Ecchice
qua(?)
Pronti
per il
nuovo capitolo? J
Ci
sarà una
piccola sorpresa verso la fine del capitolo...non
andate a sbirciare però.
Al
prossimo
capitolo ;)
Pov
Avril
Afferro
al volo la mia
piccola Stella e scendo da Alberello stando attenta a non farmi
male.
Non
so se dovrei andare in un
reparto psichiatrico per essere riuscita a scendere da un albero senza
procurarmi qualche livido,o se per la mia mania di dare soprannomi a
destra e a
manca…
Io
opterei per tutte due le
cose.
Per
la mia prima fuga,ho
indossato un paio di shorts di jeans trovati nell’armadio,una
semplice canotta
bianca e le mie adoratissime Converse.
In
più,ho preso qualche
dollaro,che può sempre essermi utile.
Sto
per uscire allo
scoperto,ma faccio appena in tempo a scorgere una limousine tutta
tirata a
lucido,sorvegliata da...una specie…di pinguino.
Oh
no,e adesso che faccio?
Mi
nascondo?
Gli
vado incontro?
Mi
sotterro in una voragine
che si aprirà proprio…adesso?
No,per
mia doppia sfortuna,la
voragine non fa la sua comparsa,e in più vengo beccata anche
dal pinguino.
Nascondo
prontamente lo skate
dietro la schiena.
Nonostante
non sia di certo
una gigante con il mio 1,55m di altezza,spero solo che sia
più scemo di quanto
appaia già da non accorgersene.
“Buongiorno
signorina Avril”
mi saluta gentile,con un cenno del capo.
“’Giorno.
Lei è..?” chiedo,in
evidente imbarazzo
“Oh,che
sbadato,non mi sono
presentato per primo. Piacere,io sono Paul,e sarò il suo
autista personale
addetto ad accompagnarla in qualunque posto lei desideri visitare con questa” mi dice,indicandomi la
limousine.
“Con…questa?!” chiedo
con gli occhi fuori dalle orbite.
“Si,esatto.
Il signor Phil e
la signora Judy mi hanno…ehm…chiesto di accompagnarla
ovunque lei
vada per…evitare
spiacevoli
incidenti” mi dice,con un sorriso falsissimo.
Traduzione:cerca di non mettermi nei
casini,perché non voglio essere buttato fuori per le tue
cazzate.
Bene.
La stronza e il
cetriolone mi hanno messo anche il cane da guardia.
Vediamo
un po’ di ravvivare
questa giornata!
“Oh,capisco.
Beh,ora che me
lo dice,avrei pensato di fare un giro in centro,sa…vetrine,negozi,shopping…”
dico,tremando alla sola idea di vedere vetrine luccicanti piene di robe
inutili
e costose.
“Ma
certo,signorina,io sono a
sua completa disposizione. Prego,si accomodi” mi
dice,andandomi ad aprire la
portiera.
No,così
si accorgerà dello
skate…
“Oh
no,non c’è bisogno di
essere così…galanti.
Faccio da
sola,grazie” dico,bloccandolo,e aprendomi la portiera dei
sedili posteriori.
Lui
annuisce,e per fortuna si
siede al posto del guidatore,senza accorgersi minimamente del fatto che
ho
sistemato il mio skate sotto il suo sedile.
La
limousine parte,e appena
ci immergiamo nelle strade californiane, subito il pinguino P…Pa…non
mi ricordo già più,inizia a parlare a macchinetta
di Los Angeles,del turismo,e
di quanto io sia fortunata ad abitare qui.
Io
annuisco e gli sorrido
affabile,non capendo in realtà un cazzo di quello che sta
dicendo.
Mi
sudano le mani e
l’adrenalina mi scorre nelle vene per l’agitazione.
Non
so se sia per il senso di
libertà che tra poco si scatenerà in me,o se per
la soddisfazione di giocare un
brutto tiro a Judy e a Phil.
“Si
fermi un attimo,per
favore” chiedo all’autista,che mi guarda accigliato
dallo specchietto.
“Si...subito” mi risponde.
