Libri > Il diario del vampiro
Segui la storia  |       
Autore: DamonBonnie7    09/07/2013    2 recensioni
[SOSPESA]
Damon è convinto di amare Elena, così come Stefan. Ma se uno dei due si sbagliasse? E se, invece, capissero di essersi sbagliati entrambi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Parlare con Stefan? Insomma, io…cioè, lo so che prima o poi dovrò parlarci, ma forse…-
- Bonnie McCullough! Ti conosco da una vita e so esattamente cosa stai facendo! Non riuscirai a trovare una scusa per rimandare all’infinito l’incontro con Stefan. Capisco che possa agitarti e angosciarti e che, fosse per te, non affronteresti mai la cosa perché non vuoi ferirlo, ma pensa a lui. Insomma, si è dichiarato consapevole che avresti potuto rifiutarlo e ora aspetta solo che gli comunichi la tua decisione. Immagina come possa essere, per lui, l’attesa. –
Bonnie abbassò lo sguardo e si morse il labbro inferiore: era consapevole che ogni singola parola pronunciata da Meredith fosse vera, ma il solo pensiero di dover parlare con Stefan per dirgli una cosa di cui tutti erano al corrente – ossia che si, gli voleva molto bene, ma niente di più – le spezzava il cuore. Ancora non era riuscita ad elaborare bene il tutto, ma se il vampiro era arrivato al punto di dichiararsi voleva dire che doveva essere davvero innamorato di lei. A maggior ragione, quindi, ne sarebbe uscito ferito, come minimo. Se fosse stata lei quella al suo posto, però, non avrebbe voluto essere lasciata in balia degli eventi, aspettando chissà quanto per una risposta.
Con questa consapevolezza, Bonnie sollevò la testa puntando il suo sguardo deciso sull’amica.
- Hai ragione. Hai ragione, Stefan non merita assolutamente di essere lasciato sulle spine, soprattutto considerando che non ho dubbi su quello che ho da dirgli. -
Meredith le sorrise. Sapeva che Bonnie avrebbe capito la situazione, ma temeva che avrebbe dovuto insistere un po’ di più per convincerla. Alla rossa, invece, erano bastati pochi secondi per decidere il da farsi.
- Bene, allora cosa aspetti? Chiamalo, così potrai mettere un punto a questa storia e dopo potremo andare a mangiare un bel gelato! –
Nonostante quello fosse, da parte di Meredith, un tentativo per smorzare un po’ la tensione, gli occhi di Bonnie iniziarono a luccicare. Non era golosa in assoluto, ma i dolci e, nello specifico, la cioccolata, erano la sua droga. Chiunque l’avesse guardata letteralmente sbavare davanti alla vetrina di una pasticceria non avrebbe mai immaginato che fosse una strega e, men che meno, che potesse diventare una delle più potenti. Prima che potesse anche solo supplicare Meredith di tenere fede alla parola data, però, lei la precedette.
- Si, Bonnie, si. Ci andiamo davvero, a prendere un gelato. Ora vedi di muoverti, su! -
Scambiandosi uno sguardo di intesa, le due ragazze esplosero in una fragorosa risata.
- Ok, vado, vado! -
Dopo essersi abbracciate, entrambe si diressero verso la porta.
- Chiamami appena avrete finito, ok? Voglio sapere cos’è successo, come sta lui e come stai tu! Mi raccomando, non dimenticarlo! -
Sorridendo, Bonnie annuì. Uscendo dalla porta principale di casa Sulez, si diresse verso casa sua, lasciando dietro di sé una Meredith un po’ pensierosa e preoccupata.

 

