Capitolo 10

Videl si stava recando verso il cinema riparandosi con un ombrello.

I suoi stivaletti sprofondavano ritmicamente nelle pozze d’acqua presenti lungo la via e la ragazza camminava con cautela per non rischiare di sporcarsi.

“Queste scarpe sono una trappola mortale!” pensò fissandosi i piedi e notando gli stivaletti ormai tutti infangati “Ma chi me lo ha fatto fare?”

Sospirò: l’appuntamento che aveva immaginato non iniziava in quel modo e questo non la rallegrò per niente.

“Perché mi deve andare sempre tutto male?” pensò sconsolata Videl “Probabilmente sarà l’unica occasione che avrò di uscire con Gohan e viene anche a piovere…”

Proprio mentre pensava a lui, lo vide: era sotto al suo ombrello, immobile, con Trunks e Goten e la stava aspettando.

La ragazza scostò un po’ l’ombrello per riuscire a scorgere il cielo: si stava rischiarando.

Consapevole di ciò, si avviò verso Gohan con il sorriso.

“Gohan!” lo chiamò agitando una mano.

Il ragazzo, appena la vide, le corse incontrò senza pensarci due volte, lasciando così sotto la pioggia i due piccoli.

“Ciao, Videl…” le disse Gohan emozionato.

La ragazza non rispose, ma si limitò a sorridergli.

Il sayan la fissò attentamente, senza fiato: era splendida…

Indossava una gonna a pieghe cortissima bianca che le scopriva le gambe sinuose, a cui aveva abbinato un top ugualmente bianco con delle righine azzurre e una giacchetta a maniche lunghe e degli stivaletti dello stesso colore.

“Sei bellissima, Videl”

Il respiro della ragazza si bloccò nel petto: si sentiva svenire, ma non le interessava, l’importante era essere con Gohan.

Gli sorrise dolcemente, facendolo arrossire e poi gli disse: “anche tu sei bellissimo!”

Gohan abbassò la testa e sorrise.

Videl chiuse il suo ombrello e si infilò sotto quello di Gohan.

Gli afferrò la mano, facendogli alzare la testa e gli sorrise ancora: quel silenzio valeva più di mille parole e Gohan lo sapeva.

Il ragazzo strinse forte la mano di Videl, avvicinandosi in modo impressionante a lei.

Entrambi chiusero gli occhi, abbandonandosi alle emozioni…

“Ehi, principe azzurro!”

Trunks lo strava strattonando.

“Quando ci compri il gelato?”

Gohan sbuffò, sotto lo sguardo divertito di Videl, e poi prese per mano la ragazza.

“Andiamo?”

Lei annuì e tutti insieme cominciarono a passeggiare.

Gohan e Videl camminavano alcuni passi dietro a Goten e Trunks, che avevano un ombrello tutto loro, per stare più tranquilli.

Gohan non riusciva proprio a toglierle gli occhi di dosso, era bellissima e non poteva credere che si fosse vestita così solo per fare piacere a lui.

Videl lo vide, assorto nei suoi pensieri, e sorrise: riusciva sempre a sorprenderla…

“E se mi dichiarassi stasera? Insomma, l’atmosfera è perfetta…” riflettè Gohan “C’è la pioggia, penso sia abbastanza romantico… Si, ma non ho neanche un fiore…”

Il ragazzo si mise le mani nei capelli: come aveva fatto a non pensare ai fiori?

Quando ritornò nel mondo reale, si accorse che Videl lo stava fissando stupita.

“Cosa c’è?”

Gohan rise nervosamente: “ehm, mi sono… ricordato di una cosa!”

Per fortuna, Videl non si addentrò nell’argomento.

All’improvviso i due bambini si fermarono.

“Goten, Trunks, che c’è, perché vi siete fermati?”

“Uffa, ma l’amore ti ha dato davvero alla testa!” esclamò scocciato Trunks “Se ti dico “gelato” ti viene in mente qualcosa?”

Il ragazzo guardò il cartello della gelateria e rimase senza fiato.

“Ma è la più costosa della città…”

Le parole, però, gli rimasero in gola, perché Trunks e Goten stavano già ordinando i gelati.

“Allora, vediamo… io prendo nocciola, caffè, cioccolato, fragola e limone!” esclamò soddisfatto Trunks “E tu?”

“Umh…”

Goten riflettè un po’ e poi disse: “io prendo gli stessi tuoi gusti più il pistacchio!”

“E tu, Videl?” domandò Trunks.

“Io non voglio nulla, grazie.”

Il gelataio cominciò a confezionare i gelati mentre Gohan si avvicinava imperterrito a Trunks.

“Questa me la paghi!” sibilò nell’orecchio di Trunks.

Per tutta risposta il bambino gli fece la linguaccia.

“Veramente sei tu che devi pagare! Ti piace portare a spasso Videl?”

