fai questo? Sembra che non te ne freghi più niente di me’.
È al limite della sopportazione.
Arriva a Doncaster per dargli un diario in cui ha espresso tutti i suoi sentimenti e lui che fa?
Nulla, indifferenza totale.
Harry è distrutto, stremato, senza forze.
Avrebbe preferito un ‘vattene via’, ad una reazione del genere.
‘Non dire così’.
Louis si gira sul fianco destro portando i suoi occhi a contatto con quelli verdi del minore.
‘Tu la ami?’
È una semplice domanda, ma per Harry vale tutto e mentre aspetta la sua risposta, il suo cuore batte così tanto che sembra voglia uscire dalla gabbia toracica.
Louis distoglie lo sguardo da quello del riccio, sussurrando un flebile ‘si’. 
‘Allora mi hai mentito.’
‘Come puoi pensare una cosa del genere?’
Harry si mette seduto sul letto passandosi una mano nei capelli.
‘Cristo Louis. Ma tu ci hai mai pensato a me? Hai mai pensato a come ci stia male vedendoti con quella? Io ti amo, non lei. Lei vuole solo i tuoi soldi per comprarsi quei fottutissimi starbucks e per comprarsi vestiti firmati. Apri gli occhi’.
Si stende sul letto a peso morto girandosi nella direzione opposta a quella di Louis.
Il suo respiro diventa irregolare, come se tutta l’aria presente nella stanza volesse limitarsi ad un piccolo quantitativo. 
‘Harry?’
Il minore non risponde, troppo impegnato a nascondere le lacrime che involontariamente sono uscite dai suoi occhi.
Louis si sporge un po’ in avanti, e quando lo vede, il suo cuore perde un battito. 
‘Stai piangendo? Ehi, guardami. Girati, ora’.
E Harry non sa perché, ma semplicemente lo fa.
Si mostra debole, nudo, senza corazze ai suoi occhi, quegli occhi che ha sempre amato guardare, anche segretamente, durante i concerti.
‘I-Io, non so cosa mi sia preso in questi ultimi mesi. È solo che ho paura. Capisci? Ho paura di perderti. Sono andato via perché credevo fosse la soluzione giusta. Credevo che fare lo stronzo, l’indifferente, ti avrebbe allontanato, ma non l’hai fatto. Sei rimasto. Sei rimasto nonostante ti abbia procurato del dolore. Tu non mi meriti, non meriti una persona come me. Ma sono egoista, Harry, e lo sai bene. Non ti dirò mai ‘esci da questa casa e trovati una persona che possa renderti felice’, perché sono io quella persona. Sono uno stronzo, lo so. Ma ora non piangere, ti prego’.
Stringe in un forte abbraccio il minore facendolo sentire vivo
‘Tu mi ami?’
Harry si asciuga le lacrime e insicuro, gli porge quella domanda.
Per tutta risposta Louis avvicina le sue labbra a quelle del riccio baciandole con foga, e accarezza il suo morbido viso.
Harry riesce –nonostante tutto- ad approfondire il bacio e si ritrova un attimo dopo in uno scontro di lingue, di dolcezza, di passione, di amore.
‘Domani chiamerò Eleanor. T-Ti amo e non ho mai smesso’.
 
leggetemi:
facciamo un oscar a chi è riuscito ad arrivare fino alla fine lol.
lo scopo di questa os, è soprattutto quello di far capire in qualche modo che tutto è possibile.
ma tutto lo è sempre se c'è determinazione e VOGLIA di crederci.
per tanto, spero vi sia piaciuta.
fatemelo sapere, un bacio.
mi trovate anche su twitter, sono @xbradfordbadboy.
alla prossima. x
  
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