Capitolo
4-
- Louis, lasciala! – mi gridò dietro Liam, tirandomi per un braccio.
Le mie lacrime scendevano dritte sulle mie guance, infrangendosi sulle mie sottili labbra.
La paura si impossessò di me. Avevo paura che non ce la avesse fatta.
Il suo corpo era a terra, pieno di sangue, la macchina era scappata, e io ero corso da lei.
La mia canotta era sporca del suo sangue. Del suo dolore.
L’ambulanza arrivò e Liam con l’aiuto di Zayn mi tirarono via.
- Lasciatemi, voglio andare da lei! – urlai, e le lacrime scesero con più frequenza.
Riuscii a calmarmi ed entrammo a casa.
- Tranquillo Louis, ce la farà – mi corse in contro Niall abbracciandomi.
Lo strinsi più forte a me, avevo bisogno di lui in quel momento.
Corsi in camera, dove trovai Harry.
Si girò verso di me, aveva gli occhi gonfi, anche lui aveva pianto.
- Stronzo – sibilò a denti stretti. Mi guardò con rabbia. Non potevo biasimarlo. Si avvicinò con velocità verso di me.
- sei solo uno stronzo, dovevi salvarla – mi sussurrò nell’orecchio, prima di darmi un pungo nello stomaco.
Mi accovacciai a terra.
- Puttaniere – e mi tirò un calcio nello stesso medesimo punto precedente.
Sputai, provai a rialzarmi ma mi colpì in faccia.
- SEI UN BASTARDISSIMO STRONZO – mi urlò prima di colpirmi ancora una volta.
- Smettila Harry! – urlò qualcuno aprendo la porta. Non riuscii a decifrare chi fosse. Sentivo tutto confuso, non vedevo nulla. Persi i sensi.
Pov Niall:
Vidi Louis accasciarsi a terra. – Chiama un ambulanza Harry – dissi con tono duro.
- Può anche morire. – disse sdraiandosi sul letto. – Harry, non è colpa di Louis! Alza quel dannatissimo culo, e chiama un ambulanza! – Sbuffò e si alzò in piedi, prese il cellulare fece finita di chiamare l’ambulanza, facendo stupide, buffe, facce strane.
Fece cadere il cellulare a terra e scoppiò a ridere.
Andai verso di lui e mi misi di fronte al suo corpo.
Raccolsi il cellulare da terra. – Sei un bastardo – sussurrai e questa volta, a colpire qualcuno fui io. Gli diedi un pugno nello stomaco.
Si accasciò sul letto e stette zitto. Chiamai l’ambulanza e dopo poco arrivarono.
Lo portarono in ospedale per degli accertamenti, ma nel complesso stava bene.
Quando tornammo a casa erano le cinque del mattino.
Andai nella stanza di Harry, era ancora lì, sul letto.
- Harry.. – dissi entrando. – Vattene – stava piangendo. Non credevo fosse vero. Ma a quanto pare teneva veramente a Evelyn.
- Cazzo Harry, non è colpa di Louis! E’ colpa mia! Se io non avessi detto nulla, sarebbe stato tutto diverso. – Si alzò di colpo e mi venne ad abbracciare. – Io la amo – disse mentre mi bagnava la maglia di lacrime. – Harry, era evidente. Ma non prendertela con Louis, prenditela con me. – Una lacrima rigò anche il mio di volto – Io non volevo prendermela con nessuno, ma era arrabbiato… -
- Va da Louis, e chiedigli scusa. –
***
- Ragazzi, è in coma – disse l’infermiera.
Vidi Harry crollare sulla poltrona. Vidi Louis scappare in bagno. Layn buttarsi tra le braccia di Lele. Sely piangere contro il petto di Zayn. Liam si mise a piangere, e Helen fece lo stesso cercando di consolare Liam. E io ero l’unico che continuava a fissare il suo piccolo corpo leggero. Le sue braccia sottili lungo il lettino bianco.
- E’ tutta colpa mia – scappai anche io, non so dove. Ma lo feci, corsi via, di sicuro lontano da tutti.
Pov Lele:
- Dove cazzo è Niall! – gridai io cercandolo per casa.
- Lui.. Lui dice che è colpa sua – disse Harry con voce flebile.
L’orario delle visite era finito. Però avevano permesso a Louis di rimanere lì.
Niall era scomparso.
Non era possibile.
- Layn, prova a chiamarlo, sei la sua ragazza, magari ti risponde! – dissi cercando di non andare in un attacco di panico.
- Calmati Lee, calmati. Vedrai che Evie si sveglia e troveremo Niall. – mi disse Liam abbracciandomi da dietro.
- Ho paura – dissi.
