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Autore: _Nat_91    09/07/2013    4 recensioni
{Sequel de La mia vita sei tu!}
Giugno 2012, l'estate è alle porte.
Bill ed Elisabeth sono ancora insieme, più innamorati che mai. I Tokio Hotel sono prossimi alla partenza del nuovo tour e le ragazze seguiranno i loro compagni. Ma durante questo viaggio una serie di eventi che causeranno molta sofferenza a molte persone...
Una nuova lunga storia d'amore, ricca di colpi di scena e new entry che causeranno molto scompiglio nelle vite di Bill ed Elisabeth.
La tempesta della vita si abbatte contro le rocce del cuore mettendo alla prova la resistenza di un Amore...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon giorno ragazze,
eccomi qui con un nuovo capitolo. Un capitolo in cui ci sarà una piccola sorpresa per Elisabeth; è ambientato nel 2 marzo e lei è nella trentanovesima settimana di gestazione... Ormai è entrata nell'ultima e questo è il suo pancione in questi ultimi giorni delicati.

Vorrei ringraziare:
- memy881, mimimiky, PiccolAngy e Seryfenice per aver commentato il precedente capitolo.
Ringrazio anche coloro che hanno letto soltanto o che mi seguono su facebook!
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia. E' semplice e di passaggio per quel capitolo che tanto attendete.
Il penultimo capitolo arriverà sabato...
Un bacio,
Nat
 
...Buona lettura...
 
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Il Destino del nostro amore

 
 
 
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68. Un caldo abbraccio in un weekend invernale

 
 
 
 
La pioggia picchiava incessantemente sulle finestre mentre i lampi squarciavano il cielo con la loro luce folgorante; era così che la città si era svegliata quel primo sabato di marzo. Le strade erano lunghi fiumi d'acqua deserti, gli alberi danzavano spinti dal vento impetuoso ed i tuoni sovrastavano il rumore delle poche automobili in giro per la città.
 
Un piacevole calore regnava nella casa di Bill ed Elisabeth dove i ragazzi avevano deciso di passare una serata tutti insieme quindi le quattro coppie avevano optato per una pizza, dei giochi ed una serie di film da vedere nei momenti di relax. La mora aveva accettato più che volentieri la proposta del vocalist ed aveva preparato una grande torta e delle cioccolate calde per allietare gli altri.
 
Bill invece era ansioso ma, allo stesso tempo, molto euforico; voleva fare una sorpresa per la sua donna e stava aspettando con ansia una telefonata per poter agire. Stava facendo avanti ed indietro per il salone quando vide la mora appoggiarsi un attimo allo stipite della porta e respirare con forza.
 
- Liz stai bene? -le chiese subito raggiungendola e prendendole una mano mentre con l'altra le accarezzava la schiena.
 
- Sì Bill, è stata solo una breve contrazione -gli rispose ignorando il leggero fastidio che sentiva ancora nel basso ventre.
 
- Se continui ad avere contrazioni ti porto in ospedale -affermò accompagnandola fino al divano.
 
- Non é necessario, manca ancora una settimana al termine -lo tranquillizzò per poi aggrottare la fronte notando il modo in cui era vestito- Devi uscire?
 
Lui imprecò silenziosamente e cercò una scusa credibile da propinarle.
- Mi ha chiamato mia madre e mi ha chiesto se posso portare una cosa per Gordon dato che é a letto con l'influenza -mentì alla fine.
 
La mora annuì ma non ebbe il tempo di dire altro che il cellulare del vocalist cominciò a suonare; lui si alzò, scambiò due parole con il suo interlocutore e poi chiuse la chiamata e quando si girò verso il divano non trovò più Elisabeth seduta.
Stava per chiamarla quando la vide rientrare nel soggiorno seguita da Tom e Jennifer; i gemelli si salutarono ed il chitarrista lo avvisò che gli altri avrebbero ritardato una decina di minuti. Bill assentì e lanciò uno sguardo verso le ragazze prima di rivolgersi al fratello e chiedergli di stare attenti alla mora e di non lasciarla sola.
 
- È successo qualcosa? -si assicurò subito.
 
- Non sta molto bene e non sono per niente tranquillo -gli rispose sinceramente.
 
- Lo immagino, ormai ci siamo quasi ma tu a volte sei troppo apprensivo -gli disse puntandogli contro l'indice prima di sorridere divertito- Voglio proprio esserci quando arriverà il momento.
 
