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Autore: _Francy93_    10/07/2013    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Avevo sette anni quando mi innamorai, per la prima volta, del nuovo compagno di classe.
Beh, forse innamorata non era la parola giusta. Chiamiamola semplice cotta da bambina.
Allora non conoscevo il vero significato celato sotto quella parola tanto piccola che a solo pronunciarla diventava grande come il mare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 6
 

La mattina dopo, mi svegliai ben riposata ma ancora con qualche dubbio su quello di cui avevo parlato con le mie amiche il pomeriggio precedente.
Mi domandavo se davvero avrei dovuto provare a conoscere meglio quel ragazzo, così magari avremmo potuto, con il tempo, instaurare una bella amicizia.
Scossi il capo e decisi che ci avrei pensato a tempo debito.
Come tutte le mattine, una volta essermi vestita, feci le faccende domestiche, che mi tennero occupata fino all'ora di pranzo.
Dopo un pò di tempo, ovvero nel pomeriggio, mi misi a leggere in tutta tranquillità, fino a quando non mi venne voglia di andare al pc.
Mentre ero intenta a leggere qualche stato o commento, mi squillò il cellulare. Era la mia amica Giusy.
<< Ciao, Francè!>>
<< Ciao!>> la salutai con enfasi.
<< Come stai? Tutto bene?>>
<< Si, e tu?>>
<< Bene, grazie>> rispose.
<< Mamma mia Francy, non puoi immaginare come a scuola mi stiano tartassando!>>
<< Ci credo! Sei all'ultimo anno!>>
<< La settimana prossima sono piena di compiti in classe. Lunedì economia, martedì inglese, mercoledì diritto, giovedì matematica, venerdì italiano e sabato informatica!>> disse.
<< In pratica hai la settimana piena>> dissi io.
<< Infatti! Di questo passo all'esame ci arriverò con la mente fusa!>>
<< Concordo!>> l'assecondai.
Continuammo a chiacchierare sulla scuola e su come andava lei, fino a che Giusy non mi chiese di aiutarla in matematica e a preparare la tesina ed io, ovviamente, accettai volentieri.
<< Ah, Francy non immagini cosa è successo...>> iniziò dopo un pò.
<< Cosa?>> domandai.
<< Mi ha chiamata Ciro>>
Io ci misi qualche secondo per capire di quale Ciro parlasse.
<< Cosa? Quando?>> chiesi incuriosita.
<< Qualche mese fa. Ma dopo 2 anni? Ti sembra normale?>>
<< Non so che dirti... ma che voleva?>>
<< Mi ha detto "Stavo vedendo le tue foto su Facebook e mi è venuto lo stimolo di chiamarti". Ed io ho risposto: lo stimolo? Devi andare in bagno?>> e iniziai a ridere.
<< Poi continuò dicendo: "Mamma mia, come sei aspra!" ed io gli ho risposto a tono: E mettici un pò di limone!>> e dopo questa affermazione, ci furono altre risate da parte mia.
<< Hai finito?>> disse Giusy iniziando a ridere contagiata da me che, invece di smetterla, continuai a ridere a crepapelle.
Una volta che mi fui calmata, le chiesi di continuare.
<< Poi ha detto: "Lo so che ti sei messa con quell'altro perchè si chiama come me, ma se vuoi ricordarti di me basta che pronunci il mio nome". Io per poco non gli ridevo in faccia! Cioè, ti rendi conto?!>>
<< Oh vi prego, chiudete la fabbrica di cioccolatini!>>
<< Vuoi riattaccare?>> chiese Giusy
<< No, mi riferivo al fatto che quel ragazzo ah mangiato troppi baci Perugina. Capisci?>> spiegai  e lei annuì dall'altra parte.
<< Dico io, adesso tu stai con un altro. Perchè non si arrende?>>
<< Credo sia malato. Il suo è un amore morboso>> mi rispose.
<< Io direi piuttosto che è un'ossessione>> continuai.
Continuammo a parlare per circa un'ora e mezza e Giusy mi informò che aveva litigato con un'amica (anche lei di nome Giusy) per colpa di uno stupido voto.
Una aveva preso 7 e mezzo ad un compito e l'altra 8, nonostante i molti errori.
Tralasciando il fatto che gli insegnanti (anche se nuovi) si confondevano con i loro nomi, nonostante i cognomi differenti, ma il fatto che avessero litigato solo per un voto a me sembrava esagerato.
Concludemmo la telefonata mettendoci d'accordo che Giusy mi avrebbe chiamata per decidere quando venire a casa mia per aiutarla a ripetere le materie e preparare la tesina.
Io ero entusiasta di poter trascorrere più tempo con la mia amica, alla quale ero molto affezionata e non vedevo l'ora di aiutarla.
Ero, inoltre, felice di vedere che l'amicizia che ci legava non era sparita con il passare del tempo e le volevo davvero molto bene.

 

  
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