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Autore: Zamu    11/07/2013    1 recensioni
[[Le labbra carnose e delicate di Louis Weasley tempestavano di morbidi baci la schiena nuda di Ellie. Era davvero successo? La ragazzina cercava di ripercorrere con la mente quella lunga nottata, provando a trovare una spiegazione al perchè si ritrovasse nel bagno dei Prefetti con Louis. Ma tutte le domande che le passavano per la mente non trovavano risposta. Inebriata dai profumi che partivano dalla vasca e inondavano tutta la stanza e dal forte abbraccio in cui la immergeva Luois la ragazza non poteva far altro che lasciarsi andare. E dimenticare tutto e tutti. Persino James.]
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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L’ultimo sole di agosto illuminava la camera  di Ellie. La stanza era stata quasi interamente svuotata per via dell’imminente partenza per Hogwarts. L’estate era trascorsa lenta tra lunghi pomeriggi di pioggia e le rare uscite con i pochi amici babbani rimasti. I Potter erano partiti per le vacanze subito dopo la fine della scuola e così avevano fatto anche i Weasley e gli Scamandro mentre Ellie e la sua famiglia avevano deciso di non partire visti i numerosi impegni lavorativi dei genitori. La madre, infatti, stava lavorando ad un nuovo libro e non poteva spostarsi per paura di bloccare il flusso creativo. Sua madre, Joanne Rowling, era una delle scrittrici più ricche e famose del Regno Unito. Anni prima infatti aveva scritto una collana di libri per ragazzi babbani chiamata “Harry Potter”, che raccontava le vicende di uno dei suoi migliori amici, un grandissimo mago che aveva liberato il mondo dal terribile potere di Voldemort.  Nel mondo babbano la storia era considerata un racconto di pura fantasia e Joanne aveva favorito questa convinzione per proteggere il Mondo Magico del quale anche lei faceva parte, in quanto strega.  Adesso però era concentrata su un nuovo progetto e aveva quindi costretto la famiglia a rimanere in Inghilterra per l’estate.
Ma la ciliegina sulla torta era stata suo fratello Matt, che intontito dalla promessa di divertimento assicurato per un intero mese, aveva ascoltato il migliore amico Teddie Lupin ed insieme ad altri amici erano partiti per la Spagna per un intero mese senza preoccuparsi delle isterie della madre che per tutto il mese di assenza di Matt non aveva fatto altro che assillarlo con Strillettere minacciose. Quando però, il ragazzo era tornato a casa, gli bastarono pochi abbracci ruffiani per farsi perdonare.

Invece la quindicenne , nel periodo in cui era  rimasta da sola aveva atteso  con ansia l’arrivo di settembre per poter tornare a scuola. Sarebbe stato il suo quarto anno quello e sperava di riuscire a confessare i suoi sentimenti a James Potter. Erano cresciuti insieme, stessa età, stesso  giro di amici. Ma Ellie aveva una cotta per lui da quando erano ancora bambini. Erano state tantissime le volte in cui aveva provato a dichiararsi ma la paura di perdere la loro forte amicizia e rimanere esclusa da lui e Lorcan Scamandro era troppa e così non gli aveva mai detto niente. Lo aveva visto interessarsi alle sue compagne di casata, dandogli spesso consigli ma correndo subito dopo a sfogarsi  con Lorcan, l’unico a sapere tutto.  Quest’anno però Ellie era più ottimista.
Durante l’estate le gambe si erano allungate e lo sviluppo era giunto al suo termine, lasciando la ragazzina con una taglia di reggiseno in più e dei fianchi più sottolineati e contava sul fatto che non avendola vista per tre mesi, James avrebbe notato (e apprezzato) i cambiamenti fisici.

Stava riponendo gli ultimi abiti nella valigia, quando suo fratello Matt la raggiunse in camera. Matt aveva tre anni in più di lei ed era anche lui uno studente di Hogwarts. Era uno dei ragazzi più apprezzati della scuola e tutte le amiche di Ellie sospiravano quando lo vedevano aggirarsi nella Sala Grande.  “Mamma chiede se hai finito di fare i bagagli e di scendere giù appena puoi, per aiutarla a cucinare. Vengono tutti a mangiare qui stasera.” 
“Mmmh tutti chi? “ chiese la moretta  mentre chiudeva rapidamente l’ultima valigia.
“I Weasley, i Potter e gli Scamandro..  Fai in fretta che arrivano tra circa un’oretta” E senza aspettare risposta scese al piano di sotto.
Ellie invece era in pieno panico. Ma perché le dicevano sempre le cose all’ultimo? Aveva passato tutta l’estate a pianificare l’incontro con James alla stazione ed ora si ritrovava a dover fare tutto nell’arco di 60 minuti. Mandando al diavolo le valigie, corse in bagno  e si fece una doccia lampo. Impiegò circa mezz’oretta a rendersi presentabile, grazie anche all’aiuto di un po’ trucco e le creme magiche della madre.
Anche la scelta dei vestiti era fatale ed Ellie dovette svuotare per metà una delle valigie prima di trovare il top ed i pantaloncini giusti. Aveva appena finito di infilarli quando suonò il campanello. Si guardò un’ultima volta allo specchio e scese giù.

Erano arrivati gli Scamandro ed i Weasley ed Ellie non aveva fatto in tempo a scendere le scale che si era ritrovata immersa nell’abbraccio familiare di Lorcan. Avevano un sacco di cose da raccontarsi ma proprio in quel momento il campanello suonò di nuovo ed il cuore della ragazzina ebbe un sussulto perché sapeva bene chi ci sarebbe stato dall’altra parte.
Harry Potter fu il primo ad entrare. Era sempre uguale, proprio come lo descriveva la madre di Ellie nei suoi libri. Occhi verdissimi e capelli scuri che però al posto di essere arruffati  con gli anni avevano trovato una pettinatura più ordinata come si addice ad un Capo Auror. Albus, come sempre, era subito dopo il padre del quale seguiva ogni mossa e correva a salutare l’ amica Rose. Dopo Ginny e Lily, entrò James.

Il cuore di Ellie cominciò a battere all’impazzata. Ed era ai suoi occhi più bello di quanto se lo ricordasse. La vacanza in Egitto gli aveva conferito una carnagione abbronzata e un colore di capelli più chiaro, mentre il suo sorriso, che andava formandosi sulla bocca del ragazzo alla vista degli amici, agitò milioni di farfalle nello stomaco. E correndo ad abbracciarlo se lo sentiva.  Quell’anno gli avrebbe detto tutto.
 
 
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