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Autore: Beneath_Your_Beautiful_    09/07/2013    2 recensioni
-Non lo so, Louis. Non lo so. Ma se c’è una cosa che so, è che noi siamo qui, adesso, insieme e siamo vivi come non mai. Perché il nostro amore è vivo, ancora. Siamo qui, che lottiamo come sempre contro tutto e tutti e siamo più forti che mai. Non so cosa sia successo o cosa sta succedendo, ma io so di amarti, e so che questo amore diventa ogni giorno sempre più forte. Potranno criticarci, attaccarci, potremmo continuare a nasconderci. Potranno metterci lontano durante un intervista, durante un concerto, ma niente vieterà al mio amore di crescere sempre di più. Niente e nessuno! Io ti amerò anche a distanza di anni, anche se a dividerci dovessero essere chilometri di distanza. O anche se sarebbe le parole cattive degli altri, o i loro pensieri a dividerci, io ti amerò Boo e non potrò mai fare diversamente, perché ormai ti ho dato il mio cuore, e nulla potrà cambiare.- concluse Harry, con una sicurezza che Louis non gli aveva mai visto. Harry si girò continuando a guardare d’innanzi a sé mentre Louis guardava quel ragazzo che gli sedeva accanto. Lo studiò. Lo osservò. Lo vide! Era forte. Il suo Harry era
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Questa la dedico a voi due,ragazzi.
Voi mi fate credere nell'amore ogni giorno di più.


Un corpo penzolava dal soffitto, le mani abbandonate lungo i fianchi, una corda intorno al collo e quegli occhi azzurri come il mare, adesso chiusi per sempre.


Quegli occhi ormai morti da tempo, che tradivano ogni sorriso.

Quegli occhi che come il mare in tempesta rispecchiavano l’anima distrutta e fragile di Louis Tomlinson.

‘Forever young’. L’eterno bambino. L’eterno Peter Pan, non ce l’aveva fatta.

Non era stato in grado di mantenere accesa in lui quella fiamma che una volta lo portava a fare i migliori sorrisi, che lo induceva a far ridere sempre gli altri.

Quella fiamma pian piano si era spenta, e insieme a lei l’anima dell’eterno bambino.

Louis William Tomlinson non era riuscito a proteggere il suo amore.

Un altro corpo senza vita era rannicchiato ai suoi piedi,come per tenere stretto qualcosa, come se avesse cercato fino alla fine di proteggere quella vita che aveva abbandonato il corpo sopra di lui.

Uno squarcio da cui sgorgava sangue, lento e caldo, all’altezza del cuore era nascosto fra le sue braccia, come per paura che il cuore sarebbe potuto uscire da quello squarcio e appartenere a qualcun altro.

Quegli occhi verdi come smeraldo puro, quegli occhi pieni di vita che rivelavano l’anima pura e il bambino che c’era in Harry Styles, adesso erano chiusi, per sempre.

Quel puttaniere, che era andato con un centinaio di ragazze, definito senza cuore, aveva lottato fino alla fine per quell’amore.

Si, perché Harry Edward Styles  aveva protetto e custodito quell’amore.

Perché in vita sua non aveva amato nessun altro se non Louis, e aveva incassato colpi su colpi: dalle ragazze che aveva lasciato, dalla gente che gli dava quell’appellativo, da coloro che lo odiavano senza nessun motivo, da chi gli vietava quell’amore che era la cosa più pura che potesse esistere al mondo.

Al muro una scritta, impressa con il sangue dei due ragazzi ormai asciutto, come per indicare che nessuno avrebbe mai potuto cancellarla, come per indicare che quel luogo doveva essere la loro unica tomba.

Diceva: ‘Per un amore troppo potente e puro per poter essere vissuto su questa terra.’


Li aveva trovati così Eleanor, tornando da lavoro.

Nella loro casa, nella stanza da letto messa sottosopra, col sangue che imbrattava il pavimento e le pareti.

Terrorizzata e sconvolta aveva chiamato i ragazzi.

Niall, Liam e Zayn si erano precipitati il più presto possibile.