Bonnie era consapevole di aver promesso a Meredith che sarebbe subito andata a parlare con Stefan, così come era consapevole che non sarebbe riuscita a farlo senza un po’ di coraggio. Per acquisire un pizzico di fiducia, allora, decise di fare una piccola deviazione nell’Old Wood. Da sempre, camminare la aiutava a schiarirsi le idee: era l’unico modo per mettere ordine nei suoi pensieri, analizzare bene ogni situazione, trovarne una soluzione e l’Old Wood, da un po’ di tempo a quella parte, era diventato un ottimo posto in cui trovare un po’ di pace, nonostante i vari avvenimenti che l’avevano sconvolto dall’arrivo di Damon e Stefan. In quel momento, poi, era stranamente tranquillo. Un leggero venticello muoveva le foglie ancora ricoperte dalla brina della notte da poco trascorsa, mentre alcuni uccellini intonavano un canto per il Sole che stava iniziando a farsi alto nel cielo. Bonnie era sicura di poter distinguere la musicalità degli usignoli, tra i vari cinguettii, ma sentiva anche il gracchiare di un corvo. Sovrappensiero, continuò a camminare. Ripensò a tutto quello che era successo da quando Stefan l’aveva svegliata, l’arrivo di Damon, lo sfogo con Meredith e l’aggressione di Elena. Quando elaborò cosa fosse successo con la bionda, gli occhi le si riempirono di lacrime. Non riusciva a capire il perché, ma da quando, poche ore prima, era incominciata tutta quella storia, si sentiva più fragile che mai. L’aveva ferita, l’atteggiamento di Elena, ma a darle il colpo definitivo erano state le sue parole. Davvero credeva che fosse una traditrice? Una subdola manipolatrice? Si, lo credeva. La conosceva da troppo tempo per non sapere che Elena parlava solo quando era convinta di qualcosa. Ma l’idea che aveva di lei le era cresciuta dentro anno dopo anno. Questo Bonnie non riusciva a capirlo. Che fosse arrabbiata con lei perché Stefan l’aveva lasciata poteva addirittura avere un senso, ma Elena non era arrabbiata solo per quello. Le attribuiva responsabilità che non aveva, come l’avvicinamento di Damon. Lei non c’entrava niente: non l’aveva costretto, non gli aveva lanciato un incantesimo né tantomeno l’aveva ammaliato. Ma andiamo, Damon che si lascia ammaliare? Che si lascia manipolare? Era un’assurdità bella e buona!
Calpestando un ramoscello sotto le suole delle sue scarpe, Bonnie si riscosse. Non era il momento di pensare ad Elena, non ancora. Tantomeno a Damon. Adesso la sua priorità era Stefan soltanto. Continuando a camminare, Bonnie pensò a quali fossero le parole più delicate per rifiutare qualcuno. Insomma, a lei era successo solo una volta con un tale di nome Brian. Era carino, ma troppo presuntuoso e convinto di poter avere tutte ai suoi piedi. All’epoca avevano cinque anni, ma Bonnie non era mica stupida: sapeva di doversi liberare di un tipo come quello il più velocemente possibile. Con Stefan, invece, era diverso. Lui era dolce, generoso, comprensivo. Era sempre stato presente nei momenti in cui ne aveva avuto bisogno e ora, in quella situazione, Bonnie non sapeva cosa fare. Velocemente il panico si impossessò di lei. Le mani iniziarono a tremarle e si chiese se non sarebbe stato meglio dirgli tutto subito, senza rimandare il discorso a data da definirsi. Era spaventata all’idea di ferirlo, perché era una cosa che non avrebbe mai voluto fare, soprattutto non a Stefan.
La camminata nel bosco non l’aveva aiutata, Bonnie stava iniziando a rendersene conto. Improvvisamente, però, le venne in mente un’altra idea. Prima di chiamare Stefan e affrontare il discorso che, sebbene in due modi diversi, avrebbe spezzato il cuore di entrambi, la rossa si diresse velocemente a casa sua, lasciandosi dietro il cinguettio degli uccellini e un paio d’occhi che la scrutavano.

 

Appena arrivata a casa, Bonnie salì le scale ed entrò in camera sua. Aprendo il cassetto del comodino accanto al suo letto, ne estrasse un libro di magia che le era stato prestato dalla signora Flowers qualche mese prima. Quando, qualche giorno prima, l’aveva sfogliato, era sicura di aver visto un incantesimo che conferisse alle persone un maggiore coraggio. Dopo qualche minuto di ricerche, Bonnie trovò finalmente quello che stava cercando. Tutto quello che le occorreva erano quattro ramoscelli di timo* da disporre, secondo la figura, in modo tale da formare un 2 in numeri romani** e, nel centro, posizionarvi una sola candela da accendere dopo aver pronunciato l’incantesimo, per suggellare la richiesta della strega. Fortunatamente, Bonnie aveva qualche ramo di timo che aveva raccolto nell’Old Wood due giorni prima, che subito collocò come descritto. Dopo aver sistemato anche la candela, iniziò a leggere l’incantesimo:


Al cielo e alla terra
All’acqua e al fuoco
Chiedo coraggio
Per affrontare
Ciò che si troverà
Sul mio cammino

Al Sole e alla Luna
Ai pianeti e alle stelle
Chiedo che si manifesti
Quella parte della mia anima
Che possa aiutarmi
A superare questo momento

Dopo aver pronunciato queste parole, Bonnie avvicinò il fiammifero alla candela. Sperava che funzionasse, lo sperava dal profondo del cuore, ma non accadde niente. Guardò la candela consumarsi completamente, senza avvertire dentro di sé il minimo cambiamento. Quando anche l’ultima parte dello stoppino fu bruciata,  Bonnie svenne.

 

Quando si riprese, Bonnie era ancora a terra, vicino al timo e a quello che era rimasto della candela. Alzandosi velocemente, afferrò il suo cellulare. Erano passati poco più di dieci minuti da quando aveva pronunciato l’incantesimo: fortunatamente, non aveva perso troppo tempo. Adesso sapeva cosa fare e come farlo. Sollevando la testa dal cellulare incrociò il proprio sguardo nello specchio; per la prima volta dopo ore, sorrise a se stessa.

