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Autore: Hazzauee    10/07/2013    5 recensioni
"Trovo le tue labbra, così baciabili e i tuoi baci, imperdibili. La punta delle tue dita, così piacevoli al tatto e i tuoi occhi, irresistibili."
Iniziò tutto così, con delle parole che mi fecero stare bene. Anzi, lui mi fece stare bene, e lo fa tutt'ora! Ci conoscemmo tempo fa, ignorandoci. Ma oggi...oggi io sono niente senza di lui, come lui è niente senza di me.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emily: "Allora?"

Harry non è un ragazzo scontroso. Geloso si, ma non ama trattare male le persone, quindi la cosa mi stava incuriosendo parecchio. Perché tutto quell'odio nei confronti di James?

Harry: "Niente."

Si alzò velocemente dal letto, uscendo dalla stanza, lasciandomi stupita ed arrabbiata. Una cosa è certa: non lo avrei cercato. Sono orgogliosa e correre dietro le persone non fa proprio parte del mio carattere.
Per essere così arrabbiato, tra Harry e James, in passato, doveva esserci stato qualcosa di veramente forte. E dovevo scoprirlo.
Mi aggiustai un po' i capelli, infilai le scarpe e corsi giù l'albergo. Vicino l'uscita, notai una sala con delle luci sul viola: musica alta, fumo, ragazze seminude, alcool...ma non ci diedi peso. Il mio unico obbiettivo, adesso, era scoprire qualcosa sul passato di Harry.
Camminavo velocemente verso un marciapiede, poi chiamai il taxi. Dissi a quel signore sui 50 anni di portarmi al centro e quando arrivai, pagai velocemente. Poi entrai, andando dalla parte opposta, quella che con Harry non avevo guardato. Il pomeriggio mi disse che se i suoi amici non erano al bar, di sicuro erano al loro negozio sportivo, quindi lo cercai.

X: "Emily?!"

Una voce poco familiare mi fece voltare e vidi Chris dietro di me.

Emily: "Oh Chris, cerco James!"

Gli sorrisi debolmente e lui ricambiò. Si avvicinò leggermente, mi toccò la spalla e così capii che dovevo seguirlo. Arrivammo fuori il negozio che, fortunatamente, aveva solo un cliente dentro, segno che stava per chiudere.

James: "Oh, guarda un po' chi c'è qui."

Mi sorrise maliziosamente ed io abbassai lo sguardo. No, non potevo mostrarmi debole avanti a lui.

James: "Sei venuta qui per me, vero? Ci hai ripensato?"

Mi accarezzò la guancia, io girai lo sguardo e vidi che Chris e Paul erano dietro uno stanzino del negozio.

Emily: "James, giù le mani. Sono qui per Harry."
James: "Che cazzo c'entro io con quel pezzo di merda del tuo ragazzo?"

"Pezzo di merda". Chi si credeva di essere? A quelle parole non riuscii più a trattenermi e gli diedi uno schiaffo, sulla guancia sinistra. Subito dopo mi pentii di quel gesto e schiusi le labbra, stupendomi del mio stesso gesto.

Chris: "Emily, accompagnami a prendere la macchina."

Io annuii ed andammo al parcheggio.

Chris: "Ora passiamo avanti il centro, entreranno James e Paul. Paul sta calmano James, visto che è un po' sclerotico. Tu non gli parlerai, in qualche modo uscirà fuori il discorso ed una volta arrivati fuori il tuo albergo, appunto dimmi il nome..."
Emily: "Oriental."
Chris: "Si. Comunque si chiuderà questa storia e...basta. Niente."

Sorrisi, vedendo che parlava velocemente e guidava la macchina con difficoltà. Evidentemente era agitato.

Emily: "Grazie..."
Chris: "James non è cattivo, ma è...strano! Io sono suo amico, ma spesso, quasi sempre, vorrei ucciderlo...è fastidioso, ti capisco! Ma mettere le mani addosso è l'ultima cosa da fare con persone come lui."

Da quelle sue parole, capii che non era Harry quello dalla parte del torto.

Emily: "Si, ma le mani addosso a me ed al mio ragazzo non deve metterle."
Chris: "Come se fosse la prima volta!"

