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Autore: Merryweather616    22/01/2008    7 recensioni
[EPILOGO PARTE 1]New York. 2008. Reira, ballerina dell'American Ballet, ha perso entrambi i genitori. Mikey Way, bassista dei My Chemical Romance, ha perso la persona pił importante della sua vita. Due anime vuote che cercavo solo silenzio. Odiano chi prova pietą per loro e aspettano la notte per non pensare pił.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mikey Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono riuscita a postarlo, questo capitolo è pronto da un mese, ed era lì che mi guardava dalla sua cartelletta fanfiction aspettando di essere continuato, ho preferito scrivere prima un altra ventina di pagine per vedere se la fic prendeva la piega che volevo...spero di essere riuscita a raggiungere lo scopo...una cosa...quando leggerete di Alicia, non uccidetemi vi prego, è solo che non riuscire a pensare ad un altro modo di far andare le cose...

Buona Lettura





...BlackBallerina'sShoes...



MERCI POUR LE VENIN


New York, Dicembre


You´ll never make me leave
I wear this on my sleeve
Give me a reason to believe

So give me all your poison
And give me all your pills
And give me all your hopeless hearts
And make me ill
You´re running after something
That you´ll never kill
If this is what you want
Then fire at will


Una nube scura aveva deciso di perseguitare Reira. Dovunque andasse sembrava che piovesse, era indubbiamente molto adatto al suo umore, un pò di meno alla sue punte, che ogni volta arrivano bagnate agli allenamenti assicurandole commenti acidi da parte del coreografo e una buona mezzora sotto i semi distrutti phon dei camerini. Ma, a dispettto di tutte le sue maledizioni, la pioggia non cessava di scendere. All'uscita della metropolitana guardò sconsolata il cielo, chiedendo silenziosamente una tregua,ma sentendo le gocce continuare a sfiorarle il volto, abbassò gli occhi e coprendosi la testa con il cappuccio della sua felpa preferita, affrettò il passo per raggiungere l'entrata riservata ai dipendenti dell'American Ballet.

Nel gigantesco atrio intradivide Tim, ma non gli rivolse la parola, era gia bastato come si erano detti il giorno prima. Di certo non si sarebbe scusata per il suo attacco di rabbia, di certo non si sarebbe scusata per averlo preso a parolacce, non era lui quello a cui erano morti entrambi i genitori esattamente un mese prima. Poteva rimanere li a guardarla per quanto tempo volesse, il suo sguardo ormai non la colpiva più.

Fece un brusco movimento nella direzione contraria, e intravide una faccia conosciuta, un volto che le era noto, ma non riuscì a inquadrare chi fosse.

In ritardo per le prove, non ci diede peso e cominciò a correre sperando che le sue bellissime punte nere non fossero bagnate come al solito. In quel momento voleva solo danzare via tutto l'astio e il dolore, quel dolore che la stava tormentando, come un dannato spillo conficcato dentro di lei, che non le dava tregua.

Rivedeva in ogni superficie la faccia bianca di sua madre nella bara, e quella serena di suo padre. Poteva ancora sentire i tremiti che la scuotevano mentre i becchini sigillavano i corpi e nascondevano per sempre le anime dei suoi genitori.

Mamma, Papà, perchè mi avete fatto questo?” sussurrò tra se e se cacciando indietro i singhiozzi e infilandosi il body di raso nero.

Body, calze, scaldamuscoli, bottiglietta d'acqua, punte tutto miracolosamente asciutto.

Era pronta.

Corse dentro la sala dove il resto della compagnia era gia intento negli esercizi di riscaldamento, e si mise alla sbarra, decisa a non pensare ad altro che ai muscoli che lentamente si scioglievano, alle mani che assumevano la giusta posizione, ai piedi che doloranti ma entusiasti riprendevano il posto che gli si concerneva.

E...un,deux, trois et grand pliè” Sophia, l'assistente passava a fianco a ognuno e correggeva gli errori più frequenti.

Reira! Sei troppo endedant! te l'ho detto mille volte, cosi non va bene, e poi cambiati quelle punte, non sono adatte all'American Ballet”

Reira ascoltò solo il rimprovero sulla sua posizione, era abitutata a sentirsi richiamare per le sue scelte di stile, ma finchè danzava bene, non ci sarebbero stati problemi.

Si rimise alla sbarra e si lasciò trasportare dal pianoforte.


Dal lato opposto della enorme edificio dell'American Ballet, Frank e Liz Iero camminavano tranquilli per i corridoi che portavano al Gran Teatro della Danza, dove la nipote di Frank si sarebbe esibita nel saggio di Natale che la scuola organizzava ogni anno. I due ragazzi festeggiavano quel giorno un anno da quando si erano conosciuti, si tenevano la mano, evitando però di scambiarsi più di uno sguardo, per quanto la loro gioia fosse grande, non potevano fare altro.

Dietro di loro, con lo sguardo perso nel vuoto veniva Mikey Way, o almeno quello che era rimasto di lui, l'ombra di un ragazzo che sei mesi prima era felice, ora quello che era prima, era morto insieme all'amore della sua vita.

