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Autore: Lely1441    23/01/2008    2 recensioni
Ecco come mi immagino io il periodo di apprendistato di Roy Mustang a casa Hawkeye... Come si saranno conosciuti per la prima volta?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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the meeting cap 2

Part 2

Statues and Comparisons

Riza osservava alquanto contrariata il foglio bianco davanti a lei.

- Ma padre, a me non piace disegnare! Non sono portata!

- Sciocchezze! Ci vuole solo applicazione ed esercizio, come in tutte le cose! Non è vero, Roy?

Il ragazzo alzò la testa dal voluminoso libro di alchimia che stava studiando, e osservò la scena. Riza, con tutto l'occorrente per disegnare su un ripiano accanto a lei, se ne stava con le braccia incrociate e un’espressione leggermente imbronciata dipinta sul volto, e fissava il pavimento come a volerlo incenerire. Il padre, in piedi davanti a lei, la sovrastava di parecchio, e la guardava con fare intimidatorio.

- Fallo e basta.

Roy riportò la sua attenzione alla lettura. In fondo gli dispiaceva un po’ per quella ragazzina dal carattere così indipendente, che aveva un padre forse troppo severo ed autoritario per lei. Dopotutto, anche il ragazzo odiava disegnare, e questo lo portava a schierarsi inconsciamente dalla parte di Riza.

Dopo qualche momento di tentennamento, Riza rilassò le braccia, portandole accanto ai fianchi, sospirando. Prese il materiale da disegno e sparì.

Il padre ritornò alla sua scrivania, continuando a scrivere appunti, mentre il ragazzo cercava di imprimersi in mente il concetto del Sulphur et Mercurius.

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- Come vanno gli studi?

- Abbastanza bene, maestro.

L’uomo fissò con aria critica il ragazzo.

- Roy, ripetimi ancora una volta perché hai scelto di studiare l’alchimia, per favore.

Il ragazzo trasalì. Il maestro a volte usava un tono di voce particolare, capace di fargli venire i brividi.

- Be’, perché mi sarà utile in futuro, credo.

- E quell’utile, cosa comprende? Uccidere la gente? Distruggere i sogni di pace per questo povero paese, già tanto provato?

Roy rimase a bocca aperta.

- Cosa le viene in mente? Di certo non sono un assassino, e non intendo diventarlo neanche negli anni a venire! Un alchimista è qualcuno che esiste per aiutare la gente, che senso ha ucciderla?

L’uomo lo fissò con acuta attenzione, ma Roy era troppo sconcertato per sentirsi a disagio.

- Bene, Roy. Che ne dici di andare un po’ fuori adesso, così puoi anche controllare cosa mi combina quella scimmia. Un po’ di aria pulita ti servirà, sono due settimane che non fai altro che studiare. Non ho mai visto un ragazzo così diligente.

Il ragazzo si alzò dalla sedia e appoggiò il libro sull’altra scrivania della stanza. Aveva avvertito la sottile ironia nel tono dell’uomo, ed ancora una volta era scosso dal cambiamento improvviso nei suoi modi.

Uscì dallo studio, e mentre percorreva il lungo corridoio per andare in camera sua, pensò che tuttavia l’essere un po’ matti era caratteristico delle grandi menti, ed ogni alchimista era un genio, nel suo piccolo. Sorrise con soddisfazione mentre un’immagine si faceva largo tra i suoi pensieri. Lui, in un salotto, attorniato da quattro – ma sì, facciamo anche una decina – di donne – tutte belle e prosperose, naturalmente – che ridevano con amabilità alle sue battute argute e sagaci. Ancora mezzo inebetito da quella specie di visione miracolosa, prese soprapensiero il soprabito appoggiato ad una sedia in camera, e quando uscì, rimase leggermente abbagliato dalla scarsa luce che perdurava in quella grigia giornata. Spiazzato da quella momentanea cecità, si appoggiò al muro della casa e chiuse gli occhi. Li riaprì poco dopo, essendosi ora abituato al freddo che lo sfiorava fin dove la sua pelle era scoperta, che gli faceva dolere perfino le orecchie, e alla luce biancastra del sole coperto dalle nuvole. Si guardò intorno, leggermente spaesato, e decise di farsi una passeggiata per il giardino. Era sicuro di riuscire a trovare la ragazzina, prima o poi.