Appena
lo sento frenare e
sento la macchina ferma,afferro velocemente il mio skate,apro la
portiera,scendo e busso al finestrino del pinguino.
“Torno
da sola,grazie! Oh,
dica pure a mia madre che
sarò a casa
in tempo per la cena,grazie e addio!” dico,saluntandolo con
una mano e
iniziando a correre sul mio skate.
Dio,se
ripenso alla faccia
con cui l’ho lasciato,mi verrebbe quasi voglia di ritornare
indietro e di fargli
una bella fotografia. Quasi.
Corro
sul mio skate, con tutti i capelli al vento e con la brezza leggera che
mi
accarezza il viso.
Sono
libera di correre, e questa è la cosa più
importante.
Non
mi interessa fare niente di spettacolare o pericoloso, in questo
momento mi
interessa solo correre veloce, veloce come non lo sono mai stata.
Dopo
un’oretta e passa di corsa,capisco che mi devo fermare per
riprendere un po’ di
fiato.
Sono
capitata neanche senza volerlo,nel centro di Los Angeles,a Downtown.
Tutti
questi grattacieli mi mettono in soggezione talmente sono imponenti e
maestosi,non sono abituata -villa del cetriolone a parte- a tutte
queste
dimostrazioni di potere e soldi.
Per
non parlare poi di tutte le vetrine delle boutique che espongono capi
famosi e
all’ultima moda.
Come
se ne cercassi un’ulteriore conferma, capisco ancora una
volta che tutto questo
non fa per niente parte del mio mondo.
Riprendo
a correre veloce.
Voglio
e devo allontanarmi da lì o mi mancherà il fiato
per il senso di inadeguatezza
che mi sta travolgendo velocemente.
Continuo
ad andare con lo skate lungo un muro in una via poco lontano da Gucci e
Prada.
Voglio
andare lontano dai negozi con i completi eleganti di Armani,lontano dai
negozi
che espongono scarpe Hogan, lontano da quella ricchezza che stona
persino con
se stessa.
Lontana
da questo mondo a me totalmente sconosciuto, il mio cuore normalizza il
suo
battito e il mio respiro smette di essere affannoso.
Forse
è meglio che mangi qualcosa.
Ho
fatto attività fisica con nello stomaco solo la colazione,
forse non sono solo
le grandi marche a farmi venire i capogiri.
Per
fortuna poco lontano da me c’è un bar e ringrazio
quel Santo che mi ha dato
l’illuminazione stamattina di prendermi qualche spicciolo.
Sto
per avvicinarmi al chioschetto,quando i miei occhi vengono attratti da
qualcosa...adesso
si che rischio lo svenimento!
Anzi,secondo
me sono già svenuta!
Uno
skateboard “Antiz Serie Vampire” fa bella mostra di
se dall’altro lato della
strada.
Improvvisamente
il bar e la prospettiva di assumere zuccheri passa in secondo piano.
Mi
avvicino, voglio vedere da vicino questa meraviglia.
Non
credevo di poterlo ammirare dal vivo, l’ho sempre visto su
internet, ma non c’è
paragone tra le foto e trovarselo davanti.
Chissà
chi lo avrà comprato.
Sarà
costato una fortuna.
Ma
dopotutto non me ne devo stupire così tanto, con tutti i
soldi che ha qui la
gente è logico che appena schiocchi le dita, ottenga quello
che vogliono.
Ne
osservo rapita tutti i particolari.
La
tavola,le ruote,le decorazioni…
Se
qualcuno mi vedesse adesso penserebbe che io sia
un’assatanata, ho addirittura
gli occhi lucidi per l’emozione.
Mio
Dio,chissà chi l’ha compr-
“Ehm
ehm…”
Sono
così presa dallo skate che salto in aria quando sento
qualcuno schiarirsi la
voce. Mi giro e…
E...?
Chi sarà la persona misteriosa?
Questo
è lo skateà
http://www.brolive.org/photo_gallery/les-tests-skateboards3/antiz_skateboard_julien_Bachelier_Antiz_Serie_vampire.jpg