Perché a volte
basta un istante…
Il tempo.
Che
cos’è alla fine il tempo? Il tempo, secondo me, alla fine è peggio del destino, è lui a decidere tutto,
a decidere il tempo per ogni cosa.
A volte
impiega ora, giorni, anni, a volte istanti.
La vita
può cambiare nel giro di un istante, questo è il grande potere del tempo.
Istanti fugaci
che passavano velocemente come una folata di vento in una giornata autunnale.
Bisogna saper
cogliere gli istanti giusti, i momenti giusti,
perché alcuni momenti potrebbero ripresentarsi in futuro, altri no e se
non li cogli al volo potresti rimpiangerlo per tutta una vita.
Bisogna
cogliere l’attimo ed ecco quello che si stava preparando a fare Ron
Weasley seduto nella sala comune intento a guardare (mangiare con gli occhi) una Hermione Granger che leggeva uno dei suoi soliti libri
che lui amava definire “mattoni”.
Da tempo si
era accorto per i suoi sentimenti verso la ragazza ben più profondi di
quelli che per un’amica. E’ vero che litigavano in continuazione ma si volevano bene, anche solo come amici,
come poche persone.
Ron voleva
dichiararle i suoi sentimenti però temeva di
venire deriso da lei e perdere la sua amicizia, però dopo i mille
rimproveri e le mille sollecitazioni di Harry e Ginny si era deciso a fare il grande passo.
Si
avvicinò cauto ad Hermione sondandola con lo
sguardo, verificando se fosse di buon umore per una dichiarazione, si rispose
di sì e poi tossì per attirare la sua attenzione.
- Ciao Ron
– disse Hermione senza neanche alzare la testa dal libro, sicura che Ron
le volesse chiedere soltanto di copiare i suoi
compiti.
-
Ci…ciao Hermione – rispose Ron cominciando a balbettare con le
orecchie che stavano cominciando a raggiungere una tonalità vermiglia.
Ron, con il
cervello in tilt, non disse più una parola continuando
a fissare Hermione che cominciava a stufarsi del suo comportamento.
- Insomma Ron
che vuoi?! – sbottò Hermione alzando la
testa e fissando Ron.
-
Ehm…Io…Volevo dirti…Una cosa… -
- Ma perché balbetti? Che
c’è, vuoi farmi una dichiarazione d’amore? – disse
Hermione senza pensarci non immaginando assolutamente che Ron volesse fare
proprio quello.
Ron sentendosi
scoperto prima ancora che avesse cominciato negò con imbarazzo.
- NO! Cosa vai a pensare? Io fare una dichiarazione d’amore?
A te poi? FIGURIAMOCI! Non credo che questo succederà mai! Poi se
dovessi fare una dichiarazione d’amore a qualche ragazza
non verrei certo a chiedere consigli a te! - urlò Ron mentre tutti i ragazzi
presenti nella sala si erano girati a guardarlo, e mentre gli occhi di Hermione
si riempivano di lacrime.
Ron si diede dell’idiota, cominciando a rivolgersi insulti uno
dietro l’altro nella propria mente, Hermione si era alzata dalla
poltrona con una lentezza per Ron esasperante, egli la guardava impaurito,
temendo la sua reazione avendo scatenato l’ennesima litigata.
Lo sguardo di
Hermione era furente, gli occhi erano lucidi e si vedeva che stava facendo uno
sforzo enorme per non scoppiare a piangere.
Ma
Hermione era una persona orgogliosa e mai si sarebbe messa a piangere davanti a
Ron e mezza Hogwarts.
- Ah, E’
così? Sei solo un buzzurro che non capisce nulla Ronald Weasley! Come ti
permetti di dirmi certe cose? Perché, è tanto impossibile, tanto
strano che qualcuno sia interessato a me?! Però
quando ti parlavo di Victor tu mi dicevi che lui
voleva qualcosa di più che la mia amicizia, allora lui era strano
perché mi corteggiava?! Poi se non vuoi i miei consigli, la mia
amicizia, beh felice di dirti che me la posso
riprendere subito, però poi non venire a lagnarti da me perché
vuoi copiare un compito o perché vuoi che ti pari il sedere con Piton! – urlò Hermione con il viso rosso e
accaldato dalla sua sfuriata contro Ron, si sentiva svuotata di
ogni energia e prossima alle lacrime; perciò decise di prendere
il suo libro e di uscire dalla sala comune senza rivolgere la parola o lo
sguardo a nessuno.