Lungo le pareti di marmo che ricoprivano elegantemente i corridoi, Mikey lasciava vagare gli occhi, cercando di non affogare di nuovo nello sguardo di Alicia, nell'ultimo sguardo che gli aveva rivolto mentre si spegneva tra le sue braccia, mentre la malattia fulminea che l'aveva colpita si portava via anche l'ultimo barlume della sua anima. Era passato troppo poco tempo perchè il ricordo di lei non lo tormentasse ogni minuto della sua vita, e lui non voleva lasciarla andare, voleva che continuasse a vivere come un fantasma tra i suoi ricordi. Si era estraniato dal resto del mondo, sapeva che i suoi amici avevano capito che la maschera di tranquillità che aveva messo su era falsa, ma non aveva la forza di affrontare con loro il suo dolore, preferendo evitarli, ma oggi non poteva mancare, Casey si aspettava che lui fosse tra il pubblico, e non l'avrebbe delusa.

Suo fratello era gia arrivato e li stava aspettando insieme a Lyle, il fratello di Liz di fronte all'entrata del teatro, mancavano ancora molti minuti all'inizio ma loro sarebbero entrati prima per evitare problemi nel caso che qualche fan che avesse cercato di avvicinarli.

Mikey abbracciò Gee, che lo fissò domandogli con lo sguardo se fosse tutto a posto.

Era ovvio che non fosse tutto a posto, ma preferì lasciargli credeere che stava bene, era più facile così.


La lezione era finita, Reira si stava avviando verso lo spogliatoio quando venne intercettata da Sophia, sapeva gia cosa voleva ma non fu veloce abbastanza per evitarla. “Dove pensi di andare cara?”

Io, da nessuna parte” disse sconsolata.

Bene, perchè ti ricorderai che oggi c'è il saggio delle bambine, devi assistere e dare una mano dietro le quinte” replicò Sophia glaciale.

Si sto andando, dammi il tempo di cambiarmi” cercava disperatamente di liberarsi dell'assistente, ma sembrava non demordere. Aveva provato con ogni mezzo a evitare quel compito, non era la persona giusta per farlo. Le sue proteste non erano state ascoltate però, sembrava fosse difficile da capire perchè vedere tante famiglie felici sarebbe stato per lei un impresa troppo difficile da sopportare. Vedere tutti quei genitori orgogliosi dei loro figli, con sorrisi stampati in faccia e occhi pieni di aspettative, quelle aspettative che aveva visto negli occhi di suo padre e sua madre la prima volta che era salita su un palcoscenico.

Poteva sentire la musica del lago dei cigni farle da accompagnamento mentre le sue punte la trascinavano in un mondo nuovo, un universo fatato, dove ogni preoccupazione veniva danzata via. E rivedeva gli occhi di Tim e Keiko Roberts guardarla dal pubblico, emozionati e felici.

Vivi.

Ora non lo erano piu, e la danza aveva perso tutto il suo significato, era diventata un mondo di cenere, un obbligo non più una ragione di vita.




Mikey,Lyle, Gerard, Frank e sua moglie vennero fatti entrare da una porta laterale e presero posto in prima fila. Gee guardò Frank con aria sconsolata cercando di capire se suo fratello avesse parlato con almeno uno di loro. Ma Liz cogliendo lo sguardo del cantante fece segno di no con la testa e abbassò tristemente lo sguardo. Ormai era passato del tempo ma non riuscivano ancora a capacitarsi di quello che era accaduto, e non sapevano come affrontare Mikey, volevano essergli vicini ma lui continuava a dire di star bene e si richiudeva nel suo bozzolo di sofferenza senza far entrare nessuno.


La piccola Casey vagava per il palco, trotterellando dietro a Reira che stava cercando di sistemare le bambine per la prova finale. Non era assolutamente un impresa facile, continuavano a correre da ogni parte sistemandosi i vestitini, allaciandosi le scarpette e parlottando tra di loro.

Ragazze, mettetevi in fila dietro di me, dobbiamo metterci nella formazione iniziale”

Con la coda dell'occhio vide 5 figure sistemarsi ai primi posti della sala e togliersi i pesanti cappotti invernali, avevano delle facce conosciute ma il buio non le permetteva di distinguere bene chi fossero.

Ziooooooo” Casey una delle bambine più piccole cominciò a urlare quando vide quelle persone sedersi li davanti. Fece appena in tempo a fermarla prima che si lanciasse verso bordo palco per salutarli, era una vera peste.

Maestra Reira posso andare a salutare mio zio?”

Non sapeva cosa fare, in teoria le piccole ballerine dovevano rimanere completamente sotto la sua sorveglianza, ma la bambina aveva due occhioni luccicanti ai quali era difficile non consentire tutto.

Va bene, ma torna subito qui” le disse facendole una carezza sul volto.