Niall, trovandosi davanti quella scena così atroce e raccapricciante, trovandosi davanti i corpi dei suoi amici senza vita, uccisi senza alcun rispetto, era crollato in ginocchio e aveva urlato al cielo la sua rabbia. Zayn aveva nascosto il volto fra il petto di Liam, e si era abbandonato ad un pianto sommesso. Poi Liam si era avvicinato ad Eleanor, ancora sconvolta che piangeva con gli occhi sgranati dal terrore. Un pianto silenzioso ma disperato. E l’aveva abbracciata. Mentre dal viso di Liam non era uscita nemmeno una lacrima, finchè non erano arrivati la polizia e l’ambulanza, avevano prelevato i corpi e avevano portato i tre ragazzi compresa Eleanor in ospedale. Era stato lì, che un medico lo aveva trovato in bagno ad urlare, a distruggere quello che gli capitava fra le mani, senza riuscire a fermare il pianto trattenuto con forza fino a quel momento.

I corpi di Louis ed Harry erano stati portati via per poter essere analizzati, mentre i quattro ragazzi, ancora troppo sconvolti erano stati tenuti in ospedale per diversi accertamenti. Solo successivamente avevano subito un interrogatorio da parte della polizia.

Li avevano interrogati uno per volta, e dopo l’interrogatorio Eleanor era uscita piangendo e si era precipitata tra le braccia di Liam. Niall faceva avanti e indietro per i corridoi in attesa del suo turno. Zayn non parlò con nessuno. Usciva fuori, all’aperto e fumava. Non sentiva neanche Perrie da diversi giorni. Le loro famiglie li aiutavano nel miglior modo possibile, e con le famiglie Styles e Tomlinson non avevano scambiato più di due parole. Eleanor era l’unica che continuava a piangere, ma anche l’unica che aveva la forza di passare molto tempo con i genitori di Harry e Louis. Perché quando stava con loro faceva venire fuori tutta la sua forza, perché se stava con loro sentiva ancora la presenza dei due ragazzi, diceva.

Non faceva troppo male? Pensavano gli altri tre. Ma in fondo El per un periodo era stata la ragazza di Louis, finchè non avevano entrambi capito che il cuore di quest’ultimo apparteneva ad una sola persona. Allora Eleanor era diventata la più fidata confidente Harry e Louis. Non c’era segreto che lei non sapesse. Aveva continuato a stare a fianco di Louis quando glielo chiedeva, per proteggere la band, dicevano. Lei lo faceva, anche se le toccava vedere lo sguardo del suo migliore amico spegnersi pian piano. Lei aveva continuato ad essere la sua copertura, la loro copertura, perché voleva loro bene, anche se era consapevole di non farli stare bene in questo modo. Loro non avevano mai dubitato di lei, o dei baci e delle strette di mano che Louis  e lei si riservavano in pubblico, Harry sapeva.

Era stata l’unica ad avere il coraggio di vedere i due corpi coperti da un lenzuola bianco. I medici si erano assicurati che stesse bene, e l’avevano lasciata sola, dentro quella stanza con i due.

Era rimasta lì per un’ora buona. L’avevano sentita parlare.

Eleanor stava morendo a vederli in quel modo, a non poter vedere più i loro sguardi illuminarsi quando si guardavano, a non vederli più sorridere, a non sentire le loro voci.

Si era sentita morire quando se li era trovati davanti, privi di vita la prima volta e anche adesso, per una seconda volta.


Aveva scoperto i loro volti, li aveva guardati, per un tempo che sembrava infinito. Si era messa in mezzo ai due lettini, aveva preso le loro mani fredde. La sinistra di

Harry e la destra di Louis. Le aveva tenute strette sperando che loro ricambiassero la sua stretta, ma come si aspettava non accadde nulla. Rimise quelle braccia lungo i fianchi dei due ragazzi, e li ricoprì di nuovo, lasciando un bacio in fronte ad entrambi, mentre lacrime calde scendevano lungo il suo viso, bagnando le fronti dei ragazzi.


Fece per uscire … quando sentì un rumore.