Quelle sue parole mi fecero bloccare il respiro per un secondo. La situazione m'incuriosiva sempre di più. Tra i due cosa c'era stato prima?

Chris: "Non fare domande! Ne parlerai con James."

Arrivammo fuori l'uscita, vidi i due gemelli e James aveva un'espressione più...dolce di prima.
Entrarono e Chris mise in moto.
Erano passati circa 10 minuti e nessuno parlava.

James: "Emily, se hai pensato che potessi farlo...no, proprio non volevo metterti le mani addosso."

Fu proprio lui ad interrompere quel silenzio e la cosa mi stupì.

James: "Ma penso ancora quelle cose del tuo ragazzo! Chiedi a lui perché c'è questo odio tra noi, io proprio non voglio sprecare parole per parlare di un..."
Emily: "Si, ok."

Passarono altri 5 minuti e vidi che quella strada la conoscevo, tra poco ci sarebbe stato l'albergo.

Emily: "Mmh...James, puoi solo dirmi cosa hai fatto a Harry?"

A quelle parole i tre s'irrigidirono e l'aria fu di nuovo tesa.

James: "Ho...v-violentato...no. Ho scopato con sua sorella."

Violentato? Si era corretto, ma la prima cosa che disse mi sembrò molto più vera della seconda. E poi, perché Harry si sarebbe dovuto arrabbiare? SI, è vero che è geloso, ma non può impedire niente alla sorella ed i suoi sentimenti.
Io salutai Chris con un bacio sulla guancia, ringraziandolo. Non rivolsi mezzo sguardo si gemelli seduti dietro e poi entrai in albergo. Era notte, Harry sicuramente dormiva e così salii velocemente in camera. Mentre chiudevo la porta, una voce conosciuta mi fece saltare.

Harry: "Dove sei stata?"

Mentirgli o no? Non sapevo proprio mentire, ma lui avrebbe sicuramente fatto scenate di gelosia.

Harry: "Possibilmente vorrei sapere la verità, Emily."

Era seduto sul letto con solo i boxer era più lento nel parlare. Io abbassai lo sguardo e mi avvicinai a lui.

Emily: "Sono passata da...J-Jam..."
Harry: "Non da James, vero?"

Mi guardò con un sorriso strano, nervoso ed io annuii.
Vidi che dal suo viso sparì quel sorriso e si alzò dal letto, venendomi incontro. Puzzava di alcool, aveva bevuto sicuramente, anche parecchio. Ed io non sapevo cosa fare.

Emily: "Da James, mio cugino!"

Fu la prima cosa che mi passò per la testa e, visto che era ridotto un condizioni pessime, decisi che gli avrei parlato di tutto il giorno dopo.
Lo portai sul letto e mi stesi al suo fianco.


***


Non sapevo che ora fosse, ma sicuramente tardi. Quel giorno era libero per me ed i ragazzi, quindi non c'era bisogno di svegliarmi eccessivamente presto. Mi girai un po' per il letto, notando che accanto a me non c'era Harry. Chiusi gli occhi, pensando a come mi sarei dovuta comportare quel giorno con Harry. Dopo qualche minuto, sentii un peso dietro il letto, ma non mi girai.

Harry: "So che sei sveglia..."

Sentì accarezzarmi la guancia e mi girai verso l'altro lato del letto, dove era steso Harry.

Harry: "Emily, mi sa che dobbiamo chiarire."

Mi limitai ad annuire, visto che appena sveglia non avevo molta "forza" di parlare e discutere.

Harry: "Va bene, inizio a parlare io."

Prese un grande respiro e si grattò la nuca.

Harry: "Scusa che ieri...che ieri sono andato via, ignorandoti. Ti ho lasciato sola, qui, sul letto, senza dare spiegazioni né niente. In quel momento volevo solo andare da James, volevo fargliela pagare per tutto quello che ha fatto in questi anni, ma ho pensato che dopo le cose sarebbero solo peggiorate. Stavo per tornare sopra...si, insomma, in quel momento volevo solo stringerti fortissimo...ma poi ho visto giù una specie di discoteca, ho iniziato a bere..."
Emily: "Si, me ne sono accorta."

