Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Adelhait    23/01/2008    2 recensioni
Con estrema lentezza, una ragazza mise una mano in un sacchetto di carta e ne tirò fuori pezzetti di pane, che lanciava in un laghetto. Osservava con non curanza delle piccole oche che si lanciavano a mangiare quel cibo, buttato lì per loro. Ogni giorno era così, veniva lì, a sedersi su quella panchina di legno bianco, che lentamente si disfaceva sotto lento scorrere del tempo, situata sulle sponde di quel laghetto artificiale. Veniva lì a riflettere. Sì, rifletteva sul perché lei esistesse. Sul perché l’uomo è un essere spietato, verso chi è debole.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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2°: Dove sono?

 

 

Aprì lentamente gli occhi, cercò di mettere a fuoco dove si trovava, notò con disappunto che il luogo era poco illuminato, vi era solo la luce fioca di una candela.

Cercò di rialzarsi facendo leva con le braccia, intanto sentiva un dolore dietro la nuca, infatti, mugugnò.

-Ahi, che male-.

Mise la mano destra dietro la testa, e cominciò a massaggiarsi, si mise seduta e notò ch’era stata coricata fino a quel momento su di un giaciglio fatto di paglia.

-Ma cosa?-.

Disse, ma d’un tratto sentì una voce femminile che la fece voltare.

-Finalmente ti sei svegliata-.

-Chi sei?-.

Cercò di comprendere a chi apparteneva quella voce, ma riuscì ad intravedere un’ombra che si avvicinava lentamente, era una donna questo l’aveva capito, ma non aveva intuito se era giovane o vecchia.

Notò che si era avvicinata alla candela, che era posta su di un piano accanto al muro, l’aveva presa.

-Allora chi sei?-.

Domandò un po’ alterata, la donna si avvicinò e si accovacciò accanto a lei, ora poteva vedere il suo viso.

Era giovane di aspetto gradevole, occhi scuri, capelli neri legati in una sobria e bassa coda, pelle leggermente scura, vestita anche lei, come quei due ragazzi, con un kimono marrone, ma di semplice fattura.

-Sono Akemi, una serva di Inuyasha-kun-.

Disse osservandola, lei piegò leggermente il capo, curiosa e disse.

-Inuyasha-kun?-.

La donna annuì e disse.

-Come ti senti?-.

La ragazza sospirò e disse, mentre continuava a massaggiarsi la nuca.

-Mi fa male un po’ la nuca, e ho un cerchio alla testa non hai per caso un’aspirina?-.

-Aspirina? Cos’è?-.

Disse la donna che non comprendeva il significato di quella parola, la ragazza la guardò stranita e disse.

-Non sai cos’è un’aspirina? Mi stai prendendo in giro per caso?-.

Disse con un tono leggermente alterato, la donna si sentì offesa, infatti, la guardò storto.

La ragazza sospirò, distogliendo lo sguardo dalla donna.

"Sarà meglio non continuare questa assurda discussione…piuttosto devo capire dove mi trovo".

Si girò di nuovo verso di lei che la continuava a guardare, con aria di superiorità.

-Dimmi, Akemi …giusto?-.

La donna annuì.

-Bene, dove mi trovo?-.

La donna fece un sorriso di scherno, mostrando alla ragazza le punte delle sue zanne, infatti, sgranò gli occhi incredula.

"Ma che razza di denti ha? Ma ora che la guardo bene, anche le sue orecchie hanno un qualcosa di diverso, sono…sono a punta, ma come può essere? Come?".

-Cos’hai ningen? Non hai capito che ti trovi nelle prigioni del castello del signor delle vaste terre dell’ovest-.

Lo disse con una punta di orgoglio, la ragazza continuava a guardarla, senza capirci nulla.

Scosse la testa esasperata.

Ora basta!

Quella situazione era troppo bizzarra per lei, abituata alla vita reale, fatta di lavoro, di pagamenti di bollette, di affitti arretrati, di corsi universitari e altre cose.

Si alzò di scatto e guardò la donna, e disse.

-Basta! Sono stufa, mi stai prendendo in giro…indicami la porta che me ne vado-.

La donna si alzò.

-Cosa vuoi fare tu?-.

Sibilò assottigliando gli occhi, invece la ragazza aveva alzato leggermente il tono di voce.

-Andarmene, ecco cosa voglio fare. Ora indicami la strada per uscire da questo tugurio, se no, telefono alla polizia denunciando te e tutta la compagnia bella per sequestro di persona-.

La ragazza guardò a terra in cerca della sua borsa, ma non la trovò, sbuffò scocciata.

-Dov’è la mia borsa?-.

La donna rise.

-La tua bizzarra bisaccia? Vedi stupida ningen, quella cosa si trova nelle stanze dei miei signori-.

La ragazza la guardò storto.