Si girò e vide le braccia dei due penzolare fuori dal lettino, come se volessero toccarsi, come se non volessero lasciarsi.

Ma una cosa la colpi al cuore come un pugnale: su quei polsi… erano impressi dei tatuaggi.

‘I can’t change’ diceva quello di Harry mentre in quello di Louis c’era quella corda, che formava il simbolo dell’infinito… per poi strapparsi.

Avevano usato la loro pelle per urlare al mondo quanto si amassero, ma nessuno li aveva capiti, nessuno li aveva ascoltati.

La corda, quel giorno, in quella stanza, non si era spezzata.

Se lo avesse fatto, Louis non sarebbe morto e con lui neanche Harry, che, lei lo sapeva,lo sentiva, per voler salvare Louis, era morto anche lui, bloccato da una pugnalata. Tutti pensavano fosse un duplice suicidio, ma no! Non lo era! Si amavano troppo per poter pensare di uccidersi, anche se quell’amore sarebbe stato difficile o impossibile.

Ma forse, che quella corda non si fosse spezzata, era stata un bene. La corda al collo di Louis non lo aveva fatto, ma neanche quella che legava i loro cuori.

L’infinito non si era spezzato. Si erano amati fino alla fine. Si erano protetti l’un l’antro fino alla fine. Avevano lottato fino alla fine, per quell’amore.

Eleanor tornò indietro e si avvicinò ad Hazza e BooBear. Prese le loro mani, le fece stringere l’una a quella dell’altro, incrociando le dita dei due ragazzi, come loro amavano fare … e proprio in quel momento, chiudendo gli occhi, vide Louis con la corda intorno al collo lottare fino alla fine contro la morte. Lo vide capire che non ce l’avrebbe fatta e sorridere per l’ultima volta ad Harry. Il sorriso più sincero, bello, puro e felice che avesse mai visto. Ogni traccia di rimpianto o malinconia aveva abbandonato i suoi occhi, che pian piano si spegnevano. Quel sorriso rivelava tutto il suo amore per quel ragazzo insignificante e senza cuore alla vista di molti. Ma forse un cuore non ce l’aveva veramente più, Harry, perché lo aveva preso Louis. Lo aveva sempre saputo, dal primo momento che aveva visto quel ragazzo con troppi capelli a coprirgli gli occhi, sapeva che il suo cuore sarebbe appartenuto a lui. Louis sorrideva, lo fece fino alla fine perché sapeva che almeno il suo Hazza era vivo. Era felice che almeno lui non avesse subito niente, perché ciò non se lo sarebbe mai perdonato.
Harry lo guardava con le lacrime agli occhi e urlava il suo nome. Qualcuno dietro lui lo teneva con una forza a cui il ragazzo non avrebbe mai potuto opporsi. Cercava di liberarsi, si ribellava, ma quando vide il sorriso sulle labbra di Louis, sorrise anche lui e sussurrò ‘Ti amo, Boo!’.
Fu l’ultima cosa che Louis vide, prima di chiudere per sempre gli occhi.
Allora Harry aveva iniziato a strattonarsi, disperato. Non sopportava l’idea di non poter più vedere il suo ragazzo pieno di vita. Avrebbe voluto morire lui al posto di Louis.  L’uomo lo aveva lasciato. Lui era corso dal suo BooBear. Avrebbe liberato il suo collo da quella corda che lo deturpava. Quel collo era solo suo e nessuno avrebbe potuto rovinarlo. Nessuno avrebbe potuto togliere la vita al suo amore. Nessuno avrebbe potuto spegnere quegli occhi e quel sorriso vivi ancora per lui. Corse, perché lo avrebbe salvato.
Ma all’improvviso, l’uomo lo prese di nuovo, stringendogli il braccio.
Gli occhi verdi di Harry si sgranarono dal terrore. Lacrime ormai fredde scendevano dai suoi occhi. Una mano protesa verso Louis. Senti una fitta al cuore, come se glielo avessero trapassato, come se glielo avessero strappato via. Sentì qualcosa di freddo penetrarlo. Una forza estranea prendere il possesso delle sue membra. Il buio calò su di lui, e anche il freddo. Un freddo che investì ogni parte del suo corpo, che investì la sua anima. Si accasciò a terra, gli occhi ancora sgranati, e si portò una mano al petto quando sentì un’altra fitta trapassarlo di nuovo. La vista appannata, si guardò il petto e vide. Finalmente vide. Le sue mani sentirono un liquido fuoriuscire dal petto, e sporcarle. Capì che anche per lui era finita. Si rannicchiò sotto il corpo di Louis, alzò lo sguardo e tese la mano verso di lui, finchè il buio e il freddo non si impossessarono completamente di lui. Senti di non riuscire più a respirare. Strinse le braccia al petto, prese un ultimo respiro e chiuse gli occhi, sorridendo. Un ultima lacrima calda solcò il suo viso. Adesso era felice. Adesso era con il suo Boo.