Mi tirò più vicina al suo corpo ed io non feci nulla per impedirglielo.

Harry: "Scusa."

Essendo più alto di me, dovetti alzare la testa per vedere quel suo viso dispiaciuto. Io gli sorrisi, ma lui ricambiò con un sorriso più...debole. Avremo continuato a parlare, quindi non gli feci domande.

Harry: "So che odi scusarti e sei orgogliosa, ma c'è qualcosa che devi dirmi?"

Annuii. Lui fece segno con la mano di farmi parlare.

Emily: "Ieri, quando sei andato via, ho pensato che dovevo fare qualcosa per scoprire tutto, per aiutarti, così...sono andata da James, al negozio!"

In quel momento rabbrividì. Si leggeva la parola "rabbia" nel suo sguardo.

Harry: "Da James? Dimmi che non ti ha fatto niente, dimmi che c'era qualcuno con voi. Ti prego."

Oltre la rabbia, in Harry, c'era tantissima preoccupazione e nella mia mente c'era solo una domanda: "perché?". Aveva troppa paura quando sentiva quel nome, dovevo assolutamente scoprire come mai. Volevo aiutarlo!

Emily: "Harry, fammi parlare. Non ti preoccupare, si è avvicinato, ma ho saputo difendermi e poi non eravamo soli. Mi ha accennato qualcosa su...tua sorella..."

Vidi Harry stringere i pugni.

Emily: "A me piacerebbe tanto che tra noi due non ci fossero segreti. Io mi fido di te e voglio che, man mano, tu scopra tutto del mio passato...così come io vorrei conoscere te più a fondo, ma tutto ciò, solo quando ti sentirai pronto. Devo chiederti scusa per aver insistito...scusa! È solo che mi sono preoccupata tantissimo, non mi piace vederti triste; non mi piace vedere che tu stai male e non poter fare niente per farti sorridere."

Ci fissammo per qualche secondo negli occhi e lui mi accarezzò la guancia destra, sorridendo appena.

Emily: "Mi perdoni?"
Harry: "Come potrei non perdonarti?"

Gli sorrisi, lasciandogli un bacio all'angolo della bocca. Dal pomeriggio del giorno prima le nostre labbra non si erano ancora sfiorate, ma già mi mancavano tantissimo. Per me era impossibile pensare un futuro senza Harry. Lui, semplicemente, era il mio tutto.

Harry: "E tu? Mi perdoni?"
Emily: "Sempre."

Lo vidi sospirare e poi mi accarezzò i capelli, facendomi rilassare.

Harry: "James era il mio vicino, a Holmes Chapel..."
Emily: "Non sentirsi obbligato..."

Mi interruppe.

Harry: "Shhh. Rilassati adesso...ed ascolta. È arrivato il momento."

Ci stendemmo meglio sul letto. Io poggiai la testa sul suo cuore e sentivo che iniziava a battere più velocemente, segno che era agitato. Cercai di tranquillizzarlo, disegnando cerchi immaginari con le unghia, sulla sua pancia scolpita.
Sembrava surreale quel ragazzo. Era magnificamente perfetto, non riuscivo a trovare mezzo difetto in lui ed anche se c'era, io non l'avrei mai notato. Lo guardavo con degli occhi diversi. Io ero innamorata di lui ed anche il suo più brutto difetto, l'avrei trasformato in un bellissimo pregio, che lo rendeva unico. Unico ai miei occhi, perché si, lui era l'unico che volevo accanto. Avevo occhi solo per lui, quegli occhi che mi pizzicavano quando pronunciava delle parole dolci, quando cantava, quando mi era lontano. Già, non avrei mai immaginato un giorno senza lui e quel suo sorriso. Ormai, era come droga.

Harry: "Avevo circa 14 anni, lui ha qualche anno in più a me. Veniva spesso a casa mia, gli volevo bene! Insomma, sai, passavamo molto tempo insieme, lo consideravo un amico..."

Una risata amara uscì dalla sua bocca, riferendosi al termine "amico".

Harry: "Un giorno lo invitai a casa, ma gli dissi che ci saremo visti più tardi, visto che avevo impegni con la scuola..."