Ron
sospirò e si lasciò cadere su una poltrona rossa, continuando a insultarsi da solo.
La notizia
dell’ennesima litigata Granger-Weasley fece il giro della scuola, ormai però nessuno si stupiva più e la notizia
non fece alcun clamore, tranne che per una persona, cui le si erano accesi gli
occhi saputa la notizia, quella persona era Lavanda Brown.
Harry che si
trovava a Hogsmeade con la sua fidanzata Ginny non poteva essere
al corrente della litigata e quando, al rientro, trovò Ron coricato nel
letto che continuava a sbattersi il cuscino in testa si sorprese, non riuscendo
subito a trovare una spiegazione logica.
Reazione completamente
diversa per Ginny che trovando Hermione che piangeva disperata sul letto, aveva
subito intuito che Ron aveva combinato un guaio.
- Hermione! Che ti ha detto Ron, stavolta? -
- Ginny, non
voglio più vederlo! Non voglio più neanche parlarci! Io ho un
orgoglio, maledizione! Solo perché sono innamorata di Ron questa non gliela farò passare liscia – Hermione si
era alzata dal letto e fissava Ginny con occhi di fuoco, determinata a farla
pagare a Ron mentre Ginny annuiva orgogliosa.
- Giusto
Hermione! E’ ora che mio fratello paghi tutto quello che ha fatto!
–
- Sì- concluse Hermione soddisfatta e sicura di sé. Poi
dopo qualche secondo le venne in mente una curiosità che subito chiese a
Ginny.
- Ginny, scusa
ma come facevi a sapere che si trattava di Ron? –
- Beh, tu non
piangi per molti motivi, uno dei principali è Ron, avevi in mano una
maglietta rossa, quando sono entrata, la guardavi con sguardo omicida quindi ho
dedotto che dovesse trattarsi per forza di Ron –
- Ma chi sei? La moglie di Sherlock Holmes? – disse Hermione facendo una piccola risata.
- No, sono solo
molto intuitiva. Senti invece tu mi spieghi il motivo del litigio? Quello non posso saperlo –
- E’ una
storia lunga –
- Ho tempo – disse Ginny con voce calma.
- Lui ha detto che non mi farebbe mai una dichiarazione d’amore
– disse Hermione con la voce leggermente incrinata.
- Hermione mi
dispiace… Ma come è saltato fuori questo
argomento? Parlavate d’amore? –
- No, lui si
era avvicinato a me, ma non parlava, poi balbettava e allora io gli ho detto
“Perché balbetti? Vuoi farmi una
dichiarazione d’amore?” Io scherzavo ma
lui è diventato tutto rosso e ha cominciato a gridare quanto ti ho detto
–
- Che idiota… - sibilò a bassa voce Ginny
inveendo mentalmente contro il fratello.
- Hermione
forse non pensava quello che diceva, lo sai che Ron
spesso parla a vanvera –
- Anche se fosse, non mi interessa – detto ciò Hermione
uscì dalla stanza, consapevole di aver detto una grande menzogna
perché le interessava eccome.
Nel frattempo
Ron ed Harry nella loro stanza discutevano, con Harry che rimproverava Ron e
Ron che imprecava.
- Ron tu sei
un’idiota! Ma non uno normale! NO! Tu sei
speciale, perché sei più idiota di un’idiota normale!
– cominciò arrabbiato Harry per il comportamento dell’amico.
- Lo so, lo so Harry! E che mi sono sentito in imbarazzo, poi di
fronte a Hermione sono ancora peggio, e sai che quando sono imbarazzato io
parlo a vanvera, non capisco più quello che dico e spesso (sempre) dico
cose che non penso affatto e che feriscono Hermione
–
- Questa non
è una giustificazione! Tu hai un cervello! Usalo ogni tanto! Devi
pensare prima di parlare, calmarti se sei in imbarazzo, pensare e poi, dopo,
parlare –
- Harry
è inutile, sono un emerito idiota ed Hermione non vorrà
più parlarmi – Ron si era avvicinato alla
parete della stanza ed Harry temendo che Ron volesse prenderla a testate, gli
si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla.