“Sei uguale a tuo padre, Trunks!”

Gohan si allontanò offeso.

Videl lo seguì ridendo.

“Ehi, Gohan, cosa c’è?”

Appena il ragazzo rivide i suoi bellissimi occhi azzurri ritrovò subito il buon umore.

“Ma no, niente!”

“Gohan, Gohan vieni!”

“Arrivo” urlò il ragazzo.

“Chissà cosa vogliono ancora…”

“Devi pagare!” gli ricordò Videl.

“Avrei preferito dimenticarmelo…” disse Gohan sconsolato.

“Dai…”

Videl lo abbracciò e posò la testa sul suo petto.

Gohan sorrise, mentre le accarezzava la testa: si comportavano proprio come se stessero insieme, ma il problema era proprio che loro non stavano affatto insieme!

Il ragazzo sospirò e sciolse piano l’abbraccio.

Doveva trovare un modo di dichiararsi alla svelta!

Era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse subito della piccola mano che stringeva forte la sua.

Sorrise.

Ancora per mano si diressero verso i due piccoli che avevano già cominciato a mangiare i gelati.

“Quant’è?” domandò Gohan sconfitto.

“Vediamo…”

Il gelataio afferrò una piccola calcolatrice e cominciò a fare i conti.

Dalla quantità spaventosa dei tasti che spinse Gohan capì che il totale sarebbe stato molto alto…

“Sono 200 zeny!” disse soddisfatto.

“Duecento zeny per due gelati, ma siamo pazzi? E’ un furto!!”

Questo gli venne in mente, ma preferì non protestare, che cosa avrebbe detto Videl altrimenti?

Gohan si sentì quasi svenire quando mise le mani al portafoglio.

Posò una banconota sul bancone; il gelataio l’afferrò e si eclissò nel negozio per prendere il resto.

Ad un tratto sentì la piccola mano di Videl posarsi sulla spalla e si voltò verso di lei: aveva chiuso l’ombrello e fissava il cielo.

“Guarda Gohan, ha smesso di piovere…”

Il ragazzo abbozzò un sorrisetto, ma in realtà era molto deluso.

“Uffa, niente pioggia, addio atmosfera romantica!!! E che sfiga!” pensò sconsolato.

“Gohan, l’arcobaleno…”

La ragazza strinse forte la mano di Gohan, il suo cuore batteva all’impazzata.

Alcune lacrime cominciarono a rigarle il viso.

 “Videl, ma perché piangi?”

“Signore, il suo resto!”

Ma Gohan non ascoltò, aveva in mente solo lei.

Come poteva fare a consolarla?

La strinse forte a sé, ma il pianto della ragazza continuò.

“Videl” mormorò “è forse per causa mia che stai piangendo?”

“Ma no, che dici” singhiozzò “Non lo so perché piango!”

Gohan abbassò la testa: sentiva che era ora di dirglielo.

“Videl” sussurrò alzandole la testa con un dito “io volevo che fosse diverso, che fosse romantico, che ci fossero tanti fiori, un bel sole, ma non ci posso fare nulla…”

Le asciugò le lacrime.

“Voglio solo dirti che ti amo.”

Videl spalancò gli occhi.

“Ma le pare bello dichiararsi davanti ad un bancone?”

Era stato il gelataio a parlare.

“Oh, insomma, si faccia i fatti suoi!” esclamò arrabbiata Videl “A me piace così, OK?”

Gohan sorrise.

 “Anch’io. Mi baci, adesso?”

Gohan la guardò sorpreso.

“Se vuoi…”

Avvicinò piano il suo viso a quello della ragazza.

E finalmente le loro labbra si sfiorarono piano, poi si unirono completamente.

“Evvai!!!!”

Goten e Trunks non stavano più nella pelle.

“Finalmente stanno insieme!!!” esultò Goten.

“Perché voi due state insieme, vero?” aggiunse Trunks in un tono che non ammetteva repliche “Dopo tutto quello che abbiamo fatto…”

“Bè…”

Gohan e Videl si guardarono e sorrisero.

“Si!” esclamarono insieme.

“Finalmente!” esclamò felice Videl “Ce ne hai messo di tempo, eh?”

Il ragazzo arrossì.

“Ma non fa niente” aggiunse la ragazza “l’importante è essere insieme.”

“Non ti lascerò mai più!”

“Non ne avresti il coraggio!”

“Hai ragione, Videl, non ce la farei, mi uccideresti prima!”

“Vedo che capisci!”

Non lo fece ribattere, perché lo baciò per zittirlo.

“Ehi, ma non vale!” protestò Gohan.

“Oh si che vale, stiamo insieme, adesso!”

Rise.

Non si era mai sentita così felice in vita sua; finalmente era con lui, che cosa poteva chiedere di più?