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Autore: _Kiiko Kyah    10/07/2013    3 recensioni
[Questa fan fiction partecipa al contest “différent” di doresu no shoujo e _Aurara]
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"Non sono ancora arrivati." constatò il primo, stringendo il braccio intorno alla vita della ragazza. 
"E' ancora presto. Dagli tempo." mormorò appena lei, sbadigliando lievemente. Neanche lei aveva dormito quella notte. 
[...]
[ atsuyuuka ] [ au | malinconico, sentimentale ] [ accenni d'ispirazione a "Romeo & Giulietta" ]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Shuu, Yuuka Gouenji/Julia Blaze
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'OTP— the phantom and the cutie.'
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Autore: _Kiiko Kyah
Titolo della storia: we're waiting. for ever, maybe. 
Rating: verde (credo...)
Prompt (nel caso inseriate canzoni o banner): // 
Personaggi: Gouenji Yuuka, Fubuki Atsuya, Gouenji Shuuya, Fubuki Shirou. 
Pairing: atsuyuuka
Numero di parole: 1023-- Word said it, yo.
Desclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
Eventuali note: //




Lapidi grigie, nuvole bianche come zucchero nella volta celeste, piccoli sprazzi d'erba, bocche di leone e soffioni che decoravano il terreno smunto e sterrato. Foto ingiallite sui ridotti monoliti di pietra, fiori più o meno freschi in contenitori di vetro. Pur essendo un cimitero -che fosse merito della bella giornata tiepida o meno- quel posto conferiva un grande senso di pace. 
Sdraiato supino sul terreno, giocando a dondolare le proprie dita nivee e affusolate fra le ciocche scarmigliate della propria chioma rosa salmone, un ragazzo alto e atletico scrutava a palpebre socchiuse l'azzurro cielo sulla sua testa. Era stanco, non aveva dormito quella notte; il sole bagnava la sua carnagione chiara, che per qualche ragione -per quanto sole prendesse- non abbronzava mai. Al dito medio, un anello argenteo cui rifletteva la luce solare. 

Atsuya Fubuki, ventisei anni. 

Con la testa accoccolata sul suo petto, invece, stava la minuta e delicata figura di una ragazza in stato di dormiveglia; le labbra rosee semi schiuse, le dita sottili della mano strette intorno alla maglia del ragazzo, indossava abiti decisamente troppo larghi per lei. I suoi capelli, un tempo lunghi e sinuosi, sempre raccolti in due splendide e innocenti trecce da bambina, adesso erano stati in qualche modo tagliati: ad adornare il suo viso infantile ora v'era un caschetto morbido e castano come cioccolata al latte. 

Yuuka Gouenji, diciotto anni. 

"Non sono ancora arrivati." constatò il primo, stringendo il braccio intorno alla vita della ragazza. 
"E' ancora presto. Dagli tempo." mormorò appena lei, sbadigliando lievemente. Neanche lei aveva dormito quella notte. 
Stavano aspettando qualcuno. Per la precisione, aspettavano due persone molto importanti. Aspettavano quelle due persone che li avevano fatti incontrare, quelle due persone che avevano causato -anche se accidentalmente- quel cambiamento radicale nelle loro vite. Il gemello di lui e il fratello maggiore di lei; era loro, che stavano aspettando. 
Una lingua di vento gelido avvolse i due, che ebbero un tremito, all'unisono. Yuuka strinse maggiormente la presa sul maggiore, come a cercare di riscaldarsi. Peccato che anche lui avesse una temperatura corporea molto bassa
"Ho paura che non verranno." insistette atono Atsuya, mordendosi il labbro inferiore. 
"Sei troppo pessimista, Fubuki." ridacchiò lei "Arriveranno. Ce l'hanno promesso." aggiunse senza smettere di sorridere. 
Il rosato fece una smorfia, ciò nonostante sfociò in un sorriso. Storto, ma sempre un sorriso. "Non è che mi fidi molto." 
"Tu non ti fidi mai di nessuno." fu la piccata replica, che lo mise a tacere. 
Anche perché la diciottenne aveva ragione. 