- Ron, dai
vedrai che tutto si aggiusterà, Hermione ti perdonerà come fa
sempre d’altronde –
- Stavolta no,
lo sento. L’ho troppo ferita. In pratica le ho detto
che è così insignificante come ragazza che nessuno le farebbe mai
una dichiarazione d’amore, io per primo –
Harry stette
in silenzio mentre l’amico continuava dire
“maledizione” oppure “miseriaccia” uno dietro
l’altro.
- Harry ma
perché? Perché? Perché
non penso mai prima di far uscire tutte le cretinate che puntualmente escono
dalla mai bocca? –
- Non lo Ron, sinceramente non riesco a capire perché
quando sei davanti ad Hermione ti blocchi in quel modo, cioè capisco che
ne sei innamorato però lei non dovrebbe farti quest’effetto
rincretinente, poi scusa non sei felice quando sei con lei? Quando
sei solo con lei? Sei solo imbarazzato? –
- No, io non
so spiegarti precisamente quello che provo, però penso sempre a lei, non
vedo l’ora di vederla, mi manca quando non
è vicino a me, mi sento al settimo cielo quando pronuncia il mio nome e
mi chiama, detesto e amo quando mi chiama Ronald e odio vederla piangere
soprattutto quando sono io la causa del pianto – concluse Ron stupendosi
di avere parlato tanto bene dei suoi sentimenti per Hermione.
- Io penso che
si possa riassumere tutto in poche parole: sei innamorato pazzo di Hermione Jane Granger –
- Ora devo trovare un modo per farmi perdonare, mi aiuterai Harry?
–
- Come sempre
Ron – e si sorrisero.
Ron ed Harry,
dopo la lunga chiacchierata, scesero nuovamente nella sala comune, lì
trovarono Lavanda che stava “tranquillamente” chiaccherando
con Calì,
essendo ormai erano entrati nella sala, non potevano
più tornare indietro anche se avrebbero
preferito, soprattutto Ron, non incontrare
Lavanda. Lavanda, appena scorse i due, si alzò dalla poltrona e, con la
velocità di un fulmine, si precipitò ad abbracciare Ron che non
si aspettava quell’abbraccio.
- Lavanda!
Togliti immediatamente! Noi non stiamo più insieme, te lo vuoi ficcare
in quella testa?! -
- Ma
perché RonRon, io ti amo tanto, perché
preferisci quella secchiona della Granger a me?
–
Hermione, in
quell’istante, trattenne il fiato, infatti lei,
insieme a Ginny, era nascosta in un
angolo della sala però riusciva a sentire e
vedere quello che succedeva ed era curiosa di sentire la risposta di Ron,
mentre Ginny protestava debolmente.
- Hermione
dovevamo toglierci da qui subito! -
- Ginny, ormai
non possiamo, capirebbero che eravamo qui da prima e
poi comincerebbero a chiedere perché, come e quando! –
- Va bene – Ginny sbuffò volgendo lo sguardo
verso Ron e Lavanda.
- Ci sono non
una, ma milioni di ragioni perché Hermione
è migliore di te, non riesco a trovare un tuo pregio che lei già
non abbia e non riesco a trovare un tuo difetto in lei –
Hermione
diventò rossa, era un bel complimento, perché Ron li faceva
sempre in sua assenza?
- Vorresti dire che
- Esatto, per
me lei rappresenta la perfezione fatta donna, lei è perfetta sotto tutti
i punti di vista, sia fisicamente che caratterialmente
–
- Vorresti dire che è anche più bella di me? –
- Mille volte più bella di te – rispose Ron con
una tranquillità unica, tradita soltanto dalle orecchie che erano
diventate rosse, segno che Ron era imbarazzato perché parlare di
Hermione lo faceva sempre imbarazzare.
Lavanda,
leggermente spiazzata dalla tranquillità di Ron nel dire quelle cose, si
allontanò trascinando Calì con lei,
prima di lasciare la sala però rivolse
un’ultima battuta pungente a Ron.
