Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Mirokia    23/01/2008    13 recensioni
Inuyasha: esperto professore di ballo classico e moderno.
Kagome: semplice ballerina incredibilmente dotata per il ballo moderno.
Entrambi legati dalla passione per il ballo si innamorano, nonostante le difficoltà della vita odierna.
"Sai ballare?"
"Certo! Per chi mi hai presa?"
"Guarda che sono esigente!"
"Cosa...?"
"Devi farmi innamorare dei tuoi passi...vediamo cosa sai fare..."
Genere: Generale, Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dance&love

Dance&love

La partenza e la consapevolezza di Miroku

 

Kagome si fermò e appoggiò i bagagli a terra. Ammirò il maestoso aereo che, di lì a poco, l’avrebbe portata in Francia. Tastò la tasca dei pantaloni e tirò fuori un foglietto: era l’indirizzo dell’abitazione di suo padre! Avrebbe fatto di tutto per vederlo, una volta arrivata a Parigi.

 

Kaggy stava salendo sulla scaletta dell’aereo, quando si accorse di aver dimenticato indietro London. Si voltò e vide l’amica che agitava una mano.

 

“Vai avanti, ti raggiungo subito!” urlò.

Alzando le spalle Kagome si addentrò nel velivolo e prese posto su uno dei due sedili in fondo. Sistemò la valigia più grande e poi si rilassò guardando fuori dal finestrino. Era una mattina fresca e la nebbia le impediva di vedere al di là dell’aereoporto. In Francia avrebbe fatto freddo? Con sé si era portata solo abiti leggeri, non immaginava che il freddo sarebbe calato così improvviso. Si preoccupò un po’, ma poi venne distratta da qualcuno che si era seduto sul sedile di fianco al suo.

 

Finalmente! Dov’eri?” sospirò Kaggy convinta che fosse la sua amica, ma quando si voltò si trovò di fronte Sesshomaru.

 

“Uh? Mi stavi aspettando?” disse Sesshomaru fingendosi stupito.

 

uff! E tu che ci fai qui?”

 

“Beh…dovrei partecipare ad un concorso, un certo Danse Avec Nous…lo conosci? Sembra che si vada solo con questo aereo!”

 

“Ah ah ah divertente…nel senso…che ci fai al posto della mia amica?” chiese Kagome serissima.

 

“Oh, era il posto di London?...”

 

“Si!”

 

“Beh…sembra che lei se ne sia dimenticata…” replicò Sesshomaru indicando una ragazza che si era appena accomodata accanto ad un giovane dai capelli castani. Sesshomaru sorrise beffardo e le mise una mano intorno alle spalle. Kagome si scostò infastidita.

 

“Non toccarmi per piacere!” esclamò la ragazza. Poi si girò verso il finestrino e si mise una cuffietta dell’mp3 nell’orecchio. Partì la stessa, solita canzone…non riusciva a farne a meno, era come la nutella per lei. Col passare del tempo, la nebbia stava iniziando a diradarsi lasciando intravedere il sole che stava lentamente sorgendo.

Sesshomaru, stanco di aspettare, scattò in piedi appoggiandosi con le braccia al sedile davanti.

 

Aho! Ma quando parte ‘sto cesso?” urlò.

 

Quando si riempie di stronzi !” gridò di risposta qualcun altro.

 

“Questa battuta è vecchia quanto mio zio!” commentò Sesshomaru.

 

“Intanto, te l’hanno fatta” intervenne Kaggy che con un orecchio sentiva tutto.

L’aereo era quasi pieno, quando entrò anche Inuyasha. Diede un’occhiata vaga in giro e fece per sedersi nei posti avanti, quando una voce lo costrinse a girarsi.

 

“Ehi, Inuyasha…perché non vieni qui dietro con noi?” lo chiamò il fratello. Inuyasha lo ignorò.

“ah, no…è vero che soffri l’aereo! Stavo quasi per scordarmelo!” aggiunse Sesshomaru provocandolo.

A quel punto il giovane non potè più ignorarlo.

Lo raggiunse con passo lento e calmo e, quando gli fu davanti, lo afferrò dalla maglia.

 

“Vedi di non farmi arrabbiare. Adesso sono un tuo insegnante e devi trattarmi come tale.”Bastarono poche, forti parole a far calmare Sesshomaru, che si risedette al proprio posto tossendo piano.

Kagome girò il capo e vide Inuyasha che la guardò di sfuggita. La ragazza non si stupì.