- Sì Tom, va bene -lo ignorò alzando gli occhi al cielo prima di prendere le chiavi- Io devo andare, mi hanno chiamato. Per favore tienila d'occhio.
 
- Non preoccuparti fratellino, ci pensiamo noi, tu sta attento -lo esortò dandogli una pacca sulla spalla.
 
Il vocalist gli sorrise poi salutò Jen, baciò Elisabeth e scese nel garage per prendere la macchina; mentre guidava con calma verso la sua destinazione pensò a tutte le paure che lo avevano assillato in quegli ultimi giorni. Mancava ormai pochissimo al parto e lui era spaventato ed eccitato all'idea di diventare padre; sapeva che sarebbe stato molto difficile e che sarebbe cambiato tutto ma aspettava con ansia di prendere in braccio sua figlia.
La voleva, la desiderava più di ogni altra cosa, più di ogni altra paura.
Sorrise al pensiero dell'ultima ecografia poi tornò alla realtà quando giunse a destinazione; afferrò l'ombrello abbandonato sui sedili posteriori infine prese un profondo respiro e scese dall'auto correndo velocemente all'interno dell'edificio.
 
 
 
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Nel frattempo a casa di Bill ed Elisabeth, Tom e Georg stavano facendo una stupida gara a braccio di ferro sotto l'incitazione delle ragazze che tifavano un po' per l'uno ed un po' per l'altro; il chitarrista però lo distrasse con un trucchetto e vinse il round facendo innervosire il bassista che cominciò a rincorrerlo intorno al tavolo mentre gli altri ridevano di fronte a quella scenetta da bambini.
 
- Dai Hagen, accetta la sconfitta, sono sempre stato più forte di te -lo provocò infine Tom sollevando un angolo delle labbra.
 
- Sei un imbroglione buzzurro e te lo dimostrerò dopo -lo sfidò allora l'amico.
 
Tom lo prese in giro prima di lanciargli contro il joestick e intimarlo a batterlo alla playstation; i due diedero così inizio ad un nuovo duello mentre gli altri si guardarono esasperati prima di cominciare a ridere. In seguito anche Gustav si unì agli amici lasciando così le ragazze da sole; iniziarono allora a parlare di svariati argomenti soffermandosi soprattutto sulla salute della madre di Victoria, Nicole, vittima di un piccolo incidente automobilistico da cui era fortunatamente uscita illesa. Respirarono tutte di sollievo poi la bionda cambiò discorso e cominciò a parlare del matrimonio ed a chiedere a che punto fossero i preparativi. Elisabeth allora disse loro di essersi momentaneamente presa un periodo di riposo che aveva deciso di sfruttare comunque preparando tutti gli inviti di nozze; si allontanò un attimo e tornò con una busta indirizzata alla sua famiglia. Jennifer la prese e ne uscì il contenuto.
 
- Complimenti Lizie, è un invito molto semplice ma carino -affermò sincera- Mi piace davvero tanto.
 
Lo passò poi anche alle due amiche che la appoggiarono pienamente.
 
- Grazie ragazze, è piaciuto molto anche a me ed a Bill -rispose prima di guardare l'orologio- Strano che ancora non sia tornato, è fuori da più di un'ora e sto iniziando a preoccuparmi.
 
- Stai tranquilla -la contraddisse allora Jess- Sarà sicuramente nell'arrivare. Piuttosto, dimmi a che punto sei con gli inviti.
 
La mora annuì e rispose alla sua domanda ed a tutte quelle che le ragazze le porsero finchè non sentirono suonare il campanello. Elisabeth si alzò, convinta che fosse il fattorino delle pizze, ma Tom la costrinse a tornare seduta ed andò ad aprire.
 
- Ragazzi, finalmente si mangia! -esclamò allora il chitarrista ritornando con otto cartoni di pizza- Bill è andato a prenderle.
 
Tutti si avviarono verso il soggiorno, pronti a gustare la loro cena, ma si fermarono non appena videro il vocalist seguito da altre quattro persone con altrettanti quattro cartoni.
 
- Scusa il ritardo piccola ma ho perso tempo a far preparare quattro pizze in più -disse il vocalist sorridendo baciando a fior di labbra la mora ancora immobile.
 
Lei non riusciva a credere ai suoi occhi, non riusciva a credere di avere davanti le persone che più le erano mancate in quei mesi; un sorriso di gioia pura le si dipinse sul volto e, dopo aver guardato il suo fidanzato, avanzò celermente verso di loro.
- Jay, che bello rivederti! -esclamò infine buttando le braccia al collo del cugino che la strinse con forza a sè.
 