Vieni anche tu con me, devo far vedere una cosa agli zii”

Reira non fece in tempo a dire di no che venne presa per mano e trascinata verso le scale che portavano alla platea. Non bastava che avesse dovuto rimandare il suo rientro a casa, ora doveva anche parlare con dei parenti felici e orgogliosi. Questa cosa si stava facendo sempre più fuori dalla sua portata. Non voleva essere scortese con la piccola ma non se la sentiva proprio di socializzare, almeno non ora.

Stava per staccarsi e tornare sul palco, quando scoprì chi erano i parenti di Casey, lo shock fu tale che non ebbe la forza neanche di protestare.

Zio Frankieeee” la bambina si lanciò verso uno di loro che prontamente la prese in braccio ricoprendola di baci.

Ed ecco la nostra provetta ballerina” disse un altro di loro molto più giovane degli altri, abbracciandola.

Zio Lyle, zia Liz, siete venuti anche voi” baciò anche gli altri. Poi si avvicinò all'unico seduto, che le stava facendo un sorriso, o quello che doveva essere un sorriso. Casey non lo abbracciò, ma gli si avvicinò, gli carezzò una guancia e gli disse “Grazie”


Reira li aveva appena ricosciuti, erano i My Chemical Romance, o almeno una buona rappresentanza dei MCR. C'era Frank, che doveva essere lo zio di Casey, Liz Iero la moglie, e più indietro che parlava al telefonino c'era Gerard Way e un altro ragazzo che doveva essere da quello che aveva letto sui giornali, il fratello di Liz.

Dopo quello che era successo ai suoi genitori aveva perso interesse per qualsiasi cosa, ma prima era stata una loro grandissima fan, li aveva persino visti in concerto un paio di volte. Se non fosse stata così male avrebbe saltellato di gioia per tutto il palco.


Maestra Reira vieni un secondo per favore?”

Casey la stava chiamando. Si scosse dallo shock e andò verso di lei.

Il gruppetto guardò interrogativamente la ragazza e poi la bambina, forse avevano pensato che fosse Reira a volerli incontrare e avesse usato la bambina come tramite.

Cari zii” disse la bambina facendo un gesto di introduzione.” e zia”

Quella bambina era sempre stata un pò teatrale pensarono tutti, anche Gerard che nel frattempo si era riavvicinato.

Vi voglio presentare la versione mezzo giapponese di Helena”

I cinque sguardi si volsero su di lei. Fissandola. Aveva i capelli neri, lunghi e lisci, senza vita. Un volto pallido per le notti insonni, occhiaie violacee per i troppi pianti, un completo nero, non poteva che vestirsi di quel colore, e le scarpe, le sue tanto amate punte oscure.

Era lei, era Helena. Si dissero tutti tra di loro. Un Helena che aveva smesso di danzare per la gioia, un Helena che non aspettava altro che tornare nella sua bara, e dimenticare tutto.


Nessuno di loro proferì parola.

Dai guardatela.E' lei” continuò Casey superemozionata “è la ragazza del video dove lo zio Frankie ha i capelli strani”

La battuta della bambina sciolse il ghiaccio che si era venutoa formare. I ragazzi scoppiarono a ridere, sorridendo a Casey che felicissima saltellava di gioia vedendo che era stata ascoltata.

Solo due persone non stavano ridendo. L'avrebbero mai fatto di nuovo?

Lo stesso pensiero sembrò sfiorare entrambe le loro menti. Un brezza ghiacciata corse tra di loro. Due anime spezzate che si riconoscono. I loro occhi si incrociarono. Due pupille nere. Due pozze vuote. Lo specchio di cuori aridi.



Grazieeeeeeeee i vostri commenti sono stati bellissimi, spero che vi sia piaciuto altrettanto questo primo vero capitolo...

@Annina:ma certo che mi farò perdonare...prima o poi ti scriverò la Ganna che mi hai chiesto..

@Idra_91:grazie mille per tutti i complimenti, spero che ora che hai letto di Alicia non vorrai lanciarmi qualche anatema XD, per l'altra fic non ti preoccupare, tanto l'unica cosa da sapere è di Liz e Frank, che sono i protagonisti dell'altra, e per il resto non ci sono collegamenti particolari, almeno non per ora

@Frozen Tear: nipots dolcissima, ma le tue minaccie sono sempre superdolciose, le accetto volentieri!!!anche quando mi vuoi prendere a schiaffi o cose simili...e domenica ci vediamooooooooooooo yeaaaah

@MiKeYwAy4EvEr :grazie mille, spero che lo sviluppo ti garbi, baci baci

@VampireKnight: anche tu sei la migliore twin dell'universo conosciuto, senza di te potrei impazzire sul serio, che il potere chimico sia sempre con te sorella XD

@blaise_sl_tr07: grazie mille, il prologo era giusto un assaggio, ora c'è la storia vera, spero ti sia piaciuto il primo sviluppo...

@ElfoMikey: ecco qui il seguito, grazie per il commento!!!^^


Alla prossima

baci chimici a tutte/i

e un grazie anche a chi a solo letto!!!!

  
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