Pov Niall:
Mi squillò il cellulare, era Layn, decisi di rispondere.
“Pronto?” dissi con voce tremante.
“Dove sei Niall? Ti supplico torna a casa” Stava piangendo era disperata.
“Ma Harry e Louis mi odiano” “No Niall! Ti supplico torna!” Era distrutta, non potevo lasciarla in quelle condizioni.
Così, decisi di tornare a casa.
***
- Niall! – mi saltò addosso Layn, stava ancora piangendo.
- Ti amo – le sussurrai – Anche io – mi rispose.
***
- Voglio venire in Italia con te – mi disse Layn mentre eravamo in macchina per andare da Evie.
- Non puoi, devi stare con Evelyn – le dissi freddamente. – C’è Lee, voglio stare con te. – Sospirai.
Tornai indietro e andammo a casa, lei preparò le valige.
La scuola era incominciata da un mese circa. Ma noi eravamo rimasti a Miami per Evelyn.
Tanto i 16 anni li avevamo, e la scuola dell’obbligo era finita.
- Eccomi – mi disse con voce sottile.
Caricammo le valige in auto e andammo verso l’ospedale.
Arrivammo:
- Dov’è Sely? –chiesi non appena vidi che mancava solo lei.
- è tronata a Londra, questa mattina. – disse con tono triste Zayn.
Non siamo più quelli che eravamo. E forse mai lo saremo.
- Dovete Andare – disse Lele. Sospirai e annuii. Entrai da Evelyn, le diedi un bacio sulla fronte.
- Se puoi sentirmi, sappi che ti voglio bene, sei bellissima, non ti dimenticare di noi, ti amiamo tutti quanti. Ci rivedremo presto, sbrigati a tornare come eri una volta –
Uscii dalla stanza e la guardai un ultima volta.
Vidi Louis entrare con Liam dietro.
Pov Louis:
- Non voglio lasciarla qui Liam – dissi con le lacrime che continuavano a scendere lungo le mie guance.
- Dobbiamo andare – disse soltanto, le diedi un bacio e lasciai scivolare la mia mano accanto alla sua sul lettino bianco, ed infine, noi 5 con Layn e Helen, partimmo e andammo in Italia.
Ammetto che fa
schifo, ma anche tutti gli altri lo faranno. Non sono più ispirata com
euna volta per questa storia. Adesso ho in mente solo Fix a Heart. Se
vi va, la trovate sul mio profilo. Non mi aspetto recensioni per sta
merdaccia. - Louis, lasciala! – mi gridò dietro Liam, tirandomi per un braccio.
Le mie lacrime scendevano dritte sulle mie guance, infrangendosi sulle mie sottili labbra.
La paura si impossessò di me. Avevo paura che non ce la avesse fatta.
Il suo corpo era a terra, pieno di sangue, la macchina era scappata, e io ero corso da lei.
La mia canotta era sporca del suo sangue. Del suo dolore.
L’ambulanza arrivò e Liam con l’aiuto di Zayn mi tirarono via.
- Lasciatemi, voglio andare da lei! – urlai, e le lacrime scesero con più frequenza.
Riuscii a calmarmi ed entrammo a casa.
- Tranquillo Louis, ce la farà – mi corse in contro Niall abbracciandomi.
Lo strinsi più forte a me, avevo bisogno di lui in quel momento.
Corsi in camera, dove trovai Harry.
Si girò verso di me, aveva gli occhi gonfi, anche lui aveva pianto.
- Stronzo – sibilò a denti stretti. Mi guardò con rabbia. Non potevo biasimarlo. Si avvicinò con velocità verso di me.
- sei solo uno stronzo, dovevi salvarla – mi sussurrò nell’orecchio, prima di darmi un pungo nello stomaco.
Mi accovacciai a terra.
- Puttaniere – e mi tirò un calcio nello stesso medesimo punto precedente.
Sputai, provai a rialzarmi ma mi colpì in faccia.
- SEI UN BASTARDISSIMO STRONZO – mi urlò prima di colpirmi ancora una volta.
- Smettila Harry! – urlò qualcuno aprendo la porta. Non riuscii a decifrare chi fosse. Sentivo tutto confuso, non vedevo nulla. Persi i sensi.
Pov Niall:
Vidi Louis accasciarsi a terra. – Chiama un ambulanza Harry – dissi con tono duro.
- Può anche morire. – disse sdraiandosi sul letto. – Harry, non è colpa di Louis! Alza quel dannatissimo culo, e chiama un ambulanza! – Sbuffò e si alzò in piedi, prese il cellulare fece finita di chiamare l’ambulanza, facendo stupide, buffe, facce strane.
