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Autore: niky999    10/07/2013    3 recensioni
" Mi vuoi dire come mai hai così tanta difficoltà ad amare? "
Io rimasi in silenzio per qualche secondo. No, non avevo nessuna difficoltà a farlo, o almeno era quello che credevo.
" Perché nulla si dimentica. La ferita scompare, ma la cicatrice rimane! " sbottai, alzando il tono della voce.
" Tu non hai ancora capito che ti amo! Ti amo Gwen, ti amo follemente! E' difficile da capire? "
A quella dichiarazione rimasi paralizzata, come se qualcuno avesse improvvisamente bloccato lo scorrere del tempo. " E' questo il punto! Ti ostini a non capirlo! " mi si avvicinò pericolosamente, poi giocherellò con un mio ciuffo di capelli, mi accarezzò la fronte, scese alle tempie, alle guance e poi alla bocca. Il mio respiro si arrestò all'improvviso.
" E' bello sapere che ogni volta smetti di respirare a causa mia. " mi sorrise dolcemente.
Farfalle nello stomaco, vista annebbiata, cuore infiammato e incredibile voglia di gettarsi fra le sue braccia: chiari sintomi di quell'amore che, seppure impossibile, tenti sempre di raggiungere. Di quell'amore per cui saresti pronta a morire pur di preservare.
" Voglio te Gwen, voglio solo te. " mi sussurrò all'orecchio, poi si piegò leggermente e mi baciò.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lou





 

 
 
Io gli misi le mani sul petto e lo spinsi via, cercando di liberarmi da quella posizione.
Jeson strabuzzò gli occhi e si allontanò, continuando a rivolgermi quello stupido sorriso.
Gli altri sembravano essersi bloccati a quella scena, perciò Deyn decise di intervenire:
“ Forza, continuiamo! O avete forse paura di battermi? “ e così ecco che ricominciò la guerra di spruzzi, a cui però non partecipai. Mi alzai indispettita e senza farmi troppo notare tornai di nuovo a casa, corsi su per le scale e mi chiusi in camera, stravaccandomi sul letto.
Ok, ora era davvero troppo! Quanto ancora aveva intenzione di farmi soffrire? Per quanto tempo? Giusto per decidere il momento giusto per iniziare a scavarmi la fossa!
Com’era possibile che ad ogni suo sorriso, ad ogni suo sguardo, riusciva sempre ma dico sempre a rapirmi? Ogni volta me ne innamoravo e sentivo l’irrefrenabile bisogno di gettarmi alle sue braccia e non lasciarlo più.
Gwen, svegliati! Ti stai innamorando dello stesso ragazzo che più o meno un giorno fa ti ha spezzato il cuore!
Mi riscossi da tutto ciò e cercai di asciugarmi le lacrime che, ancora una volta, mi avevano solcato il viso. Dovevo smetterla di soffrire per uno come lui!
Poi, all’improvviso, mi tornò in mente l’incisione che avevo sulla pelle.
Era ancora lì ma … come mai nessuno se n’era accorto? Mi sembrava alquanto strano che nessuno mi avesse chiesto niente!
Le sue diramazioni erano molto simili a delle vene e pian piano si stavano dilagando sempre di più! Cosa potevo fare? Jeson non aveva ancora avuto il coraggio di dirmi niente e fin ora era l’unico a saperne qualcosa.
Mi tornò in mente che ne avevo altri due sui polsi e che dopo il bacio di Jeson erano scomparsi. Già, il suo bacio … al suo ricordo scoppiai di nuovo a piangere e avvolsi la faccia nel cuscino.
“ Cosa stai facendo! “ una voce mi fece sobbalzare. Guardai la porta ma l’avevo chiusa a chiave.
“ Asciugati quelle lacrime e smettila di piangere! “ mi alzai in piedi e girovagai per tutta la stanza in cerca di quella voce misteriosa.
“ O vuoi che te la costruisca io la fossa? Tira su il petto e fatti forza ragazzina, non voglio vedere femminucce qui! “ un’altra volta quella voce.
“ Dove sei?? “ domandai in preda al panico. Cominciavo a preoccuparmi.
Sentii una specie di sbuffo.
“ Eccomi qui, sei contenta ragazzina? “ ad un certo punto, davanti alla mia faccia, si materializzò la figura di un gatto nero, gli occhi blu oceano, due piccoli ali da demone sulla schiena e una lunga coda terminale.
Alla sua vista barcollai all’indietro fino a cadere di nuovo sul letto.
“ Chi diavolo sei?? “ feci indicandolo.
“ Uff, che insolenza! Tutto a suo tempo! “ sbuffò, svolazzando per la stanza. Io rimasi a fissarlo allibita. Un gatto nero con le ali si materializza all’improvviso davanti ai miei occhi e …. Riesce pure a comunicarmi??
“ Scusami hai ragione, non è mai il tempo giusto! “ replicai furiosa.
“ Per tua informazione non sono un normale gatto nero a cui puoi rivolgere quattro insulse chiacchiere! Sono Selmalouwill e sono un demone-doccione ragazzina! “ socchiuse gli occhi e incrociò le zampe, con aria superiore.
