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Autore: _Styleshugsme    10/07/2013    1 recensioni
"everything is going to be okay at the end, and if it's not okay, it's not the end"
«grazie, per avermi insegnato ad amare»
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You can't save me

P.S: consiglio di ascoltare Comptin d'un autre ètè e River flows in you
http://www.youtube.com/watch?v=F-4wUfZD6oc ; http://www.youtube.com/watch?v=W5_xFH5wqKM

«Mamma, sono arrivato!» urlai aprendo la porta di casa «ehi Liam, eccoti finalmente, ti è arrivata una lettera.. è da Abigail» annunciò mamma, passandomi una busta bianca. Abigail? la mia Abbie.. beh, è semplicemente la ragazza di cui sono perdutamente innamorato.
Neanche una settimana prima ero stato messo davanti ad una scelta: Danielle, una ragazza carina, che mi piace e Abigail, strana, iperattiva, espansiva, acida quando vuole e strana (si, lo so che l'ho già detto). Il numero esorbitante dei 'difetti' di Abb ai miei occhi la rendeva ancora più bella. La amavo. Mi aveva stregato quando avevo sedici anni, e chi se la toglie più dalla testa?
Riguardai la busta orizzontale mordendomi il labbro, poi mi decisi ad aprirla. Riconobbi la sua calligrafia disordinata e mi scappò un sorriso

Caro Liam..

Non sai quanto sia difficile per me scrivere queste parole, ma ne è giunta l'ora.
So di essere uno sbaglio, ci sono nata, ma credimi quando ti dico che nessuno è in grado di amare come uno sbaglio.
Nessuno più di uno sbaglio può capire come ci si senta ad essere amati davvero per la prima volta. Io non l'ho mai capito questo, ma so come ci si sente ad amare.
Io ti devo ringraziare, perché me l'hai fatto scoprire tu. Non sono mai stata amata in vita mia, per i miei genitori sono solo una cosa che "non doveva capitare", sono di troppo nella loro vita, non mi vogliono e non mi amano.
So che ora sarai confuso, probabilmente starai aggrottando le sopracciglia e arricciando il naso, ti ho sempre detto quanto sei buffo quando lo fai. In condizioni normali riderei, ma ora non ne ho voglia.
Mi sento vuota, senza sentimenti, l'unica cosa che mi tiene a galla è l'amore che provo per te.
Ma tu non ricambi, tu ami lei e beh, non fartene una colpa. Al cuor non si comanda. Sai quanto vorrei poterlo fare, per poterti togliere dalla mia testa? non credo tu lo sappia. Comunque non si può fare, quindi ho dovuto trovare un'altra soluzione e mi tolgo di torno, qui non vado più bene.
So a cosa stai pensando, non voglio togliermi la vita, una parte razionale nel mio cervello c'è ancora. Vado a Londra, da mia zia.
Probabilmente mentre leggerai questa lettera starò già in stazione.
Non cercare di fermarmi, non farlo perché ti faccio pena. So che starai meglio, non avrai più me tra i piedi e potrai stare con Danielle, amarla senza esitazioni.
Quanto vorrei essere lei, essere felice, bella, sempre posata e ordinata, ma soprattutto essere amata da te.
Solo che non lo sono, non lo sarò mai, e devo accettarlo.
Non fartene una colpa, Leeyum, non sentirti in pena per me, è l'ultima cosa che voglio. Lee, se avessi saputo che l'abbraccio che mi hai dato sabato sarebbe stato l'ultimo, ti avrei stretto più forte.
Prima di andare devo confessarti una cosa.
Ho un segreto, che non conosce nessuno, ma nessuno nessuno.
Liam, sono autolesionista e bulimica. Non arrabbiarti se non te l'ho detto prima, non ci riuscivo. Sono riuscita a dirtelo solo perché so che non ci vedremo più, ora. Mi conosci, sai che non lo dico perché voglio la tua compassione, ma solo perché voglio che tu lo sappia.
Comunque ne sto uscendo, e indovina un po' chi mi ha aiutata a farcela? Tu. Il tuo sorriso sbarazzino e perfetto, i tuoi occhi color caramello, le tue labbra sottili, quel tuo modo di fare, il tuo modo di proteggermi, il tuo modo di abbracciarmi imbarazzato e i tuoi sorrisi sinceri. Sei stato come una medicina per me, mi hai salvata dalla mia vita disastrata.
Ricordo ancora quando a quindici anni venivo picchiata da Richard, già ancora non riesco a chiamarlo papà. Come sai aveva un problema con l'alcolismo, e si sfogava su di me. Sono sicura che questo lo ricordi, ma ricordi anche le notti che ho passato da te perché avevo paura di tornare a casa? Ricordi quando a soli sedici anni ti prendevi cura di me? Quando a diciassette l'hai affrontato e alla fine siamo riusciti a mandarlo in una clinica per uscire dalla sua dipendenza? Sono sicura che lui ti è grato quanto me.
Ricordi quando mi salvavi sempre dal gruppetto di Chaze a scuola? Io queste cose le ricordo, e tu?
Quindi Liam, grazie. Grazie per avermi aiutata ad uscire dalla mia dipendenza, grazie per essere stato il mio sole, grazie per avermi insegnato ad amare.

Per sempre,
la tua Abbie.