- Anche io sono felicissimo scricciolo -disse Jason allontanandola appena da sè, giusto per guardarla bene- E guarda qui che pancione che ti ritrovi ora.
 
- Concordo pienamente con te amore caro ma adesso togliti dai piedi, è il mio turno -affermò una voce femminile al suo fianco.
 
- Marie! -sussurrò Elisabeth abbracciando la ragazza e subito dopo le ultime due persone presenti- Charlotte! Simon!
 
Quest'ultimo la trattenne più a lungo respirando a fondo il profumo dei suoi capelli; come le era mancata quella ragazza, nonostante ne avesse conosciute altre, nessuna era ancora riuscito a farle dimenticare Elisabeth.
 
- Tesoro, sei bellissima! -esclamò la donna stringendole le mani- È una delizia vederti così serena e piena.
 
La mora sorrise e la ringraziò, poi si voltò verso Bill e gli diede un casto bacio sussurrandogli un "grazie" a fior di labbra; lui scosse appena la testa sorridendo ed invitò i nuovi ospiti a seguirli nel soggiorno per poter cenare tutti insieme.
 
Ognuno prese posto e cominciarono a gustarsi le loro pizze chiacchierando amichevolmente e facendo la conoscenza soprattutto di Charlotte e Marie. Le due donne piacquero subito a tutti ed i ragazzi ebbero anche modo di simpatizzare meglio con Jason e Simon che sembravano trovarsi a loro agio.
Dopo aver riso ad una battuta di Tom, il biondo si voltò verso la cugina che stava bevendo un sorso di the e fu invaso dalla gioia nel vederla così raggiante ed innamorata.
Era quello che aveva sempre augurato per lei ed ora vederla così felice faceva star bene anche lui; era il miglior epilogo per un periodo così burrascoso ed intenso come quello che aveva affrontato in seguito alle scelte sbagliate che aveva preso.
I suoi occhi erano vivi ed accesi, la felicità di quel momento e la gravidanza li faceva brillare ancor più del solito.
 
Quando quei pozzi oceanici incontrarono i suoi, Jason non riuscì a trattenere un sorriso ed allungò la mano fino a posarla sulla sua.
 
- Sei uno splendore scricciolo -le disse stringendole la mano.
 
- Grazie Jay -replicò lei ricambiando la stretta- E grazie anche per la splendida sorpresa che mi avete fatto.
 
- Beh, ormai manca poco -esordì toccandole il pancione gonfio e rotondo- ed io non avevo alcuna intenzione di perdermi il lieto evento. Appena Bill mi ha avvertito che le contrazioni sono diventate più forti e frequenti, ho chiesto un permesso di tre settimane, ho parlato con Simon e sua madre e siamo venuti qui. Quindi dovrai sopportarci per un po'.
 
La mora socchiuse le labbra non sapendo inizialmente cosa dire e guardò il vocalist intento a parlare con Marie prima di rivolgersi di nuovo al cugino.
- È stato lui a chiamarti? -gli chiese confusa vedendolo annuire- Ma non era necessario. Il termine scade solo sabato prossimo ma la bambina potrebbe non nascere subito e...
 
- Come potrebbe anche nascere prima invece -la interruppe lui- Raramente i bambini nascono nel termine previsto, di solito le nascite avvengono nelle due settimane precedenti o successive. Tu ormai stai entrando nell'ultima quindi potresti avere le doglie da un momento all'altro come potresti averle tra due settimane.
 
Elisabeth rimase in silenzio consapevole che Jason avesse ragione, niente era prevedibile, tanto meno la nascita di un bambino e quindi sapere di averlo lì con lei la confortava molto.
 
Gli sorrise annuendo poi chiese a lui ed agli altri se volessero fare un giro per vedere la casa; loro accettarono e Bill e la mora li accompagnarono mostrando loro ogni singola stanza.
Dopo aver ricevuto molti complimenti per l'arredamento, gli mostrarono le loro camere e poi tornarono nel soggiorno.
 
- Bene fratellino -esordì Tom alzandosi dal divano e prendendo Jennifer per mano- Direi che sia meglio andare ora. Si è fatto tardi ed il tempo non ha alcuna intenzione di migliorare.
 
