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Autore: writerperluieperlei    09/07/2013    0 recensioni
E così capi che il destino doveva ancora essere scritto e che la penna era nelle sue mani..!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoo Ragazzi! Questa è la mia prima storia! Spero vi piaccia e vorrei sapere cosa ne pensate!

UNA STORIA DA RACCONTARE

Ormai Marco aveva raggiunto la terza classe del liceo scientifico, con non pochi incidenti di percorso, egli ha avuto debiti sia in prima che in seconda in materie tutt’altro che difficili come Storia ed Italiano.
Non sapeva se gli convenisse continuare gli studi siccome si era rassegnato a dover lavorare nell’azienda di spurgo del padre, che non vedeva l’ora che suo figlio portasse avanti le tradizioni di famiglia.
Il ragazzo sembrava volesse accettare il destino che sembrava essere stato scritto per lui.
Un giorno Marco, mentre sorseggiava il suo bel caffè al bar assorto nei suoi pensieri, una cameriera fece cadere delle tazze che portava rovesciandogli del the freddo sulla giacca.
“Scusi signore non l’ho fatto a posta, sono desolata” - si scusò la ragazza con un accento spagnolo.
Arrivò di fretta il padrone che era intento a licenziare la giovane ragazza, ma Marco si intromise dicendo all’uomo: ”No signore non è stata colpa della ragazza, sono stato io. Se vuole le ripago le tazze che sono state rotte”.
L’uomo rispose dicendo: ”Non si preoccupi, non c’è bisogno”.
La ragazza per ringraziare Marco lo invitò a cena a casa dei suoi, lasciandogli un biglietto sul tavolo con il numero di cellulare e l’indirizzo.
Egli decise di andare a casa della ragazza, la quale si presentò al ragazzo e fece conoscere Marco alla sua famiglia:
-Mi chiamo Jendry, la mia famiglia è portoricana e i miei genitori hanno dovuto affrontare mille difficoltà per ritagliarsi un ruolo accettabile in questa società,tu come ti chiami? - chiese la ragazza.
Il ragazzo allora rispose ”Mi chiamo Marco e frequento il terzo anno di liceo e credo che i miei sforzi siano stati vani, tanto comunque lavorerò nell’azienda di spurgo di mio padre. Eh già, mi aspetterà proprio una vita di M***a!”
Jendry con un sorriso che diceva tutto, ma allo stesso tempo non diceva niente, lo abbracciò e lo accompagnò in cucina.
Marco rimase meravigliato a vedere tante persone, infatti, Jendry ha sette fratelli ed è l’unica donna della famiglia in quanto sua madre è rimasta in Porto Rico
La cena fu molto allegra e divertente, con i fratelli della ragazza che raccontarono delle storie portoricane
molto entusiasmanti ed intrattennero l’ospite con filastrocche e barzellette.
Dopo cena Jendry e Marco uscirono fuori a parlare e il giovane studente chiese alla ragazza di raccontargli tutta la sua storia: ”Noi siamo scappati dal nostro paese circa un anno fa, in Porto Rico ci sono numerose guerre e qui è il posto più sicuro dove stare, purtroppo mia madre è rimasta a casa di sua madre e tocca a me occuparmi delle faccende domestiche, io vorrei continuare gli studi ma mio padre non può mantenermi e allora lavoro come cameriera la sera e studio al liceo linguistico di giorno”.
Marco si sentì uno stupido ad aver pensato di lasciare gli studi, quel racconto aveva fatto scattare in lui una molla, gli sembrò che tutti gli sforzi fatti non erano stati inutili, che il destino doveva essere ancora scritto e che la penna fosse nelle sue mani.
  
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