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Autore: NeeDYourSmile    11/07/2013    1 recensioni
Che poi, se qualcuno si fosse soffermato un po' di più sulle sue labbra, vi avrebbe letto il celato desiderio che nascondevano e la forma perfetta destinatagli a dover pronunciare solo e soltanto il suo nome.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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T   h   e     W   r   o   n   g     S   i   d   e

Harry vuole qualcosa che tutti vedono ma che non tutti sanno. E la cosa importante del verbo 'vedere' é che non é la stessa cosa della parola 'guardare'. Cosa estremamente stupida posta di fronte a persone banali e scontate, cosa estremamente riflessibile posta di fronte a persone esitanti. Di quell'esitazione composta dalla voglia di scoprire, un po’ perché si teme il primo pensiero che una cosa può scaturarti. Un po' perchè hai paura di capire, per davvero. Che è l'equivalente di affiancare l'anima, cosa più quanto vicina al diavolo, per i credenti. Un po' come prendersi una pausa per poi ritrovarti di fronte ad una situazione che ti obbliga a pigiare il tasto play, in sincrono con 'avanzamento rapido'. Dei pensieri di Harry, questa ne era solo una parte. Perchè se proprio ne dovessimo parlare, o quantomeno provarci, sarebbe un guaio. E l'equivalente di quel ragazzo era, è e probabilmente sarà di sicuro 'distorto'.