- Ok ragazzi ma state attenti per strada -rispose il vocalist accompagnandoli alla porta- Vi aspetto domani a pranzo.
 
- Noi non ci siamo Bill -si scusò allora Georg indicando anche Jess- Siamo da sua madre.
 
- Chi verrà potrà gustarsi qualche piatto austriaco se Elisabeth mi permetterà di usare la cucina -disse Charlotte sorridendo alla ragazza che accettò volentieri.
 
Anche gli altri annuirono poi salutarono gli ospiti e se ne andarono correndo sotto la pioggia. Il vocalist circondò le spalle della mora con un braccio e la strinse a sè suggerendole di andare a letto.
 
- Direi che siamo tutti abbastanza stanchi e che una bella dormita non farà male a nessuno -affermò Marie trattenendo uno sbadiglio- Quindi auguro a tutti una buona notte.
 
Anche Jason, Charlotte e Simon seguirono il suo consiglio e si avviarono verso il piano superiore.
 
Rimasti soli, Elisabeth abbracciò Bill ringraziandolo ancora una volta per la bellissima sorpresa che le aveva fatto e per tutte le sue premure, poi mano nella mano salirono nella loro stanza, si cambiarono e si infilarono sotto le coperte. Entrambi si addormentarono subito, stretti in un dolce abbraccio ed ignorando quella pioggia che ormai era diventata solo il ricordo di una bellissima giornata.
 
 
 
 
 
L'indomani mattina, Bill si svegliò intorno alle nove solleticato dai capelli di Elisabeth; restò per lunghi minuti in silenzio, a contemplare il suo viso ed a studiare i particolari di quella bellezza semplice e naturale.
Si alzò lentamente e le sistemò le coperte, poi andò a farsi una doccia veloce e scese in cucina. Quando entrò si trovò faccia a faccia con Simon; restarono entrambi immobili a fissarsi senza dire una parola. Fu l'austriaco a rompere il silenzio salutandolo e dicendogli che sua madre aveva preparato il caffè prima di andare a rinfrescarsi, in seguito gli chiese di Elisabeth.
 
- Sta ancora dormendo -gli rispose il vocalist versandosi una tazza di caffè- L'ho sentita agitarsi stanotte.
 
- Non è semplice dormire con un ventre così voluminoso -constatò sedendosi su uno sgabello intorno alla penisola.
 
Un nuovo silenzio seguì quelle poche parole, nessuno dei due sapeva esattamente cosa dire finchè Bill non si voltò verso di lui e non lo guardò dritto negli occhi.
- Lo so che siamo stati rivali per un lungo periodo -esordì lui serio- ma vorrei ringraziarti per tutto ciò che tu hai fatto per Elisabeth durante la mia assenza. Grazie per tutto. So che per te non è semplice vederci di nuovo insieme -aggiunse avvicinandosi a lui e tendendogli la mano- ma vorrei che noi provassimo ad essere amici per il suo bene. Lei tiene davvero molto a te e non voglio che mi vediate come un ostacolo per il vostro rapporto. Entrambi teniamo ad Eli ed è proprio per lei che dovremmo mettere una pietra sul passato, sei d'accordo con me? -gli chiese infine cercando di sorridergli in maniera convincente.
 
Simon lo ascoltò attentamente e non potè non appoggiare in pieno le sue parole; aveva ragione, dovevano superare i loro rancori per il bene della ragazza che entrambi amavano. Anche se non sarebbe stato semplice vederla insieme ad un altro, avrebbe fatto di tutto per vederla felice.
 
- D'accordo...amico -accettò l'austriaco stringendogli la mano e ricambiando il suo sorriso.
 
Il vocalist sospirò sollevato; non era stato facile ignorare cosa ci fosse stato tra lui e la sua ragazza ma sapeva anche che questo era necessario per una convivenza pacifica. In fondo Simon era un brav'uomo ma la gelosia non gli aveva permesso di vedere la vera personalità di quel semplice ragazzo austriaco.
 
- Beh -disse poi quest'ultimo sorridendo- perchè non iniziamo a conoscerci meglio partendo da argomenti neutrali?
 
- Direi che è un'ottima idea -assentì Bill sedendosi di fronte a lui.
 
Cominciarono con domande semplici e neutrali ma ben presto scoprirono di avere molte cose in comune e la loro conversazione divenne più sciolta e profonda. Anche se avevano impiegato molto tempo per capirlo, entrambi erano certi che deporre l'ascia di guerra era stata sicuramente la scelta più giusta per tutti ma soprattutto per loro.
 