- Te ne
pentirai, quella non ti vuole, gli sei pure antipatico e l’unico motivo per cui resta apparentemente tua amica è Harry
-
- Non è
vero! – Hermione, sentendo le sprezzanti parole di Lavanda, sbucò dal
suo nascondiglio, arrabbiata con lei per quello che aveva insinuato.
- E’ una
grandissima bugia, io non sono amica di Ron solo per Harry, figuriamoci! Tu sei
solo gelosa di me e del mio rapporto con Ron, ecco perché sei tanto
acida e velenosa –
Lavanda strizzò
gli occhi, mentre Harry e Ron erano rimasti sorpresi dall’improvvisa apparizione
della ragazza.
- Da quanto
è che ci spii? -
- Abbastanza per sentire tutte le cattiverie che dici sul mio conto, che
sono secchiona, che sono brutta e non valgo nulla! Ma chi ti credi
di essere? Tu vali meno di zero! Non nego che forse sei più bella di me però la bellezza non è tutto, Lavanda
–
Lavanda scoppiò
in una risata e poi aggiunse con voce sempre più acida.
- Che sono
più bella di te è sicuro, quello che mi
chiedo è perché sei amica di Ron, tu non lo sopporti, ci litighi
in continuazione e spesso stai male per i suoi commenti, perché lo
perdoni sempre e ci ritorni sempre amica? Ormai siamo stanchi di sentirti
sempre dire che non vuoi più la sua amicizia
però poi alla fine torni da lui, strisciando, pregandolo di ritornare
sua amica -
- NON E’
VERO! Non è vero nulla di ciò che hai detto! Io sopporto
benissimo Ron, gli voglio bene, è un amico prezioso, è vero ci
litigo, però poi facciamo pace per questo torniamo amici, poi non vedo
perché tu debba intrometterti nella vita privata di Ron e dei suoi amici
quindi me, mi pare che tu insieme a Ron non ci stia più – concluse
Hermione con un sorriso sadico.
Ginny, che era
anche lei uscita dal nascondiglio, annuiva alle parole così veritiere di
Hermione mentre Lavanda sembrava in difficoltà.
- E poi… - intervenne Ron spostando l’attenzione
di tutti su di lui.
- Non è
Hermione che viene strisciando pregando di fare pace, quello sono io, sono io
che devo scusarmi non lei, perché sono io che non so per quale grazia
divina ho un’amica come Hermione che mi sopporta, che mi aiuta, che mi
perdona nonostante spesso la faccia soffrire con le mie parole e i miei
comportamenti, quindi non parlare più in quel modo di lei, non lo sopporto! –
Hermione si
fece nuovamente rossa e con lei pure Ron, Lavanda, dopo aver lanciato un ultimo
sguardo di fuoco ad Hermione, uscì dalla stanza
trascinando Calì senza più dire una
parola.
- Troppo
forti! – esplose Ginny, dopo qualche secondo fissando Ron ed Hermione.
- Già,
è vero, avete zittito benissimo Lavanda –
- Beh, con
tutte le stupidaggini che dice è facile zittirla – concluse
Hermione evitando volutamente di guardare Ron.
- Già
– annuì Ron.
- Harry,
senti, vieni con me dalla professoressa McGrannit?
Devo chiederle una cosa – disse Ginny lanciando ad
Harry un’occhiata d’intensa e rivolgendo lo sguardo verso Ron ed
Hermione.
Harry, capito
il piano dell’astuta fidanzata, rispose subito –
Certo, nessun problema, andiamo, ciao Ron, ciao Hermione, ci vediamo per
cena – disse Harry trascinando Ginny con sé.
Nella stanza
piombò il silenzio, né Ron né Hermione alzavano lo sguardo
o cercavano di cominciare una discussione.
- Vabbè Ron io vado, ci vediamo
-
-
Aspetta… - la pregò Ron in un sussurro alzando lo sguardo e
incontrando gli occhi nocciola di Hermione.
- Che vuoi? – chiese Hermione acida, non
si era affatto scordata le parole di Ron, anche se aveva difeso il suo
rapporto con lui davanti a Lavanda non gli avrebbe concesso subito il perdono.