 
Di quel giorno, il ricordo più difficile da immagazzinare di sicuro era stata la piattaforma che non ne voleva proprio sapere di salire. Un coincidenza strana, con Harry. Proprio lui che non ne voleva sapere a lasciar perdere. A soppesare la situazione e a voler lasciare perdere solo perchè la ragione era bilanciata dalla parte sbagliata. Era come darla vinta al difficile, raggiungendo la massa che in fronte aveva attaccata un cartello con su scritto 'facile e indolore'. Ma a lui non interessava faticare o soffrire, se poi gli si poneva davanti come obbiettivo un paradiso comprendente degli occhi blu cielo. Era questo quello che vorticava nella testa del riccio, mentre degli addetti cercavano di riparare la pedana. Volavano imprecazioni, insieme a schiamazzi provenienti da sopra. Dove si trovavano migliaia di persone ad attenderli. E saperli li ad aspettare, con un aggeggio che proprio non ne voleva sapere e ad ostruire il loro sogno, la situazione gli risultò un po' comica lasciandosi sfuggire un risolino. Il biondo, a qualche metro di distanza sulla destra, posto su una pedana funzionante, lo guardava accigliato. Come a gridargli un muto 'perchè ridi?' a cui Harry aveva risposto scuotendo il capo. Li sotto al palco c'erano persone in costante movimento. Alcune che avevano a che fare con la sua pedana, altre che aggiustavano i microfoni sulla loro schiena, altre che si muovevano solo per il gusto di farlo. Ad un tratto la pedana prese vita, e catapultò lui e gli altri sul palco, accolti con grida ed esulti e luci psichedeliche. All’inizio era rimasto abbagliato, vedeva tutto bianco. Poi la base della prima canzone partì e, spostandosi dal tratto di pavimento mobile, iniziarono a cantare. Il tutto procedeva come al solito, ogni tanto ritrovandosi ad incrociare delle bretelle, ma cercò di non farci molto caso. Sapeva bene che avrebbe perso l'attenzione, se fosse successo di nuovo. Le grida erano assordanti ed Harry, facendo un movimento nuovo coi fianchi accompagnando un ritornello, si ritrovò ragazze urlanti che desideravano il suo corpo e gli sovvenne il pensiero che quel tutto stesse diventando scontato. Si sentì subito orribile, come se... gli fosse dovuto. Ma. No, non era vero. Ancora stentava a crederci che fosse riuscito ad arrivare così lontano insieme ai ragazzi, ad aver fatto cosi tanta strada. Ma era quella monotonia che lo spingeva a pensare a qualcosa di abituale. E quel qualcosa dopo un po' diventava noioso, vista la tale ripetitività. I cinque continuarono a cantare e a spostarsi come gli era stato detto dai coreografi, quando per alcuni attimi il riccio sfiorò il fianco di lui, intento ad andare sulla sinistra. Dopo averlo passato, subito si voltò ed incontrò i suoi occhi. Lui lo guardò per un attimo serio, ma poi si rilassò e gli strizzò l'occhio appena, facendogli formare le rughe tra gli occhi, ed Harry gli sorrise teneramente. Che poi, se qualcuno si fosse soffermato un po' di più sulle sue labbra, vi avrebbe letto il celato desiderio che nascondevano e la forma perfetta destinatagli a dover pronunciare solo e soltanto il suo nome. Si voltarono insieme diretti in direzioni opposte. Uno faceva impazzire il pubblico sulla destra, l'altro faceva ridere i fan sulla sinistra. Il concerto passava in fretta, del resto come tutti gli altri, ma il divertimento era sempre diverso e innovativo. Si ritrovò a ridere con Zayn, dopo aver assistito alla caduta di Liam. A mimare una chitarra elettrica con Niall, in piena estasi. A scambiarsi degli sguardi con il più grande, ridendo ogni volta che assumeva una faccia buffa. E si sentiva davvero bene. Circondato da persone che lo amavano, che gli volevano bene, che gli sarebbero rimaste accanto qualunque cosa sarebbe successa. Nel bel mezzo di una canzone allora si lasciò andare per terra, cadendo sulle ginocchia. Volse il capo al cielo, allargò le braccia e chiuse gli occhi. Subito le fan iniziarono ad urlare, a desiderarlo, non capendo che dietro quel movimento c'era qualcosa che andava oltre alla semplice provocazione. Si sentiva come un credente che pregava il suo Dio. Lui non ci sarebbe stato, non sarebbe esistito il nome “One Direction” in vetta a tutte le classifiche senza tutte quelle persone; ma le semplici parole, alle volte, non bastavano per far capire il legame quanto più profondo che li univa a loro. Riaprì gli occhi e riprese a cantare come se nulla fosse successo, incrociando più volte lo sguardo dei suoi compagni che gli rivolgevano occhiate con aria interrogativa, dato ciò che era appena successo. Anche quel brano finì, e venne la volta del cambio d’abiti. Le luci si spensero, una alla volta, finché non ci fu il buio. E in quel momento si sentì così, come in un nido. Impavido, il primo piccolo che senza l'aiuto della mamma si sarebbe buttato per riuscire a volare, senza poterne prevedere le conseguenze. Che se fosse andato tutto male, si sarebbe schiantato al suolo. Così approfittò del momento di oscurità del palco e si fiondò sul fianco del più grande, di Louis, dandogli il tempo di voltarsi per poi premere i palmi ai lati del suo collo e poggiare le labbra sulle sue. Non più di due secondi, durò il contatto. Ma fu tutta luce. Rivide i suoi occhi, le sue mani, le stelle, le serate passate di nascosto, all'estate e all'essere vivi sotto il tocco del suo palmo sulla pelle nuda, in una delle fredde serate invernali. Ma le cose belle non durano per sempre, ed Harry riluttante, si allontanò lasciandolo così, solo. E una volta distante, dopo aver rivissuto il momento migliaia di volte nella sua testa, si rigirò nella sua direzione. Era rimasto li, dove l'aveva lasciato. La bocca spalancata e gli occhi tristi e terribilmente espressivi a seguirlo. Era fragile, lo si poteva vedere chiaramente. E lui no, leggendoglielo negli occhi era come un uccello indifeso, che non era ancora pronto per spiccare il volo. E forse non lo sarebbe stato mai








 


Autor: NeeDYourSmile.
Words: 1143.
Class: Fluff, melancholy, romantic.
Characters: Harry, Louis.
Band/Group: One Direction.
Couple: Slash.
La Chang is my bible.

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Angolo autrice:
mi piace essere di poche parole,
perciò vorrei dire solo una cosa.
Mi piace il fatto che il nome dei
ragazzi (togliendo Harry) venga
pronunciato solo una volta in
tutto il brano; è una cosa, boh,
che mi fa felice. Saluti, Sara.
   
 
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