 
 
 
Elisabeth si svegliò di soprassalto quando una nuova contrazione la colpì al basso ventre; poggiò la mano sul pancione e respirò a fondo per qualche secondo finchè il dolore si attenuò del tutto. Si sdraiò nuovamente nel letto chiudendo gli occhi nel tentativo di regolarizzare il respiro poi si girò verso il comodino e vide che l'orologio segnava le undici meno cinque. Sbuffò appena; quel giorno aveva dormito più del solito a causa dei fastidi che anche quella notte l'avevano tormentata e si era addormentata solo alle prime luci dell'alba.
 
Si alzò con calma ed un po' di fatica ed uscì dalla stanza diretta verso il bagno ma andò a sbattere contro Jason che la salutò divertito.
- Finalmente ti sei svegliata -affermò baciandole la fronte.
 
- Sì, scusate il ritardo, mi faccio una doccia e scendo subito -gli rispose sistemandosi i capelli e superandolo.
 
- Ehi -la fermò suo cugino prendendola per il polso- Va tutto bene?
 
- Sì, Jay, sono ancora mezza addormentata -lo rincuorò prima di voltarsi di nuovo verso il bagno.
 
Il biondo la guardò dubbioso poi si recò nella sua stanza e prese una valigetta che scese con sè in soggiorno, la aprì e cominciò a sistemare ciò che essa conteneva. Marie lo raggiunse poco dopo e gli chiese cosa stesse facendo e lui le rispose che voleva controllare come stessero Elisabeth e la bambina; la donna si sedette sulle sue gambe e si strinse a lui lasciandosi andare a tenere effusioni d'amore.
 
Un quarto d'ora dopo la mora fece il suo ingresso nella cucina ma si bloccò sulla soglia della porta quando vide Bill e Simon parlare tranquillamente come se fossero amici di lunga data; un sorriso nacque spontaneo sulle sue labbra mentre con lo sguardo passava dall'uno all'altro felice della loro conciliazione.
Con un colpo di tosse li rese partecipi della sua presenza, salutò i due ragazzi e Charlotte, che si destreggiava tra i fornelli, poi prese una mela e cominciò a mangiarla massaggiandosi nel frattempo il pancione.
 
- Allora bella mammina -esordì Simon sorridendole- Come ha intenzione di passare la sua giornata oggi?
 
Elisabeth scosse la testa divertita poi gli arruffò i capelli prima di avvicinarsi a Bill.
- Oltre a voler sapere tutto di Innsbruck, ho intenzione di preparare qualche altro invito per il matrimonio -gli rispose decisa.
 
- Io direi che prima hai un appuntamento con me -disse allora Jason.
 
Tutti e quattro si voltarono e lo videro appoggiato contro lo stipite della porta a braccia conserte.
 
- Jay, di che appuntamento parli? -gli chiese la cugina confusa esattamente come gli altri.
 
- Ho intenzione di farti un'ultima ecografia e di visitarti per vedere se va tutto bene -le rispose lui avvicinandosi- Lo so cosa mi hai detto prima ma sono un medico e preferisco essere certo che i miei pazienti stiano bene, soprattutto se si tratta del mio scricciolo -aggiunse facendole l'occhiolino prima di passarle un braccio sulle spalle- Quindi vieni con me.
 
La guidò in soggiorno, seguito da Bill, Simon e Charlotte, e la fece stendere sul divano alzandole poi il maglione fin sotto il seno; versò del gel sul suo ventre ed iniziò a spalmarlo con la sonda. Presto un'immagine non ben definita apparve sul monitor; il vocalist le prese la mano e le sorrise non appena cominciarono a intravedere la sagoma della loro figlia. Charlotte strinse il braccio del figlio, emozionata, mentre lui e Marie sorridevano teneramente.
 
- Ma guardate qui che bella signorina che c'è qui -esclamò Jason con un dolce sorriso- La bambina è già in posizione per il parto ed i suoi valori sono normali come potete ben vedere, anche altezza e peso sono nella norma. Insomma, sembra tutto perfetto -concluse spegnendo il monitor e dando della carta alla cugina.
 
I presenti si rallegrarono di fronte a quell'ennesima conferma ed iniziarono a fare commenti su come sarebbe stata bella la bambina.
 
- Ti ringrazio Jason -disse Bill poggiandogli una mano sulla spalla- Questo mi rende più tranquillo.
 
