Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Inu_Ran    09/07/2013    5 recensioni
"Ho cambiato il nome da The Game a perfect ma la storia non ha subito cambiamenti."
Il mondo è diviso in due parti dove vivono gli umani e i demoni. Nessuna delle due parti
si può incontrare. Inuyasha si ritrova in un mondo che lo odia e tra le difficoltà che la vita
gli porrà davanti troverà qualcuno che riuscirà ad alleviarla. Se vi ho incuriosito entrate, buona
lettura a tutti=)
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 14: Vedere, Sentire.
Una forte angoscia le opprimeva il cuore  e non riusciva a spiegarne il motivo. Non appena aveva scoperto che Sesshomaru la stava aspettando in casa aveva avuto paura. Paura di perdere tutto. Paura di perdere lui. Possibile che la sua vita dovesse essere rovinata da uno psicopatico?Scese le scale pacatamente e continuò a camminare finché non raggiunse la porta del salotto. Prese un profondo respiro, costrinse il suo cuore a calmarsi e il cervello a prendere decisioni logiche non appena l’avesse visto, ed entrò. Riconobbe subito il demone dai capelli argentati che creava un contrasto con le pareti giallo pallido. Richiuse la porta alle sue spalle e lo salutò.
“Salve signorina Higurashi. Sono passati molti giorni dal nostro incontro. Tutto bene?” quel demone le stava facendo perdere tempo,con inutili domande, e lei odiava perder tempo.
“Bene, prima che lei venisse ancora meglio. Ma mi dica: da cosa è dovuta la sua visita?... E’ forse venuto a prendere Inuyasha?”
“Assolutamente no. Io mantengo la parola data ed adesso Inuyasha appartiene a lei secondo il contratto da noi due firmato giorni addietro.” Prese un profondo respiro e poi un piccolo sorriso si dipinse sul suo viso per poi scomparire” Sono venuto ad informarla di qualcosa che le potrebbe interessare. Si tratta della morte dei suoi genitori.” Lo sguardo della ragazza si rabbui.
“Ha la mia attenzione.”
 
Inuyasha era immobile a fissare la porta: le mani tremavano, non smetteva di battere il piede a terra ed i suoi occhi, che erano lo specchio dell’anima, esprimevano tutta la sua preoccupazione per Kagome ma soprattutto paura. Stanco di aspettare decise che sarebbe andato di sotto. Prese un  cappello e senza curarsi di raccogliere i suoi capelli o del fatto che fosse scalzo s’incamminò nella stessa direzione della ragazza. Se non si perse fu solo grazie al suo ottimo fiuto. Si fermò solo quando fu davanti alla stanza. Ordinò alla sua mano di aprire la porta ed ai suoi piedi di camminare. Ma nessuno dei suoi arti aveva la minima intenzione di muoversi. Era bloccato. Per anni non aveva avuto così tanta paura di suo fratello, anche quando era legato dalle catene non si era mai bloccato, aveva sempre detto ciò che pensava, e non erano certo dei complimenti quelli che rivolgeva al demone. Eppure adesso che era libero e lui non avrebbe potuto torcergli un capello, essendo nel mondo degli umani, voleva solamente scappare. Se non diede retta a quell’assurdo pensiero era solo per kagome.  La ragazza aveva la completa fiducia in lui e non poteva deluderla. Ad un certo punto le voci all’interno della stanza cessarono. Un’altra fortuna dell’essere mezzo demone era il finissimo udito che gli consentì di udire la voce di Sesshomaru, nonostante esso fosse lontano dalla porta.
“ Prima d’iniziare vorrei che fossimo tutti. Quindi inuyasha invece di stare dietro la porta ad origliare perché non entri… Non hai voglia di vedere tuo fratello?.” Il mezzo demone congelò sul posto.
“Cosa dice? Inuyasha è di sopra e poi com…” la porta si spalancò e comparve Inuyasha. La ragazza si avvicinò e lo prese per mano e, capendo il suo turbamento, lo condusse al centro della stanza.Guardò in faccia il demone con sguardo fiero ed omicida. Omicida perché se avesse osato toccare un solo capello del suo amato l’avrebbe fatto volare dalla finestra non prima di avergli spaccato addosso tutto ciò che era presente nella stanza.
“Ora che siamo tutti presenti possiamo iniziare. Sa, io ho altre cose da fare e non posso perdere tempo con un demone come lei.” Inuyasha si stupì del coraggio della ragazza e l’ammirò sempre di più.
“Allora se non voleva perdere tempo non doveva stare con il mio ‘adorato fratellino’.” Kagome ignorò volutamente il commentò di Sesshomaru e lo intimò a continuare.