Il respiro di Harry si fece più profondo ed affannava leggermente, così continuai con quei "grattini", per tranquillizzarlo.

Emily: "Amore, puoi anche fermarti qui. Non preoccuparti."
Harry: "No."

Io annuii e gli accarezzai il petto, sotto il collo e continuai, arrivando alle spalle.

Harry: "Arrivai a casa ed era tutto troppo silenzioso, così salii sopra ed andai verso la mia camera, ma sentii un rumore venire da quella di mia sorella. Bussai per un po' vicino la porta, ma nessuno aprii. Con quella poca forza che avevo, spinsi la porta e vidi mia sorella per terra. La scena fu bruttissima! Ricordo ancora mia...s-sorella..."

Strinse i denti ed una lacrima cadde sul suo viso. Io la bloccai con il mio pollice e gli accarezzai la guancia bagnata.

Harry: "Mia sorella per terra, con la testa contro la parete e le lacrime agli occhi. C'era sangue per terra, sangue sulle lenzuola e su qualche parte del suo corpo. Quella scena mi fa ancora male tutt'ora. Io non dovevo andarmene quel giorno! Dovevo restare a casa, così non sarebbe successo tutto quello! Ma che ne potevo sapere? Io mi fidavo di James, ma in cambio alla mia ingenuità e disponibilità, lui cosa fece? Violentò mia sorella. Lei cercò di difendersi, ma con un coltellino lui la fece spaventare e...poi lo usò anche, lasciando le graffi sparsi per il corpo. Mi feci raccontare tutto, bussai a casa sua e non aspettai neanche che mi aprisse, subito mi buttai su di lui. Da lì, tra noi, ci fu solo guerra."

Si alzò ed io lo guardai confusa.

Harry: "Vedi lì, sotto la scapola?"

Si girò ed io passai il dito sotto la scapola destra, dove c'era una cicatrice.

Harry: "Fece del male anche a me con quel fottutissimo coltellino, ma quel dolore passò. Quello che porto sempre dentro, ora, la cosa che mi fa più paura, sono le lacrime da parte delle persone che amo."

Si mise sul letto, seduto, ed iniziò a piangere. Io lo abbracciai da dietro. Con quell'abbraccio volevo dire più di 1000 parole. Con quell'abbraccio volevo fargli capire che io c'ero, che non l'avrei mai abbandonato, che lo amavo più della mia stessa vita, che cosa più importante di lui, per me, non esisteva. Con quell'abbraccio volevo farlo sentire al sicuro, come lui desiderava.
Si girò verso di me e - anche se era una posizione scomoda - ricambiò quell'abbraccio. Mise la testa nell'incavo del mio collo ed iniziò a piangere singhiozzando. Quando me ne accorsi, il mio cuore perse qualche battito, non sopportavo vederlo così. Sembrava un bambino appena caduto per terra, con un ginocchio sbucciato, ma magari un ginocchio sbucciato, non era niente vicino a quel dolore che portava dentro da anni.

Harry: "Scusa se sono così geloso e possessivo."

Pronunciò quelle parole, staccandosi dalla mia presa ed asciugandosi le lacrime.

Harry: "Ho paura che un giorno possa succederti qualcosa...e non sopporterei le tue lacrime. Tu sei mia, ed io per quanto possa avere un carattere di merda, proverò sempre a farti stare bene. Ora potrò sembrare infantile, un cretino..."
Emily: "Cucciolo, tu sei cretino, non lo sembri."

Rise leggermente.

Harry: "Emily, io ti amo. Non mi stancherò mai di farlo o di dirlo. Io voglio solo te accanto, e voglio che sorridi sempre. Giuro che ti proteggerò sempre da ogni male, a costo di dare la vita."

Emily: "La tua gelosia, già sai che a volte può dare fastidio, ma mi fa impazzire. Sei dolcissimo e, soprattutto ora che so queste cose, farò di tutto per farti superare ogni tipo di problema. Ogni ostacolo, sarà affrontato insieme. Ora devi solo rimuovere quelle brutte immagini dalla tua mente, devi solo pensare che James non merita quest'importanza, che tua sorella sta bene e che io sarò sempre qui con te. Sempre, Harry."
Harry:" Ah, questo è certo: sempre e per sempre uniti, fanculo tutto."

