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Autore: Low_Armstrong    10/07/2013    3 recensioni
Raccolta di brevi (o non molto brevi, a volte) one-shot che altro non sono che flussi di pensieri di Billie Joe (o di chi gli è vicino) sui/nei momenti più importanti della sua vita o che (secondo me) lo hanno particolarmente colpito e segnato. Scusate l’assurda sdolcinatezza di tanto in tanto, il calcare la mano su fatti dolorosi ancor più spesso, ma è tutto spontaneo, qua, e pubblico le cose così come vengono.
#rageandlove #stay(arm)strong
Enjoy.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 novembre 2009


FOR WHAT IT’S WORTH, IT WAS WORTH ALL THE WHILE


Una corsa veloce, eppure così ponderata, a lato del palco. Afferri la Gibson nera, la stringi impercettibilmente a te mentre cammini avanti, in mezzo a tutti loro. Sembri sfrontato, sicuro.
Sei uno showman, con il cuore d’amante.
Sei al centro della passerella che si spinge in avanti, circondato. E sei un po’ a casa.
Sistemi meglio la fascia che regge la chitarra sulla spalla sinistra, ti scosti i capelli sudati dalla fronte e respiri, ti prendi un mare di tempo, anche se le lancette dei secondi dentro quell’arena non ticchettano che un paio di volte. Come se potessi udirle, nell’emozionata, sospesa attesa di migliaia di persone.
Le dita strisciano automaticamente sulle corde, stringendo un plettro scuro.
Le hai suonate così tante volte quelle note che ormai non ci fai nemmeno caso.
Eppure ogni volta è come la prima. E urli al mondo la tua anima con quelle parole di merda e vita insieme e quei suoni armonici.
Ci siamo divertiti. È stato molto bello. Ma ora vai, cazzo, vai, che io non mi guardo indietro. Ne valeva la pena, ma poi… poi non più. Sei il passato, e ad esso appartieni. Addio, Amanda, e vaffanculo.
Chiudi gli occhi per un secondo, mentre la mano sinistra scivola giù lungo il manico smaltato.
I rimpianti li lasci a qualcun altro. Hai lottato, hai amato… hai vinto. Anche se ti eri sbagliato. Su tutto, fin dall’inizio. Non avevi capito niente, non ancora.
I flash di un passato che è e sempre sarà presente scorrono nella tua mente, le iridi ancor più brillanti sotto la luce bianca del faretto per pochi istanti, mentre con lo sguardo sembri voler attraversare il tuo avambraccio, per fissarti a contemplare un photostrip tatuato.













AUTHOR’S CORNER
Ehilà! Scusate l’assenza (ok, sono consapevole che mi leggete in pochissimi e che fondamentalmente ve ne frega poco o niente, ma vabbè! x°D), ma ero in completo stallo creativo! Sono riuscita finalmente a scrivere questo capitolo (a cui tenevo tantissimo) dopo aver letto (e inondato di lacrime) per l’ennesima volta l’analisi di Good Riddance nel libro con i testi dei Green Day commentati (che, tra l’altro, è il miglior libro che io abbia mai letto! Lo amo, dico davvero); non è stata una cosa facile considerando che non avevo ancora ascoltato la canzone dal concerto di Bologna, se non una volta, proprio guardando il video del concerto di cui parlo. Ah, a proposito, è quello di Monaco nel 2009, del tour di 21st Century Breakdown. Basta, finisco qua il mio monologo insensato e vi saluto!

A presto,
Lally_Weasley
  
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