“ La vuoi smettere? “
“ Di fare cosa!? “
“ Non sono una ragazzina! “ sbottai in preda alla rabbia. Ci mancava solo questa! Un gatto volante che mi dice di essere un .. demone-doccione? Ma stiamo scherzando? Sicuramente mi ero addormentata nel letto e ora stavo solo sognando, ma non accettavo comunque che uno stupido gatto mi chiamasse ragazzina!
“ Ehi, ti ho sentita sai? “ si innervosì Selmalouwill.
“ Non ho detto nulla! “ mi alzai in piedi e cercai di accarezzarlo per osservarlo meglio.
“ Tieni le tue zampaccie lontane da me! “ gridò, allontanandosi di scatto. “ E nel caso tu non lo sapessi, leggo nel pensiero ragazzina. “ disse, con tono sorprendentemente pacato.
“ Selnilouwe.. “
“ Selmalouwill. “ mi corresse lui spazientito.
“ Va beh, ti chiamerò Lou; sei un sogno, vero? “ corrugai la fronte convinta.
Lui svolazzò dietro di me andandosi a posare sul mio letto.
“ No, non sono affatto un sogno. Ti ho già detto che sono un demone-doccione! “ esclamò seccato, poi si leccò le morbide zampe.
“ Ma tutto ciò non ha senso! “ stavo per avere un’altra crisi isterica, ma questa volta avevo tutte le ragioni di averne!
“ Perché l’incisione ne ha, vero? “
Tornai a fissarla allibita. Questa volta al centro brillava di una luce scura.
Provai di nuovo a sfiorarla ma la sua voce squillante mi fece sobbalzare.
“ Ragazzina, sei impazzita per caso? Devo forse ricordarti tutte le volte in cui ti sei messa a imprecare dal dolore e sei svenuta? Potresti mettere in pratica quel briciolo di cervello che ancora ti rimane? “
No, ora basta, ero veramente stufa! Selnalouwer o come cavolo si chiamava, poteva davvero essere un demone-doccione? In effetti, nemmeno quel segno aveva un senso logico. E se lui provenisse proprio da lì? Magari sarei riuscita a capirne qualcosa di più.
“ Esatto ragazzina, provengo da quell’incisione. “ annuì Lou, leggendomi nel pensiero. “ Come ti ho già detto sono un demone-doccione e quel segno è la mia fonte. Ora ti domanderai per quale motivo sono qui. “
“ Infatti. “
“ Non avevo dubbi! “ di nuovo quell’aria da so-tutto-io. “ Questo per ora non posso rivelartelo “
“ Certo, tutto a tempo debito “ ripetei, imitando la sua voce squillante.
“ Ma posso dirti che puoi stabilire contatti con fantasmi e demoni come me … La vuoi smettere di fissarmi così ragazzina? “
“ E tu quando la pianterai di chiamarmi in quel modo?! “
Entrambi sbuffammo.
Mi diressi verso la porta cercando di evitare ulteriori litigi con Lou, misi la mano sulla maniglia ma qualcuno la aprì prima di me.
“ Tu che ci fai qui, levati di mezzo! “ feci acida. Non avevo voglia di discutere ancora.
“ Aspetta un secondo Gwen, dobbiamo parlare! “ Jeson entrò con fare deciso e autoritario e richiuse la porta dietro sé.
“ Ragazzina, è giusto che tu sappia che nessuno può vedermi o sentirmi tranne te. “ aggiunse Lou, che era ancora stravaccato sul mio letto.
“ Grazie per avermelo detto. “ sibilai. Oggi era decisamente la mia giornata no.
“ Cosa? “ Jes aggrottò la fronte e mi fissò perplesso.
Io mi limitai a scuotere la testa, così lui si sedette sul letto evitando Lou per un soffio.
“ Gwen, ho un assoluto bisogno di chiarire le cose. “
“ Avanti, parla. Ormai non mi sorprende più nulla! “
“ Ecco, riguardo al bacio, io … “
“ Sì? “ lo invitai a proseguire, incenerendolo con lo sguardo.
Jeson fece un grande sospiro.
“ Io volevo guarirti le incisioni e più tardi ti fornirò altre informazioni “
“ Cerca di avere pazienza ragazzina e se vuoi ti anticiperò qualcosa “ aggiunse Lou con tono apprensivo.
“ ma quando ti ho baciata io … mi sono sentito come enormemente attratto da te. Dal tuo sguardo, dalla tua bocca .. mi sono innamorato di te! “ alzò i suoi occhi verde smeraldo su di me.
“ Hai finito di dire stronzate? “ feci gelida, incrociando le braccia e appoggiandomi al muro.
A quelle parole parve innervosirsi.
“ Sto dicendo la verità! “ sbottò, ma io rimasi in silenzio senza degnarlo di uno sguardo. “ Credi che sia servito a qualcosa buttarti su un letto? “ aggiunse, con il tono della voce alterato.