Le sue parole mi facevano sempre sentire protetta. Mi sentivo sempre una ragazzina innamorata, al primo appuntamento, quando ero con lui. Sentivo gli occhi pizzicarmi e non avevo parole. Tremavo anche, si, sembravo una foglia. Ed il bello qual è? Che non faceva freddo, ma quei brividi me li faceva provare lui, con un semplice sguardo.

Emily: "E comunque ti amo anch'io, cucciolo. Grazie di tutto. Ora preparati, che andiamo a fare un giro."


Pensai che era meglio farlo distrarre. Scesi dal letto e lui mi guardò, sorridendo. Andai verso la valigia, che preparai, visto che la sera saremo partiti e presi dei semplici jeans chiari, le vans rosse ed una maglia di Harry bianca.


***


Harry: "Emily, ora è cambiato qualcosa tra noi? Hai paura di me?"

Stavamo uscendo dalla stanza, ma lui mi prese per il polso. Come gli venne in mente di farmi questa domanda? No, no e no. Che perfetto idiota.

Emily: "Si."

Abbassò lo sguardo.

Emily: "È cambiato tantissimo! Ho capito come sei fatto realmente. Se prima avevo dei dubbi, ora non ne ho più. Sei la persona più...più perfetta che io avessi mai incontrato. Mi fido di te, Harry, e questa cosa è formidabile. Tra noi non ci saranno mai più segreti, ne sono sicura. Ti sei aperto con me, cosa che per te è difficile fare. Man mano ci conosceremo sempre meglio e tra noi non ci saranno problemi, ma solo sorrisi. Sei la mia felicità. E poi farmi paura? Ma che dici? Ti sei comportato come dovevi e quello a sbagliare, di certo non sei stato tu. Impara solo a tenere la calma il più possibile, lo dico per il tuo bene."

Lui si limitò ad abbracciarmi.

Emily: "Cucciolo, posso farti una domanda?"
Harry: "Quello che vuoi."
Emily: "Come mai ora tu e James siete...amici?"

Harry rise e ci staccammo, fissandoci.

Harry: "Non siamo amici. James non sta molto bene, deve stare sempre con il fratello, è l'unico che riesce a tranquillizzarlo. Hanno una casa insieme, con Chris, ed io lui volevo incontrare."
Emily: "Capisco. Infatti Chris è il migliore."

Inarcò le sopracciglia, con fare da geloso, ma in quel caso scherzava. Poi ci baciammo per...per tantissimo tempo. Ogni volta che le nostre labbra si staccavano, subito finivano per cercarsi di nuovo. Era tutto magico. Anzi, il mio rapporto con Harry era magico. Era come se facessimo parte di una favola, una favola che potesse finire con il "E vissero felici e contenti". Perché noi così eravamo insieme: felici e contenti. Eravamo l'icona dell'amore e dello stare bene, uniti, contro tutto e tutti. Forse troppo legati, ma l'uno avrebbe sempre fatto di tutto per l'altro, questo era certo.




Spazio autrice:
sciaaaao ragazze.
Stranamente mi piace come ho scritto questo capitolo. Harry ed Emily sono dolcissimi fhjskhfn. Probabilmente è un po' "pesante", ma questa è una delle pochissime cose che ci sono da scoprire. Veramente non potete immaginare di quante idee girano nella mia testa AHAHAHA.
Comunque ringrazio tutte per le recensioni e continuo ad elemosinarle AHAHAHA. Se chiedete, giuro che ricambio in qualche modo. Siete tutte carinissime e gentilissime fhjskg.
mi piace sapere cosa ne pensate, ma mi fanno piacere anche i consigli, le domande e qualsiasi cosa AHAHAHA.
non so più cosa dire...aaaah si, ho cercato di farlo ancora più lungo...e ci sono riuscita, yo!
i dialoghi penso che cambieranno dalla prossima volta, non so.
DEVO AMMETTERE CHE AMO QUESTA COPPIA, AHW!
vabbè, basta così, non scoccio più.
vi voglio bene girlsssss. e grazie ancora fjueit.
Twitter: @harryes_juliet :) xx
  
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