***

-A che pensi, Louis?-

Un infinita distesa di mare davanti ai loro occhi. Seduti sulla sabbia calda, guardavano davanti a loro ignorando tutto ciò che li circondava.

Louis si voltò a guardare Harry, ancora più pallido alla luce del sole, con quella pelle candida che sembrava di porcellana, fragile. Quella pelle che aveva subito tanto, troppo. Quella pelle piena di lividi e tagli. Nessuno vedeva. Nessuno capiva. Ma lui glieli avrebbe curati quei lividi, quei tagli. Piano, uno alla volta. Avrebbe rimarginato tutte le ferite che si erano aperte nell’animo di quel ragazzo troppo buono anche solo perché la sua bontà potesse essere compresa dagli altri. Guardò quegli occhi e vide l’anima di Harry, che per lui e per quell’amore impossibile aveva dato la vita. Quegli occhi così pieni di vita.

-Pensavo… pensavo a quando siamo morti.- disse d’un fiato guardando di nuovo davanti a sé.

-C.. cosa?- disse Harry sgranando gli occhi, perplesso.

-Si, Haz! Siamo morti.-

-Ma che dici, Boo? Perché dici questo? E poi, cosa intendi dire?-

-Proprio quello che senti, Harry. Siamo morti, e ormai ne sono convinto da tempo.
Guardaci. Cosa vedi?-

-Il nostro amore!- rispose Harry senza alcuna nota di esitazione, sicuro più che mai, come se avesse sempre saputo la risposta a quella domanda.

Louis si voltò. Questa volta era lui quello sorpreso. Era perspicace, il suo ragazzo!

Sorrise. E si voltò nuovamente. Non riusciva a parlargli guardandolo negli occhi.

-Si, ma guardaci. Davvero!
Perché ormai da qualche giorno la gente non ci vede più? Perché nessuno sembra notarci? Perché nessuno ci attacca più? Perché nessuno ci accusa più di nulla? Perché non biasimano il nostro amore, Haz?-

-Non lo so, Louis. Non lo so. Ma se c’è una cosa che so, è che noi siamo qui, adesso, insieme e siamo vivi come non mai. Perché il nostro amore è vivo, ancora. Siamo qui, che lottiamo come sempre contro tutto e tutti e siamo più forti che mai. Non so cosa sia successo o cosa sta succedendo, ma io so di amarti, e so che questo amore diventa ogni giorno sempre più forte. Potranno criticarci, attaccarci, potremmo continuare a nasconderci. Potranno metterci lontano durante un intervista, durante un concerto, ma niente vieterà al mio amore di crescere sempre di più. Niente e nessuno! Io ti amerò anche a distanza di anni, anche se a dividerci dovessero essere chilometri di distanza. O anche se sarebbe le parole cattive degli altri, o i loro pensieri a dividerci, io ti amerò Boo e non potrò mai fare diversamente, perché ormai ti ho dato il mio cuore, e nulla potrà cambiare.- concluse Harry, con una sicurezza che Louis non gli aveva mai visto. Harry si girò continuando a guardare d’innanzi a sé mentre Louis guardava quel ragazzo che gli sedeva accanto. Lo studiò. Lo osservò. Lo vide! Era forte. Il suo Harry era davvero forte. Guardo le sue braccia. Ogni tatuaggio copriva un taglio, un livido, una sofferenza, un esperienza da dover dimenticare. E lo vide. Vide quel tatuaggio, il primo dedicato al loro amore. ‘I can’t change’.

