. Giuro
.
Mi
guardi, angosciato. Come posso rispondere alla tua muta richiesta? Se mi guardi così mi sento morire, ma ti ringrazio, perché se
questo mi fa morire, allora significa che sono ancora vivo. E
lo dimostrano i tuoi occhi grigi sul mio viso, ed è per quegli occhi che
continuo a vivere. Perché ho fatto un giuramento a
quegli occhi.
Non
c’è spazio in noi per il romanticismo. Non c’è spazio per parole dolci, sguardi
languidi. Solo carne che divora altra carne, corpo
contro corpo.
Non
abbiamo noi il tempo di concederci al tepore rassicurante dell’affetto,
oppressi da dolore e dalla distruzione di un mondo dimentico degli amanti.
Non
siamo capaci di dire “ti amo”, perché siamo ammutoliti dal terrore della realtà
ingannevole ed effimera, anche se nel buio che ci avvolge ci sentiamo più
protetti.
A
noi no, Draco, a noi non è concesso niente di tutto
questo.
Ma per ora va bene, perché mi rimane la forza di giurare:
io ti giuro, Draco, che quando tutto questo soffrire
avrà termine, ti donerò tutto quello che desideri, che vorresti ricevere ora,
da queste mie braccia fredde, questi miei occhi vacui, questi miei sorrisi
spenti.
Ma ora fai sì che quegli occhi continuino a fissarmi, che
le tue dita gelide rimangano intrecciate alle mie. Concedimi di divorare la tua
carne, divora la mia, accettala in attesa del regalo
più grande. Il mio cuore.