 

Dopo un quarto d’ora, l’aereo si decise a partire. Il velivolo si inclinò verso l’alto prendendo quota e Kaggy si tenne forte a qualunque appiglio, comprese le mani di Sesshomaru. Chiuse gli occhi deglutendo.

Il ragazzo dai capelli d’argento le prese la mano finchè l’aereo non prese stabilità.

 

“Va meglio adesso?” disse lasciandole il braccio.

 

“Sì, grazie” rispose Kaggy facendo un respiro.

Poi si tese in avanti chiamando una ragazza sul sedile di fronte a lei. Incominciarono a chiacchierare abbastanza animatamente, mentro Sesshomaru, cullato dagli ondeggiamenti dell’aereo, stava prendendo sonno. Si era anche svegliato fin troppo presto quella mattina. Provò a chiudere gli occhi e si addormentò di colpo.

 

*°*

L’immagine si fece sfocata. Era su un letto. Con un accappatoio addosso. Sotto nudo.

Scosse la testa due volte provando a ricordare cos’era successo. Come mai si trovava in quel luogo? Dov’era? Le tende erano chiuse; nella camera c’era una bella penombra. Un rumore di acqua che scorreva proveniva da quello che doveva essere il bagno.

Prima che potesse alzarsi per capire bene da dove proveniva il rumore, quest’ultimo cessò.

La porta del bagno si aprì e ne uscì una ragazza avvolta da un asciugamano rosa chiaro. Sesshomaru sbarrò gli occhi. E quella chi era? Che ci faceva nella sua stessa stanza?

La giovane dai capelli neri si avvicinò alla lampadina sul comodino e la accese. La luce le illuminò il viso.

 

Ka-Ka-Kagome…?” balbettò Sesshomaru deglutendo.

 

“Sì…chi pensavi che fossi, stupidino?” rispose Kagome prendendogli il naso.

Sesshomaru deglutì di nuovo.

 

Che ci facciamo qui?”

 

“Sai benissimo cosa dobbiamo fare……” disse Kagome facendosi scivolare l’accappatoio da dosso. Le forme sinuose del suo corpo vennero messe in risalto dalla luce opaca.

Sesshy aggrottò le sopracciglia facendo attenzione a non perdere la bava.

 

“Forza, tesoro, non vedo l’ora di fare un po’ di ginnastica…” sussurrò Kaggy stendendosi sopra il ragazzo. A quel punto il giovane perse la bava pensando che veramente Kagome avesse deciso di concedersi a lui.

Ma proprio quando stava per metterle le mani addosso, l’immagine divenne di nuovo sfocata

 

*°*

Sesshomaru si svegliò sudando e urlò.

 

“Kagome, sei una gran porca!”

 

Mezzo aereo si voltò verso di loro e Kaggy sobbalzò. Subito arrossì imbarazzata e si girò di scatto verso il compagno, questa volta arrabbiata.

 

“Mi spieghi cosa cazzo ti viene in mente??!” sbottò cercando di parlare piano.

Ormai gli occhi di quasi tutto l’aereo erano puntati su di loro.

Sesshomaru era ancora mezzo addormentato e, per svegliarlo dalla trance, la ragazza gli mollò un paio di schiaffi. Il giovane si svegliò di soprassalto del tutto incontrando gli occhi neri di Kagome, che contenevano un misto di confusione e rabbia.

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Nello stesso momento, Miroku faceva sogni irrequieti, girandosi e rigirandosi tra le lenzuola del grande letto. Brividi di freddo gli penetravano la pelle, aveva l’abitudine di dormire a petto nudo. Si stava raggomitolando sperando di riuscire a scaldarsi quando qualcuno entrò nella stanza quatto quatto.

Il personaggio misterioso non si accorse del letto di ferro e lo urtò lanciando un gemito di dolore.

Miroku si svegliò di soprassalto come se fosse scoppiata una bomba e si mise a sedere spalancando gli occhi.

Davanti a sé, non molto lontano dal letto, vide un ragazzo che sapeva di conoscere bene. Gli venne improvvisamente un groppo in gola e lo stomaco si contorse costringendolo a deglutire.

 

E…tu che ci fai qui…?” chiese Miroku coprendosi con le lenzuola.

 

Ehh…pensavo che mi accogliessi con un tono più felice…” rispose Keisuke sorridendo strafottente.

 

Come se fossi felice di vederti…” borbottò Miroku senza farsi sentire. Poi parlò a voce un po’ più alta.

“Come hai fatto a entrare?”