Gli prese la mano e fu in quel momento che Harry si girò a guardarlo e vide cosa Louis stava guardando.

-Esatto Louis! Non posso cambiare! Lotterò fino alla fine per questo amore, dovesse anche costarmi la vita. Non cambierò!-

E ritornarono con lo sguardo al mare, infinito, e i loro cuori si stavano lavando, lentamente, grazie a quelle parole e a quei gesti così pieni di verità e amore. Un amore troppo potente e puro per poter essere vissuto su questa terra.

-Noi stiamo sopravvivendo Haz, lo sai vero? La nostra non è vita, ma una forma di sopravvivenza. E sono stanco, stanco di non poter vivere, Harry!-

-Importa davvero se stiamo davvero vivendo o semplicemente sopravvivendo? Abbiamo quello che abbiamo sempre sognato. È difficile, più difficile di quanto potessimo mai immaginare, ma abbiamo noi, e tu sei l’unica cosa di cui ho bisogno. Importa davvero se siamo vivi o morti? Io, tu, siamo qui, e ci amiamo.
Perché ci amiamo, vero Boo?- lo chiese come se fosse sorto un dubbio nella sua mente.

Louis cominciò a ridere come non faceva ormai da tempo. Rideva con il cuore aperto. In quella risata c’era amore e felicità.

-Certo che ci amiamo, piccolo stupido. Cosa credi?- strinse Harry a sé e gli scompigliò i capelli continuando a ridere.

Questa volta fu Harry che dopo quell’abbraccio continuò a guardare Louis. Vide il suo sguardo perdersi fra il blu del mare, e con esso confondersi. Vide la sua pelle ambrata brillare al sole. Era perfetto. Un dio! Se fosse stato un dio, Harry lo immaginava come Apollo. Con il sorriso sulle labbra, sempre, in ogni occasione. Con i suoi stupidi haiku, nei suoi buffi tentativi di far ridere chiunque lo circondasse. Lo immaginava come il dio del sole, perché Louis Tomlinson faceva concorrenza al sole. Si, perché per Harry, Louis era il suo sole, la sua aria, il suo tutto.

Apollo o Poseidone? Si, perché l’anima di quel ragazzo era come il mare. Sembrava che fosse nato dai flutti di quell’immensa distesa di acqua. Perché nei suoi occhi c’era il mare. In fondo Harry lo aveva sempre saputo, e adesso che aveva conosciuto quel ragazzo, sapeva che tutto ciò fosse vero: le persone che piangono sempre evidentemente sono come il mare. Sono belle, ma dentro son in tempesta.
E anche se Louis non lo dava a vedere, Harry lo aveva sentito milioni di volte, chiudersi in bagno o in camera, prima o dopo un concerto, un intervista o qualsiasi altra cosa, e piangere. Sfogarsi. Buttare fuori tutta l’ansia e la tensione, perché sapeva che in pubblico non avrebbe potuto amare Harry. Perché sarebbe tornato a sorridere, sempre, ma dentro di sè sapeva di poter morire.

Poseidone, uno dei tre Pezzi Grossi. Potente, autoritario, indiscusso re del mare. Bello e impossibile. Ma il mare non era solo il suo regno, era soprattutto il suo rifugio. Perché Poseidone, quando scendeva nel suo regno, sotto i fondali marini, perdeva tutta la sua bellezza. Diventava il dio vecchio e ormai stanco di dover governare un mondo che non credeva più in lui.

Harry riprese con sé la mano di Louis e si soffermò sul suo tatuaggio. Il simbolo dell’infinito. Come il loro amore, infinito. Ma poi … giravi il polso, ed ecco qui che quel simbolo veniva spezzato. Ma l’infinito.. si chiamava infinito perché non poteva appunto finire. Perché Louis aveva voluto che il suo infinito.. finisse?