In effetti … non aveva tutti i torti. Ma davvero volevo farmi abbindolare così? No Gwen, non devi dargli corda! Chiusi gli occhi e mi feci forza.
“ Vattene. “ dissi, più chiara possibile, indicando la porta.
" Mi vuoi dire come mai hai così tanta difficoltà ad amare? "
Io rimasi in silenzio per qualche secondo. No, non avevo nessuna difficoltà a farlo, o almeno era quello che credevo.
" Perché nulla si dimentica. La ferita scompare, ma la cicatrice rimane! " sbottai, alzando il tono della voce.
" Tu non hai ancora capito che ti amo! Ti amo Gwen, ti amo follemente! E' difficile da capire? "
A quella dichiarazione rimasi paralizzata, come se qualcuno avesse improvvisamente bloccato lo scorrere del tempo. " E' questo il punto! Ti ostini a non capirlo! " mi si avvicinò pericolosamente, poi giocherellò con un mio ciuffo di capelli, mi accarezzò la fronte, scese alle tempie, alle guance e poi alla bocca. Il mio respiro si arrestò all'improvviso.
" E' bello sapere che ogni volta smetti di respirare a causa mia. " mi sorrise dolcemente.
Farfalle nello stomaco, vista annebbiata, cuore infiammato e incredibile voglia di gettarsi fra le sue braccia: chiari sintomi di quell'amore che, seppure impossibile, tenti sempre di raggiungere. Di quell'amore per cui saresti pronta a morire pur di preservare.
" Voglio te Gwen, voglio solo te. " mi sussurrò all'orecchio, poi si piegò leggermente e mi baciò repentinamente sul collo, scostandomi i lisci capelli neri.
Mi morsi il labbro inferiore; stavo cedendo.
A ogni bacio Lou gridava uno “ Smack “ fingendo di baciare qualcuno davanti a sé. Io gli rivolsi un’occhiata truce e il piccolo demone-doccione rispose con una risata provocatoria, poi si dissolse, abbandonandomi in quella brutta situazione.
Gwen, devi resistere! Non puoi permetterti di soffrire ancora!
Proprio quando stava arrivando alla mia bocca lo bloccai spingendolo via e mi voltai con le lacrime agli occhi.
Stavo risultando come la ragazza facile, quella che si ottiene facilmente, invece no! Non ero affatto così! Doveva capire che io non avevo niente a che fare con tutte le ragazzine che gli cadevano ai piedi, assolutamente niente!
Uscii dalla stanza velocemente, lasciandomi dietro il suo sguardo indecifrabile, e corsi in bagno con il cellulare in mano.
Sei chiamate perse e quattro messaggi!
Il primo era di Rey:
“Gwen, posso venire lì da te stasera? Devo parlarti di una cosa importante. Un bacio. “
Il secondo di Ellie. O cavolo, Ellie! Non l’avevo nemmeno avvisata della mia partenza!
“ Ma dove sei finita? Sono venuta a cercarti a casa ma non c’era nessuno. Ti hanno per caso rapita con un coltello giapponese alla gola? “quel messaggio riuscì a strapparmi un sorriso. Stavo per rispondere a entrambi quando Selmalouwill apparve proprio di fronte a me, facendomi di nuovo prendere un colpo.
“ Possibile che devi sempre apparire in questo modo? “ gli urlai contro, con il battito cardiaco a mille per lo spavento.
Lui fece solo uno sbuffo voltandosi e incrociando le zampe, poi disse:
“ Le sue parole mi sembravano sincere ragazzina. Avresti potuto dargli una possibilità. “
“ Gliel’ho data infatti, ma l’ha trascurata! E ora basta parlare di lui! “ replicai stufa.
“ Ok miss indemoniata! “
“ Ti ricordo che il demone qui sei tu! “
“ Demone-doccione ragazzina, quando ti deciderai a impararlo?? “
“ Pronto? “ Rey mi aveva chiamata proprio in quell’istante.
“ Ciao Gwen! Ti ho inviato un messaggio ma .. “ lo interruppi prima che continuasse.
“ Tranquillo, l’ho letto un secondo fa. Purtroppo però mia madre mi ha detto all’ultimo di una vacanza e ora non sono in città. Non so quando tornerò, ma puoi dirmi lo stesso quella cosa … “ lo intimai speranzosa.
“ Ah, no tranquilla, ti dirò tutto quando tornerai .. Chi c’è lì in vacanza? “ mi domandò con tono curioso.
“ La famiglia Montrose e la famiglia Sepherd. Scusami, ora devo andare! “ sentii Arleen gridare il mio nome e salire le scale come un razzo.
“ Ok, ci sentiamo Gwen! “
Chiusi la telefonata e mi misi le mani nei capelli.
“ Chi è ragazzina, il tuo amante? “ mi stuzzicò Lou, strizzando un occhio.
Io lo incenerii con uno sguardo.
“ Primo, smettila di chiamarmi ragazzina, e secondo non è il mio amante! “
Lui sbuffò spazientito.
“ Allora, sei ancora dell’intenzione di farmi scavare la fossa? “
“ Direi proprio di sì! “ sospirai.
  
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