Ero scioccato, fissavo la lettera senza dire nulla, con gli occhi spalancati. D'un tratto mi passarono davanti agli occhi tutti i momenti passati con lei e corsi, a perdifiato, con la lettera in mano.
Continuavo a correre, senza pensare a nulla che non fosse la mia Abbie. Non potevo stare senza di lei, non potevo. Era semplicemente necessaria per me, era come una droga.
Arrivai davanti alla stazione e la cercai freneticamente con gli occhi, poi la vidi. Seduta da sola, su una panchina, con due bauli accanto, le cuffie nelle orecchie e le lacrime che scorrevano sulle guance, dagli occhi chiusi. Continuai a correre e mi trovai inginocchiato davanti a lei.
«abb, abbie!» la chiamai, scuotendola. Lei aprì di scatto gli occhi, levandosi le cuffie «che ci fai qui, Liam?» mi chiese confusa «non andare ti prego, non lasciarmi ti prego» dissi, mentre le lacrime bagnavano le mie guance «ehi, ehi lee, non piangere, starai meglio. Ti avevo detto di non venire perché ti faccio pena» mi disse, piangendo «cazzo, ma non capisci che non lo faccio perché mi fai pena? Io ti amo! Non starò meglio senza di te, ho bisogno di te! Sono innamorato di te da quando avevo sedici anni! Danielle non è nulla per me, nulla in confronto a te!» urlai «lee.. io.. devo andare. Ti amo anche io, e lo farò per sempre» sussurrò regalandomi un semplice bacio a stampo. Poi si alzò, raggiungendo il treno che nel frattempo era arrivato. Si girò, guardandomi per l'ultima volta, mimando con le labbra 'ti amo' per poi scappare dentro il vagone. Urlai. Con tutto il fiato che avevo in gola. Il dolore era terribile, mi stava straziando. Mi accasciai a terra, mentre ogni cosa perdeva il suo contorno.

«ehi, Liam, ti svegli?» mi disse una voce, Niall. «Niall? che ci faccio a casa tua» domandai con la voce impastata, poi improvvisamente ricordai di Abbie e mi agitai «Liam, Liam calmati, ti ho trovato sdraiato sul pavimento della stazione, mi dici che ci facevi li?» domandò cercando di farmi stare calmo «se n'è andata, Abbie è andata » urlai iniziando a piangere «ssh, dove? dov'è andata?» chiese «a Londra» dissi tra le lacrime «niente di più preciso?» continuò «beh lei mi.. mi diceva sempre che voleva andare da sua zia un giorno, a Londra, che abitava in una via vicino al big ben.. Oxford qualcosa» dissi, cercando di ricordare. «e non potevi dirlo prima senza fare tante storie?» mi riprese, alzandosi.
«ehi, dove vai?» chiesi «alzati bello mio, vai a Londra.»

«grazie Niall, grazie di tutto» dissi, mentre stavo per salire sul treno che mi avrebbe riportato dalla mia Abbie. «di nulla, amico. Tutto pur di non rivederti piangere» rispose, seriamente. «ci vediamo» urlai prima di salire sul treno.
"Londra, Oxford Circus" disse una voce all'altoparlante. Non era la prima volta che andavo a Londra, ma era comunque piuttosto difficile andare in giro, era tutto piuttosto movimentato.
Presi la metropolitana e mi fermai al Big Ben, poi cercai un "Oxford qualcosa", senza molti risultati. Era oramai sera, e stavo perdendo le speranze, quando su un piccolo cartello lessi 'Oxford Street'. Entrai di corsa nella via e vidi una ragazza seduta su una panchina nel piccolo parco che c'era. Mi avvicinai e riconobbi i capelli castano ramato di Abbie, per poi riconoscere anche i suoi occhi, di quel blu intenso. Lei non mi aveva visto. Aveva come a suo solito le cuffie alle orecchie, e aveva in mano qualcosa, una foto.
Mi avvicinai da dietro e vidi che era una fotografia che c'eravamo scattati in un pomeriggio di studio. avevo la faccia confusa e lei rideva perché secondo lei quell'espressione mi rendeva buffo, cosa in effetti un po' vera. Mi scappò una lacrima, poi andai davanti alla panchina e lei si paralizzò.
«Liam?» chiese «pensavi che non sarei venuto? pensavi sul serio che mi sarei fatto scappare l'unica cosa che mi rende felice?» domandai accennando un sorriso. Lei ricambiò e mi saltò letteralmente addosso, abbracciandomi. «oh Abb, ti amo così tanto» dissi stringendole «anche io Lee, anche io» rispose, per poi unire le nostre labbra in un dolce bacio.


«Vuoi tu Liam James Payne sposare la qui presente Abigail Rachel Blue?» «si, lo voglio» «e vuoi tu Abigail Rachel Blue sposare il qui presente Liam James Payne?» «lo voglio» «con il potere conferitomi dalla chiesa, vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa».


Così, cari amici, abbiamo trovato il lieto fine alla nostra storia.
Perché "tutto finisce bene, e se non finisce bene, non è la fine."

 

Writer's corner
Sono tornata! con una os, le long voglio prepararmele bene prima di pubblicarle.
Spero che venga cagata da qualcuno, comunque sia io vi amo, lol
Un bacione
_Styleshugsme
  
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