Dopo poco tempo, infatti, un suono di passi raccolse l'attenzione della coppia. I due si sollevarono stancamente in piedi, di malavoglia, eppure sorridenti. Puntarono i propri sguardi sulle due figure in avvicinamento, e presto poterono distinguere i contorni familiari dei visi dei loro fratelli. Non ci volle molto a notare che quello che fra i due somigliava di più al rosato -nonostante la chioma albina- era in lacrime, e che l'altro -che di simile alla sorellina aveva solo gli occhi- cercava vanamente di consolarlo, nonostante anche lui fosse palesemente provato. 
"Che carini." sussurrò la ragazza, uno scintillio nello sguardo. 
Il compagno soffiò. "Quel porcospino è banale, ti porta sempre solo gigli." 
"Perché sa che sono i miei fiori preferiti." sorrise ancora di più lei, senza staccare lo sguardo dal 'porcospino'. "Ah, che sciocca. Erano." ridacchiò poi, incrociando le braccia dietro la schiena e dondolandosi lievemente sulle gambe. 
Dietro di lei, una lapide. Sulla lapide, la foto di una Yuuka sedicenne rovinata dal tempo. 
Shuuya e Shirou si fecero ancora più vicini, e i due ragazzi che li attendevano si spostarono, lasciando che l'albino potesse cadere in ginocchio davanti alla lapide sulla quale era attaccata la foto di un'Atsuya ventiquattrenne
"Niichan... Non potrò mai smettere di sentirmi in colpa." mormorò con voca rotta dal pianto posando dei freschi bucaneve al posto di quelli semi appassiti sotto la foto del gemello. 
Il biondo si accovacciò accanto a lui. "Non è stata colpa tua, Fubuki. Sono stati loro a buttarsi da quel ponte." non poté impedire alla sua voce d'incrinarsi soffermandosi sull'ultima frase. 
"E invece sì che è colpa mia, anzi, nostra!" si voltò inquieto quell'altro, facendo sussultare i tre presenti. Beh, lui ne vedeva solo uno. "Non siamo stati forse noi ad impedirgli di stare insieme?! Non siamo stati forse noi a separarli fino a farli soffrire tanto da suicidarsi?!" 
Il suo amico non rispose. Una lacrima solcò anche il suo viso. 
Yuuka strinse le palpebre e le rischiuse; ormai era abituata a quella scena. In due anni l'aveva vista e sentita tutti i giorni della settimana. Le dispiaceva che si sentissero così in colpa. Avrebbe tanto voluto parlargli e dirgli "Ehi, noi siamo felici", però sapeva di non poterlo fare. Atsuya invece non formulava pensieri. Soffriva per suo fratello, ciò nondimeno non si sentiva in colpa a sua volta. Il suo scricciolo era molto più emotiva di lui. 
"Almeno ora sono insieme." bisbigliò stancamente Shuuya, accarezzando il terreno sotto il quale era sepolto il corpo della sua amata sorellina. 
"Sì, ma a che prezzo?" obbiettò l'albino, strofinandosi la manica del maglione sugli occhi. 

articolo del 27 novembre  1998 
Ieri, 26 novembre, alle 23:56 sono stati ritrovati vicino a Verona i corpi di due ragazzi, tali Yuuka Gouenji e Atsuya Fubuki, morti per affogamento. 
I parenti affermano: "Il loro era un amore alla Romeo e Giulietta, come Romeo e Giulietta sono finiti."

articolo del 27 novembre 1999
E' passato un anno dal ritrovamento dei corpi di Yuuka Gouenji e Atsuya Fubuki vicino Verona, e finalmente le indagini si concludono definitivamente grazie ad un messaggio trovato nel diario della ragazza. 
"Come Giulietta sono vissuta, e come Giulietta morirò." 


Il sole tramontò dietro l'orizzonte. Come ogni giorno, Shuuya e Shirou erano tornati a casa. Atsuya strinse a sé la sua Giulietta e le stampò un piccolo bacio sulla fronte. Yuuka sorrise appena fra le braccia del suo Romeo prima di far combaciare le loro labbra. Per poi svanire nel vento. 
--
Il vento mattutino smosse come sempre i capelli rosa e quelli castani dei novelli Romeo e Giulietta, mentre attendevano sdraiati come ogni mattina. 
"Non sono ancora arrivati." 
"E' ancora presto. Dagli tempo." 


n/a
--vomito vomito vomito-- 
non mi piace per niente, ma per niente proprio, anche perché ho paura di essere andata fuori tema, ma non ero affatto ispirata.
Questa storia ha visto in tutto sei ristesure varie. 
da notare che sono morti il 26/11/98, e i loro corpi sono stati trovati il 27/11/98, rispettivamente le date di nascita mio e di mio cugino Antonino :" --ti voglio bene Nino c:--
e niente, che dire.
nonostante questa cosa faccia schifo, dico grazie alla rara e alla rie per avermi fatto partecipare :33 
baci,
anna :/





  
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