Inspirò a fondo l’aria gelida, che bruciava nei polmoni come alcool su una ferita aperta, e che tuttavia lo fece sentire meglio. Erano giorni che si era praticamente barricato in casa Hawkeye, e non era mai uscito dallo studio del maestro se non per i pasti e per riposare. Si era ripetuto che una volta raggiunta il suo obiettivo, non avrebbe mai più toccato un singolo foglio di carta scritto. Era un ragazzo estremamente intelligente, ma la voglia di studiare era una dote di cui egli proprio difettava. Così, il problema non era tanto l’azione di capire un concetto, quanto il mettersi seduto di fronte ad un libro e rimanerci un tempo sufficientemente lungo per riuscire a memorizzare tutto. Tuttavia, facendo ricorso a tutte le sue scorte di buona volontà segregate in qualche parte del suo essere da molto tempo, era stato all’altezza delle proprie prerogative, e quella breve sferzata di ossigeno sulla pelle fungeva da tonico per la sua mente.

Prese a girovagare senza una meta ben precisa, camminando nell’erba piuttosto alta e decidendo, quasi colto da ispirazione, di addentrarsi nel boschetto di pioppi al limite del giardino. I rami bianchi protesi come braccia scheletriche verso l’alto, e il tappeto di foglie cadute tempo addietro, creavano un’atmosfera surreale, quasi da romanzo. Fermandosi un attimo per orientarsi meglio, intravide un piccolo spiazzo alla sua destra. Vi si diresse con fare sicuro, e trovò un piccolo gazebo di pietra, con una statua di un angelo vicino.

- Riza…

Aveva intravisto la piccola testa bionda dentro al gazebo. Riza si voltò e lo fissò con i suoi grandi occhi nocciola.

- Tuo padre voleva solo sapere se andava tutto bene.

La ragazzina si girò, e Roy si accorse che quello che stava guardando con tanta concentrazione era proprio la scultura. Era di grandezza naturale, ma notò che il volto granitico aveva qualcosa di particolare. Osservandolo meglio, si accorse che aveva una strana espressione, ma soprattutto assomigliava molto all’altra persona che lo stava guardando.

- Chi era?

La bambina staccò di controvoglia lo sguardo dal viso di marmo, e lo fissò su quello decisamente più vivo del ragazzo.

- Mia madre. Poco più in là c’è la sua tomba.

Roy tornò a guardare l’immagine scolpita della madre di Riza. Faceva uno strano effetto, a dirla tutta, vedere quel viso che tanto somigliava a quello della figlia. In più, la cosa che più lo aveva colpito era stata l’espressione: un angelo lo si immagina come una creatura eterea e serafica, piena di pace; quel volto invece era terribilmente umano. Comunicava uno strano miscuglio di emozioni: era delicato, quieto, ma aveva insieme un’aria di fierezza, compostezza e dava la sensazione di star proteggendo qualcosa. Più che un angelo custode, sembrava un angelo vendicatore, pronto a scatenare la sua ira su qualsiasi cosa lo avesse disturbato. O che avesse disturbato quello che proteggeva.

Roy rabbrividì. Sembrava che dentro quella pietra vivesse una persona, o che contenesse uno spirito immortale. Intanto si era avvicinato alle spalle di Riza, entrando anche lui nel gazebo. Gettò un’occhiata al blocco da disegno che l’altra teneva sulle ginocchia e ne rimase sorpreso. Il ritratto della statua era sicuramente incompleto, anzi, per tutto il tempo che era stata fuori, Roy si sarebbe aspettato che lo avesse perlomeno terminato, ma il tratteggio era incredibile. Ogni dettaglio, ogni singolo dettaglio era stato raffigurato con una precisione incredibile. Da quella distanza, Roy non si era nemmeno accorto della minuscola crepa che partiva dall’estremo di un occhio e percorreva la guancia, né delle minuscole macchie più scure della pietra, laddove era stata più colpita dal tempo, e dalle intemperie.

- E’ davvero somigliante…

Riza osservò il proprio disegno e alzò le spalle. Poi si rizzò improvvisamente in piedi, richiudendo con un colpo secco l’album.