“Anni fa, voi due eravate piccoli per ricordare, si tenne una festa ,al confine tra i due mondi, perché erano passati 30 anni dall’accordo stipulato tra umani e demoni.” Sesshomaru prese fiato e vide che il volto di kagome e di quello stupido erano concentrati sul suo discorso perciò continuò.
“Ad un certo punto si sentirono delle urla: un demone, se così lo si vuole chiamare, perse il controllo ed incominciò ad attaccare gli umani. Il demone avanzò verso lei: voleva ucciderla.”
Pian piano si facevano largo nella sua mente i ricordi, che aveva cancellato, forse per non soffrire più.
Ricordava di quel demone dai capelli grigi e rossi, sporchi del sangue  delle sue vittime, che avanzava verso lei. Lei era piccola non riusciva a correre più veloce, il fiato scarseggiava e non avrebbe resistito ancora.
“I suoi genitori si misero in mezzo per permetterle la fuga e quindi avere salva la vita. Disgraziatamente furono uccisi.”I suoi occhi sgranati fissavano, con orrore, la scena che le si presentava davanti. I corpi dei suoi genitori stavano sopra un grande macchia color cremisi, gli occhi nocciola della madre erano diventati inespressivi mentre il padre li aveva chiusi. Urlò i loro nomi con tutta la foga che possedeva, forse stavano dormendo e chiamarli li avrebbe risvegliati purtroppo il loro era un sonno che sarebbe durato in eterno. Ma lei era troppo piccola per capire che i suoi genitori non sarebbero tornati per colpa di un pazzo. La stretta intorno alla mano di Inuyasha divenne sempre più forte, aveva bisogno di forza che solo lui  in quel momento poteva darle.
“Il demone non si arrestò continuò la sua corsa verso la sua preda.  Fu solo grazie a mio padre se lei è ancora viva.”
Quel demone continuava ad avanzare. Il sangue era ovunque sulle mani, sulla faccia e nei capelli grigio scuro. Voleva ucciderlo, voleva levargli quell’espressione felice sul volto. Un pensiero di vendetta, di odio non sarebbe dovuto stare nella mente di una dolce e candida bambina eppure l’unica cosa che riusciva a pensare era solo la vendetta. Lui avanza sempre di più, chiuse gli occhi. Non sentiva dolore che tutto fosse finito e lei fosse morta?. Per maggiore conferma li riaprì e vide dei bellissimi capelli argentei. La persona davanti a lei le dava la schiena. I capelli legati in una coda alta, il suo portamento era fiero e doveva essere forte per essere riuscito a fermare il demone.
-Adesso basta …- le sue orecchie non capirono il nome. Cadde a terra, il suo corpo stremato per la situazione non resistette altri minuti e svenne.
-
“ Mio padre dette la sua vita per permettere a quel demone di continuare a vivere e per mantenere la pace.”  La mano libera della ragazza si chiuse fino a diventare un pugno, le unghie penetrano nella carne e una linea di sangue macchiò quella candida pelle.
“L’assassino dei miei genitori è ancora vivo?  Si può sapere perché non l’avete ucciso? Il signor Inu No Taisho è stato gentile a salvarmi ma perché risparmiare la sua vita?Perc…” Non finì la frase, si mise le mani sopra le orecchie.
“Kagome, cosa c’è?” disse preoccupato inuyasha.
Possibile che loro non sentissero niente? Lei sentiva le urla di disperazione dei suoi genitori. Chiuse gli occhi ma mille immagini le sovrastavano la mente. Vedeva il sangue dei suoi , il loro corpi privi di vita e il demone dai capelli color argento.
“Adesso basta…”
Chi era l’assassino? Perché non riusciva a sentire il suo nome?
Vedeva solo il loro sangue, i loro corpi e il demone buono.
Si tappò di più le orecchie, non voleva sentire, non voleva vedere.
“Perché non vuoi scoprire la verità? Tu sai chi è stato ma ti ostini a rifiutarla” la voce di Sesshomaru le parve così lontana eppure era vicinissima.
Ma lei non poteva sapere chi era perché vedeva solo il sangue, corpi e il demone che l’aveva salvata.
Lei non poteva sapere chi era perché non sentiva che le urla di disperazione. Il cuore le batteva, le mani ancora premute sulle sue orecchie e gli occhi chiusi. Che Sesshomaru avesse ragione? Che lei sapesse la verità ma non riusciva ad accettarla?. Si diede l’ordine di calmarsi, si concentrò e quello che vide era sempre lo stesso: il sangue, i corpi, il demone. Però riuscì a sentire qualcosa di diverso.
