capitolo uno
I Tomlinson sarebbero arrivati presto. Quella mattina, mia madre, che era tornata per rimettere in ordine casa e sistemare tutto per l’ arrivo degli inquilini,
aveva deciso di volermi morta e quindi di trascinarmi giù dal mio comodissimo letto alle sette in punto.
“Mammaaaa! Ti prego saranno ancora le quattro del mattino!”
Non ebbi il tempo di finire che mia madre aveva aperto le pesanti tende della mia camera,
che trattenevano fuori la fastidiosa luce del sole
che riempì subito la stanza, rispondendo cosi alla mia affermazione, facendomi capire che il sole si era già levato e che era ora di alzarsi.
Mia madre non avrebbe rinunciato, dunque fui costretta ad alzarmi.
“Ti ho preparato la colazione! Sbrigati dormigliona!”.
Feci velocemente una doccia e scesi di corsa in cucina per fare colazione.
Lì trovai mia madre intenda a leggere il quotidiano. “Finalmente tesoro! Ti ho preparato uova e bacon,
dei pancakes e li c’ è del latte con thè e della frutta. La tua colazione preferita!”.
Di certo sapeva il fatto suo riguardo alla colazione e ai migliori metodi per riparare al mio pessimo umore dovuto al rude risveglio!
Salimmo presto all’ ultimo piano per dare una ripulita.
Finimmo in un paio d’ ore di ripulire tutte le stanze. Era carino lì.
La cosa che più mi piaceva era la grande finestra scorrevole in una delle camere da letto.
Continuavo a fissare oltre al vetro quando mia madre mi informò della sua momentanea assenza per comperare alcune cose.
Io semplicemente rimasi li, fin quando non sentì la porta aprirsi lentamente e dei passi avviarsi nell’ ingresso.
Presi silenziosamente la scopa e mi nascosi dietro la porta aspettando il momento adatto per colpire l’ intruso.
La porta della camera fu presto aperta piano e io colsi l’ occasione per colpire l’ intruso,
che con mia grande sorpresa schivò il colpo inciampando però addosso a me facendoci finire entrambi a terra, chiaramente con me sotto.
“Levati di dosso brutto maniac…”
“Zitta! Finirai per svegliare l’ intero quartiere!”.
Non era uno dei ladri d’ appartamento.
Era un ragazzo con dei meravigliosi occhi azzurri, biondi capelli arruffati e un sorrisetto allegro stampato in viso.
Era tutto ciò che riuscivo a vedere visto che il suo corpo mi tratteneva intrappolata sotto di lui e la sua mano tappava la mia bocca,
costringendo la testa al pavimento.
Quando si accorse che non stavo più urlando mi lasciò andare, offrendomi una mano per tirarmi su.
Era un ragazzo davvero carino:
poco più alto di me, con un corpo muscoloso.
Aveva però uno strano stile nel vestirsi: portava una maglia a strisce con sopra una felpa,
con i lacci legati in modo bizzarro fra loro.
"strano" pensai... Con quel caldo portare la felpa era da matti!
E come se non fosse bastata la felpa con i lacci legati, portava anche un paio di jeans attillati,
con i risvolti alle caviglie e le bratelle che cadevano laterali.
“Io sono Louis, Louis Tomlinson”
Disse con un ghigno divertito sul volto, porgendomi la mano.
“Meg” dissi soltanto, ancora un po’ frastornata.
***
ciao a tutti! :) intanto benvenuti :) beh che dire? solo spero vi piaccia l' inizio di questa storia!!!!
non sapevo se iniziare a scriverla o no..
ne leggo cosi tante meravigliose e la mia sembra uno boh... non abbastanza tutto qui...
fatemi sapere cosa ne pensate, se continuare a scrivere!
grazie a hjsdjmples che ha creato questo meraviglioso banner per la storia (tanto amore per lei!!!) xD
bene mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! anche se pensate che sia orrenda! non mi faccio problemi ;) ahahha bacioni.
M XOXO
ciao a tutti! :) intanto benvenuti :) beh che dire? solo spero vi piaccia l' inizio di questa storia!!!!
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ne leggo cosi tante meravigliose e la mia sembra uno boh... non abbastanza tutto qui...
fatemi sapere cosa ne pensate, se continuare a scrivere!
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bene mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! anche se pensate che sia orrenda! non mi faccio problemi ;) ahahha bacioni.
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