- Figurati, é il mio lavoro -gli rispose prendendo poi uno stetoscopio- E come tale adesso devo visitare anche la mamma quindi Liz dammi il braccio che ti controllo la pressione.
 
Elisabeth lo fulminò con lo sguardo ma fece come gli aveva detto ed attese in silenzio che il cugino le dicesse, come già sapeva, che era nella norma anche quella.
Dopo i vari controlli, la mora tornò in camera soddisfatta mentre Bill e Jason, molto più tranquilli di prima, si concessero una tazza di caffù insieme a Simon. Poco dopo la mora scese con in mano un fascio di buste bianche e si sedette in salone riprendendo da dove aveva lasciato; il vocalist la raggiunse pochi minuti dopo offrendole il suo aiuto ed insieme continuarono a scrivere i nomi degli invitati su tutte le buste lasciando, di tanto in tanto, che la fantasia mostrasse loro qualche immagine di quel giorno che entrambi attendevano con immensa gioia.
 
 
 
 
Il resto della mattinata volò nei preparativi per il pranzo e, quando finirono di mangiare, tutti si complimentarono con Charlotte per le prelibatezze che aveva cucinato per loro quel giorno.
 
- Charlotte, avrei proprio bisogno di un tuo aiuto -disse Tom con aria tragica dopo aver mangiato il dolce.
 
- Dimmi pure caro -si offrì la donna.
 
- Non potresti per favore insegnare a Jen a cucinare divinamente come te? -le chiese infine lasciando tutti di stucco- Altrimenti dovrò chiederti di venire a vivere con me.
 
Jennifer spalancò la bocca mentre tutti gli altri scoppiarono a ridere, pochi istanti istanti dopo videro il chitarrista scappare per le scale inseguito dalla ragazza che continuava ad insultarlo. Quando tornarono nel soggiorno, lei sembrava tranquilla invece Tom continuava a supplicarla.
 
- Jen ma che gli hai fatto? -le chiese Bill che ancora sogghignava insieme ai presente.
 
- Niente -gli rispose sedendosi come se nulla fosse accaduto- Gli ho solo detto che andrà in bianco per un mese.
 
Il vocalist non riuscì a trattenersi e scoppiò di nuovo a ridere trascinando il resto dei commensali mentre il chitarrista borbottava qualcosa di incomprensibile visibilmente scocciato ed imbarazzato.
 
Dopo aver pulito la cucina ed il soggiorno, Charlotte e Marie salirono nelle loro stanze e scesero con diversi pacchi in mano che poggiarono sul tavolino di fronte il divano.
 
- Non sapevano cosa prendere o se vi mancava qualcosa quindi ci siamo sbizzarrite un po' -affermò la ragazza indicando le varie confezioni.
 
- Ma, Charlotte, Marie non era necessario -affermò Elisabeth colpita, appoggiata da Bill.
 
- Invece volevamo fare qualcosa per vostra figlia -insistette Simon affiancandosi alla madre- quindi non perdete tempo in altre chiacchiere ed aprite i regali se non volete che entrambe comincino a torturarvi.
 
Sia la mora che il vocalist gli sorrisero riconoscenti poi iniziarono a scartare i vari pacchi; tutine, scarpette, vestitini, bavette, sonagli e tante altre cose si susseguirono uno dietro l'altro in una pioggia di carta colorata.
I due futuri genitori ringraziarono di cuore i loro amici poi si sedettero abbracciati sul divano accarezzando con amore quel pancione che cullava la loro nuova vita.
 
Anche Tom e Jennifer guardarono meravigliati tutti quegli oggetti in miniatura e non riuscirono a non commuoversi di fronte alla tenerezza che ispirava quel bellissimo quadretto familiare.
Il chitarrista guardò la sua ragazza per poi attirarla a sè e farla sedere sulle sue ginocchia; le strinse le mani tra le sue e la baciò a fior di labbra. Legò il suo sguardo a quello di Jennifer e le sfiorò la guancia con la delicatezza di un petalo.
- Avremo anche noi la nostra felicità -le sussurrò ad un soffio dalla sua bocca- Te lo prometto.
 
E fu così, davanti a tutti quei testimoni in festa, che Tom sigillò con un bacio quelle parole che nascondevano tanti sogni, quella promessa dettata dal cuore e dall'amore per l'unica vera donna della sua vita.
 
Continua
   
 
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