- Sarà… Purtroppo impiego troppo tempo a disegnare tutto, e riprodurre sulla carta quello che vedo non mi piace particolarmente. Vorrei solo fissare lo sguardo su qualcosa, e rimanere ad osservarlo senza il timore di non riuscire a finire un noioso disegno.

Come avendo chiusa la questione, la ragazzina cominciò ad andarsene.

- Aspetta!

Riza si voltò con aria interrogativa.

- Posso sapere chi l’ha scolpita? La statua, intendo.

La ragazzina rimase interdetta.

- Non è stata scolpita. Mio padre, poco dopo la sua morte, venne qui e trasmutò un’enorme roccia che era in quel punto.

Roy annuì. Nessuno scultore avrebbe mai potuto far sembrare un blocco di pietra così vivo.

- Ti accompagno a casa, aspettami.

La ragazzina sorrise.

- E’ un atto di galanteria oppure è la semplice paura di perdersi, una volta rimasto solo?

Il giovane rimase momentaneamente spiazzato dalla domanda. Non tanto perché in parte la ragazzina aveva indovinato i suoi pensieri, ma perché aveva confrontato naturalmente Riza ad una delle tante ragazze che gli morivano dietro, quando ancora non viveva lì. Lei sarebbe arrossita e avrebbe ringraziato imbarazzata, magari mettendo in mezzo alla sua dimostrazione di gratitudine qualche risolino, quando sarebbe sicuramente inciampata su una radice visibilissima da terra e facilmente evitabile, sfruttando la scusa per appoggiarsi al suo braccio. Va bene, la ragazzina aveva solamente dodici anni, ma vedersela lì davanti, che ridacchiava sotto i baffi per quella proposta come se fosse una cosa tremendamente buffa, lo lasciò momentaneamente spiazzato.

“Non ha peli sulla lingua, non c’è che dire…”

Riza tornò seria e disse:

- Tutto bene?

Roy si riscosse dai suoi pensieri e si affrettò a raggiungerla.

“Che strana ragazzina…”

 

- Riza, la prossima volta cerca di tratteggiare meglio le ombre. Vedi, qui, qui e qui… Nel complesso non è male, ma devi impegnarti di più.

- Va bene, Padre.

Appena la ragazzina se ne fu andata, il signor Hawkeye si voltò verso l’allievo e disse, con un’espressione orgogliosa sul volto:

- Visto che razza di vista da falco ha mia figlia? Veramente degna del cognome che porta! (*)

 

(*) Hawk: Falco (Lo sapevate già, ne sono sicura, ma lo metto per sicurezza ^^)

 

 

Il paragone con Edward credo sia fondamentale… Credo che anche Roy, inizialmente, credesse che gli alchimisti servono ad aiutare la gente, e conseguentemente ne è rimasto deluso, quando ha visto cosa significa veramente essere un cane dell’esercito. Comunque... Vi è mai capitato che dopo ore e ore rinchiusi in casa, all’uscire fuori, nonostante sia una giornata dal cielo plumbeo, abbiate avuto un attimo di smarrimento, di accecamento parziale? E' una sensazione bellissima XD 
L'idea della statua mi è venuta guardando un video delle t.A.T.u., "Gomenasai", dove ogni tanto appare quest'angelo marmoreo... Be', è stato quello che ha dato il via alla scrittura di questo capitolo, anche perché non sono ben certa di come continuare la storia. Be', in qualche modo mi arrangerò ^^ Mi scuso per la brevità del capitolo, ma credo di non riuscire a fare di più. Credo di avere un blocco mentale per i capitoli lunghi XD 
Bene, passiamo ai ringraziamenti:

Kabubi: Ti dico la verità: neanche io so se il padre di Riza è severo e minaccioso perché lo è veramente, oppure finge!! XD XD Be’, credo entrambi, dopotutto un adulto pare molto spesso minaccioso a un bambino (ma perché continuo a dire che Riza è una bambina?! In fondo ha 12 anni, mica 6!! XD XD Vabbé, ormai bimba è, bimba rimane! XD XD) E poi non preoccuparti se ti sei scordata cosa volevi dirmi, in fondo è capitato anche a me un sacco di volte! Ho una memoria di carpa tremenda, veramente! XD Grazie mille per il commento!! XD XD Ci risentiamo su msn!