 

“Per una qualche ragione, la porta d’entrata era socchiusa” rivelò il ragazzo passeggiando per la camera. Ecco spiegato la causa del gelo assurdo di quella notte. Ma come poteva essersi scordato la porta aperta per tutta la notte? In quei giorni proprio non connetteva, e la colpa era solo di quell’individuo che ora era davanti ai suoi occhi.

 

“Non hai ancora risposto alla mia domanda! Che ci fai qui? Cosa vuoi ancora da me?” riprese Miroku adirandosi un po’.

 

“Il replay di quella sera al pub…” lo provocò Keisuke avvicinandosi malizioso.

Il ragazzo col codino sentì il cuore battergli forsennatamente quando vide il viso dell’amico avvicinarsi pericolosamente.

 

“Ti prego, finiscila! Quella sera ero ubriaco da far schifo e tu ne hai approfittato! Se fossi stato sobrio non avrei mai fatto quello che ho fatto!” sbottò Miroku allontanandosi.

 

Ne sei sicuro?” la domanda messe in difficoltà il moro, che decise di non rispondere.

“Vedi? Adesso sei sobrio, però mi sembri molto vulnerabile…” Keisuke era prossimo alle labbra di Miroku, quando quest’ultimo si alzò dal letto e si diresse in bagno con una sola parola: “Sciocchezze!”

Si chiuse la porta alle spalle, si chinò sul lavandino e si sciacquò la faccia. Dopodichè prese il rasoio e cominciò a radersi il mento, senza una parola.

 

“Ehi, dai scherzavo…con te non si può scherzare!” rise Keisuke entrando in bagno.

 

“Non sai leggere?” chiese Miroku senza neanche voltarsi.

 

“eh?”

Il biondo diede un’occhiata alla porta sulla quale era stato infisso un biglietto: BUSSARE PRIMA DI ENTRARE.

Ohhh ma per favore! Certe volte mi sembri un bambino di 2 anni!” disse fregandosene della scritta e cingendo i fianchi di Miroku.

In un attacco difensivo, quest’ultimo si voltò di scatto urtando con il rasoio il viso dell’amico. Le labbra di Keisuke iniziarono a sanguinare.

 

“AHIA, CAZZO!” urlò portandosi le mani alla bocca. Miroku si maledisse a bassa voce alzando gli occhi al cielo e poi prese velocemente un pezzo di cotone e fece per tamponare le labbra del ragazzo, ma questo con uno scatto, si allontanò.

 

Cosa vuoi farmi ancora, eh? Non credi di aver già fatto abbastanza, cazzo?? Io me ne vado!”

Keisuke stava raggiungendo la porta quando Miroku lo tirò dal braccio.

 

“Fermo, idiota! Ho fatto il danno e adesso devo rimediare!”

 

“Adesso hai anche il coraggio di chiamarmi idiota? Senti, se ogni volta che vengo qui devo tornarmene a casa moribondo, io con te chiudo!” sbraitò il biondo alzando un dito.

 

“Cazzo urli? Stai esagerando come al solito! Siediti che ti medico!”

 

Io non prendo ordini da nessuno!” dopo questo sfogo, Keisuke cominciò a calmarsi e il moro ne approfittò per tamponargli il labbro inferiore.

 

“dai, siediti…” Con grande stupore di Miroku, l’amico gli obbedì sedendosi su una sedia un po’ inquieto.

“Scusa…non so cosa mi sia preso…” si scusò Miroku continuando a tamponare con il cotone le labbra sanguinanti di Keisuke. L’altro non parlò e si lasciò medicare osservando le mani del ragazzo che tremavano e sentendolo deglutire. Fece un risolino ironico.

 

“Cos’è…adesso sei imbarazzato?”

 

Non sono affatto imbarazzato!” rispose Miroku alzando la voce.

 

“Non dire cazzate…sai mentire…ma non con me!” disse Keisuke prendendolo dal mento. Il cuore di Miroku sembrava stesse per scoppiare nella gabbia toracica quando guardò gli occhi dell’amico. Cercò di abbassare lo sguardo, ma ogni suo sforzo fu inutile: era attirato in modo irresistibile da quegli occhi così verdi. I muscoli della bocca erano intorpiditi, la saliva era amara, il groppo in gola gli mozzava il respiro. E adesso che avrebbe fatto? Sarebbe caduto un’altra volta nella sua rete? Avrebbe fatto il suo gioco? O sarebbe scappato da quella situazione per tornare da Sango con la coscienza pulita e il cuore leggero? Ma se non lo baciava adesso avrebbe potuto pentirsene per tutta la vita. Prima che riuscisse a prendere una decisione, Keisuke si avvicinò senza preavviso e, tenendo stretto Miroku per timore che fuggisse ancora, lo baciò.