-Che razzi di maleducati, come vi siete permessi di prendere la mia borsa senza il mio consenso!-.

Aveva urlato, era davvero esasperata, infatti, strinse le mani a pugno, irrigidì il suo corpo e continuò a guardare storto quella donna che non faceva altro che sorridere.

-Consenso? Ma sei stupida o cosa? Non hai ancora compreso la tua situazione?-.

-No-.

La donna rise beffarda.

-Tu qui sei una schiava, non ti appartiene nulla, come anche la roba che tieni indosso-.

-Ma che cosa dici? Non capisco-.

Disse la ragazza, che non riusciva a capire realmente quella situazione, scosse il capo e si mise una mano sulla tempia.

"In che razza di gabbia di matti sono capitata?".

-Capirai, capirai… tu da adesso appartieni ad Inuyasha-kun-.

La ragazza strabuzzò gli occhi, aveva capito bene il valore di quelle parole?

Davvero era la schiava di qualcuno?

Povera fanciulla,

Destinata a patir le pene

Dell’inferno…

Di nuovo quella voce che la scherniva.

-Mi prendi in giro per caso? Perché come vedi non mi sto divertendo affatto-.

-No, mai! Io dico solo la verità-.

-Allora s’è così? Dì al tuo signorotto da quattro soldi, che la sottoscritta non è la schiava di nessuno, capito?-.

Disse con tono di sfida, la donna si sentì offesa, arrabbiata.

Non ci vide più, i suoi occhi cambiarono tonalità, diventando di un rosso vivo.

Le afferrò il braccio sinistro con la sua mano destra, provvista di artigli che si allungarono conficcandosi, prima nella sua giacca di velluto, poi nel suo maglioncino nero e infine nella sua tenera carne.

Dolore, un atroce tormento.

Il suo viso si contorse in una smorfia, avvertì che sangue usciva fuori del suo corpo.

Quella donna si divertiva da matti, infatti, rideva, quando ad un tratto.

-Cosa sta succedendo?-.

La donna si voltò di colpo e quasi sbiancò.

-Inu…Inuyasha-kun-.

La donna allentò la presa e la ragazza riuscì a scostarsi, si mise la mano destra sulla ferita che sanguinava, potè notare che quella donna tremava ed aveva abbassato il capo, mentre quel ragazzo si era avvicinato fulmineo alle due.

-Allora?-.

La donna alzò il capo leggermente e disse, quasi sussurrando.

-Beh, vedete…-.

-Sì, continua-.

-Vedete questa insulsa ningen ha insultato la vostra persona con dei termini offensivi, perciò io…l’ho punita-.

Disse alzando il mento mostrandosi orgogliosa, perché aveva difeso il suo adorato signore, ma d’un tratto si sentì un colpo secco e la donna cadde a terra mettendosi una mano sulla guancia sinistra, ora rosso fuoco.

L’aveva schiaffeggiata, la ragazza rimase senza parole, un unico pensiero roteava nella sua testa.

"Perché l’ha fatto?".

-Razza di stupida, come ti sei permessa di farle del male!-.

Disse il ragazzo con tono furente, ancora aveva il braccio destro sollevato, la donna si accovacciò a terra e cominciò a piagnucolare una sorta di scuse, il ragazzo sospirò e le disse di sparire, infatti, si alzò veloce scappando via.

Ora erano solo loro due, la ragazza si teneva ancora il braccio con la mano, la ferita bruciava da matti, il ragazzo si avvicinò e disse.

-Ma guarda che razza di guaio ha fatto-.

Era scocciato, si poteva capire dal suo tono di voce, scostò la mano della ragazza per vedere meglio la ferita, lei si oppose un po’dopotutto non si fidava affatto di lui.

-Non toccarmi, mi fai male-.

Lui non l’ascoltò, continuò a guardare la ferita che sanguinava.

-Sta ferma, sciocca…lasciami mettere una fascia per evitare che continui a sanguinare, sai…-.

La guardò negli occhi sorridendo, maliziosamente, lei sussultò, avvertì un brivido salirle dietro la schiena.

"E adesso?"

-Sai, il tuo sangue ha un buon odore…mmmh, saresti una buona portata-.

Rise, lei impallidì e sussurrò.

-Portata?-.

Lui annuì, mentre legava lembo di stoffa sul braccio ferito di lei.

-Cosa vorresti dire?-.

Disse, la sua voce tremava.

-Come? Non sai che gli youkai si nutrono di carne umana?-.

Lei scosse il capo, no, non lo sapeva, continuava a tremare.

Diverrai la pietanza principale

Di maestoso banchetto.

Mi dispiace fanciulla,

La tua fine è prossima…

Il ragazzo rise e disse.

-Non preoccuparti, non ti mangeremo, e poi…-.

La ragazza sospirò sollevata, quella stupida voce si sbagliava, intanto il ragazzo smise si medicarla e continuò a parlare.