-Perché?- chiese allora semplicemente Harry.

Louis si girò e diresse lo sguardo verso il proprio polso.

-Perché siamo morti. Te l’ho già detto.
Tu non lo vedi. Ma siamo morti, e se non lo siamo adesso.. lo saremo tra qualche giorno, o tra qualche mese.-

-Che vuoi dire Louis? Continuo ancora a non capirti?-

-Ci amiamo, siamo felici insieme, ma dobbiamo nascondere tutto ciò. Siamo nati per amare, Harry! Non per nascondere, lo capisci questo?- disse con le lacrime agli occhi che minacciavano di scendere e bagnargli il volto. Louis era stanco, troppo stanco. Amava, amava con tutto sé stesso e mai avrebbe smesso di farlo, ma si sentiva stanco. Stanco di non poter urlare al mondo i suoi sentimenti. Stanco di dover sorridere quando invece avrebbe voluto solamente piangere. Stanco di non poter mostrare sé stesso.

-Si Louis, ti capisco. Ma dimmi.. saresti capace di mettere fine alla tua vita perché sei troppo stanco? Saresti capace di lasciarmi qui, da solo, soltanto perché pensi che non vivere più sia la cosa migliore? Sai cosa sono stato, cosa ho subito e cosa ho fatto. Tu mi hai salvato Louis, e nessuno potrà cambiare questa cosa. Quello che stiamo vivendo, mi sta salvando… lo capisci questo, tu?
Perché non riesci più a pensare come un bambino? Ti ricordi che mi aveva promesso che saresti stato il mio Peter Pan per sempre, Lou? Lo ricordi? Io voglio quel Louis che ho conosciuto tre anni fa. Quello che rideva, perché sentiva di doverlo fare, mi capisci? Io voglio che tu sia felice, e se pensi che questo amore ti possa fare solo del male, allora io andrò via.-

-No!- disse Louis voltandosi di scatto a guardarlo, con gli occhi sgranati dalla paura.

-Allora.. amami, Lou! Prendi questo amore e vivilo per quello che è. Non stare più a chiederti perché dobbiamo viverlo così e non in un altro modo. Vivilo e basta! Io ci sarò qui, per te, ma sai che se tu andrai via, io scomparirò.. quindi non lasciarmi andare Louis. Noi stiamo avendo la possibilità di vivere il nostro amore, c’è chi però non lo può fare. Ricordi il Ghana, vero? Pensa a loro.. pensa a quanto tu possa essere fortunato, Louis. Probabilmente il nostro amore è troppo forte perché la gente possa capirci.
Mi senti Louis?- concluse Harry in un sussurro, poggiando la testa sulla spalla dell’altro ragazzo.

-Si, ti sento Harry! E hai ragione! Riesco a vedere finalmente il nostro amore.
Adesso capisco perché sono io a dover avere una copertura, perché sono io quello che sbaglia sempre, quello che distrugge tutto ciò che abbiamo. Perché tu sei quello più forte fra noi due, Haz.
Ti prometto che sarò il tuo Peter Pan. Vivo o morto, vivendo o sopravvivendo, io ti amerò sempre Harry Edward Styles! Non distruggerò mai più nulla di ciò che deve durare per sempre, promesso.-

E strinse Harry a sé.

Perché non importava se fossero morti. Il loro amore era ancora vivo ed era la cosa che contava veramente.






Spazio Boo!
Questa volta non ho molto da dire. Non pensavo affatto che mai un'altra OS avrebbe potuto superare 'Un arcobaleno dopo un temporale'.. perchè era la cosa più perfetta che avessi mai potuto scrivere (molto modesta, penserete xD ma la amo veramente quella OS), ma questa OS ci è riuscita. Contiene tutto ciò che penso su Larry, e contiene anche un pò di me. Ci ho messo veramente il cuore in quello che ho scritto, quindi grazie se siete arrivati fin qui.
Grazie!
Spero che anche voi possiate aprrezzarla come l'apprezzo io.
Baci, Boo xx

  
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