“Adesso basta Inuyasha. Riprendi il controllo.”
Adesso non sentiva niente e non vedeva niente.
Aprì di scatto gli occhi e si allontanò di qualche passo dal mezzo demone. Lei aveva sempre saputo.
“Kagome tutto bene? Sesshomaru si può sapere perché nostro padre è morto? Perché lo voleva proteggere?” Sesshomaru guardò la ragazza rendendosi conto di quanto fosse sveglia: aveva capito chi era quel demone e sicuramente adesso ricordava. Sbuffò perché la stupidità di Inuyasha lo innervosiva.
“Sei uno stupido non hai capito niente. Lui è morto per proteggere una persona a lui cara. Lui è morto…”
“Lui è morto per salvare suo figlio.” Concluse kagome.
“Suo figlio avevo perso il controllo. Se fosse stato un demone completo  non avrebbe avuto problemi a controllarsi ma era uno stupido mezzo demone ed il sangue demoniaco non lo aveva fatto più ragionare.”continuò il demone.
Inuyasha spalancò gli occhi, finalmente aveva capito.
“Quel mezzo demone sei tu. Sei tu che hai ucciso i miei genitori...” Gli occhi di lei erano fissi su i suoi, molte volte aveva giurato di potersi specchiare in quella distesa cioccolato, ma adesso gli sembravano impenetrabili. “…Inuyasha” non c’era dolcezza o amore nella sua voce. Non aveva pronunciato il suo nome con amore come spesso faceva, l’unica cosa che percepiva era: il niente. I suoi occhi inespressivi lo fissavano. Desiderava che piangesse, che urlasse, che gli tirasse qualcosa, invece stava ferma, immobile. Dai suoi occhi nessuna emozione.
“Io non volevo… non ero in me… io”
“ZITTO” urlò kagome.
“Zitto non voglio sentire altre tue stronzate.” Indietreggio ed andò a sbattere contro il petto di Sesshomaru. Si girò verso di lui. Non provo rabbia, odio per avergli mostrato la verità anzi sentì una grande riconoscenza per quel demone che, senza giri di parole, le aveva buttato in faccia la verità, levandogli di dosso un grosso peso che da anni stava nel suo cuore. Sesshomaru si abbassò all’altezza della ragazza e posò le sue labbra su quelle di lei. Un forte rumore penetrò le orecchie del mezzo demone, qualcosa si era rotto: era il suo cuore che andava in mille pezzi.
 
Angolo autrice:
Salve a tutti ^^ sono tornata  e con un capitolo bello lungo rispetto gli altri. Vorrei spiegare alcune cose. Il capitolo si chiama Vedere, Sentire ed è attinente al testo perché fa riferimento a ciò che vede e sente quel giorno, ma il verbo sentire lo utilizzo anche per esprimere i sentimenti dei due, infatti il cuore di Inuyasha che si spezza lo può sentire solo lui perché è qualcosa che percepisce solo il mezzo demone. All’interno del capitolo ci sono i flash-back perché ho pensato che Kagome dov’esse incominciare a ricordare qualcosa. Quando Kagome cerca di ricordare il nome dell’assassino è un po’ confusa e spero di aver dato quest’impressione nel mio modo di scrivere. All’inizio del flash-back Inuyasha lo chiamo demone perché essendo i ricordi di Kagome, nonostante Sesshomaru lo sappia, non potevo scrivere il suo nome perché lei non sapeva chi era. La ragazza inoltre fa differenze tra: il  grigio di Inuyasha che le pare scuro, brutto, sporco di  sangue, quando nei capitoli precedenti afferma di amarli, mentre quelli del padre,uguali a quelli del figlio, sono belli e meravigliosi, questo perché uno rappresenta la morte, l’altro la salvezza. La scena finale vi ha lasciato con la bocca aperta? Avevo in mente questo capitolo da tempo e non volevo che finisse con la rivelazione dell’assassino. Ho cercato di non fare un cliché con Kagome che piange, che gli urla contro, oppure che se la prende con Sesshomaru, ho voluto fare una Kagome che non sente niente, che prova ammirazione per quel demone, che gli ha rovinato la vita dicendogli la verità di Inuyasha, ma che rispetto agli altri le ha dato un diritto tolto da tutti: quello di sapere sulla morte dei suoi genitori. La domanda è: adesso Kagome starà con Sesshomaru? Come reagirà a quel bacio?... e Inuyasha? Non vi dico altro, mi dispiace dovrete aspettare il prossimo capitolo. Ringrazio tutti quanti, siete la forza che mi da la spinta per continuare. Grazie di cuore, grossi baci Inu_Ran ^.^
  
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