Sisya: Mah, probabilmente ho sempre amato il Royai, ma adesso ho una crisi acuta, mi capita di fantasticarci sopra praticamente sempre!! XD XD Mi ha fatto troppo ridere una mia amica, quando le ho detto che stavo scrivendo una nuova ff, e lei mi ha risposto: “Su cos’è… No, aspetta… Ci arrivo da sola… Allora, un personaggio è biondo, l’altro ha i capelli scuri… C’è di mezzo un cane –  eh, questo no… il povero Black Hayate non era ancora nato! XD - … Queste due persone hanno i nomi che iniziano con le stesse vocali… Mah, chissà chi sono, proprio non ci arrivo…”  Ed io: “Caspita, che acume! Hai indovinato, sono proprio Edward ed Envy!!” Dopo di che, ci siamo messe a ridere come due sceme… XD XD Sono diventata troppo prevedibile, accidenti… La storia delle mail si è risolta da tempo ^^ Grazie mille come sempre per i tuoi commenti, li adoro!! XD 

Shatzy: Noooooooo!! Davvero avevi avuto la stessa idea?! Caspita, non sai quanto mi dispiace! ç___ç Ho addirittura pensato di cancellarla! Poi mi sono detta che era assurdo, possiamo pubblicarle insieme, che problema c’è? Alla fin fine, ognuno si immagina quel periodo come vuole… Fammi sapere cosa pensi, altrimenti la cancello davvero, non ci sono problemi ç____ç
Per la cronaca, quella che si appendeva agli oggetti non ero io, ma la mia migliore amica (e la madre la chiamava veramente “scimmia”, ma se ci credi, mi è venuto in mente solo dopo averlo scritto XD) invece io ho veramente staccato il campanello di casa!! Oltre a quello elettrico, abbiamo accanto una specie di piccola campanella in miniatura, che sta lì più che altro a far scena , visto che non è nemmeno collegata all’interno come i campanelli di una volta XD Insomma, è successo che ho tirato la corda, e la campana mi è rimasta in mano!! XD XD Ho preso una paura pazzesca, e l’ho lasciata lì dov’era, accanto ai vasi di fiori… Tanto i miei se ne sono accorti comunque, ma speravo lo stesso di riuscire a farla franca! XD Il padre, certo, l’ho creato buono, ma più avanti le cose cambieranno (neanche a me sta troppo simpatico ^^”) Grazie mille per i tuoi commenti!! Sei troppo buona!

The_Dark_Side: No, anche tu?! ç___ç Ma cos’è, ci leggiamo tutte nel pensiero?! Accidenti, questa ff comincia male… Speriamo che non succeda più! Anche a me a volte è capitato di trovare qualche fanfiction che avevo in mente, ma che l’avessi scritta io… No, questo no! Ripeto, mi dispiace troppo!! Comunque ecco qui il secondo capitolo, sappimi dire se ti piace ancora! Il povero Roy… Eh già, ho in mente di farlo lavorare duro (penso che sia così sfaticato perché ha già dato la sua parte in quegli anni XD) Ti ringrazio per il commento, dimmi se anche questo capitolo ti piace, ok? XD XD

Piccola dea: Ok, spero che prima o poi passi a leggere questo secondo capitolo, visto che il tuo computer è deceduto per l'ennesima volta XD Che posso dirti? Grazie mille per passare sempre a lasciare un commentino, ricordati di aggiornare una certa fiction di nostra conoscenza, o giuro che è la volta buona che ti massacro! (Detto con la mia migliore espressione passiva) Per il resto... Ci vediamo domani! (Risposta al commento super breve, per una volta XD)

Grazie anche a chi legge e basta… Anche se non lo merito, ho copiato questo avviso:

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.

Farai felice milioni di scrittori.

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

 

 

P.S. Perché mi mettete tra le vostre ff preferite, se non le commentate neanche una volta? E non vale solo per me, ma anche per altre persone… Accidenti, è un controsenso!! XD XD Vabbé, persone non ignote, ma che non commentano, grazie comunque! XD XD XD

 

Kissoni a tutti, e alla prossima!!

   
 
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