Fece cadere il cellulare a terra e scoppiò a ridere.
Andai verso di lui e mi misi di fronte al suo corpo.
Raccolsi il cellulare da terra. – Sei un bastardo – sussurrai e questa volta, a colpire qualcuno fui io. Gli diedi un pugno nello stomaco.
Si accasciò sul letto e stette zitto. Chiamai l’ambulanza e dopo poco arrivarono.
Lo portarono in ospedale per degli accertamenti, ma nel complesso stava bene.
Quando tornammo a casa erano le cinque del mattino.
Andai nella stanza di Harry, era ancora lì, sul letto.
- Harry.. – dissi entrando. – Vattene – stava piangendo. Non credevo fosse vero. Ma a quanto pare teneva veramente a Evelyn.
- Cazzo Harry, non è colpa di Louis! E’ colpa mia! Se io non avessi detto nulla, sarebbe stato tutto diverso. – Si alzò di colpo e mi venne ad abbracciare. – Io la amo – disse mentre mi bagnava la maglia di lacrime. – Harry, era evidente. Ma non prendertela con Louis, prenditela con me. – Una lacrima rigò anche il mio di volto – Io non volevo prendermela con nessuno, ma era arrabbiato… -
- Va da Louis, e chiedigli scusa. –
***
- Ragazzi, è in coma – disse l’infermiera.
Vidi Harry crollare sulla poltrona. Vidi Louis scappare in bagno. Layn buttarsi tra le braccia di Lele. Sely piangere contro il petto di Zayn. Liam si mise a piangere, e Helen fece lo stesso cercando di consolare Liam. E io ero l’unico che continuava a fissare il suo piccolo corpo leggero. Le sue braccia sottili lungo il lettino bianco.
- E’ tutta colpa mia – scappai anche io, non so dove. Ma lo feci, corsi via, di sicuro lontano da tutti.
Pov Lele:
- Dove cazzo è Niall! – gridai io cercandolo per casa.
- Lui.. Lui dice che è colpa sua – disse Harry con voce flebile.
L’orario delle visite era finito. Però avevano permesso a Louis di rimanere lì.
Niall era scomparso.
Non era possibile.
- Layn, prova a chiamarlo, sei la sua ragazza, magari ti risponde! – dissi cercando di non andare in un attacco di panico.
- Calmati Lee, calmati. Vedrai che Evie si sveglia e troveremo Niall. – mi disse Liam abbracciandomi da dietro.
- Ho paura – dissi.
Pov Niall:
Mi squillò il cellulare, era Layn, decisi di rispondere.
“Pronto?” dissi con voce tremante.
“Dove sei Niall? Ti supplico torna a casa” Stava piangendo era disperata.
“Ma Harry e Louis mi odiano” “No Niall! Ti supplico torna!” Era distrutta, non potevo lasciarla in quelle condizioni.
Così, decisi di tornare a casa.
***
- Niall! – mi saltò addosso Layn, stava ancora piangendo.
- Ti amo – le sussurrai – Anche io – mi rispose.
***
- Voglio venire in Italia con te – mi disse Layn mentre eravamo in macchina per andare da Evie.
- Non puoi, devi stare con Evelyn – le dissi freddamente. – C’è Lee, voglio stare con te. – Sospirai.
Tornai indietro e andammo a casa, lei preparò le valige.
La scuola era incominciata da un mese circa. Ma noi eravamo rimasti a Miami per Evelyn.
Tanto i 16 anni li avevamo, e la scuola dell’obbligo era finita.
- Eccomi – mi disse con voce sottile.
Caricammo le valige in auto e andammo verso l’ospedale.
Arrivammo:
- Dov’è Sely? –chiesi non appena vidi che mancava solo lei.
- è tronata a Londra, questa mattina. – disse con tono triste Zayn.
Non siamo più quelli che eravamo. E forse mai lo saremo.
- Dovete Andare – disse Lele. Sospirai e annuii. Entrai da Evelyn, le diedi un bacio sulla fronte.
- Se puoi sentirmi, sappi che ti voglio bene, sei bellissima, non ti dimenticare di noi, ti amiamo tutti quanti. Ci rivedremo presto, sbrigati a tornare come eri una volta –
Uscii dalla stanza e la guardai un ultima volta.
Vidi Louis entrare con Liam dietro.
Pov Louis:
- Non voglio lasciarla qui Liam – dissi con le lacrime che continuavano a scendere lungo le mie guance.
- Dobbiamo andare – disse soltanto, le diedi un bacio e lasciai scivolare la mia mano accanto alla sua sul lettino bianco, ed infine, noi 5 con Layn e Helen, partimmo e andammo in Italia.
Baci, io.