Bonnie camminava da qualche minuto. Nonostante il pensionato non fosse vicino casa sua, decise che arrivarci a piedi avrebbe solo potuto farle bene. Quando aveva chiamato Stefan per chiedergli di incontrarlo, lui si era proposto di raggiungerla dovunque lei fosse. Bonnie aveva però insistito dicendogli che sarebbe stata lei ad andargli incontro. Era stata irremovibile, al punto in cui anche il vampiro si era dovuto arrendere. Dopo un attimo di esitazione, le aveva risposto che, in pochi minuti, sarebbe stato al pensionato, per cui avrebbe potuto raggiungerlo lì. Bonnie aveva dapprima accettato, per poi chiedersi il perché di quella scelta. Entrambi sapevano che avrebbero potuto incontrare sia Elena che Damon, lì, eppure Stefan le aveva proposto quel luogo. Probabilmente era vicino al posto in cui si trovava e aveva pensato che, pur di parlarle, sarebbe andato bene anche il pensionato. Questa era l’unica risposta plausibile che era riuscita a dare a se stessa. Scuotendo la testa, si rese conto di essere quasi arrivata. Inspirando profondamente, Bonnie sorrise: finalmente avrebbe potuto chiarire tutto.

 

Stefan aspettava ansiosamente l’arrivo della ragazza a cui, nemmeno cinque ore prima, si era dichiarato. Camminava nervosamente intorno al tavolo che la signora Flowers aveva posizionato al centro della cucina, quando aveva arredato il pensionato anni prima. Sentiva un peso sul petto e sapeva esattamente a cosa fosse dovuto: Bonnie sarebbe arrivata in poco tempo e l’avrebbe scaricato. In maniera gentile e delicata, certo – alla Bonnie, insomma – ma avrebbe fatto male lo stesso. Per un solo secondo si chiese se non sarebbe stato più “sicuro” rimanere con Elena. Insomma, lei lo amava e lui provava affetto per lei. Scacciò velocemente quest’idea dalla sua mente, quasi con terrore: sarebbe stato il vampiro più infelice sulla faccia del pianeta. A farglielo capire, era stata la persona con cui si era sfogato fino a quel momento. L’aveva aiutato a comprendere i limiti del suo rapporto con la bionda e che rimanere con lei sarebbe stato uno sbaglio per entrambi, a prescindere dal suo amore per Bonnie.

Mentre stava pensando a questo, il campanello suonò. Nemmeno un secondo dopo, grazie alla sua velocità vampiresca, Stefan andò ad aprire la porta. Si sarebbe aspettato di vedere una folta chioma di capelli rossi che coprivano il volto di Bonnie, troppo intento a scrutare le proprie scarpe, oppure il rossore sulle sue guance, ma mai avrebbe creduto di trovarsi davanti il sorriso luminoso e splendente che gli stava rivolgendo in quel momento. A Stefan sembrò quasi un sogno: gli occhi le scintillavano e il volto era radioso, e tutto questo era solo per lui.
- Bonnie! -
- Ciao, Stefan. -
Era malizia, quella che aveva sentito nella voce della ragazza? Stefan non fece in tempo a capirlo prima che le labbra di Bonnie si posassero, velocemente, sulle sue.




* La traduzione della parola "timo", dal greco, è "forza, coraggio" (almeno secondo Wikipedia..nel caso in cui sia sbagliato fatemelo sapere! :D)
** Per intenderci: 
II

 
Ce l'ho fatta! So che è passata una settimana dall'ultimo aggiornamento ma è stato un periodo abbastanza complicato e volevo cercare di dare il meglio per questo capitolo. Ammettetelo: non vi aspettavate questo finale! xD
Non sono impazzita e nemmeno Bonnie..quello che ha fatto ha un senso, che si spiegherà più avanti. Volevo però avvisarvi che il prossimo capitolo non riprenderà la storia da questo punto ma si incentrerà sulla persona da cui è andato Stefan per parlare e quindi, attraverso lei, sapremo un po' cosa gli è successo prima della telefonata di Bonnie. Secondo voi chi è, questa persona? :D
Comunque, per sapere cosa succederà dovrete aspettare il capitolo 8! (Sono un po' sadica, lo so..:3)
Per quanto riguarda l'incantesimo..l'ho inventato io. So che, in genere, ci sono delle rime, ma non sono riuscita a fare meglio di così..chiedo venia! >.<
Un'ultima cosa..chi ha notato il corvo canterino nell'Old Wood? u.u Damon è immancabile! xD
Ora vado..domani escono (finalmente) i voti finali della maturità e devo svegliarmi presto altrimenti mia madre mi lascia a piedi..:S
Un grazie enorme a chi continua a leggere questa storia, che cresce ogni giorno di più nella mia mente, a mia sorella, che mi ha aiutata a correggere gli errori di questo capitolo dovuti alla prima stesura e, ovviamente, a BonBon15 e annaterra che hanno recensito tutti i capitoli fino ad ora. :D
A presto,

DamonBonnie7

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: DamonBonnie7