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Autore: mastersilver88    23/01/2008    2 recensioni
Fine '8oo. Cosa si cela dietro agli eventi che iniziano a coinvolgere le famiglie Urangia e Bondi? Forse una verità che supera la più fervida immaginazione.. Postato il sesto capitolo!! "N.B:Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e fittizi,ogni riferimento a persone,fatti,luoghi,veramente esistiti ed esistenti è puramente casuale."
Genere: Romantico, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ci hanno dimenticati. Se potessimo morire l’avremmo gia fatto. Abbiamo iniziato a dimenticarci di come si prova un sentimento, e ci hanno aiutato a farlo. Conosciamo solo rabbia, frustrazione, tristezza e nostalgia.. Nient’altro ci interessa ormai, se non ritornare. Ma come?-
Ecate chinò la testa. Quante volte aveva detto quella frase ormai non lo sapeva più, ma questo non le bastava, perché ogni volta che ripeteva la frase si sentiva ancora viva. Per quel poco che la sua situazione le consentiva. Nessun buio poteva essere più profondo di quello dell’oblio, e lei e i suoi compagni di prigionia lo sapevano benissimo.

Nell’oblio giacciono le creature che da millenni avevano anticipato gli uomini e li avevano accompagnati per i primi millenni della loro vita. Sono state il nostro conforto e le nostre paure per tempi immemorabili, perché sono poi stati dimenticati? O Meglio: perché li abbiamo dimenticati?
Cosa hanno fatto per meritarsi di essere cacciati dal nostro mondo per sempre, relegati chissà dove? Li abbiamo cacciati, o più semplicemente ce ne siamo scordati, piano piano, come si fa con le cose di poco valore? Forse non lo sapremo mai, ma nemmeno loro conoscono la risposta a queste domande. Loro sanno solo che si sono trovati Lì, in questo altrove, lontani da noi. Nessuno è qui per tenere vivo il loro ricordo, ma solo guardandoci dietro possiamo notare le tracce che il passato e gli uomini hanno lasciato di loro. E questo porta a chiederci: “PERCHE’..” . Perché non li abbiamo più voluti? Per paura, per odio, per.. ?
Chi degli uomini può rispondere? Nessuno, così come nessuno si è mai veramente interrogato su tutto questo. È più facile dire “se ne sono andati, e ora stanno meglio di noi..”, ma se non fosse veramente così? Se invece tentassero di tornare, ma inutilmente, o se meditassero vendetta contro di noi, aspettando il momento in cui sterminarci?

-Perché mai dovremmo tornare? Gli umani ci hanno dimostrato più volte che non ci vogliono più, vogliono continuare a fare finta che senza di noi possano fare qualsiasi cosa. Sarebbe una fatica sprecata tentare di dimostrargli il contrario. Sono testardi e orgogliosi, ingenui e facili da corrompere, ma nonostante questo non gli faremo mai cambiare idea. Probabilmente ci chiamerebbero nel momento del bisogno, quando nessuno di loro saprebbe cosa fare, per poi ricacciarci nel nostro buco.-
-e con questo? Secondo me, se ci fosse anche solo una minima possibilità, ne varrebbe la pena. Basterebbe fare finta di essere dalla loro parte, per poi pugnalarli alle spalle. Non hanno fatto così anche loro con noi?
-Già, ma così facendo non saremmo meglio di loro..a stare troppo tempo in loro compagnia si arriva ad assomigliare a loro..-
-mi stai forse paragonando a loro? Se è così allora mi ritengo offeso!-
-vedete? Non c’e niente di meglio da fare che starsene qui a litigare per niente, per poi tornare a fare pace, e ricominciare successivamente a litigare..che noia!-
- allora trova qualcosa di interessante da fare!-
-se volete,Ecate, ho io qualcosa da proporvi..-
Tutti si voltarono, perché la voce che avevano udito era nuova, ma quello che più li meravigliava era ciò che stava dietro al nuovo arrivato: una porta.
Ecate si avvicinò allo sconosciuto: era coperto dal mantello e dal cappuccio, le mani coperte da guanti. Non si vedeva il minimo lembo di pelle. Non che a lei importasse, l'occasione era troppo importante per curarsi dell'aspetto di quell'individuo.
"Sono venuto apposta per voi, mia signora.",e l'uomo si esibì un lezioso inchino.
"A che scopo?  Hai raggiunto per miracolo questo posto, mi presenti una via d'uscita e ti mostri come mio seguace. Credi che sia pronta a seguirti senza indugi?"
A quelle parole l'incappucciato iniziò a ridere, e i capelli-serpenti della dea non ne furono felicissimi.
"E' venuto il momento dell'ennesimo confronto. I 1000 anni sono passati, e la Falce vuole sapere chi sarà il suo padrone."
Le divenne tutto più chiaro, e ormai l'idea di tornare nel mondo dei vivi  per recuperare la sua arma si era accesa in lei. Gli occhi le ardevano come fiamme per l'entusiasmo e la smania, e quasi si dimenticò dell'umano accanto a lei.
"Ma non potete tornare nella vostra forma. Dovete reincarnarvi nella vostra discendenza. Se ne esiste una."
Il fiato le si mozzò. In quei mille anni non aveva avuto modo di sapere alcunchè sulla sua discendenza, ma non credeva possibile che la situazione fosse così disperata..
"La mia discendenza non può morire senza combattere. Non possono essere tutti morti senza aver ucciso nessuno dei SUOI figli."
Era schifata della situazione. Dopo tutti quei millenni erano ancora al punto d'inizio. E come sempre chi ci rimetteva non erano mai loro due direttamente. Lei era una dea, mentre lui..bè,lui,il suo fratellino, era più fortunato di lei. Non aveva altri obblighi se non far morire la gente,il caro Thanatos. Ma quello era anche il suo compito. Una bella fregatura. E qual'era stata l'idea migliore? Creare un oggetto senziente che decidesse, dopo una sanguinosa lotta, chi dovesse essere il vincitore.
"Non preoccupatevi. Questa  volta non potrete perdere. Ma per voi è la vostra ultima occasione."
Lo guardò, intuendo che quell'umano ne sapeva abbastanza per giocare in anticipo con lei, e sospettando che ci fossero abbastanza grane da rendere la situazione delicata.
"Fammi indovinare: questa volta il mio erede è una donna?"
Un cenno della testa, affermativo.
"Bene. Come la prima volta. Ci sarà da divertirsi."
Ecate fece per muoversi verso la porta, ma si fermò,e si voltò verso l'incappucciato.
"Devi permettermi di passare di là. Al resto ci penserò io. Sarà divertente tornare ad uccidere."
  
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