-E poi non amo mangiare un essere un po’ simile a me-.

Lo disse con un tono triste, lei lo guardò e chiese curiosa.

-Come un po’ simile a te?-.

-Sono un hanyou-.

-Hanyou? Cos’è un hanyou?-.

Lui la guardò stupito.

-Come non lo sai?-.

-No-.

Lui alzò gli occhi al cielo e sospirò.

-Sono un mezzo demone, cioè sono per metà umano e per metà demone…hai capito adesso-.

Lei annuì.

Rimasero per svariati secondi in silenzio, quando lui le chiese.

-Come ti chiami?-.

Lei lo guardò e disse.

-Mi chiamo Luce Riversi-.

Lui la guardò stranito, stava per ridere.

-Ma che razza di nome hai-.

Si mise una mano d’avanti la bocca, ma oramai il danno era fatto, lei lo guardò storto, girò il viso di lato e disse.

-Che cafone, ma come ti permetti! Perché il tuo nome è bellissimo…sembra quello di una femmina, poi hai il coraggio di criticare il mio. Ma guarda questo-.

Lui la guardò, quella ragazza gli era un po’ simpatica, non era come le yashe sotto i suoi ordini che si dimostravano sempre ossequiose nei suoi confronti, sorrise e restò a guardarla.

"Chissà forse lei e Kagome andrebbero d’accordo…già Kagome, mi sono dimenticato che tra un po’ ci dobbiamo incontrare nel bosco, perciò è meglio che mi sbrighi a condurla da loro".

-Beh, ora basta con queste cose, su dobbiamo andare-.

Luce si voltò e disse curiosa.

-Andare dove?-.

Inuyasha sbuffò scocciato.

-Devo condurti d’avanti la nobiltà del castello, perché sono curiosi di vedere la ningen-.

-Ancora con questa ningen, la smettete di chiamarmi così!-.

Era davvero esasperata, odiava quel termine che alle sue orecchie suonava come un aggettivo dispregiativo.

Inuyasha aveva compreso la reazione della ragazza, dopotutto lui era sempre definito hanyou, mezzo sangue.

-Hai ragione, andiamo ch’è tardi-.

Disse indicando alla ragazza di seguirlo, ma prima di uscire disse.

-Perdonami, ma devo legarti i polsi, dopotutto tu sei una schiava-.

Lo disse con una punta di rammarico, Inuyasha non amava sottoporre alla ragazza questa umiliazione, ma doveva.

Doveva sottostare alle leggi che vigevano in quel regno, governato da esseri bramosi di potere e di sangue.

Luce lo guardò e sospirò, allungò i polsi e se li fece legare.

L’hanyou utilizzò una cordicella di seta marrone, non le strinse molto forte, non voleva farle del male.

Finita l’operazione le fece segno di seguirlo, lei gli andò dietro.

"Cosa ne sarà adesso di me? Sarò una schiava…che destino crudele mi attende, ma s’è questo il fato ha scelto per me, non posso oppormi, anche se…".

Mai opporsi alle Parche,

Che hanno tessuto per te, mia povera fanciulla,

Un destino fatto di sofferenze.

Ma non temere tra le sue trame oscure

Vedrai un barlume di luce…

Quella voce, che prima la scherniva, ora le dava un po’ di speranza.

Sorrise beffarda, azione che non sfuggì ad Inuyasha che la guardò curioso, infatti, le chiese.

-Perché stai sorridendo?-.

Lei scosse il capo e disse semplicemente.

-Di nulla…andiamo-.

Si avviarono verso la loro meta.

Verso la sala dove la nobiltà demoniaca l’attendeva.

Dove lei era l’attrazione principale, proprio come uno di quei circhi estivi che arrivano in città pieni di animali esotici e buffi pagliacci.

"Sarò il loro passatempo…che buffo…sì, è davvero comica questa situazione, anche se non ci trovo nulla da ridere. Ma chissà sarà tutta una sorta di scherzo, fatto da qualche stramba trasmissione televisiva, che hanno come scopo di prendere gente comune e farla spaventare a morte con delle assurde situazioni, sì, proprio come questa".

Pensava a questo, mentre si incamminava verso la sua nuova vita…che non era uno scherzo, ma era la dura e cruda realtà, fatta di sofferenze, di umiliazioni, ma anche di piccoli barlumi di felicità…

 

Continua…

_________________

Spero che questo capitolo non vi è risultato noioso, ma serviva per introdurre la protagonista, nel prossimo capitolo apparirà lui Sesshomaru, come anche altri personaggi, la dolce e cara mammina XD.

Voglio ringraziare di cuore Ary22 e Intery per le loro recensioni, sono felice che la mia nuova storia vi è piaciuta e spero che questo nuovo aggiornamento è di vostro gradimento.

Voglio anche ringraziare chi solo legge con un bacio.

   
 
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