- Io…
volevo scusarmi –
- Non serve,
stavolta no –
- Mi dispiace
veramente tanto ‘Mione, io non penso le cose che ti ho detto, non so perché le
ho dette, ti giuro che mi dispiace –
- Non
può finire ogni volta così però! Ogni volta
tu mi ferisci, mi fai soffrire tantissimo con le tue parole, poi basta
una scusa e quell’espressione implorante che io cedo, ma stavolta no! Non
mi interessa se le cose che hai detto non le pensavi,
perché le hai dette! Quindi anche solo per
formulare la frase le hai pensate! Hai detto che sono
così brutta come ragazza e persona che nessuno mi vorrebbe mai come
fidanzata e anche che non vorresti mai consigli da me, ma quindi che amica
sono? Mi hai offesa sia come ragazza che come amica!
–
-Quelle frasi
erano dette in un momento di imbarazzo, sai che io
quando sono imbarazzato parlo a vanvera e spesso non capisco neanche quello che
dico! –
- Non è
una giustificazione! E poi perché eri
imbarazzato? Perché, per scherzo, ti avevo
detto se volevi farmi una dichiarazione d’amore? –
- Non parlare
come Harry! Comunque sì, ero imbarazzato per
quello perché… -
-
Perchè? – lo incitò Hermione.
- Perché avevi perfettamente indovinato quello che
volevo fare! – disse Ron quasi urlando e diventando rossissimo.
Hermione
rimase interdetta, quella risposta non se
l’aspettava proprio, possibile che sul serio
l’avesse sentita? Possibile che sul serio, il
ragazzo di cui era innamorata da anni le volesse fare una dichiarazione
d’amore?
- Davvero? -
- Sì,
era il momento giusto, l’attimo propizio e io me lo sono lasciato
sfuggire –
- Hai sbagliato ma a volte gli attimi giusti si ripresentano, non
sono del tutto persi –
- Tu pensi?
– rispose Ron avvicinandosi ad Hermione,
cominciando a capire che forse non era tutto perso.
- Provare per
credere –
- Ti amo
Hermione Granger e non riesco più a vederti solo come un’amica,
non riesco e non voglio, io voglio stare con te, voglio dire
che sei la mia fidanzata, non la mia amica, ti amo e da tanto tempo pure, solo
che non me ne ero mai accorto e ho continuato a farti soffrire, anche quando
ero geloso di Krum, io ti facevo soffrire – Ron era diventato rosso fino
all’inverosimile e non si distingueva la sua testa dalla sua faccia, Hermione era
altrettanto rossa ma decisa a rispondere.
- Visto? A
volte basta un istante, alcune volte se perdi le occasioni quelle non ti si
ripresentato più però non è
questo il caso. Anch’io ti amo Ron Weasley e non aspettavo altro che tu
mi dicessi quelle parole, ero gelosa marcia di Lavanda
e lo sono stata per tanto tempo, perché tu eri suo e io non potevo far
altro che amarti in silenzio – rispose Hermione vicina alle lacrime, era felice
e dentro di lei c’erano un turbinio di emozioni e sentimenti diversi:
felicità, gelosia per Lavanda e amore per Ron.
- Io sono solo
tuo Hermione - Ron, felice, la baciò, con amore, desiderio, felicità nel
poter finalmente dire che aveva baciato Hermione!
Lei, ovviamente
non vedeva l’ora e ricambiò subito.
Continuarono a
scambiarsi baci per qualche minuto finché Ron non parlò.
- Hai visto?
Ho colto l’istante giusto -
- Bravo amore.
Carpe diem – disse
Hermione ancora tutta rossa come Ron.
- E che significa? –
- Cogli
l’attimo –
Ron sorrise e
anche Hermione, avevano decisamente colto
l’attimo.
“Carpe diem
quam minimum credula postero”
Orazio
“Cogli l’attimo presente
confidando il meno possibile nel futuro”
Recensite!!
Recensite!!
E’ la
mia prima ff su Harry Potter e ovviamente la dedico alla coppi che più amo: Ron ed Hermione!
All’inizio doveva venire più corta però
poi ci ho preso la mano ed è venuta fuori questa ff, poi non l’ho divisa in più
chappy perché ho preferito mantenere one-shot!
Spero che vi
sia piaciuta e che lascerete un commentino! E secondo voi ho fatto i personaggi OOC? Io spero di no, non era questo il mio obiettivo.
Scusate gli
errori di grammatica.
Baci.
Marty De Nobili.