Miroku capì che ormai era fatta…quella volta non si sarebbero dati solo un innocente bacio…quella volta avrebbero sconvolto gli schemi, avrebbero scavalcato le leggi della natura…quella volta sarebbero andati fino in fondo senza pensare alle conseguenze…quella volta sarebbe stata molto speciale, sconvolgente per Miroku, fantastica per Keisuke, ma per entrambi di grande impatto. Quando Miroku si ritrovò sul bordo del letto, avvinghiato con Keisuke, riuscì ad essere sicuro soltanto di una cosa: Kouga aveva ragione…era gay…stava per avere un rapporto omosessuale…e ne era quasi fiero…sì…era gay……

Un occhio indiscreto, fuori della porta, aveva osservato la scena trattenendo il fiato e scuotendo in continuazione la testa…

Tsk…lo sapevo…” bisbigliò tra sé e per poi scendere nuovamente le scale.

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Dopo aver fatto il terzo grado all’amico, Kagome si tolse la cintura di sicurezza, si alzò e si diresse in bagno. Si mantenne a qualche sedile per non perdere l’equilibrio. Gli sguardi curiosi erano quasi finiti.

La giovane raggiunse la porta bianca con sopra stampato il tipico omino con la gonnellina. Prima di entrare diede un’occhiata al bagno degli uomini e vide un foglio appiccicato sopra con su scritto: INAGIBILE; GUASTO.

Beh a lei che importava? Fino a prova contraria non era un uomo.

Spinse la porta e la richiuse dietro di sé. E chi doveva trovarsi davanti?

 

“Io dovrei andare in bagno…” disse Kagome innervosendosi.

 

“Sei già in bagno.” Rispose tranquillamente Inuyasha prendendo una boccata dalla sigaretta.

 

Senti…non sono dell’umore giusto…potresti uscire?”

 

“Devo fumare…” si giustificò il ragazzo guardandola.

 

“Vai nell’altro bagno!” esclamò Kaggy, ma poi si ricordò che era inagibile.

 

“E’ guasto. Se vuoi puoi aspettare che finisca la sigaretta. Inuyasha stette appoggiato al muro espellendo una grossa nuvola di fumo.

 

“No! Mi dà fastidio questo odore. Me ne vado.” Ma kagome fu fermata da una mano che le afferrò il braccio.

 

Il mio non era un invito, era un ordine.

La ragazza sbuffò di proposito e si sedette sulla tavoletta del water con i gomiti appoggiati alle ginocchia.

Stettero per qualche minuto in silenzio, poi Kaggy aprì la bocca.

 

“Si può sapere perché prima non mi hai rivolto la parola? Insomma non credo di aver fatto qualcosa per non meritarmi un tuo saluto…beh alla fine non è che me ne importi tanto, però…” disse con la testa bassa. Inuyasha gliela alzò con un dito. I loro visi si ritrovarono vicinissimi.

 

Basta, stai parlando troppo…” poi la baciò senza lasciarle il tempo di rispondere. Lei non reagì di sua spontanea volontà, ma quando finirono di baciarsi, lo guardò interrogativo come per volere una spiegazione.

 

“Io e te dobbiamo stare lontani in questo periodo…almeno davanti al pubblico. Non posso rischiare che scoprano che tra me e te ci sia qualcosa. Potrei perdere il lavoro.” Inuyasha fu breve e conciso.

 

Capisco…

 

“Non davanti al pubblico…ma sembra che qui in questo bagno non ci sia nessuno, a meno che non abbiano nascosto una telecamera da qualche parte…” rise Inuyasha per poi chinarsi e baciarla di nuovo. Le piaceva. Kagome era come estasiata da quelle labbra così dolci…ma nonostante questo continuava a pensare che Inuyasha la stesse prendendo in giro, che la stesse usando solo per portarsela a letto. Avvolta da questi dubbi, fermò il ragazzo e con un debole “scusa” uscì dal bagno.

 

*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*/*

 

I’m sorry!!!!

Sono consapevole del mio non enorme, non gigantesco…STRATOSFERICO ritardo! Questa volta non sono gli impegni che contano tanto, ma la mancanza di ispirazione che, se qualcuno di voi è scrittore/scrittrice, potrà benissimo capire!

Spero comunque che questo capitolo sia piaciuto tanto! ^_^

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato! Mi raccomando continuate a farlo! ^^

 

AL PROSSIMO CAPITOLO! KISSSSSSS

 

 

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Mirokia